Maria, anche la più accanita sognatrice, se dotata di elementare intelligenza emotiva, sa distinguere tra sentimenti veri e pregnanti, e viaggi fantasiosi nel mondo del “tutto ancora è possibile fino a quando niente è”, che poi è la fase più elettrizzante di ogni inizio. Ecco, Acqua, io patisco la mancanza dell’inizio, di quella fase di mistero e velamento-disvelamento che rende la mente in costante eccitazione. Quando si arriva al sesso, è già tutto bello che definito.
Corazza,
per me puoi riportare qualsiasi cosa da qualsiasi thread, all’infinito.
Basandomi su un paio di lunghe, intense e opposte esperienze di coppia (e in seguito di poche brevi e leggere svirgolature, giocose o sensuali), oltre che su un ventennale studio amatoriale in tema d’amore, con letture mirate e osservazioni sul campo, ho convincimenti SOGGETTIVI più radicati in questo ambito che in altri. Non ho però il minimo intento di imporli o di difenderli come assolute verità.
A mio avviso, nei sentimenti i soli aspetti OGGETTIVI, identificabili dal diretto interessato e non in conto terzi, sono la sincerità, l’intensità e la profondità. Non do alcun particolare valore alla durata o alla convivenza. Le tipologie umane sono tali e tante che a malapena ognuno riesce a individuare la migliore per sé in tempo utile, senza farsi troppo sovrastare da aspetti socio-culturali.
Intuisco a fatica valutazioni nette nei tuoi commenti su questa lettera. Spero di capirti meglio altrove…
“Quello che cerco sono altre emozioni, sensazioni che mi fanno star bene senza creare danni a nessuno”
Acqua scusami, ma se queste emozioni e sensazioni sono assolutamente innocenti e non creano danni a nessuno, perchè di solito non se ne parla apertamente con i propri legittimi coniugi?
Vorrei far notare come Rossana si convince di una cosa e quella così si imprime nella sua memoria. Forse non ha mezzi esperenziali per inquadrare ragionevolmente le esperienze altrui, se non immaginandole come preferisce, aggiungendovi pure un po’ di malignità
“Sally, giovane ballerina… ha provato a lasciare il portoghese per unirsi ad altri DUE, più promettenti, sia fisicamente che economicamente, senza riuscirvi.”
Non erano più promettenti per niente economicamente. Uno era un cameriere giapponese e l’altro un giovane geologo italo francese alle prime armi.
Della parte fisica se ne fregava, come molte donne, ma quello che la condizionava erano due cose: la sua vita itinerante, che le impediva una relazione continuativa, con tutte le variabili emotive che intervengono a vent’anni, e soprattutto il fatto che il “primo ammore”, lungamente immaginato con la rosea cultura dei “Perugina’s kisses” coi quali aveva nutrito i suoi sogni adolescenziali, non poteva ricondursi alla reale mediocrità di >>>
>>> una prima e delle successive volte riguardo l’esito sperato. Ciò che ne è seguito é stato solo un puerile tentativo di compensare con la fantasia le disillusioni di una storia di fatto mai nata, ma che ha prodotto in lei le più forti emozioni “fisiologiche” legate a quel “viraggio” in ambito romantico sentimentale del boom ormonale, tipico di tante “brave ragazze”.
La nostra R vorrebbe allontanare il parallelismo tra Acqua e Sally per ragioni facilmente immaginabili, ma non era quello il mio intento, giacchè è abbastanza ovvio che ogni storia non può sovrapporsi perfettamente a un’altra. Ho solo voluto sottolineare come i “sentimenti”, educati da una certa sottocultura amorosa, possono essere fraintesi, se non addirittura “pilotati” inconsciamente per dare una ragione moralmente accettabile a determinati desideri.
Per questo non sono d’accordo con Susy quando dice “che anche la più accanita sognatrice sappia distinguere…”. Quello lo si sa fare se lo si vuole fare.
“anche la più accanita sognatrice, se dotata di elementare intelligenza emotiva, sa distinguere tra sentimenti veri e pregnanti, e viaggi fantasiosi”
Suzy, non è per volerti smentire a tutti i costi, ma ciò che tu affermi non è quello che emerge leggendo i vari commenti e le varie lettere che le donne scrivono su questo tema.
Maria Grazia, Suzy stava parlando di me perché anche lei ha provato le stesse sensazioni. Rispondo, già che ci sono, anche alla tua domanda. Purtroppo non tutti i partner sono di mente così aperta come noi e potrebbero arrabbiarsi o soffrire se venissero esplicitati certi desideri nascosti, sebbene del tutto normali e giustificabili.
Suzy, come sempre io e te ci intendiamo alla perfezione: è proprio così, è la nostalgia dell’”inizio” che ci manca e che ci fa “patire”.
Rossana, io mi sento affine a Sally per la tenacia che entrambe abbiamo avuto nel mantenere attiva una fantasia per decenni volendo a tutti i costi immedesimarci nella protagonista del nostro romanzo d’amore e mascherare un’attrazione probabilmente solo fisica con una ipotetica attrazione mentale per questioni culturali-morali . Ovvio che poi il nostro vissuto, carattere e aspetto fisico sia probabilmente molto diverso, ma secondo me “internamente” siamo simili…continuo dopo perché ora vado a cena…
Golem ti assicuro che se anche il mio corpo cerca di comunicare di “essere sul mercato” il mio super-io lo tiene a bada benissimo stroncando ogni suo tentativo di concedersi troppe libertà. Dopo un’analisi logico matematica delle mie ultime tendenze mentali, sono giunta alla conclusione che il mio interesse verso D. è una mia(geniale) trovata matematica per distogliermi dalla bramosia verso M.che in certi momenti si attiva paurosamente, contro la mia volontà. Insomma,in un certo senso le mie nuove fantasie su D. dovrebbero aiutarmi a sminuire M. facendogli perdere il suo carattere di “esclusività” . La soluzione e’ la seguente: se M—> infinito, basta introdurre “D—> – infinito “ di modo che “M-D= 0”, con chiaro cambio tendenza della variabile “a” , da (a—>M) ad (a—> a2) e ritorno all’originale “ordine quadrato di coppia”. Elementare!
E se D .non fosse proprio uguale a “- infinito” si potrebbe potenziare con un G in modo che D+G—> – infinito.
Il teorema non è verificabile perché M.D.e G. divisi per 0 danno un risultato impossibile. Anche Sally ha utilizzato lo stesso ragionamento applicando però un criterio geografico oltre che matematico, riuscendo infine a liberarsi di “P” (Portoghese).
Ecco come è andata.
P tendeva a infinito, pertanto E (English) cercando J (Japanese) e sommandolo a I (italiano) ha annullato P riuscendo in tal modo a trovare G. (Golemiano) e con lui l’amore vero. Tuttavia poiché J+I non erano proprio pari a infinito, P a un certo punto è riemerso e G. è dovuto intervenire opponendogli un “-P+CC” (=Pugliese Comunicazione e Cucina). A questo punto E (= English) moltiplicato per G, sommato a “C al quadrato” ha dato come risultato “ infinito amore culinario e comunicativo”. Elementare.
Golem,
mi sono convinta con l’ATTENTA lettura della marea di dati sulla storia sentimentale di Sally che tu stesso hai esposto qui nel 2013, chiedendo, come altri, un’opinione, e pretendendo poi, come altri, che fosse confermata la tua (consolatoria) interpretazione preferita.
hai descritto il portoghese come stronzo, profittatatore, nullafacente e drogato. quindi è del tutto sbagliato ipotizzare che il giapponese e il geologo potessero, almeno per qualche verso, rappresentare un miglioramento per le prospettive a venire?
5
Libero – 3 aprile 2013 15:43
(…) Personalmente ne conosco qualcuna che è stata trattata anche peggio di te, ha attraversato un paio di fidazati bravissimi, buonissimi, ma poi, in qualche maniera tornava a cercare il vecchio ex. Guarda caso una di queste è stata a sua volta 5 anni con un elemento peggio del tuo, ma non l’ha mai dimenticato. (…)
per me, il punto di conflitto resterà sempre lo stesso: è il marito a definire il vissuto AMOROSO della moglie!
Maria, anche la più accanita sognatrice, se dotata di elementare intelligenza emotiva, sa distinguere tra sentimenti veri e pregnanti, e viaggi fantasiosi nel mondo del “tutto ancora è possibile fino a quando niente è”, che poi è la fase più elettrizzante di ogni inizio. Ecco, Acqua, io patisco la mancanza dell’inizio, di quella fase di mistero e velamento-disvelamento che rende la mente in costante eccitazione. Quando si arriva al sesso, è già tutto bello che definito.
Corazza,
per me puoi riportare qualsiasi cosa da qualsiasi thread, all’infinito.
Basandomi su un paio di lunghe, intense e opposte esperienze di coppia (e in seguito di poche brevi e leggere svirgolature, giocose o sensuali), oltre che su un ventennale studio amatoriale in tema d’amore, con letture mirate e osservazioni sul campo, ho convincimenti SOGGETTIVI più radicati in questo ambito che in altri. Non ho però il minimo intento di imporli o di difenderli come assolute verità.
A mio avviso, nei sentimenti i soli aspetti OGGETTIVI, identificabili dal diretto interessato e non in conto terzi, sono la sincerità, l’intensità e la profondità. Non do alcun particolare valore alla durata o alla convivenza. Le tipologie umane sono tali e tante che a malapena ognuno riesce a individuare la migliore per sé in tempo utile, senza farsi troppo sovrastare da aspetti socio-culturali.
Intuisco a fatica valutazioni nette nei tuoi commenti su questa lettera. Spero di capirti meglio altrove…
“Quello che cerco sono altre emozioni, sensazioni che mi fanno star bene senza creare danni a nessuno”
Acqua scusami, ma se queste emozioni e sensazioni sono assolutamente innocenti e non creano danni a nessuno, perchè di solito non se ne parla apertamente con i propri legittimi coniugi?
Vorrei far notare come Rossana si convince di una cosa e quella così si imprime nella sua memoria. Forse non ha mezzi esperenziali per inquadrare ragionevolmente le esperienze altrui, se non immaginandole come preferisce, aggiungendovi pure un po’ di malignità
“Sally, giovane ballerina… ha provato a lasciare il portoghese per unirsi ad altri DUE, più promettenti, sia fisicamente che economicamente, senza riuscirvi.”
Non erano più promettenti per niente economicamente. Uno era un cameriere giapponese e l’altro un giovane geologo italo francese alle prime armi.
Della parte fisica se ne fregava, come molte donne, ma quello che la condizionava erano due cose: la sua vita itinerante, che le impediva una relazione continuativa, con tutte le variabili emotive che intervengono a vent’anni, e soprattutto il fatto che il “primo ammore”, lungamente immaginato con la rosea cultura dei “Perugina’s kisses” coi quali aveva nutrito i suoi sogni adolescenziali, non poteva ricondursi alla reale mediocrità di >>>
>>> una prima e delle successive volte riguardo l’esito sperato. Ciò che ne è seguito é stato solo un puerile tentativo di compensare con la fantasia le disillusioni di una storia di fatto mai nata, ma che ha prodotto in lei le più forti emozioni “fisiologiche” legate a quel “viraggio” in ambito romantico sentimentale del boom ormonale, tipico di tante “brave ragazze”.
La nostra R vorrebbe allontanare il parallelismo tra Acqua e Sally per ragioni facilmente immaginabili, ma non era quello il mio intento, giacchè è abbastanza ovvio che ogni storia non può sovrapporsi perfettamente a un’altra. Ho solo voluto sottolineare come i “sentimenti”, educati da una certa sottocultura amorosa, possono essere fraintesi, se non addirittura “pilotati” inconsciamente per dare una ragione moralmente accettabile a determinati desideri.
Per questo non sono d’accordo con Susy quando dice “che anche la più accanita sognatrice sappia distinguere…”. Quello lo si sa fare se lo si vuole fare.
“anche la più accanita sognatrice, se dotata di elementare intelligenza emotiva, sa distinguere tra sentimenti veri e pregnanti, e viaggi fantasiosi”
Suzy, non è per volerti smentire a tutti i costi, ma ciò che tu affermi non è quello che emerge leggendo i vari commenti e le varie lettere che le donne scrivono su questo tema.
Maria Grazia, Suzy stava parlando di me perché anche lei ha provato le stesse sensazioni. Rispondo, già che ci sono, anche alla tua domanda. Purtroppo non tutti i partner sono di mente così aperta come noi e potrebbero arrabbiarsi o soffrire se venissero esplicitati certi desideri nascosti, sebbene del tutto normali e giustificabili.
Suzy, come sempre io e te ci intendiamo alla perfezione: è proprio così, è la nostalgia dell’”inizio” che ci manca e che ci fa “patire”.
Rossana, io mi sento affine a Sally per la tenacia che entrambe abbiamo avuto nel mantenere attiva una fantasia per decenni volendo a tutti i costi immedesimarci nella protagonista del nostro romanzo d’amore e mascherare un’attrazione probabilmente solo fisica con una ipotetica attrazione mentale per questioni culturali-morali . Ovvio che poi il nostro vissuto, carattere e aspetto fisico sia probabilmente molto diverso, ma secondo me “internamente” siamo simili…continuo dopo perché ora vado a cena…
Golem ti assicuro che se anche il mio corpo cerca di comunicare di “essere sul mercato” il mio super-io lo tiene a bada benissimo stroncando ogni suo tentativo di concedersi troppe libertà. Dopo un’analisi logico matematica delle mie ultime tendenze mentali, sono giunta alla conclusione che il mio interesse verso D. è una mia(geniale) trovata matematica per distogliermi dalla bramosia verso M.che in certi momenti si attiva paurosamente, contro la mia volontà. Insomma,in un certo senso le mie nuove fantasie su D. dovrebbero aiutarmi a sminuire M. facendogli perdere il suo carattere di “esclusività” . La soluzione e’ la seguente: se M—> infinito, basta introdurre “D—> – infinito “ di modo che “M-D= 0”, con chiaro cambio tendenza della variabile “a” , da (a—>M) ad (a—> a2) e ritorno all’originale “ordine quadrato di coppia”. Elementare!
E se D .non fosse proprio uguale a “- infinito” si potrebbe potenziare con un G in modo che D+G—> – infinito.
Il teorema non è verificabile perché M.D.e G. divisi per 0 danno un risultato impossibile. Anche Sally ha utilizzato lo stesso ragionamento applicando però un criterio geografico oltre che matematico, riuscendo infine a liberarsi di “P” (Portoghese).
Ecco come è andata.
P tendeva a infinito, pertanto E (English) cercando J (Japanese) e sommandolo a I (italiano) ha annullato P riuscendo in tal modo a trovare G. (Golemiano) e con lui l’amore vero. Tuttavia poiché J+I non erano proprio pari a infinito, P a un certo punto è riemerso e G. è dovuto intervenire opponendogli un “-P+CC” (=Pugliese Comunicazione e Cucina). A questo punto E (= English) moltiplicato per G, sommato a “C al quadrato” ha dato come risultato “ infinito amore culinario e comunicativo”. Elementare.
Golem,
mi sono convinta con l’ATTENTA lettura della marea di dati sulla storia sentimentale di Sally che tu stesso hai esposto qui nel 2013, chiedendo, come altri, un’opinione, e pretendendo poi, come altri, che fosse confermata la tua (consolatoria) interpretazione preferita.
hai descritto il portoghese come stronzo, profittatatore, nullafacente e drogato. quindi è del tutto sbagliato ipotizzare che il giapponese e il geologo potessero, almeno per qualche verso, rappresentare un miglioramento per le prospettive a venire?
5
Libero – 3 aprile 2013 15:43
(…) Personalmente ne conosco qualcuna che è stata trattata anche peggio di te, ha attraversato un paio di fidazati bravissimi, buonissimi, ma poi, in qualche maniera tornava a cercare il vecchio ex. Guarda caso una di queste è stata a sua volta 5 anni con un elemento peggio del tuo, ma non l’ha mai dimenticato. (…)
per me, il punto di conflitto resterà sempre lo stesso: è il marito a definire il vissuto AMOROSO della moglie!