Rossana, voglio credere che la tua intestazione al commento “Amori” avesse un intento ironico, perchè il racconto di questa “mia” è a dir poco folle. Più che di una 22nne sembrava lo scritto sul diario di winnie the pooh di una 12nne!!!
Corazza,
soprattutto in amore a ME piace spaziare… in quanto lo ritengo possibile in tutte le salse, in tutte le intensità e durate, a tutte le età. di quel testo mi è piaciuta la freschezza, l’ingenuità e il senso d’attesa, che mi hanno ricordato i primi tentativi di orientamento di coppia.
l’ho assimilato in qualche aspetto all’ “amore” segreto e nascosto di donne molto più mature (come una che di recente si è affacciata qui), che hanno bisogno, in determinati momenti della loro routinaria quotidianità, di spazi di immaginazione e di sognante evasione, non molto diversi da quelli di un’adolescente.
ovvio che non si tratta di amori forti o profondi, ma sempre di inclinazioni sentimentali si tratta… e, a mio avviso, le donne preferiscono emozioni soggettive, magari temporanee, incorporee e fittizie, alla pressante oggettiva fisicità dei desideri maschili…
Altri apprezzabili apprezzamenti di cui tener conto:
48
Golem – 19 giugno 2018 12:53
(…) Come vedi c’è chi fa finta di prendere sul serio tutto, con la giustificazione che le idee vanno rispettate, ma cosa ne sortisce da un’interazione del genere? Nulla, se non “aerea” e rassicurante “netiquette” senza consistenza, che non crea nessuna base dialetticamente critica che sia utile a rapportarsi nel dialogo a parametri attuali, reali o comunque oggettivi, ma spesso non solo soggettivi ma persino paranoici. Quel bon ton di circostanza è un po’ come il diffusore di profumo che si mette nelle prese elettriche di casa dopo aver cotto i cavoli. (…)
—
farsi, invece, i cavoli propri una buona volta NO, eh! non riesco a decidere se il tutta questa attenzione sia più lusinghiera, più divertente o più penosa, alla faccia della “netiquette”!
Rossana, io al contrario credo che ad ogni termine corrisponda un solo significato, ed è per questo che l’esperienza di “mia” può ricadere al massimo, come hai detto anche tu, nelle “inclinazioni sentimentali”. Che poi non ci si aspetti un simile comportamento da una ragazza, ormai donna, di 22 anni, è ovviamente un MIO modo di intendere una relazione che si possa definire davvero tale. Ed anche la “pressante oggettività fisica dei desideri maschili” non può essere la discriminante tra un coinvolgimento “amoroso” e una semplice attrazione appunto fisica, vista la chiara differenza tra le due situazioni. Un saluto,ciao.
Da ” Amici di LaD ( o quasi ) : di tutto e di più… – “se mi fa piacere amare chi non mi ama, perchè mi devo privare di farlo?”. Ecco, amare, pur se con sofferenza, chi non ci ama lo comprendo e lo rispetto, avere piacere nell’amare chi non ci ama mi sa tanto di masochistico.
“Ecco, amare, pur se con sofferenza, chi non ci ama lo comprendo e lo rispetto, avere piacere nell’amare chi non ci ama mi sa tanto di masochistico.”
Di fatto è masochistico in entrambi i casi. Tutto ciò che produce sofferenza -che tuttavia si potrebbe evitare ma nonostante questo si cerca comunque- ha aspetti nevrotici di natura masochistica.
Non dimentichiamo che il ruolo di “vittima sofferente” attrae per i “sottoprodotti” emotivi che produce. Crea solidarietà, compassione e simpatie che compensano molto bene il ruolo di “rifiutato”, e non è un ritorno da poco per chi ha bisogno di attenzioni.
Non credo sia il caso di sottolineare il fatto che “amare” chi non ci vuole -o addirittura ignora la nostra esistenza- palesa grossi problemi di maturazione emotiva, e di permanenza nel solo ambito onirico dell’idea del rapporto amoroso.
Istintivamente pensiamo all’amore come la “culla del bello”, quando spesso è un armadio pieno di nevrosi “da lavare” che neppure si sa di avere.
Corazza,
secondo me, non si può escludere che in alcuni rapporti amorosi possano esserci componenti masochistiche od ossessive. chi è capace di analizzare dettagliatamente un suo sentimento o la sua indole? chi riesce a cambiarli di punto in bianco, a seguito della comparsa di una possibilità d’amore?
il “se mi fa piacere” riportato, espresso in modo troppo positivo, era però da intendersi “se mi sento in equilibrio emotivo”, con quel che ne consegue, per lo meno fino a quando, com’è logico che sia, amare qualcuno non arrechi più sofferenza che gioia.
tale attitudine mi è stata confermata dalla storia di 7 anni di un uomo abbastanza maturo, che l’aveva allontanato da decennale compagna, casa, lavoro, parenti e amici, per andare a consumare i suoi risparmi in una regione lontana, nell’intento d’incontrare ogni tanto, casualmente, la donna che l’aveva lasciato.
accade di rado di amare a lungo, senza essere ricambiati, ma accade… nel caso di cui sopra in modo abbastanza sereno e nemmeno troppo pervaso da grandi speranze…
poveri noi…
Rossana, voglio credere che la tua intestazione al commento “Amori” avesse un intento ironico, perchè il racconto di questa “mia” è a dir poco folle. Più che di una 22nne sembrava lo scritto sul diario di winnie the pooh di una 12nne!!!
Corazza,
soprattutto in amore a ME piace spaziare… in quanto lo ritengo possibile in tutte le salse, in tutte le intensità e durate, a tutte le età. di quel testo mi è piaciuta la freschezza, l’ingenuità e il senso d’attesa, che mi hanno ricordato i primi tentativi di orientamento di coppia.
l’ho assimilato in qualche aspetto all’ “amore” segreto e nascosto di donne molto più mature (come una che di recente si è affacciata qui), che hanno bisogno, in determinati momenti della loro routinaria quotidianità, di spazi di immaginazione e di sognante evasione, non molto diversi da quelli di un’adolescente.
ovvio che non si tratta di amori forti o profondi, ma sempre di inclinazioni sentimentali si tratta… e, a mio avviso, le donne preferiscono emozioni soggettive, magari temporanee, incorporee e fittizie, alla pressante oggettiva fisicità dei desideri maschili…
Altri apprezzabili apprezzamenti di cui tener conto:
48
Golem – 19 giugno 2018 12:53
(…) Come vedi c’è chi fa finta di prendere sul serio tutto, con la giustificazione che le idee vanno rispettate, ma cosa ne sortisce da un’interazione del genere? Nulla, se non “aerea” e rassicurante “netiquette” senza consistenza, che non crea nessuna base dialetticamente critica che sia utile a rapportarsi nel dialogo a parametri attuali, reali o comunque oggettivi, ma spesso non solo soggettivi ma persino paranoici. Quel bon ton di circostanza è un po’ come il diffusore di profumo che si mette nelle prese elettriche di casa dopo aver cotto i cavoli. (…)
—
farsi, invece, i cavoli propri una buona volta NO, eh! non riesco a decidere se il tutta questa attenzione sia più lusinghiera, più divertente o più penosa, alla faccia della “netiquette”!
Più lusinghienosa.
Rossana, io al contrario credo che ad ogni termine corrisponda un solo significato, ed è per questo che l’esperienza di “mia” può ricadere al massimo, come hai detto anche tu, nelle “inclinazioni sentimentali”. Che poi non ci si aspetti un simile comportamento da una ragazza, ormai donna, di 22 anni, è ovviamente un MIO modo di intendere una relazione che si possa definire davvero tale. Ed anche la “pressante oggettività fisica dei desideri maschili” non può essere la discriminante tra un coinvolgimento “amoroso” e una semplice attrazione appunto fisica, vista la chiara differenza tra le due situazioni. Un saluto,ciao.
Corazza,
grazie per le osservazioni, che ricadono in un proficuo e garbato confronto.
saluto ricambiato.
Da ” Amici di LaD ( o quasi ) : di tutto e di più… – “se mi fa piacere amare chi non mi ama, perchè mi devo privare di farlo?”. Ecco, amare, pur se con sofferenza, chi non ci ama lo comprendo e lo rispetto, avere piacere nell’amare chi non ci ama mi sa tanto di masochistico.
“Ecco, amare, pur se con sofferenza, chi non ci ama lo comprendo e lo rispetto, avere piacere nell’amare chi non ci ama mi sa tanto di masochistico.”
Di fatto è masochistico in entrambi i casi. Tutto ciò che produce sofferenza -che tuttavia si potrebbe evitare ma nonostante questo si cerca comunque- ha aspetti nevrotici di natura masochistica.
Non dimentichiamo che il ruolo di “vittima sofferente” attrae per i “sottoprodotti” emotivi che produce. Crea solidarietà, compassione e simpatie che compensano molto bene il ruolo di “rifiutato”, e non è un ritorno da poco per chi ha bisogno di attenzioni.
Non credo sia il caso di sottolineare il fatto che “amare” chi non ci vuole -o addirittura ignora la nostra esistenza- palesa grossi problemi di maturazione emotiva, e di permanenza nel solo ambito onirico dell’idea del rapporto amoroso.
Istintivamente pensiamo all’amore come la “culla del bello”, quando spesso è un armadio pieno di nevrosi “da lavare” che neppure si sa di avere.
Corazza,
secondo me, non si può escludere che in alcuni rapporti amorosi possano esserci componenti masochistiche od ossessive. chi è capace di analizzare dettagliatamente un suo sentimento o la sua indole? chi riesce a cambiarli di punto in bianco, a seguito della comparsa di una possibilità d’amore?
il “se mi fa piacere” riportato, espresso in modo troppo positivo, era però da intendersi “se mi sento in equilibrio emotivo”, con quel che ne consegue, per lo meno fino a quando, com’è logico che sia, amare qualcuno non arrechi più sofferenza che gioia.
tale attitudine mi è stata confermata dalla storia di 7 anni di un uomo abbastanza maturo, che l’aveva allontanato da decennale compagna, casa, lavoro, parenti e amici, per andare a consumare i suoi risparmi in una regione lontana, nell’intento d’incontrare ogni tanto, casualmente, la donna che l’aveva lasciato.
accade di rado di amare a lungo, senza essere ricambiati, ma accade… nel caso di cui sopra in modo abbastanza sereno e nemmeno troppo pervaso da grandi speranze…