Ognuno si “aggiusta” le cose come meglio gli aggrada per per farsi tornare i conti. Resta il fatto che la prima ragione che fa un amore “vero” è che questo NON può esaurirsi col tempo, anzi, cresce e diventa più forte; il resto sono solo tentativi, anche “sinceri” se si vuole, e lo sono in ragione della speranza e delle illusioni contenute in ogni innamoramento. Ma se non si lascia quel mondo oniro-ormonale e non si entra (perchè prima o poi si “entra”) nel territorio della “realtà” (E sai che amerai anche nella vecchiaia, sai che dopo l’euforia tutto ti rassicura, tutto si placa, si rasserena) con la coscienza di aver vissuto fino a quel momento il sogno d’amore e non l’amore, non c’è speranza di realizzarlo. Si vivrà sempre di illusioni che in quanto tali producono disillusioni, fallimenti e disperate ricerche sul web del perchè. Amen
Quanto riportato da Rossana mi ha fatto riflettere su quella che è stata la mia ultima relazione e giungere all’amara conclusione che, sì Golem, non ho mai vissuto realmente l’amore (in quella precedente ho trascinato per 8 anni un qualcosa che non mi dava mai felicità).Sono parole, solo parole, certo, ma come non vederci l’essenza di un sano rapporto di coppia? Per qualcuno saranno melense, stucchevoli o quant’altro ma a me sono sembrate, sarà, come ho già detto altrove, per una mia visione romantica della relazione amorosa, semplicemente un definire i comportamenti che dovrebbero essere alla base, almeno nelle fasi iniziali, della relazione di cui sopra. Non sono così idealista da pensare che funzionerà sempre così, ci saranno ovviamente discese e risalite ( cit. Battisti, pardon) ma io so che se non avessi dato tanta indifferenza alla persona che avevo al fianco ora non mi ritroverei a rimpiangere di averla persa, e anche se qualcuno dirà che forse non era quella che (CONTINUA)
(CONTINUA) desideravo realmente rispondo che io penso che non avessi semplicemente gli “strumenti” per capire che invece lo era. Avrei voluto postare un passo di Paulo Coehlo inviatomi da una cara amica ma mi sembra di capire che qui le citazioni non sono ben viste (:-D) riporto solo che in quel passo si parlava di RAGIONE – STAGIONE – TUTTA LA VITA….voglio pensare che anche se solo per una STAGIONE Lei mi abbia lasciato comunque tanto. https://www.youtube.com/watch?v=m1GxHC3ium8 https://www.youtube.com/watch?v=5FO2KD7CDFI
Corazza,
mi fa piacere che il testo (ultraromantico e superidilliaco) ti sia piaciuto.
la parte che preferisco è: “Tutti i poeti del mondo hanno parlato dell’amore semplicemente perché è così indefinito e indefinibile, è indicibile, indescrivibile, indomabile, inspiegabile…si, inspiegabile, e mai vinto.” poi, ognuno ha un suo concetto per l’amore che prova e ha pieno diritto di non accettare che sia inserito in definizioni o in classifiche stilate da altri.
ancora non ho letto niente di quanto puoi aver raccontato qui ma credo non sia mai troppo tardi per qualcosa di sentimentalmente bello che ti potrebbe sorprendere.
Ultraromantico e superidilliaco proprio così, questo non vuol dire che io viva scollegato dalla realtà e che perciò non abbia apprezzato anche quanto postato da MariaGrazia (tranne le liti con il vicinato, ne ho avute ma poi me ne sono pentito perchè non hanno portato a nulla) ma ribadisco che le parole che hai riportato tu mi hanno fatto capire in cosa sono mancato….perchè è proprio quello che Lei mi ha “rinfacciato” e a cui io non ho potuto
controbattere in nessun modo.Un rapporto d’amore si costruisce giorno dopo giorno, anzi attimo dopo attimo, le piccole cose…così che possa diventare sempre più grande…se è vero AMORE…
“non sia mai troppo tardi per qualcosa di sentimentalmente bello che ti potrebbe sorprendere”…lo spero,grazie.
Corazza, le citazioni, le poesie e i romanzi sull’argomento “amore”, servono solo a confermare che chi ci si rifugia non sa cosa sia l’amore. Quelli sono rifugi di anime in pena, e esistono proprio per quel “pubblico”. Cercare di realizzare relazioni di quel genere è impossibile, perchè sono situazioni “idealizzate” che danno corpo a delle aspirazioni di condizioni quasi “divine” proiettate in una realtà che invece è solo umana. Chi le segue come un credo a cui mirare è solo un o una romantica illusa, che dell’amore ha un’idea adolescenziale a dispetto dell’età.
Con tutto il rispetto per le tue idee al riguardo, una cosa giusta che ritengo tu abbia detto, pur senza conoscere la tua storia, è che tu “non sapevi” che non avevo gli “strumenti” per capire. È così, ma non gli strumenti “romantici”, quelli svaniscono presto, ma quelli concreti; l’attenzione quotidiana, i progetti in comune, la lettura dei silenzi, la presenza, la collaborazione l’amicizia >>>
>>> Si l’amicizia. Io sono diventato “amico” della mia donna “forzando”, per amore, a vedere quella realtà amorosa di cui ti parlo sfrondandola dalle illusioni che la tenevano ancorata a quei “credo” romantici che ci stavano allontanando. Insieme abbiamo capito che in una relazione amorosa “reale” le cose da perseguire sono quelle di cui accennato prima, cioè il rapporto “vero” non quello dei romanzi e delle citazioni, e ancora meno quello dell’innamoramemto ormonale che tutti in quel momento scambiamo per amore quando non lo è. Continuare a “ubriacarsi” di poesie e belle frasi come quelle lette, serve allo “sballo” di chi non matura alla “realtà”, e come tutti gli sballi danno dipendenza nel momento in cui non si hanno alternative. La realtà invece è che l’amore vero è una lenta costruzione che richiede LA VOLONTÀ di amare da parte di entrambi, dopo aver superato serenamente quella fase “onirica” che tanti e troppe cercano come 16enni.
L’amore si “fa” non si sogna.
Occhio però che Cohelo ha due grossi difetti:
1) scrive grandissime vaccate che, in quanto tali, rendono molto;
2) ha una panza vergognosa, alimentata dai giusti proventi di cui sopra, che copre vestendosi di nero;
3) non sa la posizione della “h” nel suo cognome.
Vedi tu quale è il peggiore dei due.
Golem, io proprio continuo a non capire un punto: chiamalo amore, illusione, infatuazione, innamoramento, verità, finzione o come ti pare, ma che differenza fa? Se mentre vivi una relazione ti senti appagato, realizzato, migliore di come potresti essere senza quella persona, c’è proprio questa necessità di etichettare un sentimento? Per chi poi? Affinché gli altri ci possano dire: “Eh sì, tu stai vivendo proprio l’Amore Vero!”. Davvero non comprendo cosa possa trarre da una definizione così impalpabile, inesprimibile. Io non potrò mai percepire le emozioni di un altro, neppure se me le spiegasse nel modo più limpido possibile. Posso solo sperare di decifrare I miei di sentimenti, e questo mi basta e avanza.
Golem, premetto che anche io, come mi è sembrato di capire tu, non amo fare apprezzamenti di alcun tipo, ma le cose che dici le apprezzo di sicuro. Concordo in pieno che pensare di amare qualcuno solo se si sentono le farfalle (che io vedo solo come stupendi insetti) in un determinato posto (che non mi va di dire quale) è tipico di una visione ancora immatura dell’amore. Ma quelle che a tuo parere sono solo idealizzazioni, io le ho sintetizzate così:
– pensiero dell’altro che rende felici (non ossessivo)
– attrazione fisica (non bisogno morboso di contatto)
– sicurezza…già la sicurezza (che io non ho e che Lei desiderava più di tutto)
– comprensione (non fine a sè stessa ma produttiva)
e tutto questo io l’ho inteso solo come uno chassis su cui innestare le difficoltà di un rapporto a due, come le ha descritte crudamente MariaGrazia.
Hai parlato poi di amicizia e anche in questo mi trovi d’accordo per quanto mi è sembrato di capire che tu la indichi come la necessaria (CONTINUA)
Ognuno si “aggiusta” le cose come meglio gli aggrada per per farsi tornare i conti. Resta il fatto che la prima ragione che fa un amore “vero” è che questo NON può esaurirsi col tempo, anzi, cresce e diventa più forte; il resto sono solo tentativi, anche “sinceri” se si vuole, e lo sono in ragione della speranza e delle illusioni contenute in ogni innamoramento. Ma se non si lascia quel mondo oniro-ormonale e non si entra (perchè prima o poi si “entra”) nel territorio della “realtà” (E sai che amerai anche nella vecchiaia, sai che dopo l’euforia tutto ti rassicura, tutto si placa, si rasserena) con la coscienza di aver vissuto fino a quel momento il sogno d’amore e non l’amore, non c’è speranza di realizzarlo. Si vivrà sempre di illusioni che in quanto tali producono disillusioni, fallimenti e disperate ricerche sul web del perchè. Amen
Quanto riportato da Rossana mi ha fatto riflettere su quella che è stata la mia ultima relazione e giungere all’amara conclusione che, sì Golem, non ho mai vissuto realmente l’amore (in quella precedente ho trascinato per 8 anni un qualcosa che non mi dava mai felicità).Sono parole, solo parole, certo, ma come non vederci l’essenza di un sano rapporto di coppia? Per qualcuno saranno melense, stucchevoli o quant’altro ma a me sono sembrate, sarà, come ho già detto altrove, per una mia visione romantica della relazione amorosa, semplicemente un definire i comportamenti che dovrebbero essere alla base, almeno nelle fasi iniziali, della relazione di cui sopra. Non sono così idealista da pensare che funzionerà sempre così, ci saranno ovviamente discese e risalite ( cit. Battisti, pardon) ma io so che se non avessi dato tanta indifferenza alla persona che avevo al fianco ora non mi ritroverei a rimpiangere di averla persa, e anche se qualcuno dirà che forse non era quella che (CONTINUA)
(CONTINUA) desideravo realmente rispondo che io penso che non avessi semplicemente gli “strumenti” per capire che invece lo era. Avrei voluto postare un passo di Paulo Coehlo inviatomi da una cara amica ma mi sembra di capire che qui le citazioni non sono ben viste (:-D) riporto solo che in quel passo si parlava di RAGIONE – STAGIONE – TUTTA LA VITA….voglio pensare che anche se solo per una STAGIONE Lei mi abbia lasciato comunque tanto.
https://www.youtube.com/watch?v=m1GxHC3ium8
https://www.youtube.com/watch?v=5FO2KD7CDFI
Corazza,
mi fa piacere che il testo (ultraromantico e superidilliaco) ti sia piaciuto.
la parte che preferisco è: “Tutti i poeti del mondo hanno parlato dell’amore semplicemente perché è così indefinito e indefinibile, è indicibile, indescrivibile, indomabile, inspiegabile…si, inspiegabile, e mai vinto.” poi, ognuno ha un suo concetto per l’amore che prova e ha pieno diritto di non accettare che sia inserito in definizioni o in classifiche stilate da altri.
ancora non ho letto niente di quanto puoi aver raccontato qui ma credo non sia mai troppo tardi per qualcosa di sentimentalmente bello che ti potrebbe sorprendere.
Ultraromantico e superidilliaco proprio così, questo non vuol dire che io viva scollegato dalla realtà e che perciò non abbia apprezzato anche quanto postato da MariaGrazia (tranne le liti con il vicinato, ne ho avute ma poi me ne sono pentito perchè non hanno portato a nulla) ma ribadisco che le parole che hai riportato tu mi hanno fatto capire in cosa sono mancato….perchè è proprio quello che Lei mi ha “rinfacciato” e a cui io non ho potuto
controbattere in nessun modo.Un rapporto d’amore si costruisce giorno dopo giorno, anzi attimo dopo attimo, le piccole cose…così che possa diventare sempre più grande…se è vero AMORE…
“non sia mai troppo tardi per qualcosa di sentimentalmente bello che ti potrebbe sorprendere”…lo spero,grazie.
Corazza, le citazioni, le poesie e i romanzi sull’argomento “amore”, servono solo a confermare che chi ci si rifugia non sa cosa sia l’amore. Quelli sono rifugi di anime in pena, e esistono proprio per quel “pubblico”. Cercare di realizzare relazioni di quel genere è impossibile, perchè sono situazioni “idealizzate” che danno corpo a delle aspirazioni di condizioni quasi “divine” proiettate in una realtà che invece è solo umana. Chi le segue come un credo a cui mirare è solo un o una romantica illusa, che dell’amore ha un’idea adolescenziale a dispetto dell’età.
Con tutto il rispetto per le tue idee al riguardo, una cosa giusta che ritengo tu abbia detto, pur senza conoscere la tua storia, è che tu “non sapevi” che non avevo gli “strumenti” per capire. È così, ma non gli strumenti “romantici”, quelli svaniscono presto, ma quelli concreti; l’attenzione quotidiana, i progetti in comune, la lettura dei silenzi, la presenza, la collaborazione l’amicizia >>>
>>> Si l’amicizia. Io sono diventato “amico” della mia donna “forzando”, per amore, a vedere quella realtà amorosa di cui ti parlo sfrondandola dalle illusioni che la tenevano ancorata a quei “credo” romantici che ci stavano allontanando. Insieme abbiamo capito che in una relazione amorosa “reale” le cose da perseguire sono quelle di cui accennato prima, cioè il rapporto “vero” non quello dei romanzi e delle citazioni, e ancora meno quello dell’innamoramemto ormonale che tutti in quel momento scambiamo per amore quando non lo è. Continuare a “ubriacarsi” di poesie e belle frasi come quelle lette, serve allo “sballo” di chi non matura alla “realtà”, e come tutti gli sballi danno dipendenza nel momento in cui non si hanno alternative. La realtà invece è che l’amore vero è una lenta costruzione che richiede LA VOLONTÀ di amare da parte di entrambi, dopo aver superato serenamente quella fase “onirica” che tanti e troppe cercano come 16enni.
L’amore si “fa” non si sogna.
Occhio però che Cohelo ha due grossi difetti:
1) scrive grandissime vaccate che, in quanto tali, rendono molto;
2) ha una panza vergognosa, alimentata dai giusti proventi di cui sopra, che copre vestendosi di nero;
3) non sa la posizione della “h” nel suo cognome.
Vedi tu quale è il peggiore dei due.
Golem, io proprio continuo a non capire un punto: chiamalo amore, illusione, infatuazione, innamoramento, verità, finzione o come ti pare, ma che differenza fa? Se mentre vivi una relazione ti senti appagato, realizzato, migliore di come potresti essere senza quella persona, c’è proprio questa necessità di etichettare un sentimento? Per chi poi? Affinché gli altri ci possano dire: “Eh sì, tu stai vivendo proprio l’Amore Vero!”. Davvero non comprendo cosa possa trarre da una definizione così impalpabile, inesprimibile. Io non potrò mai percepire le emozioni di un altro, neppure se me le spiegasse nel modo più limpido possibile. Posso solo sperare di decifrare I miei di sentimenti, e questo mi basta e avanza.
Golem, premetto che anche io, come mi è sembrato di capire tu, non amo fare apprezzamenti di alcun tipo, ma le cose che dici le apprezzo di sicuro. Concordo in pieno che pensare di amare qualcuno solo se si sentono le farfalle (che io vedo solo come stupendi insetti) in un determinato posto (che non mi va di dire quale) è tipico di una visione ancora immatura dell’amore. Ma quelle che a tuo parere sono solo idealizzazioni, io le ho sintetizzate così:
– pensiero dell’altro che rende felici (non ossessivo)
– attrazione fisica (non bisogno morboso di contatto)
– sicurezza…già la sicurezza (che io non ho e che Lei desiderava più di tutto)
– comprensione (non fine a sè stessa ma produttiva)
e tutto questo io l’ho inteso solo come uno chassis su cui innestare le difficoltà di un rapporto a due, come le ha descritte crudamente MariaGrazia.
Hai parlato poi di amicizia e anche in questo mi trovi d’accordo per quanto mi è sembrato di capire che tu la indichi come la necessaria (CONTINUA)