Per meglio documentare la mia sensibilizzazione nei confronti della violenza sia su donne che su uomini ho fatto una breve ricerca in rete, senza andar troppo per il sottile.
– Il fenomeno del femminicidio (che preferirei fosse incluso nell’ambito dell’omicidio, anche se mi sembra utile che ci debba essere maggior protezione nei confronti delle donne, in quanto soggetti fisicamente più deboli) non è una novità: è distribuito più o meno pesantemente in tutto il mondo e sta solo emergendo dal substrato che finora l’ha occultato. Negli ultimi 10 anni in Italia ha un’incidenza media di 0,4-0,5 donne ogni 100.000, inferiore a quella europea, con un andamento abbastanza stabile, da considerarsi fisiologico ma molto enfatizzato sui media a partire dal 2012. Dati rilevati da: https://www.butta.org/?p=13500 (analisi negazionista datata 2013) e da http://www.eunews.it/2017/03/08/8-marzo-violenza-donne-italia/79601 (aggiornamento dati al 2017, che, seppure con enfasi affermativa, confermano di fatto la media suddetta).
– Se si vuole differenziare rispetto ai generi, non vedo perché non si debba allora prendere in considerazione anche il maschicidio, ovviamente presente a livello numerico inferiore per quanto concerne le uccisioni.
Rispetto alla violenza estrema, trovo MOLTO più preoccupante quella relativa: in particolare sulle donne (di cui una media del 35% circa, a livello mondiale, è vittima di molestie sessuali o di stupro almeno una volta nella vita), sui bambini dell’asilo, quasi sempre da parte di maestre, sui ragazzini timidi nelle scuole di ogni ordine da parte di bulli, su soggetti di entrambi i generi da parte di pedofili e sugli anziani nelle case di riposo.
Sono TUTTI crimini bianchi, perpetrati da chi può permettersi di essere violento su chi, per qualsiasi motivo, è incapace di difendersi adeguatamente. Abusi che lasciano strascichi spesso pesantissimi, quasi sempre per l’intera vita, su un gran numero di persone (più di 7 milioni le donne italiane che ne sono state vittime, e nemmeno tutte hanno il coraggio di denunciare).
Per una semplice questione d’intelligenza, le donne maggiorenni che hanno la responsabilità di essersi affiancate a uomini prevaricanti, in circostanze di pericolo di aggressione da parte di questi ultimi, dovrebbero tener conto delle loro scarse capacità di difesa.
Il fatto che prima non se ne parlasse non significa che non ci fossero, come succedeva per le morti sul lavoro o la plastica in mare. Chissà che parlandone non diminuiscano no? Io le violenze sui più “deboli” le trovo preoccupanti entrambi, bianche e nere, ma specie quella estrema mi appare “defintiva”, e i “maschicidi” sono infinitamente meno rispetto a quelli al femminile, E SOPRATTUTTO alle cause che li scatenano, perchè è quello il punto da discutere, non il fatto che esista la violenza, anche bisex, quello lo sappiamo.
Le donne maggiorenni che hanno la responsabilità di essersi affiancate a uomini prevaricanti, in circostanze di pericolo di aggressione da parte di questi ultimi, e che dovrebbero tener conto delle loro scarse capacità di difesa, FORSE dovrebbero non esserne “innamorate” o peggio non avere ragioni contingenti come casa e figli per decidere freddamente in quel senso. Con la teoria tutto appare semplice.
Però trovo interessante citare il famoso “best seller” linkato come prova.
Un caro saluto a tutti.
Tutto sto pistolotto per dire semplicemente, alla fin fine, che se una donna si ritrova in casa un violento è colpa di lei perchè non ha “scelto bene”?
insomma, mettila come la vuoi mettere, noi donne abbiamo SEMPRE colpa. Non se ne esce.
“Quando le condizioni sono sufficienti si manifesta qualcosa e noi diciamo che quella cosa esiste. Quando una o due condizioni non sussistono più e la cosa non si manifesta allo stesso modo, diciamo che non esiste. Definire qualcosa come esistente o non esistente non è corretto. In realtà non c’è nulla che sia totalmente esistente o totalmente inesistente.”
(Thich Nhat Hanh, monaco buddista ultranovantenne)
“E tutto ciò che doveva
andare perduto,
si disperderà.
E tutto ciò che doveva
essere trovato,
ci verrà incontro,
donandosi a noi.
Persuadendoci
che il vero amore,
non conosce alcuna
condizione.”
“La maggior parte di noi ama in virtù della sua esigenza d’amare, non perché trovi qualcuno che meriti di essere amato.”
(Nikki Giovanni,scrittrice e poetessa statunitense – “The Women and the Men”)
Per meglio documentare la mia sensibilizzazione nei confronti della violenza sia su donne che su uomini ho fatto una breve ricerca in rete, senza andar troppo per il sottile.
– Il fenomeno del femminicidio (che preferirei fosse incluso nell’ambito dell’omicidio, anche se mi sembra utile che ci debba essere maggior protezione nei confronti delle donne, in quanto soggetti fisicamente più deboli) non è una novità: è distribuito più o meno pesantemente in tutto il mondo e sta solo emergendo dal substrato che finora l’ha occultato. Negli ultimi 10 anni in Italia ha un’incidenza media di 0,4-0,5 donne ogni 100.000, inferiore a quella europea, con un andamento abbastanza stabile, da considerarsi fisiologico ma molto enfatizzato sui media a partire dal 2012. Dati rilevati da: https://www.butta.org/?p=13500 (analisi negazionista datata 2013) e da
http://www.eunews.it/2017/03/08/8-marzo-violenza-donne-italia/79601 (aggiornamento dati al 2017, che, seppure con enfasi affermativa, confermano di fatto la media suddetta).
– Se si vuole differenziare rispetto ai generi, non vedo perché non si debba allora prendere in considerazione anche il maschicidio, ovviamente presente a livello numerico inferiore per quanto concerne le uccisioni.
segue
Come sempre, PER ME, è questione sfumature:
https://www.amazon.it/sfumature-violenza-Femminicidio-maschicidio-Italia/dp/8860528410.
Rispetto alla violenza estrema, trovo MOLTO più preoccupante quella relativa: in particolare sulle donne (di cui una media del 35% circa, a livello mondiale, è vittima di molestie sessuali o di stupro almeno una volta nella vita), sui bambini dell’asilo, quasi sempre da parte di maestre, sui ragazzini timidi nelle scuole di ogni ordine da parte di bulli, su soggetti di entrambi i generi da parte di pedofili e sugli anziani nelle case di riposo.
Sono TUTTI crimini bianchi, perpetrati da chi può permettersi di essere violento su chi, per qualsiasi motivo, è incapace di difendersi adeguatamente. Abusi che lasciano strascichi spesso pesantissimi, quasi sempre per l’intera vita, su un gran numero di persone (più di 7 milioni le donne italiane che ne sono state vittime, e nemmeno tutte hanno il coraggio di denunciare).
Per una semplice questione d’intelligenza, le donne maggiorenni che hanno la responsabilità di essersi affiancate a uomini prevaricanti, in circostanze di pericolo di aggressione da parte di questi ultimi, dovrebbero tener conto delle loro scarse capacità di difesa.
Il fatto che prima non se ne parlasse non significa che non ci fossero, come succedeva per le morti sul lavoro o la plastica in mare. Chissà che parlandone non diminuiscano no? Io le violenze sui più “deboli” le trovo preoccupanti entrambi, bianche e nere, ma specie quella estrema mi appare “defintiva”, e i “maschicidi” sono infinitamente meno rispetto a quelli al femminile, E SOPRATTUTTO alle cause che li scatenano, perchè è quello il punto da discutere, non il fatto che esista la violenza, anche bisex, quello lo sappiamo.
Le donne maggiorenni che hanno la responsabilità di essersi affiancate a uomini prevaricanti, in circostanze di pericolo di aggressione da parte di questi ultimi, e che dovrebbero tener conto delle loro scarse capacità di difesa, FORSE dovrebbero non esserne “innamorate” o peggio non avere ragioni contingenti come casa e figli per decidere freddamente in quel senso. Con la teoria tutto appare semplice.
Però trovo interessante citare il famoso “best seller” linkato come prova.
Un caro saluto a tutti.
Tutto sto pistolotto per dire semplicemente, alla fin fine, che se una donna si ritrova in casa un violento è colpa di lei perchè non ha “scelto bene”?
insomma, mettila come la vuoi mettere, noi donne abbiamo SEMPRE colpa. Non se ne esce.
“Quando le condizioni sono sufficienti si manifesta qualcosa e noi diciamo che quella cosa esiste. Quando una o due condizioni non sussistono più e la cosa non si manifesta allo stesso modo, diciamo che non esiste. Definire qualcosa come esistente o non esistente non è corretto. In realtà non c’è nulla che sia totalmente esistente o totalmente inesistente.”
(Thich Nhat Hanh, monaco buddista ultranovantenne)
Ah Rossa’, che palle! Stai a diventa’ peggio del tuo alterego Rossye.
E,
evidentemente, se le vieni a leggere, sono palle che hanno per te un qualche interesse… 🙂
grazie per il complimento, che mi accomuna a Rossella. hai centrato l’obiettivo: bravo!!!
“E tutto ciò che doveva
andare perduto,
si disperderà.
E tutto ciò che doveva
essere trovato,
ci verrà incontro,
donandosi a noi.
Persuadendoci
che il vero amore,
non conosce alcuna
condizione.”
(pensiero in versi rubato in rete)
Veramente, ho letto solo il primo rigo dagli ultimi commenti.