Tenterò di riportare la discussione all’ interessante “maratona poetica” che si era precedentemente innescata, portando il mio – per quanto modesto – contributo culturale con questa interessante trasposizione che ho trovato in rete..
Da:”Sonetti romaneschi/Er padre de li Santi”
Er c.... se pò ddí rradica, uscello,
ciscio, nerbo, tortore, pennarolo,
pezzo-de-carne, manico, scetrolo,
asperge, cucuzzola e stennarello.
5Cavicchio, canaletto e cchiavistello,
er gionco, er guercio, er mio, nerchia, pirolo,
attaccapanni, moccolo, bbruggnolo,
inguilla, torciorecchio, e mmanganello.
Zeppa e bbatocco, cavola e tturaccio,
10e mmaritozzo, e ccannella, e ppipino,
e ssalame, e ssarciccia, e ssanguinaccio.
Poi scafa, canocchiale, arma, bbambino:
poi torzo, crescimmano, catenaccio,
mànnola, e mmi’-fratello-piccinino.
15E tte lascio perzino
ch’er mi’ dottore lo chiama cotale,
fallo, asta, verga, e mmembro naturale.
Cuer vecchio de spezziale
disce Priàpo; e la su’ mojje pene,
20seggno per dio che nun je torna bbene. 1
Roma, 6 dicembre 1832 – Der medemo
questa interessante poesia fu anche oggetto di focalizzazione durante la scena di un noto film di successo incentrato sul dramma sociale, e che aveva per protagonista l’ attore Michele Placido.
Troppo bella la poesia Maria Grazia.
Credo però che manchi l’appellativo che preferisco, perché rimanda agli antichi tempi della caccia. Manca “SVENTRAPAPERE”.
Guardati sul tubo il link qui sotto:
è vero Yog, quel termine avrebbe completato eccellentemente il tutto. ma credo che fosse un aggettivo completamente ignoto e sconosciuto per quell’ epoca.
Grazie per averci inoltre ricordato il Benigni che più preferiamo!
ciao 🙂
“Ultimi fiori, non più a ornare siepi o a ravvivare giardini ma quasi solo più nei prati maggiormente esposti al breve tepore del sole di mezzogiorno.
L’erba, bassa e rarefatta, ancora di un bel verde tenero, accoglie ormai pochi altri colori: accenti decisi di trifoglio violetto, qualche svettante ranuncolo dorato e mazzetti spontanei di minuscole espressioni di bianco, giallo o rosa, che a fatica si potrebbero classificare come fiori. i piccoli sono sempre più resistenti, nelle loro essenze scarsamente significanti.
Conosco un solo appezzamento di terreno che, nonostanto l’arrivo dei primi freddi, continua a offrire, saltuariamente, qualcosa di speciale: poche silene (sempre più pallide e smarrite), rari fior di cuculo frangiati, in alternativa a qualche tocco di blu acceso, che ricorda luci prenatalizie…
E’ l’inizio della stagione delle bacche, che predomineranno in natura per i prossimi due mesi. Non resta che valorizzare al meglio quanto resta del vecchio anno.”
festeggio a modo mio, facendole da eco, una delle più belle notizie di cui negli ultimi tempi sono venuta a conoscenza:
da qualche parte, in Italia, una donna incinta ha firmato un contratto di lavoro dieci giorni prima della data prevista per il parto. il primo incontro di selezione era avvenuto due mesi prima.
vero che uno dei suoi datori di lavoro aveva sperimentato da vicino, attraverso quanto patito dalla moglie, l’ingiustizia di certi più che comuni comportamenti discriminatori in ambito lavorativo ma, ciononostante, è un’inversione di tendenza da parte del genere maschile che mi dà gioia, per tutte le giovani donne che desiderano sia essere economicamente autonome che assaporare la pienezza femminile della maternità.
PER ME, che festeggio unicamente la festa della donna, il prossimo 8 marzo segnerà la data di un importante traguardo finalmente raggiunto!
“Spesso la gente cerca di vivere la sua vita alla rovescia: cerca di avere più cose, o più denaro, per poter fare più cose che vorrebbe fare ed essere più felice. In realtà è tutto il contrario. Prima bisogna essere veramente se stessi, e poi si potrà fare ciò che occorre per avere ciò che si vuole.”
(Margaret Young, cantante americana, 1891-1969)
concetto apparentemente banale, che spero in questa ricorrenza possa essere utile come riflessione soprattutto alle giovani donne.
dedicata a un’Amica che non è più e che in pochissimo tempo mi ha insegnato molto. un’Amica che imparato da sola a vivere e ad amare, e che è riuscita ALLA GRANDE in entrambe queste difficilissime imprese!
sono parecchi anni che non posso più godere della tua compagnia e della tua frizzante positività, nonostante che tu non abbia avuto molto in cambio di quanto hai generosamente dato. resti un esempio da seguire! e ancora mi manchi…
Io spero che per l’8 marzo 2017 ci siano parecchi ricoveri in codice rosso per abuso femminile di narda. Almeno poi dovrebbe calare il prezzo, anche se mi pare improbabile, data la “tenuta” della femmina media di razza caucasica. Inutile sperarci.
Pax,
mi sono spostata qui nel risponderti per non essere fuori tema sull’altro thread.
quasi mi dispiace doverti contraddire: ho spesso scritto MOLTO qui, di sicuro TROPPO, anche se non in modo continuativo.
sono sentimentalmente sola da circa 25 anni, ad eccezione di un paio di brevi intermezzi di diverso valore emotivo e di qualche sporadica esperienza prettamente sensuale. tutto ormai parecchio lontano nel tempo, benché un particolare riverbero sia tuttora virtualmente presente.
mio figlio, in coppia da quasi 20 anni, è lontano fisicamente e, giustamente, abbastanza defilato nella sua relazione con me.
vivo sola da più di 10 anni e sono molto selettiva nelle mie pochissime amicizie. intrattengo, però, buoni rapporti con la sola sorella rimasta della famiglia d’origine e con i numerosi parenti di seconda/terza generazione.
fin dalla versione 2000, LaD è un mio apprezzato tramite
– per non perdere contatto con la realtà esterna più spicciola/intima (soprattutto da quando ho lasciato il lavoro, 15 anni fa);
– per avere, quando lo desidero, un po’ di compagnia e d’interscambio, senza essere obbligata a intrattenere intensi rapporti che, a causa di seri problemi di salute in famiglia, non sarei in grado di mantenere con la necessaria attenzione;
– per continuare a progredire nell’autoanalisi, un affascinante viaggio privo di mete, che si può portare avanti con qualche buon risultato di tanto in tanto solo con il confronto.
hobby, anche per il gusto di scrivere, comunicare, dare supporto quando mi va di farlo o testimoniare qualcosa dei miei vissuti? arricchimento di vario genere? passatempo? sfogo di malumori? conflitti d’opinione?
di tutto e di più… il meglio del momento per distrarmi quando non ho risorse fisiche/mentali per attività più impegnative, indipendentemente dall’essere o meno, molto o poco, apprezzata.
questo post è per te nella 1a e 2a parte ma, in questo SPECIFICO caso, ANCHE per altri in quella conclusiva.
Tenterò di riportare la discussione all’ interessante “maratona poetica” che si era precedentemente innescata, portando il mio – per quanto modesto – contributo culturale con questa interessante trasposizione che ho trovato in rete..
Da:”Sonetti romaneschi/Er padre de li Santi”
Er c.... se pò ddí rradica, uscello,
ciscio, nerbo, tortore, pennarolo,
pezzo-de-carne, manico, scetrolo,
asperge, cucuzzola e stennarello.
5Cavicchio, canaletto e cchiavistello,
er gionco, er guercio, er mio, nerchia, pirolo,
attaccapanni, moccolo, bbruggnolo,
inguilla, torciorecchio, e mmanganello.
Zeppa e bbatocco, cavola e tturaccio,
10e mmaritozzo, e ccannella, e ppipino,
e ssalame, e ssarciccia, e ssanguinaccio.
Poi scafa, canocchiale, arma, bbambino:
poi torzo, crescimmano, catenaccio,
mànnola, e mmi’-fratello-piccinino.
15E tte lascio perzino
ch’er mi’ dottore lo chiama cotale,
fallo, asta, verga, e mmembro naturale.
Cuer vecchio de spezziale
disce Priàpo; e la su’ mojje pene,
20seggno per dio che nun je torna bbene. 1
Roma, 6 dicembre 1832 – Der medemo
questa interessante poesia fu anche oggetto di focalizzazione durante la scena di un noto film di successo incentrato sul dramma sociale, e che aveva per protagonista l’ attore Michele Placido.
Troppo bella la poesia Maria Grazia.
Credo però che manchi l’appellativo che preferisco, perché rimanda agli antichi tempi della caccia. Manca “SVENTRAPAPERE”.
Guardati sul tubo il link qui sotto:
https://www.youtube.com/watch?v=eT2zAdS_QWw
è vero Yog, quel termine avrebbe completato eccellentemente il tutto. ma credo che fosse un aggettivo completamente ignoto e sconosciuto per quell’ epoca.
Grazie per averci inoltre ricordato il Benigni che più preferiamo!
ciao 🙂
“Ultimi fiori, non più a ornare siepi o a ravvivare giardini ma quasi solo più nei prati maggiormente esposti al breve tepore del sole di mezzogiorno.
L’erba, bassa e rarefatta, ancora di un bel verde tenero, accoglie ormai pochi altri colori: accenti decisi di trifoglio violetto, qualche svettante ranuncolo dorato e mazzetti spontanei di minuscole espressioni di bianco, giallo o rosa, che a fatica si potrebbero classificare come fiori. i piccoli sono sempre più resistenti, nelle loro essenze scarsamente significanti.
Conosco un solo appezzamento di terreno che, nonostanto l’arrivo dei primi freddi, continua a offrire, saltuariamente, qualcosa di speciale: poche silene (sempre più pallide e smarrite), rari fior di cuculo frangiati, in alternativa a qualche tocco di blu acceso, che ricorda luci prenatalizie…
E’ l’inizio della stagione delle bacche, che predomineranno in natura per i prossimi due mesi. Non resta che valorizzare al meglio quanto resta del vecchio anno.”
festeggio a modo mio, facendole da eco, una delle più belle notizie di cui negli ultimi tempi sono venuta a conoscenza:
da qualche parte, in Italia, una donna incinta ha firmato un contratto di lavoro dieci giorni prima della data prevista per il parto. il primo incontro di selezione era avvenuto due mesi prima.
vero che uno dei suoi datori di lavoro aveva sperimentato da vicino, attraverso quanto patito dalla moglie, l’ingiustizia di certi più che comuni comportamenti discriminatori in ambito lavorativo ma, ciononostante, è un’inversione di tendenza da parte del genere maschile che mi dà gioia, per tutte le giovani donne che desiderano sia essere economicamente autonome che assaporare la pienezza femminile della maternità.
PER ME, che festeggio unicamente la festa della donna, il prossimo 8 marzo segnerà la data di un importante traguardo finalmente raggiunto!
8 marzo 2017
“Spesso la gente cerca di vivere la sua vita alla rovescia: cerca di avere più cose, o più denaro, per poter fare più cose che vorrebbe fare ed essere più felice. In realtà è tutto il contrario. Prima bisogna essere veramente se stessi, e poi si potrà fare ciò che occorre per avere ciò che si vuole.”
(Margaret Young, cantante americana, 1891-1969)
concetto apparentemente banale, che spero in questa ricorrenza possa essere utile come riflessione soprattutto alle giovani donne.
dedicata a un’Amica che non è più e che in pochissimo tempo mi ha insegnato molto. un’Amica che imparato da sola a vivere e ad amare, e che è riuscita ALLA GRANDE in entrambe queste difficilissime imprese!
https://www.youtube.com/watch?v=G-MMEHR7cyE
sono parecchi anni che non posso più godere della tua compagnia e della tua frizzante positività, nonostante che tu non abbia avuto molto in cambio di quanto hai generosamente dato. resti un esempio da seguire! e ancora mi manchi…
grazie, di tutto! sei stata una grande Donna!
Io spero che per l’8 marzo 2017 ci siano parecchi ricoveri in codice rosso per abuso femminile di narda. Almeno poi dovrebbe calare il prezzo, anche se mi pare improbabile, data la “tenuta” della femmina media di razza caucasica. Inutile sperarci.
Pax,
mi sono spostata qui nel risponderti per non essere fuori tema sull’altro thread.
quasi mi dispiace doverti contraddire: ho spesso scritto MOLTO qui, di sicuro TROPPO, anche se non in modo continuativo.
sono sentimentalmente sola da circa 25 anni, ad eccezione di un paio di brevi intermezzi di diverso valore emotivo e di qualche sporadica esperienza prettamente sensuale. tutto ormai parecchio lontano nel tempo, benché un particolare riverbero sia tuttora virtualmente presente.
mio figlio, in coppia da quasi 20 anni, è lontano fisicamente e, giustamente, abbastanza defilato nella sua relazione con me.
vivo sola da più di 10 anni e sono molto selettiva nelle mie pochissime amicizie. intrattengo, però, buoni rapporti con la sola sorella rimasta della famiglia d’origine e con i numerosi parenti di seconda/terza generazione.
fin dalla versione 2000, LaD è un mio apprezzato tramite
– per non perdere contatto con la realtà esterna più spicciola/intima (soprattutto da quando ho lasciato il lavoro, 15 anni fa);
– per avere, quando lo desidero, un po’ di compagnia e d’interscambio, senza essere obbligata a intrattenere intensi rapporti che, a causa di seri problemi di salute in famiglia, non sarei in grado di mantenere con la necessaria attenzione;
– per continuare a progredire nell’autoanalisi, un affascinante viaggio privo di mete, che si può portare avanti con qualche buon risultato di tanto in tanto solo con il confronto.
hobby, anche per il gusto di scrivere, comunicare, dare supporto quando mi va di farlo o testimoniare qualcosa dei miei vissuti? arricchimento di vario genere? passatempo? sfogo di malumori? conflitti d’opinione?
di tutto e di più… il meglio del momento per distrarmi quando non ho risorse fisiche/mentali per attività più impegnative, indipendentemente dall’essere o meno, molto o poco, apprezzata.
questo post è per te nella 1a e 2a parte ma, in questo SPECIFICO caso, ANCHE per altri in quella conclusiva.
cercando altro, mi sono imbattuta in questa poesia, che trovo abbastanza aderente alla realtà, anche se magari non proprio sempre sempre…
http://www.liosite.com/poesia/carlos-drummond-de-andrade-amore/