“è ovvio che sono mosse solo da un senso di frustrazione per non aver potuto fare quello che noi donne moderne facciamo: disporre della piena libertà.” – supposizione, magari calzante in alcuni casi, ma non assoluta verità. per quanto mi riguarda sono sempre stata più libera dell’aria. i soli limiti che ho rispettato sono stati quelli che mi sono posta da sola.
l’opinione che sia preferibile, sia per i maschi che per le femmine, attenersi alla moderazione sessuale è comunque sostenuta anche da donne 30-40enni. ognuno segue i suoi criteri e raccoglie quanto può da quello che ha seminato.
“A me di un uomo che mi dovesse stimare unicamente perchè sono sempre stata chiusa in casa o solamente perchè ho avuto poche o zero esperienze sessuali, francamente non mi importa nulla!”
A me sì MG, ma per motivi scientifici.
rossana
risparmiati le tue solite punzecchiature sul mio PRESUNTO stile di vita!.. quando parlavo di donne mature frustrate dalle loro scelte passate, non facevo alcun riferimento A TE ma parlavo in generale! peraltro, io le raccomandazioni sul vivermi pienamente la mia libertà senza farmi opprimere da nessuno, le ho ricevute proprio da molte donne “attempate” e che nella loro vita sono state mogli e madri tradizionali!
“sul resto, sorvolo… per spirito di cortesia…”
ohh..grazie per cotanta gentilezza. sono onorata dalla sua clemenza..
Al di là di scontri e polemiche a fini personali, è per me triste accettare il concetto che troppe donne, più o meno mature, non siano ancora in grado di assumersi la piena equilibrata responsabilità delle loro libere scelte amorose ma, se questa è la realtà dei fatti, non si può che prenderne atto.
Mi è quasi altrettanto penoso constatare che un rapporto di coppia sia da declassare nei momenti di iniziale passionalità mentre in ogni storia d’innamorati o di amanti sembra che il sentimento sia diventato di un’importanza quasi trascurabile, divorato, sia per gli uomini che per le donne, dalla onnipresente regia ormonale dei sensi.
Non era nella prospettiva di questi risultati che ho partecipato alle lotte d’emancipazione femminile degli anni ’60 e ’70! Nonostante che ben poco si salvi dei miei ideali di allora, continuo a nutrire la speranza che sempre più uomini e donne siano consapevoli delle loro reciproche aspettative, e determinati a realizzarle, con serietà e coerenza, nei limiti delle loro capacità e possibilità.
Un particolare ringraziamento a LaD, che mi ha dato modo di approfondire questi temi, unitamente a molti altri di mio interesse.
“La cosa migliore che due amanti possano diventare nel corso del tempo è questa: surrogati dei loro sogni o simboli del loro desiderio”. (Arthur Schnitzler, scrittore, drammaturgo e medico austriaco, 1862-1931)
sesso e desiderio sembrano non essere affatto la stessa cosa. lo stimolo fisico non è per niente paragonabile a quello che include ben altro. forse sta proprio qui la differenza fra sessualità passionale e sereno amore coniugale, pur avendo entrambi le loro diverse valenze ed essere entrambi più o meno da apprezzare, a seconda delle proprie naturali inclinazioni.
Dai post di uno dei “personaggi femminili” con cui ho trovato maggior sintonia:
“Quando non si vuole, o non si può, vedere il peso del proprio ruolo nell’ambito di un fenomeno che ci coinvolge, si cerca appunto un comodo capro espiatorio, per soddisfare il bisogno di trovare “un responsabile” di quell’azione. E’ un fenomeno umano riconoscibile quanto antico.”
regola generale, forse applicabile a un certo tipo di situazioni altrui ma da evitarsi per alcune che ci riguardano da vicino…
come, per certi versi, anche in un caso che mi tocca nel profondo, per amor proprio, per difesa delle capacità femminili di assumersi le proprie responsabilità e per rispetto di qualcuno che ho amato, forse più di quanto ne sia stata prima d’ora consapevole, visto che non riesco a smettere di difendere ad oltranza l’intera categoria di cui faceva parte. non sempre si condivide l’animo nell’amplesso, così come non sempre l’amplesso consente la profonda condivisione dei corpi!
chi non può comprendere la malinconia, il rimpianto o la dolcezza di un ricordo, che può portare al diabete, eviti di continuare a leggere.
Presenze
“Da poco adulta a tutti gli effetti, autonoma, impegnata… sentimentalmente sola. In ritardo, come quasi sempre, per centrare in tempo utile con il badge la fessura d’ingresso al mondo di “anime morte” da cui trarre linfa per vivere, e per dare da vivere. Piede moderatamente premuto sull’acceleratore nel percorrere la stradina nota in tutti i minimi risvolti, che si immetteva, dopo l’ultimo incrocio nel controviale, su un corso ampio e trafficato.
Poco prima una consolante riflessione: “Meno male che la riparazione all’auto sta reggendo bene. Non potrei comprarne un’altra, nemmeno usata.”…, ed ecco all’improvviso lo schianto. Il mezzo d’urto, non indentificato, proveniva da sinistra ma, poiché l’abitacolo in cui si trovava girava vorticosamente su se stesso, l’impressione che gliene derivò fu che venisse malauguratamente da destra. La portiera della vecchia auto si aprì di colpo e il corpo della donna venne scaraventato in orizzontale sull’asfalto, a parecchi metri di distanza.
Quanto potè durare quell’improvviso volo verso il basso? Non più di una manciata di secondi, nei quali emerse, assolutamente dominante, un solo pensiero e un solo nome: “Uccio!”, poi il buio e il nulla, per chissà quanto tempo.
La voce dolce e calma che la stava rincuorando e rassicurando l’indusse a riaprire pian piano gli occhi. Nella mente sempre e soltanto lo stesso nome. Un uomo, chino su di lei, le sta aggiustando una coperta fin sotto il mento, indugiando, poi, in una lieve carezza su una guancia, forse la sola del tutto disinteressata in un’intera vita. Smarrita ora in un pianto quieto e silenzioso, privo di forze, riprende quasi subito a sperare, nel percepire la sirena di un’ambulanza che si sta avvicinando, mentre l’angelo dal volto umano si allontana. […]
[…] L’incidente è stato ricostruito in ogni singolo dettaglio: orario, dinamica, targhe, responsabilità civile, danni fisici e materiali, giorni di ricovero in ospedale e di convalescenza, entità d’invalidità permanente, risarcimento… proprio tutto… meno il nome dell’uomo dalla voce incoraggiante, delicato nel ripararla dal freddo e dolcissimo in quell’ineffabile carezza.
Riassorbito nel groviglio di case della città, senza che sia stato mai possibile esprimergli nemmeno in parte la gratitudine per il soccorso e per le sensazioni suscitate con la sua attenzione. Chissà se abitava o lavorava nei pressi dell’incrocio… Peccato che la memoria non avesse captato neppure l’ombra della sua fisionomia, relegandolo nel ricordo di un essere di sesso maschile proveniente da mondi in cui si è capaci di dare molto di sé senza attendersi ritorni.”
Rispondo qui relativamente alla lettera sul narcisista. Non ha proprio senso finire sempre nei soliti scontri..la regina della chat, il trollone, il misogino e via così, soprattutto quando non si può dimostrare nulla. Sicuramente ognuno ha i propri difetti che traspaiono nel modo di porsi, ma bisogna cercare di andare anche oltre..
E ve lo dice uno che era peggio di voi..
Piuttosto trovo nei commenti di tutti più di una ragione, che messe insieme fanno delle verità. MG e Kid tendono a descrivere realtà contrapposte che seppur vere, auto assolvono i protagonisti. Non credo che le donne incontrate da Kid siano tutte squinternate così come gli uomini di MG. Semplicemente ognuno incontra chi vuole incontrare. Valinda fa giustamente notare l’incongruenza di MG nel credere che il 40enne single abbia problemi irrisolti mentre la 40enne single abbia solo la sfortuna di incontrare 40enni con problemi irrisolti.
Sia agli uomini che alle donne manca un concreto passaggio alla vita adulta, che consiste nel prendersi le responsabilità delle proprie azioni, accettarne le conseguenze e perché no, immedesimarsi nelle esigenze dell’altro.
Probabilmente nelle storie si parte dalla fine e si bruciano le tappe. In parte è una scusante trincerarsi dietro l’incompatibilità di carattere per poter fare infondo ciò che si vuole.
“Perché hanno tutti il tempo di poter aspettare e conoscere ,di tenere un uomo sulle spine , di non concedersi.” La soluzione più ovvia e efficace per ogni donna sarebbe davvero valutare un uomo prima di andarci a letto e di farsi coinvolgere, mentre la tendenza è proprio quella di buttarsi in frequentazioni senza aver voluto conoscere meglio chi si ha di fronte ed ecco poi le recriminazioni. Diverso sarebbe se una donna ammettesse candidamente le reali ragioni per cui ci è finita a letto (era un figo, mi faceva sesso, volevo sco......)ragioni che però né gli uomini, né tanto meno loro stesse vogliono sentire.
non sono per niente attratta dalle barzellette, che raramente mi inducono al riso, così come la vita ormai raramente m’induce al pianto.
stimolata da alcune considerazioni sulla mia personalità, a inclinazione malinconica di fondo, sto cercando di ampliare le mie vedute su questo tema.
“Al ristorante:
– Cameriere, c’è il pollo?
– No, mi dispiace!
– Ma ieri c’era…
– Sì, ma oggi è il suo giorno libero!”
a me è piaciuta. spero che possa far almeno sorridere qualcun altro…
“è ovvio che sono mosse solo da un senso di frustrazione per non aver potuto fare quello che noi donne moderne facciamo: disporre della piena libertà.” – supposizione, magari calzante in alcuni casi, ma non assoluta verità. per quanto mi riguarda sono sempre stata più libera dell’aria. i soli limiti che ho rispettato sono stati quelli che mi sono posta da sola.
l’opinione che sia preferibile, sia per i maschi che per le femmine, attenersi alla moderazione sessuale è comunque sostenuta anche da donne 30-40enni. ognuno segue i suoi criteri e raccoglie quanto può da quello che ha seminato.
sul resto, sorvolo… per spirito di cortesia…
“A me di un uomo che mi dovesse stimare unicamente perchè sono sempre stata chiusa in casa o solamente perchè ho avuto poche o zero esperienze sessuali, francamente non mi importa nulla!”
A me sì MG, ma per motivi scientifici.
rossana
risparmiati le tue solite punzecchiature sul mio PRESUNTO stile di vita!.. quando parlavo di donne mature frustrate dalle loro scelte passate, non facevo alcun riferimento A TE ma parlavo in generale! peraltro, io le raccomandazioni sul vivermi pienamente la mia libertà senza farmi opprimere da nessuno, le ho ricevute proprio da molte donne “attempate” e che nella loro vita sono state mogli e madri tradizionali!
“sul resto, sorvolo… per spirito di cortesia…”
ohh..grazie per cotanta gentilezza. sono onorata dalla sua clemenza..
golem,
casi “da studio” ? può essere.. 😀
Al di là di scontri e polemiche a fini personali, è per me triste accettare il concetto che troppe donne, più o meno mature, non siano ancora in grado di assumersi la piena equilibrata responsabilità delle loro libere scelte amorose ma, se questa è la realtà dei fatti, non si può che prenderne atto.
Mi è quasi altrettanto penoso constatare che un rapporto di coppia sia da declassare nei momenti di iniziale passionalità mentre in ogni storia d’innamorati o di amanti sembra che il sentimento sia diventato di un’importanza quasi trascurabile, divorato, sia per gli uomini che per le donne, dalla onnipresente regia ormonale dei sensi.
Non era nella prospettiva di questi risultati che ho partecipato alle lotte d’emancipazione femminile degli anni ’60 e ’70! Nonostante che ben poco si salvi dei miei ideali di allora, continuo a nutrire la speranza che sempre più uomini e donne siano consapevoli delle loro reciproche aspettative, e determinati a realizzarle, con serietà e coerenza, nei limiti delle loro capacità e possibilità.
Un particolare ringraziamento a LaD, che mi ha dato modo di approfondire questi temi, unitamente a molti altri di mio interesse.
“La cosa migliore che due amanti possano diventare nel corso del tempo è questa: surrogati dei loro sogni o simboli del loro desiderio”. (Arthur Schnitzler, scrittore, drammaturgo e medico austriaco, 1862-1931)
sesso e desiderio sembrano non essere affatto la stessa cosa. lo stimolo fisico non è per niente paragonabile a quello che include ben altro. forse sta proprio qui la differenza fra sessualità passionale e sereno amore coniugale, pur avendo entrambi le loro diverse valenze ed essere entrambi più o meno da apprezzare, a seconda delle proprie naturali inclinazioni.
che bello! sto forse imparando a sintetizzare…
Dai post di uno dei “personaggi femminili” con cui ho trovato maggior sintonia:
“Quando non si vuole, o non si può, vedere il peso del proprio ruolo nell’ambito di un fenomeno che ci coinvolge, si cerca appunto un comodo capro espiatorio, per soddisfare il bisogno di trovare “un responsabile” di quell’azione. E’ un fenomeno umano riconoscibile quanto antico.”
regola generale, forse applicabile a un certo tipo di situazioni altrui ma da evitarsi per alcune che ci riguardano da vicino…
come, per certi versi, anche in un caso che mi tocca nel profondo, per amor proprio, per difesa delle capacità femminili di assumersi le proprie responsabilità e per rispetto di qualcuno che ho amato, forse più di quanto ne sia stata prima d’ora consapevole, visto che non riesco a smettere di difendere ad oltranza l’intera categoria di cui faceva parte. non sempre si condivide l’animo nell’amplesso, così come non sempre l’amplesso consente la profonda condivisione dei corpi!
segue…
chi non può comprendere la malinconia, il rimpianto o la dolcezza di un ricordo, che può portare al diabete, eviti di continuare a leggere.
Presenze
“Da poco adulta a tutti gli effetti, autonoma, impegnata… sentimentalmente sola. In ritardo, come quasi sempre, per centrare in tempo utile con il badge la fessura d’ingresso al mondo di “anime morte” da cui trarre linfa per vivere, e per dare da vivere. Piede moderatamente premuto sull’acceleratore nel percorrere la stradina nota in tutti i minimi risvolti, che si immetteva, dopo l’ultimo incrocio nel controviale, su un corso ampio e trafficato.
Poco prima una consolante riflessione: “Meno male che la riparazione all’auto sta reggendo bene. Non potrei comprarne un’altra, nemmeno usata.”…, ed ecco all’improvviso lo schianto. Il mezzo d’urto, non indentificato, proveniva da sinistra ma, poiché l’abitacolo in cui si trovava girava vorticosamente su se stesso, l’impressione che gliene derivò fu che venisse malauguratamente da destra. La portiera della vecchia auto si aprì di colpo e il corpo della donna venne scaraventato in orizzontale sull’asfalto, a parecchi metri di distanza.
Quanto potè durare quell’improvviso volo verso il basso? Non più di una manciata di secondi, nei quali emerse, assolutamente dominante, un solo pensiero e un solo nome: “Uccio!”, poi il buio e il nulla, per chissà quanto tempo.
La voce dolce e calma che la stava rincuorando e rassicurando l’indusse a riaprire pian piano gli occhi. Nella mente sempre e soltanto lo stesso nome. Un uomo, chino su di lei, le sta aggiustando una coperta fin sotto il mento, indugiando, poi, in una lieve carezza su una guancia, forse la sola del tutto disinteressata in un’intera vita. Smarrita ora in un pianto quieto e silenzioso, privo di forze, riprende quasi subito a sperare, nel percepire la sirena di un’ambulanza che si sta avvicinando, mentre l’angelo dal volto umano si allontana. […]
[…] L’incidente è stato ricostruito in ogni singolo dettaglio: orario, dinamica, targhe, responsabilità civile, danni fisici e materiali, giorni di ricovero in ospedale e di convalescenza, entità d’invalidità permanente, risarcimento… proprio tutto… meno il nome dell’uomo dalla voce incoraggiante, delicato nel ripararla dal freddo e dolcissimo in quell’ineffabile carezza.
Riassorbito nel groviglio di case della città, senza che sia stato mai possibile esprimergli nemmeno in parte la gratitudine per il soccorso e per le sensazioni suscitate con la sua attenzione. Chissà se abitava o lavorava nei pressi dell’incrocio… Peccato che la memoria non avesse captato neppure l’ombra della sua fisionomia, relegandolo nel ricordo di un essere di sesso maschile proveniente da mondi in cui si è capaci di dare molto di sé senza attendersi ritorni.”
Rispondo qui relativamente alla lettera sul narcisista. Non ha proprio senso finire sempre nei soliti scontri..la regina della chat, il trollone, il misogino e via così, soprattutto quando non si può dimostrare nulla. Sicuramente ognuno ha i propri difetti che traspaiono nel modo di porsi, ma bisogna cercare di andare anche oltre..
E ve lo dice uno che era peggio di voi..
Piuttosto trovo nei commenti di tutti più di una ragione, che messe insieme fanno delle verità. MG e Kid tendono a descrivere realtà contrapposte che seppur vere, auto assolvono i protagonisti. Non credo che le donne incontrate da Kid siano tutte squinternate così come gli uomini di MG. Semplicemente ognuno incontra chi vuole incontrare. Valinda fa giustamente notare l’incongruenza di MG nel credere che il 40enne single abbia problemi irrisolti mentre la 40enne single abbia solo la sfortuna di incontrare 40enni con problemi irrisolti.
Sia agli uomini che alle donne manca un concreto passaggio alla vita adulta, che consiste nel prendersi le responsabilità delle proprie azioni, accettarne le conseguenze e perché no, immedesimarsi nelle esigenze dell’altro.
Probabilmente nelle storie si parte dalla fine e si bruciano le tappe. In parte è una scusante trincerarsi dietro l’incompatibilità di carattere per poter fare infondo ciò che si vuole.
“Perché hanno tutti il tempo di poter aspettare e conoscere ,di tenere un uomo sulle spine , di non concedersi.” La soluzione più ovvia e efficace per ogni donna sarebbe davvero valutare un uomo prima di andarci a letto e di farsi coinvolgere, mentre la tendenza è proprio quella di buttarsi in frequentazioni senza aver voluto conoscere meglio chi si ha di fronte ed ecco poi le recriminazioni. Diverso sarebbe se una donna ammettesse candidamente le reali ragioni per cui ci è finita a letto (era un figo, mi faceva sesso, volevo sco......)ragioni che però né gli uomini, né tanto meno loro stesse vogliono sentire.