Spero che la fine sia gioiosa e spero di non tornare mai più.”
Frase con la quale concluse la sua vita Frida Khalo. C’è tutta la disperazione di una vita infelice e priva di vero amore in una frase del genere. Non serve altro per sapere.
“La sua enorme pancia, liscia e tesa come una sfera, riposa su gambe forti, colonne bellissime, che finiscono nei grandi piedi che puntano a angolo ottuso verso l’esterno come per abbracciare il mondo intero e sostenerlo sulla terra invincibilmente come un essere antidiluviano da cui emerge, dalla vita in su, un esempio di umanità a venire, distante da noi due o tremila anni.”
Commento scritto da Frida Kahlo al “Ritratto di Diego”, per il catalogo di una retrospettiva di Rivera.
Vuoi che ti riproponga alcuni passi dei famosi “diari” per darti un altro esempio di cosa fa vedere “l’innamoramento”? Non l’amore, eh. Oppure chi Diego Rivera, fuori dalla sua arte, dimostrava di essere come “uomo”. Il panzone ha approfittato di Frida, se non scientemente sicuramente per immaturità. Non l’ha amata. Nessuno dei due ha amato l’altro, hanno visto una compensazione alle proprie mancanze, prendendo quelli che serviva loro in quei momenti, per passare subito dopo a prenderle da un altro o da un’altra, come bambini capricciosi. Affascinanti artisti. Esseri umani disperati. Non ha caso i quadri di Frida erano dolci e cruenti allo stesso tempo. Lei stessa dichiaró che la consideravano una surrealista mentre dipingeva SOLO la sua sofferta realtà. Che riconosceva esclusivamente attraverso la propria arte, ma la negava nel rapporto amoroso. Ultimo tragico appiglio di “normalità” che non ebbe mai, e non poteva avere.
Aggiungo una recensione tratta da una recente mostra su Frida Khalo.
“Quando cominciò a dipingere, Frida, lo fece invece per rifugiarsi in un mondo di fantasia, trasportando problemi e sentimenti in quadri di piccole dimensioni. La sua continua lotta con il dolore e con la solitudine trova espressione in una sorta di ‘realismo magico’, sviluppando un linguaggio artistico personale rispetto a quello degli artisti che ebbe modo di conoscere nei suoi viaggi negli Stati Uniti e in Europa. André Breton, parlando delle sue opere disse: «L’arte di Frida Kahlo è come un nastro attorno a una bomba.»
“Vuoi che ti riproponga alcuni passi dei famosi “diari” per darti un altro esempio di cosa fa vedere “l’innamoramento”?”
Golem, per quanto mi riguarda, io in effetti sarei un pò curiosa di leggerli.. 🙂
” Non l’amore, eh. Oppure chi Diego Rivera, fuori dalla sua arte, dimostrava di essere come “uomo”. Il panzone ha approfittato di Frida, se non scientemente sicuramente per immaturità.”
nel mio caso non era un artista, ma un ladro e uno spacciatore. non era un panzone, ma un bellissimo 25enne con gli occhi azzurro ghiaccio e il fisico da attore del cinema. ma NON FA ALCUNA DIFFERENZA. ANCHE nel mio caso, non c’era un Uomo. e NON c’era AMORE.
“Nessuno dei due ha amato l’altro, hanno visto una compensazione alle proprie mancanze”
Già. non potevamo fare a meno l’ uno dell’ altra. anche per questo, in realtà, ci detestavamo a vicenda.
Diego Rivera aveva un’intelligenza che affascinava chiunque, ma “dentro” era quello che si vedeva fuori: un maiale. Quanto Caravaggio era un delinquente, Picasso un pedofilo, Leonardo da Vinci un pederasta o Maradona un deficiente.
Essere geni assoluti non significa essere “uomini” assoluti. Sono due mondi diversi che spesso non comunicano tra loro.
SULL’AMORE PER FRIDA
“Se mai ho amato una donna, più l’amavo più volevo ferirla. Frida era soltanto la più ovvia vittima di questo disgustoso tratto del mio carattere”
a mio avviso, il riferimento postato all’inizio di questo thread resta per ora il più significativo. non avrei voluto tornare sul tema ma sono stata quasi costretta a farlo, documentandomi ulteriormente in rete, nel timore di non essere stata abbastanza equilibrata nella valutazione iniziale.
Dopo la sua morte il pittore scrisse: «il 13 luglio 1954 è stato il giorno più tragico della mia vita: avevo perso per sempre la mia amata Frida. Ho capito troppo tardi che la parte più bella della mia vita era il mio amore per lei». Diego Rivera morì nel 1957, tre anni dopo Frida, all’età di 61 anni. Poco tempo prima aveva chiesto che le sue ceneri venissero mescolate con quelle di lei, ma venne sepolto nella Rotonda degli uomini illustri, nel cimitero monumentale di Città del Messico.
Se, pur tenendo conto dell’epoca, della cultura messicana e del quasi perenne massacro fisico subito da Frida, il sentimento descritto dall’articolo citato e condiviso da entrambi i partner non dovesse essere definito “vero amore”, credo che più di un essere umano vorrebbe averlo sperimentato almeno una volta nella vita!
Pieno rispetto alla sensibilità di chiunque desideri considerare o interpretare diversamente la lunga e tormentata relazione fra Frida e Diego (25 anni). Non è affatto detto che la mia opinione in merito debba essere condivisa ma non sono neppure incline ad accettare come assoluti i punti di vista altrui.
Per me è dal letame e dalla sofferenza che nascono i fiori più rigogliosi, che talvolta tendono al sublime, soprattutto in ambito femminile. In alcuni soggetti, sia maschili che femminili, potrebbe essere persino impensabile la nascita di sensazioni ed emozioni diverse… nel bene e nel male, ognuno non può che dare quello di cui dispone, sia in senso pratico che emotivo, pienamente libero di scegliere come e con chi spendere i propri giorni.
“Ho capito troppo tardi che la parte più bella della mia vita era il mio amore per lei”
Eppure era così intelligente. La solita scusa ipocrita. Ma cosa avrebbe dovuto dire? Che Frida è stata la vittima della suo immenso egocentrismo e immaturità emotiva?
Tutte queste storie tormentate tra artisti più o meno famosi sono drammaticamente simili a quelle dei comuni mortali, ma le loro sembrano stuggentemente bellissime. È la lettura agiografica che si fa dopo il successo e alla loro scomparsa che le rende affascinanti. Ma Frida ha fatto una vita di merda peggio di una casalinga sposata con un ubriacone, ed è morta infelice – sperando almeno una fine “gioiosa”- a causa della malata passione per il panzone dalle lacrime di coccodrillo. Se ha dichiarato di sperare di non volere “tornare mai più”, non credo che questa speranza non includesse la relazione con Rivera. Quando si arriva al momento di fare il consuntivo finale, si comprendono meglio le scelte fatte.
I suoi quadri parlano per lei, meglio di lei.
Golem, chissà… può darsi che anche il bandito avesse tratti di “genialità”. una volta per dirti dopo un incidente fu grazie ai suoi consigli che ottenni un risarcimento di 25 mila euro, e si dimostrava abile e attento su diversi fronti. finchè poi ad un certo punto non ricominciava a deragliare per via della sua indole ribelle e dei suoi tratti narcisistici. cresciuto accanto a un padre che lo malmenava brutalmente e una madre che per lenire i suoi dolori lo incensava in continuazione, credo che sia una persona che fa un’ estrema fatica a vivere una vita nella norma.
E chi lo sa MG, ma almeno il tuo ti ha dato anche qualche consiglio utile. L’omologo dell’inglesina era stato fatto assumere in banca da uno zio che si ostinava a volergli bene, ed è stato capace di farsi licenziare due mesi dopo perché vendeva droga ai…colleghi. Vedi tu che talento.
Eppure lei diceva che era molto intelligente, e ti assicuro che lei lo è più di me, anche quando era ancora “inglesina”. Cosa succedeva col lusitano? Bastava fare l’analisi dei livelli ormonali per capirlo.
Per alcune donne l’intelligenza può avere un’attrattiva superiore alla bellezza, alla gioventù, alla forza fisica oppure al potere economico, in quanto è spesso abbinata al fascino e al carisma, se non alla genialità, coronata o meno da fama o successo economico.
Dal mio punto di vista, meglio amare ed essere amati, in qualsiasi modo il sentimento fra i partner si presenti, che attendere per l’intera vita un coinvolgimento emotivo che non si concretizzerà mai per non aver accettato, con i suoi limiti, la persona capace di suscitarlo. Inoltre, in qualsiasi coppia c’è sempre chi ama meglio o di più e chi gode tutte le attenzioni di cui è oggetto.
—
Il dolore fu parte della vita di Frida fin dall’infanzia, peggiorato enormemente da 32 interventi in 30 anni (dai 17 ai 47). Sfido chiunque a voler tornare a rivivere una simile tortura, benché otto giorni prima di andarsene avesse scritto: “Viva la vida”.
Nell’ultima sua sera aveva dato a Diego il regalo per le nozze d’argento che avrebbero festeggiato il 21 agosto successivo.
“Se soltanto avessi vicino a me la sua carezza
come l’aria accarezza la terra
la realtà della sua persona, mi farebbe
più felice, mi allontanerebbe
dalla sensazione che mi riempie di grigio.
Nulla dentro di me sarebbe più
così profondo, così definitivo.
Ma come gli spiego il mio enorme bisogno di tenerezza!
La mia solitudine di anni.
La mia struttura non conforme per disarmonia, per inadeguatezza.
Io credo che sia meglio andare, andare e non scappare.
Che tutto passi in un momento. Magari.”
Spero che la fine sia gioiosa e spero di non tornare mai più.”
Frase con la quale concluse la sua vita Frida Khalo. C’è tutta la disperazione di una vita infelice e priva di vero amore in una frase del genere. Non serve altro per sapere.
“La sua enorme pancia, liscia e tesa come una sfera, riposa su gambe forti, colonne bellissime, che finiscono nei grandi piedi che puntano a angolo ottuso verso l’esterno come per abbracciare il mondo intero e sostenerlo sulla terra invincibilmente come un essere antidiluviano da cui emerge, dalla vita in su, un esempio di umanità a venire, distante da noi due o tremila anni.”
Commento scritto da Frida Kahlo al “Ritratto di Diego”, per il catalogo di una retrospettiva di Rivera.
Vuoi che ti riproponga alcuni passi dei famosi “diari” per darti un altro esempio di cosa fa vedere “l’innamoramento”? Non l’amore, eh. Oppure chi Diego Rivera, fuori dalla sua arte, dimostrava di essere come “uomo”. Il panzone ha approfittato di Frida, se non scientemente sicuramente per immaturità. Non l’ha amata. Nessuno dei due ha amato l’altro, hanno visto una compensazione alle proprie mancanze, prendendo quelli che serviva loro in quei momenti, per passare subito dopo a prenderle da un altro o da un’altra, come bambini capricciosi. Affascinanti artisti. Esseri umani disperati. Non ha caso i quadri di Frida erano dolci e cruenti allo stesso tempo. Lei stessa dichiaró che la consideravano una surrealista mentre dipingeva SOLO la sua sofferta realtà. Che riconosceva esclusivamente attraverso la propria arte, ma la negava nel rapporto amoroso. Ultimo tragico appiglio di “normalità” che non ebbe mai, e non poteva avere.
Aggiungo una recensione tratta da una recente mostra su Frida Khalo.
“Quando cominciò a dipingere, Frida, lo fece invece per rifugiarsi in un mondo di fantasia, trasportando problemi e sentimenti in quadri di piccole dimensioni. La sua continua lotta con il dolore e con la solitudine trova espressione in una sorta di ‘realismo magico’, sviluppando un linguaggio artistico personale rispetto a quello degli artisti che ebbe modo di conoscere nei suoi viaggi negli Stati Uniti e in Europa. André Breton, parlando delle sue opere disse: «L’arte di Frida Kahlo è come un nastro attorno a una bomba.»
“Vuoi che ti riproponga alcuni passi dei famosi “diari” per darti un altro esempio di cosa fa vedere “l’innamoramento”?”
Golem, per quanto mi riguarda, io in effetti sarei un pò curiosa di leggerli.. 🙂
” Non l’amore, eh. Oppure chi Diego Rivera, fuori dalla sua arte, dimostrava di essere come “uomo”. Il panzone ha approfittato di Frida, se non scientemente sicuramente per immaturità.”
nel mio caso non era un artista, ma un ladro e uno spacciatore. non era un panzone, ma un bellissimo 25enne con gli occhi azzurro ghiaccio e il fisico da attore del cinema. ma NON FA ALCUNA DIFFERENZA. ANCHE nel mio caso, non c’era un Uomo. e NON c’era AMORE.
“Nessuno dei due ha amato l’altro, hanno visto una compensazione alle proprie mancanze”
Già. non potevamo fare a meno l’ uno dell’ altra. anche per questo, in realtà, ci detestavamo a vicenda.
Diego Rivera aveva un’intelligenza che affascinava chiunque, ma “dentro” era quello che si vedeva fuori: un maiale. Quanto Caravaggio era un delinquente, Picasso un pedofilo, Leonardo da Vinci un pederasta o Maradona un deficiente.
Essere geni assoluti non significa essere “uomini” assoluti. Sono due mondi diversi che spesso non comunicano tra loro.
SULL’AMORE PER FRIDA
“Se mai ho amato una donna, più l’amavo più volevo ferirla. Frida era soltanto la più ovvia vittima di questo disgustoso tratto del mio carattere”
Diego Rivera, “La mia arte, la mia vita”
a mio avviso, il riferimento postato all’inizio di questo thread resta per ora il più significativo. non avrei voluto tornare sul tema ma sono stata quasi costretta a farlo, documentandomi ulteriormente in rete, nel timore di non essere stata abbastanza equilibrata nella valutazione iniziale.
http://archiviostorico.corriere.it/2011/agosto/10/Frida_Diego_nina_rospo_Piu_co_8_110810047.shtml
Dopo la sua morte il pittore scrisse: «il 13 luglio 1954 è stato il giorno più tragico della mia vita: avevo perso per sempre la mia amata Frida. Ho capito troppo tardi che la parte più bella della mia vita era il mio amore per lei». Diego Rivera morì nel 1957, tre anni dopo Frida, all’età di 61 anni. Poco tempo prima aveva chiesto che le sue ceneri venissero mescolate con quelle di lei, ma venne sepolto nella Rotonda degli uomini illustri, nel cimitero monumentale di Città del Messico.
Se, pur tenendo conto dell’epoca, della cultura messicana e del quasi perenne massacro fisico subito da Frida, il sentimento descritto dall’articolo citato e condiviso da entrambi i partner non dovesse essere definito “vero amore”, credo che più di un essere umano vorrebbe averlo sperimentato almeno una volta nella vita!
Pieno rispetto alla sensibilità di chiunque desideri considerare o interpretare diversamente la lunga e tormentata relazione fra Frida e Diego (25 anni). Non è affatto detto che la mia opinione in merito debba essere condivisa ma non sono neppure incline ad accettare come assoluti i punti di vista altrui.
Per me è dal letame e dalla sofferenza che nascono i fiori più rigogliosi, che talvolta tendono al sublime, soprattutto in ambito femminile. In alcuni soggetti, sia maschili che femminili, potrebbe essere persino impensabile la nascita di sensazioni ed emozioni diverse… nel bene e nel male, ognuno non può che dare quello di cui dispone, sia in senso pratico che emotivo, pienamente libero di scegliere come e con chi spendere i propri giorni.
“Ho capito troppo tardi che la parte più bella della mia vita era il mio amore per lei”
Eppure era così intelligente. La solita scusa ipocrita. Ma cosa avrebbe dovuto dire? Che Frida è stata la vittima della suo immenso egocentrismo e immaturità emotiva?
Tutte queste storie tormentate tra artisti più o meno famosi sono drammaticamente simili a quelle dei comuni mortali, ma le loro sembrano stuggentemente bellissime. È la lettura agiografica che si fa dopo il successo e alla loro scomparsa che le rende affascinanti. Ma Frida ha fatto una vita di merda peggio di una casalinga sposata con un ubriacone, ed è morta infelice – sperando almeno una fine “gioiosa”- a causa della malata passione per il panzone dalle lacrime di coccodrillo. Se ha dichiarato di sperare di non volere “tornare mai più”, non credo che questa speranza non includesse la relazione con Rivera. Quando si arriva al momento di fare il consuntivo finale, si comprendono meglio le scelte fatte.
I suoi quadri parlano per lei, meglio di lei.
Golem, chissà… può darsi che anche il bandito avesse tratti di “genialità”. una volta per dirti dopo un incidente fu grazie ai suoi consigli che ottenni un risarcimento di 25 mila euro, e si dimostrava abile e attento su diversi fronti. finchè poi ad un certo punto non ricominciava a deragliare per via della sua indole ribelle e dei suoi tratti narcisistici. cresciuto accanto a un padre che lo malmenava brutalmente e una madre che per lenire i suoi dolori lo incensava in continuazione, credo che sia una persona che fa un’ estrema fatica a vivere una vita nella norma.
E chi lo sa MG, ma almeno il tuo ti ha dato anche qualche consiglio utile. L’omologo dell’inglesina era stato fatto assumere in banca da uno zio che si ostinava a volergli bene, ed è stato capace di farsi licenziare due mesi dopo perché vendeva droga ai…colleghi. Vedi tu che talento.
Eppure lei diceva che era molto intelligente, e ti assicuro che lei lo è più di me, anche quando era ancora “inglesina”. Cosa succedeva col lusitano? Bastava fare l’analisi dei livelli ormonali per capirlo.
Per alcune donne l’intelligenza può avere un’attrattiva superiore alla bellezza, alla gioventù, alla forza fisica oppure al potere economico, in quanto è spesso abbinata al fascino e al carisma, se non alla genialità, coronata o meno da fama o successo economico.
Dal mio punto di vista, meglio amare ed essere amati, in qualsiasi modo il sentimento fra i partner si presenti, che attendere per l’intera vita un coinvolgimento emotivo che non si concretizzerà mai per non aver accettato, con i suoi limiti, la persona capace di suscitarlo. Inoltre, in qualsiasi coppia c’è sempre chi ama meglio o di più e chi gode tutte le attenzioni di cui è oggetto.
—
Il dolore fu parte della vita di Frida fin dall’infanzia, peggiorato enormemente da 32 interventi in 30 anni (dai 17 ai 47). Sfido chiunque a voler tornare a rivivere una simile tortura, benché otto giorni prima di andarsene avesse scritto: “Viva la vida”.
Nell’ultima sua sera aveva dato a Diego il regalo per le nozze d’argento che avrebbero festeggiato il 21 agosto successivo.
“Se soltanto avessi vicino a me la sua carezza
come l’aria accarezza la terra
la realtà della sua persona, mi farebbe
più felice, mi allontanerebbe
dalla sensazione che mi riempie di grigio.
Nulla dentro di me sarebbe più
così profondo, così definitivo.
Ma come gli spiego il mio enorme bisogno di tenerezza!
La mia solitudine di anni.
La mia struttura non conforme per disarmonia, per inadeguatezza.
Io credo che sia meglio andare, andare e non scappare.
Che tutto passi in un momento. Magari.”