Valinda,
ho letto la storia amorosa di Frida Kahlo e Diego Rivera su questo articolo e ti riferisco in sintesi la mia visione.
Entrambi i protagonisti hanno un limite di tipo fisico (lei per via dell’incidente, lui per un aspetto d’insieme tutt’altro che attraente). Entrambi condividono la grande passione per la pittura: Diego da Pigmalione nei confronti di Frida (come quasi certamente nei confronti di tante altre); Frida, probabilmente grazie ANCHE a Diego, trova la sua vena espressiva personale, arrivando a eguagliarlo nel successo. Non c’è invidia tra loro e, cosa tutt’altro che secondaria, hanno visioni politiche e ideali di vita in comune. Oltre ai temperamenti, che mi sono parsi in sintonia, mi sembra che raramente si possano trovare tanti punti di condivisione interiore in una coppia.
E’ indubbio che, al di là del sesso e del sentimento, i due fossero uniti da aspetti molto profondi, vivificanti per entrambi. Frida, come Simone de Beauvoir, nella storia con Sartre, a cui era unita innanzitutto dalla passione intellettuale, ha di certo sofferto di più perché ha amato, almeno inizialmente, da donna, e cioè proiettata sulla monogamia. Non è inconsueto che gli uomini che rivendicano per sé verità e libertà, pur amando una donna, possano averne altre, attratti da aspetti diversi da quelli della loro compagna d’elezione. Forse un giorno sarà così anche per il femminile, come si comincia a intravedere qua e là, di tanto in tanto. Bisognerà solo appurare se l’orientamento monogamo della donna è dovuto all’indole di genere oppure all’educazione attuata su di lei dalla millenaria cultura maschile.
Ovvio che si tratta d’interpretazioni dall’esterno, che magari poco o niente hanno a che vedere con quanto realmente vissuto e sentito dai protagonisti, in un’epoca e in una cultura abbastanza defilate rispetto alla nostra attuale. Per me in tutti i tempi e in tutte le circostanze vale in linea di massima il seguente aforisma: “Coloro che reprimono il desiderio lo fanno perché il desiderio è abbastanza debole da essere represso.” (W. Blake, 1757-1827)
Mi ritengo più pragmatica che romantica, e non capisco come si possa continuare a considerarmi tale.
La monogamia fa parte della legge di natura. Tant’è che alla mia età l’uomo smette di essere interessante perché ha un vissuto che è oggettivamente incompatibile con le mie esigenze di donna. Certo: potrei accantonarle e affermare razionalmente: -non ho bisogno che un uomo mi soddisfi!- Ma così facendo rinuncerei alla mia femminilità e mi metterei sullo stesso piano dell’uomo. Alla mia età potrei giusto trovare un compagno – magari più di uno- ma non mi presenterei davanti ad un altare perché sono molto credente e non me la sentirei di dare un valore religioso ad un’unione che nasce sul presupposto dell’indipendenza di entrambi. Mi sposerei civilmente perché non ho timore di riconoscermi peccatrice ma non arriverei mai a piegare il disegno di Dio alle mie esigenze.
Rossella,
grazie per il tuo commento, anche se stavolta dissento dall’affermazione che la monogamia sia genetica.
“I biologi, antropologi biologici, ed etologi comportamentali spesso usano la monogamia come termine sessuale, se non genetico. Essi postulano i seguenti quattro aspetti della monogamia:
– Monogamia coniugale si riferisce a unioni di solo due individui.
– Monogamia sociale si riferisce a due individui che vivono insieme, praticano sesso con l’altro, e collaborando ad acquisire risorse di base, come un riparo e cibo.
– Monogamia sessuale si riferisce a due individui restanti sessualmente esclusivi l’un l’altro senza avere partner sessuali ulteriori.
– Monogamia genetica si riferisce alle relazioni sessualmente monogama con prove genetiche di paternità.”
“La monogamia è massima fra gli uccelli, si stima il 90% delle specie, la cui prole necessita di entrambi i genitori per sopravvivere, mentre è rara fra i mammiferi con diversificazione tra i gruppi.
( Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Monogamia )
da cui derivano due opposte visioni, così sintetizzate:
“L’uomo per natura è poligamo, come lo sono la maggioranza degli animali. Anche le donne per natura sono probabilmente molto più poliandriche di quanto si pensi. Eppure la civiltà ha scelto la monogamia proprio per difendere quella famiglia del tutto artificiale che si oppone, per ragioni morali, e quindi non naturali, allo sperpero e al caos.” (Dacia Maraini)
“La monogamia tra animali è questione di biologia. Anche tra gli esseri umani. Ma nel caso degli umani, la monogamia è qualcosa di più. È anche una questione di psicologia, sociologia, antropologia, economia, diritto, etica, teologia, letteratura, storia, filosofia, e gran parte delle rimanenti scienze umane e sociali.” (David P. Barash e Judith Eve Lipton)
è quindi possibile che l’uomo sia ora un ibrido fra natura e cultura…
Andrea_The_Original,
“Sul maschio più preso non sono d’accordo, ma per quanto riguarda i rispettivi ruoli, mi limito a dire che non seguo regole come un mantra e tutto diventa più leggero e spontaneo.” – grazie al confronto con te, pacato e non prevaricante, mi sono resa conto che la mia convinzione è datata, come già sospettavo.
si basava sull’assunto che è la donna a scegliere il partner a cui affidarsi e che, fino a ieri, era a lei demandato il compito, più o meno facile, di mantenere salda l’unione, anche a costo di personali sacrifici. maggiormente possibili, fisicamente parlando, al femminile, e favoriti in particolare da una forte attrazione sessuale del maschio nei suoi confronti, visto che in passato era di solito lui a stancarsi per primo e a orientarsi altrove.
adesso mi sembra che avvenga l’opposto, e cioé che sia principalmente la donna a sfaldare l’unione, se non più disposta a reggerne il peso, peso che si sta spostando quasi totalmente sul maschio.
tanto ti dovevo, per correttezza.
Ciao Rossana,
sostanzialmente condivido la tua opinione su Frida e Diego.. ma indubbiamente Frida ha sempre sofferto moltissimo per i continui tradimenti di lui, che la tradì persino con sua sorella. Episodio questo che ovviamente la segnò moltissimo. Per questo la loro loro storia è stata sempre turbolenta e segnata da allontanamenti e riappacificazioni e se non erro, si sono persino sposati due volte.
Diego Rivera fisicamente era tutt’altro che attraente, eppure durante tutta la vita si è sempre accompagnato con donne belle e molto più giovani di lui. Era senza dubbio un grande e affascinante artista, un passionale in tutto e quella era la sua natura…che nonostante il sentimento che lo legava a Frida non poteva mutare. Difficile, se non quasi impossibile, che un leone diventi un micino tutto casa e bottega…
Interessante il tuo discorso sull’amare “da donna” inteso come desiderio di monogamia…mi piacerebbe approfondirlo con te. Pensi veramente che una donna possa amare profondamente un uomo e accettare di dividerlo con altre senza soffrire, senza desiderare di più? E un uomo può farlo con maggiore facilità secondo te?
La monogamia è una costruzione sociale e solitamente l’uomo ha sempre fatto il bello e il cattivo tempo…godendo socialmente di maggiore potere e libertà di movimento anche fuori casa. Basti pensare al passato e di quanto fossero patriarcali certi culture nelle quali era una pratica diffusa avere concubine e quant’altro..con figli illegittimi annessi da queste relazioni.
Tuttavia ciò non significa che anche le donne non potessero intrecciare relazioni extraconiugali o viversi le loro storie.. in ogni caso adesso le cose sono cambiate. Ma cambiate al punto da arrivare al poliamore? Non so Rossana se conosci questo termine che ultimamente va abbastanza di moda…
Si può amare una persona e dividerla con un’altra/e e tutto questo in assoluta serenità?
Valinda,
“quella era la sua natura…che nonostante il sentimento che lo legava a Frida non poteva mutare.” – valutare la “natura” di un eventuale partner è forse la cosa più difficile da farsi ma resta indispensabile, se minimamente corretta, per avere anche solo la potenzialità di venire a capo delle reali prospettive di una relazione amorosa.
“Pensi veramente che una donna possa amare profondamente un uomo e accettare di dividerlo con altre senza soffrire, senza desiderare di più?” – no, a quanto ho potuto appurare finora, nessuna donna accetta facilmente la realtà dei fatti che un uomo è di solito più capace di lei di scindere il sesso dal sentimento. non potrà mai essere sicura che nel trasporto del partner non ci siano anche componenti emotive, come spesso capita che sia, magari di minore entità ma comunque quasi sempre presenti. secondo me, il sesso meccanico è appannaggio di chi è senz’anima.
esistono, comunque, anche in questo contesto rarissime eccezioni: donne tanto forti e sicure di sé da non temere nessun tipo di confronto. mediamente gratificate da affetti duraturi di partner storici di grande carisma, lieti di essere stati compresi e accettati anche negli aspetti più controversi.
ogni caso resta comunque a sé e si regge su un proprio equilibrio, nè più né meno come fa ognuno di noi per quanto lo riguarda personalmente. le amanti spesso accettano, per amore o per interesse, di condividere un uomo con la sua famiglia, che è un po’ la stessa cosa. alcune trangugiano la situazione di traverso; altre la vivono più che serenamente…
“E un uomo può farlo con maggiore facilità secondo te?” – credo di sì: non sono pochi gli uomini noti che l’hanno fatto. forse un uomo ha bisogno nel tempo di “orizzonti” più ampi, sia sessuali che di semplice curiosità nei confronti di altri “mondi emotivi”, di quelli di una donna, a cui di solito basta essere amata. d’altronde, che valore può avere un’assoluta fedeltà coercita dalla volontà?
“cambiate al punto da arrivare al poliamore?” – non so molto su questo tema. ritengo però che la libertà dei costumi, unita all’indipendenza economica per entrambi i sessi, possa portare a vivere più relazioni in una vita, a volte, forse, in una prospettiva futura, in modo meno totalizzante. potrebbe venir meno il concetto di possesso “al maschile” per dare maggior slancio in entrambi i sessi al pensiero che non è possibile trovare in una sola persona tutti gli stimoli necessari alla propria crescita ottimale.
Rossana. “adesso mi sembra che avvenga l’opposto, e cioé che sia principalmente la donna a sfaldare l’unione, se non più disposta a reggerne il peso, peso che si sta spostando quasi totalmente sul maschio.” Esatto, ma avviene non perché sia cattiva, un po’ dipende dalla sua natura, un po’ dalla possibilità di scelta. Se mi metto nei panni di una donna media – carina, penso alle possibilità più o meno giornaliere di cambiare partner. Certo, ogni cambiamento rappresenta sempre un salto nel vuoto, ma senza fare nulla e senza dover dimostrare nulla, è possibile, e lo è molto più per una donna che non per un uomo. Questo bombardamento costante, può far breccia nei periodi in cui il rapporto con il partner sta andando male o quando semplicemente è terminata la fase dell’innamoramento. Quindi chiude una porta e ne apre un’altra e molti si stupiscono per la capacità quasi meccanica di dimenticare il precedente partner.
L’uomo funziona diversamente. Vivrebbe avventure sessuali per puro aspetto ludico, anche affezionandosi all’amante in un chiava amichevole, senza innamorarsene, per questo pur essendo “ingiusta”, la società patriarcale funzionava e la famiglia reggeva. Questo ora non accade più, la ricerca delle emozioni coincide con la ricerca della felicità e quando calano si va in crisi, soprattutto le donne. Ecco perché le senti lamentarsi (dopo che se ne erano invaghite) di tutto e il suo contrario (è troppo pigro/attivo, geloso/incurante, appiccicoso/distaccato..). Personalmente non so quale sia la strada giusta, probabilmente ognuno ne ha una propria, ma sono convinto che i ripetuti (dis)innamoramenti anestetizzino la nostra capacità di provare sentimenti autentici, trasformando di fatto le persone in oggetti utili all’appagamento di un bisogno.
Ne è la prova (e forse è la cosa che mi colpisce di più) constatare questa perenne adolescenza anche in uomini e donne adulte.
La donna moderna, non ha più né la capacità, né la voglia di reggere una famiglia come accadeva in passato, per cui sono convinto che entrambi i soggetti debbano imparare ad amare l’altro e a mettersi in discussione. Per quanto riguarda le donne, soprattutto smarcarsi da questa attitudine al vittimismo, che è veramente stucchevole.
La forza delle donna induceva probabilmente anche un maggiore rispetto nei suoi confronti.
“La forza delle donna induceva probabilmente anche un maggiore rispetto nei suoi confronti.”
assolutamente falso. in epoca patriarcale la donna non era affatto rispettata e tenuta in considerazione. era vista perloppiù come un puro organo riproduttore e funzionale alla gestione delle faccende domestiche, tutto qui. Poi certo c’erano anche i matrimoni d’ Amore, ma non credo fossero la MAGGIORANZA. quel tipo di società era ideale solo per l’ uomo. ma un “accordo” che preveda vantaggi per una sola delle due controparti, è destino che prima o poi salti. è una LEGGE UNIVERSALE, non vale solo nel business!
Tra l’ altro, quella di cui parla AndreaT.O. non era “forza e capacità” di mandare avanti la famiglia, ma pura e semplice costrizione a un modello precostituito, perchè alle donne di allora NON ERA PERMESSO fare altrimenti.
Voglio infine ricordare che oggi come oggi sono sopratutto gli uomini a rifiutare le unioni consolidate e la costruzione di un progetto familiare, perchè non accettano la ritrovata libertà ( anche sessuale ) di noi donne, e quindi pensano di “vendicarsi” in questo modo: lasciandoci sole. il comportamento attuale di molti uomini è quindi una sorta di “ripicca”, di protesta ( conscia o anche inconscia ) contro l’ emancipazione femminile. Non centra nulla la presunta mancanza di qualità nelle donne di oggi.
“avviene non perché sia cattiva, un po’ dipende dalla sua natura, un po’ dalla possibilità di scelta. Se mi metto nei panni di una donna media – carina, penso alle possibilità più o meno giornaliere di cambiare partner.”
chiunque abbia molta possibilità di scelta ( uomo o donna che sia ) agisce di conseguenza. E’ normale e naturale che chi è stato particolarmente dotato dalla sorte cerchi di sfruttare i vantaggi concreti che ha a sua disposizione. Di contro, c’è anche chi è nell’ impossibilità di farlo, perchè quei vantaggi non li ha. ma non è certo per questo che oggi i rapporti tra gli esseri umani – e non solo in campo amoroso – sono in crisi. Le persone “svantaggiate” da questo punto di vista c’ erano anche prima, quando la donna doveva starsene nel suo cantuccio buona e zitta. Quello che oggi rovina le relazioni tra gli esseri umani è sopratutto il grande individualismo e materialismo che caratterizza la nostra epoca. Prima c’era più umiltà, più semplicità, più coesione tra gli individui. e questo si rifletteva anche nel rapporto tra uomo e donna ( quando non era inquinato da violenze e costrizioni ).
MG. Non sono d’accordo. Credo che ogni situazione che porti a dar valore ad un individuo, lo renda anche più stimato e rispettabile. Un tempo, anche per imposizione certo, ma anche per cultura, le donne ricoprivano davvero un ruolo fondamentale in famiglia, sorreggendola e tenendola unita e di questo l’uomo ne teneva certamente conto. Avvicinando la libertà femminile a quella maschile è ovvio che si sia stata creata una realtà completamente diversa, con situazioni molto variegate.. dalle veterane del sesso, alle eterne adolescenti, a quelle che in preda alla farfalline sfasciano famiglie, o ancora a quelle perennemente insoddisfatte. Tutto lecito, ma sicuramente questo ha comportato una minore stima nella figura della donna. E infatti basta vedere quante si fanno trattare come oggetti (vedi Maria77 in altra lettera). Fa tutto parte del gioco, nel bene o nel male.
E fai attenzione che le peggiori considerazioni sul femminile moderno le ho sentite proprio dalle donne di una certa età, ma anche frasi del tipo “poveri voi uomini oggi per come vi trattano!”, che dette da donne fanno ancora più specie.
“Voglio infine ricordare che oggi come oggi sono sopratutto gli uomini a rifiutare le unioni consolidate..”
L’uomo per indole tende a rifuggire le situazioni solenni che lo incastrano, ma oggi a differenza del passato, si sente pienamente giustificato, perché di fronte si trova spesso una sua copia ed è quindi più facile scaricare la colpa sulla partner. Condivido l’ultima parte del tuo intervento, puntualizzando che è vero che ci sono persone più o meno avvantaggiate, ma che come ho detto più volte, a parità di status fisico ed economico, la donna è in posizione di vantaggio sull’uomo.
Andrea_The_Original
Per me è la pura e semplice incapacità di molti uomini ad accettare la ritrovata libertà delle donne, che li spingono ad essere così critici, e null’ altro. opinione personale, ovviamente.
delle donne di una certa età che ci criticano mi importa poco: è ovvio che sono mosse solo da un senso di frustrazione per non aver potuto fare quello che noi donne moderne facciamo: disporre della piena libertà. e questo vuol dire avere anche il diritto di “sbagliare”, come è sempre stato per gli uomini senza che questo dovesse avere sulla loro esistenza conseguenze irreversibili. quindi, lo ripeto per l’ ennesima volta, è solo questione di arretratezza culturale che c’è nel nostro paese ( in altri, l’ emancipazione femminile è ormai da tempo pienamente elaborata ).
A me di un uomo che mi dovesse stimare unicamente perchè sono sempre stata chiusa in casa o solamente perchè ho avuto poche o zero esperienze sessuali, francamente non mi importa nulla!