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Lettera pubblicata il 1 Aprile 2010. L'autore, Paolo78, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Alessandro,
“ognuno è a suo modo” – verità inconfutabile, anche se qui sembra che alcuni si pongano quasi sempre almeno un paio di metri al di sopra di tutti gli altri, dettando regole personalizzate sul loro modo di essere, di pensare e di agire che dovrebbero consentire l’accesso al loro livello.
in tema d’amore e di rapporti di coppia c’è differenza da come l’argomento è stato affrontato dall’Ottocento in poi da un gran numero di scrittori e studiosi ma nessuno ha mai preteso di fornire l’abc valido per tutti, né di stabilire se è preferibile avere un temperamento solare e vincente, oppure uno più ombroso e incerto.
nei tuoi tentativi di approccio hai provato a insistere, garbatamente ma in modo assiduo, quando una donna suscita in te particolare attrattiva? secondo me, è un atteggiamento che potrebbe dare qualche buon risultato. che importa se fa ricadere su di te una serie di ripetuti dinieghi! se si ha davvero interesse in qualcuno, vale la pena dimostrarlo in modo palese.
“che importa se fa ricadere su di te una serie di ripetuti dinieghi! se si ha davvero interesse in qualcuno, vale la pena dimostrarlo in modo palese.”
ambè certo! che importa se l’ altro è infastidito dai nostri ripetuti tentativi e ci rendiamo solo ridicoli.. e che importa se milioni di persone ( donne sopratutto ) stanno mandando all’ aria la loro vita perchè ricadono sempre in amori sbagliati. che importa se sempre più gente innamorata si ammala o pensa al suicidio, che importa se tante persone perdono il senno, con conseguenze catastrofiche per loro stesse e per chi gli sta vicino. massì! chissenefrega di capire le cause di queste dinamiche.. la vita è una GODIAMOCELA e volemose bbene!
Alessandro, solo una domanda. Ma se ognuno è fatto a modo suo, cosa che è fin troppo ovvia, a che serve parlarne. Di amore in questo caso?
Non pensi che le situazioni, ancorché vissute soggettivamente, abbiano dei punti in comune che potrebbero essere la causa di tanti fallimenti?
Milioni di persone vivono le storie “d’amore” tutte con lo stesso copione, innamoramento, illusione e quasi sempre delusione. Come mai? C’è qualcosa in quella variegata soggettività che viene interpretata male, per arrivare lo stesso risultato per un numero impressionante di persone? Io credo di sì per esempio. È quello che mi incuriosisce.
per chi si ostina a non voler leggere:
il post n. 161 è rivolto ad Alessandro, e solo il suo eventuale riscontro è di mio interesse.
Rossana io più che notare qualcuno che si mette 2 metri sopra gli altri noto molta generalizzazione, chi esprime con forza le proprie idee non mi da fastidio, al massimo posso non condividere,mi da un po fastidio questo continuo riferimento a donne o uomini perché ripeto credo nell’individuo.
per quanto riguarda il mio modo di approcciarmi alle donne che mi interessano il discorso è complicato perché io sono complicato,non credo di riuscire a spiegarmi e non credo sia utile e interessante alla discussione,da individuo però non mi riconosco in nessuna delle categorie descritte,probabilmente ho solo i difetti di tutte 🙂 insistere dopo un no secco però non è sicuramente nel mio stile e comunque non ho strategie,mi comporto come mi viene spontaneo.
sono però consapevole di avere io problemi nel rapportarmi con le persone, non credo al mondo cattivo o alle donne sbagliate,anzi,io dalle donne ho ricevere sempre più di quello che meritavo e imparo sempre qualcosa,anche da te e Maria Grazia pur essendo diverse.
Alessandro, a me personalmente non sembri nè un uomo complicato nè una persona con problemi nel rapportarsi. mi sembri anzi un individuo molto equilibrato e maturo, e molto aperto al confronto costruttivo. questa, almeno, è la sensazione che traggo leggendo ciò che scrivi.
se è vero che hai saputo ricevere molto dalle persone che hai incontrato, è perchè eri predisposto a farlo.
da parte mia posso assicurarti che qui non c’è nessuno che cerca di erigersi sopra tutti gli altri credendosi superiore. ognuno esprime, secondo le modalità che ritiene più opportune, il suo personale punto di vista, giusto o sbagliato che sia. e ognuno ribatte a quei commenti cui sente di dover rispondere o per i quali sente di dover smentire ciò che vi viene scritto. continuo a non capire cosa ci sia di tanto sbagliato, per alcuni..
per il resto concordo con Golem. se molte storie che partono dai medesimi presupposti ( ad es. l’ attrazione per la giovane e avvenente ragazza dell’ est o per il seduttore affascinante e sfuggente ) finiscono tutte alla stessa maniera, evidentemente ci sono fattori comuni che assimilano questi rapporti, e in questi casi non mi sembra così azzardato fare delle casistiche. è scontato che ci siano anche le ECCEZIONI ( cioè le storie che poi funzionano anche con i presupposti di cui sopra ). ma a fronte di queste POCHE eccezioni, rimangono le migliaia di casi standard. e alla fine sono quelli a dare i dettami, piaccia o meno.
Golem mi riesce difficile discutere con te,voli ad altezze troppo alte per me,provo a spiegarmi,per me non è concepibile parlare di uomini e donne perché ognuno è diverso dall’altro e una stessa persona può essere sfaccettata,io mi ritrovo in alcuni punti nell’uomo definito maschilista e in altri mi trovo completamente dalla parte opposta,come si concilia questa cosa con la definizione di uomo?io e te siamo uomini,non credo ci si possa definire dello stesso tipo.
sul fatto che molte storie hanno lo stesso copione io sono molto più semplicista,troppo spesso le persone stanno insieme per non stare soli e si illudono che sia amore,alla lunga uno dei due si stanca e va in cerca di altre illusioni oppure proseguono per rispetto,affetto e per perseguire un progetto di vita comune,forse sono io anaffettivo ma credo che l’amore vero,ricambiato,sia una cosa rarissima.
spero a grandi linee di esser riuscito a spiegarmi,naturalmente questa è solo la mia opinione, non è verità e scrivo perché non escludo di poter cambiare idea.
Alessandro,
hai ragione sull’eccesso di generalizzazione, benché possa essere utile per un orientamento a carattere sommario su pregi e difetti, a volte più marcati nell’uno o nell’altro sesso.
alcuni studiosi affermano che nel campo della riproduzione (poiché questa resta al centro dell’intersercarsi dei rapporti amorosi) maschio e femmina sono massimamente diversi a livello biologico, ed hanno (in tutte le specie) interessi divergenti quando non opposti. Ci si può quindi aspettare di trovare qui le maggiori differenze anche a livello mentale e comportamentale.
forse è una sovrastruttura sociale quella di tendere a restare uniti, inizialmente forse per la crescita della prole. non a caso è nota da sempre la crisi del settimo anno, quando cioé l’innamoramento tende a sfumare in quanto si presuppone che il cucciolo di quella “covata” sia grande abbastanza per iniziare a essere autonomo.
ogni rapporto di coppia è un caso a sé. età, sesso, situazioni famigliari e ambientali, vissuti, temperamenti, aspettative: tutto contribuisce a creare relazioni soggettive sulle quali, a mio avviso, si possono trovare denominatori comuni talmente grossolani da rendere vane le standardizzazioni. in esseri più o meno maturi, più o meno superficiali, i sentimenti si dispiegano così da millenni e non possono che ricalcare dal più al meno gli stessi schemi. non è nemmeno provato che chi ha una cultura universitaria è più al sicuro di altri nello scegliere il proprio partner…
Scusate se mi intrometto in un battibecco tra pochi, ma dal momento che siamo in democrazia..
Non si tratta di donne dell’Est o dell’Ovest, ma di cosa una donna ed un uomo cerca.
Molte donne dell’Est cercano sicurezze, e molti uomini dell’Ovest che approcciano donne dell’Est cercano bellezza.
C’è un evidente disequilibrio. Nessuna delle due parti cerca la reciprocità. Il coinvolgimeto. La condivisione.
Sapete che una donna ed un uomo possono condividere esperienze anche estreme? Ma occorre reciprocità, rispetto, condivisione..
Il problema non è “è moldava”, o romena, o ucraina.. è “cosa davvero ti aspettavi da lei?”. Cosa costei era disposta ad offrirti? La donna non va comprata, ma conquistata.
Una ragazza/donna che vede in te un riferimento sentimentale/sessuale ti accompagnerà, ma se seminerai vento raccoglierai tempesta..
Le ragazze dell’Est sono identiche a quelle dell’Ovest. Si fanno portare per mano ovunque, basta saperlo fare. QUESTO è il problema… 🙂
Un bacio a maria grazia ed un saluto a tutti! A presto
“forse sono io anaffettivo ma credo che l’amore vero,ricambiato,sia una cosa rarissima.”
Assolutamente, Alessando, mentre ti confermo che stimo le tue argomentazioni. Non solo quelle a cui sto rispondendo.
È cosa rarissima perché semplicemente la maggior parte degli amori non sono amori, ma “ologrammi” dell’amore, che ognuno degli ignari protagonisti si crea spesso nella massima ingenua buona fede, perché fermi alla fase “fisiologica” o, come suggerisci tu, per “comodità”, ma senza MAI arrivare a quella intesa intellettuale che è quella che segna il passaggio alla “vera” fusione delle due anime. Che da quel momento non potranno più separarsi, se non nella remotissima ipotesi di trovarne una ancora più potente. Cosa che richiederebbe tanto di quel tempo e opportunità che è pressoché impossibile pensarlo, anche solo come ipotesi. Questo spiega perché invece si può lasciare senza rimpianti un partner anche dopo 20anni.
La fase fisiologica: eccitazione, entusiasmo, desiderio, sogno, ma anche quiete, sicurezza, fiducia, NON dice niente circa la qualità del rapporto, che puó benissimo sopravvivere per decenni in questo stato di “incoscienza”, sino a quando, senza apparente motivo, insorgono esigenze imprevedibili, che indicano CHIARAMENTE che non si era fatta la scelta giusta.
Io non ci credo che in una coppia che funzioni ognuno cresca per conto proprio sino ad accorgersi che l’altro “non va più bene”. Se funziona, cioè vive un rapporto reale, si cresce insieme e ci si forma una coscienza comune che è una “persona fatta di due persone”, non so se mi sono spiegato. Quella “persona” biunivoca SA che non potrà ricrearsi con nessun altro partner che non con quei partners che la compongono. È una sensazione questa che tutti andiamo cercando, e riteniamo di aver trovato quando ci innamoriamo, ma non sappiamo definirla, non abbiamo esempi a cui rifarci, e la “speriamo” attraverso le sensazioni “fisiologiche” di cui parlavo. Ma 9 volte su 10 sono proprio quelle che impediscono lo sviluppo di quella fusione intellettuale che consentirà di trasformare l’innamoramento in amore. Oppure di constatarne l’impossibilità, e questo puó accadere dopo un mese o 30anni, vissuti, a quel punto, e secondo me, nell’illusione – spesso reciproca – dell’amore.
Se ne è parlato e devo citarlo senza provocazioni, ma i fattori comuni ci sono e come. Non solo, sono persino banali, al di là delle variabili personali. Il primo è l’illusione, poi la “non comunicazione”, infine la negazione.