Ed ormai è passato quasi un anno da quando l’ho dovuta lasciare, in quel letto di albergo, il primo giorno di vacanza.
È stato un anno di sofferenze indicibili, di lotta contro una piccola forma di depressione, di esaurimento nervoso.
Sapete cosa è la paura di andare nel centro della vostra città, in alcuni luoghi, sapete cosa significa il senso di sgomento che ti assale da quando ti svegli a quando vai a letto, sapete cosa significhi lasciare una persona di cui si è ancora innamorati perché siamo stanchi di non mangiarci, perché si è stanchi di sentirsi dire non sei un uomo, una donna non dovrebbe mai accontentarsi, non abbiamo condiviso niente, sapete cosa significhi stare con una persona sempre ambigua, a volte nel bene a volte nel male, sapete cosa significhi sentirsi soli pur stando insieme a qualcuno, incompresi, sempre criticati in tutto quello che si fa, che mai è abbastanza.
Sapete cosa significhi sentirsi presi in giro, e non averne le prove.
Sapete cosa significhi quando siamo stati ragazzi forti, pieni di vita, pronti ad affrontare ogni difficoltà con il sorriso in bocca, e ritrovarsi in crisi personale, solo perché una donnetta da 4 soldi ha messo in discussione tutto il nostro mondo.
Sapete cosa significhi dover lasciare una persona per queste cose, e sentirsi dire al telefono dopo un mese: Ho un altro, tanto non hai mai saputo gestire i rapporti, e io mi sento con la coscienza apposto, e non ti devo dire niente.
E sapete cosa significhi venire a sapere che sono felici e contenti, mentre tu sei così distrutto dentro da sembrare un essere che vive in una scatola, un assente all’appello, pieno di sensi di colpa per cose che non hanno senso.
Si parla sempre di persone che vengono lasciate, mai di chi lascia né del perché, si dice sempre che non si può lasciare se si è innamorati, si dice, ma non è vero, perché a volte la dignità e l’amor proprio devono venire prima, anche se si rimanda fino alla fine, ad un certo punto bisogna aver il coraggio di prendere questa decisione, lo dobbiamo fare per vivere, per mantenere noi stessi, per pretendere rispetto, e questo va oltre l’amore; ma non si dice mai.
Sono orgoglioso di averne avuto il coraggio, ma io non volevo farlo, ed è stato come cavarmi il cuore con le mie mani, e quando vedi dall’altra parte solo menefreghismo, in così poco tempo, ti chiedi in continuazione se c’era l’amore, se non si è stati presi in giro, se non ci fosse già il terzo incomodo, se se se, se si poteva fare qualcosa in più, se se se, chissà che non siano tutte scuse.
Ora ho sconfitto la paura, ho vinto il buio, anche se a volte ancora risento quella sensazione, quando vedo un viso che assomiglia, quando intravedo una sagoma simile, quando risento lo stesso profumo, quando ripenso ai suoi occhi.
Sapeste quante volte ho pensato di richiamarla, quante volte mi sono dato tutte le colpe, quante volte ho pianto e mi sono vergognato, ma quella telefonata di un anno fa non ho più avuto il coraggio di rifarla.
Pensavo che non ne sarei uscito con le ossa apposto, non volevo rischiare che mi facesse ancora del male, anche qualche suo conoscente mi disse di lasciare perdere quell’arrogante, presuntuosa, egoista.
Il cuore non ci sente mai però, giorno dopo giorno vivi tra due fuochi, il cuore e la ragione.
Rimarrò con queste domande forse per tutta la vita, perché solo Dio sa la risposta, e nessuno nemmeno lei mi direbbe mai la verità.
Una sola cosa è vera, la mia sofferenza, quello che provavo per lei era puro, il primo, libero da ogni pregiudizio, da ogni malizia, totale.
Si dice sempre che tanto ci rimpiangeranno, ma io non credo proprio, non si è accorta di quanto tutto questo fosse importante per me, nemmeno dopo 100 volte che lo dimostravo e lo dicevo.
Adesso restano i postumi di questo trauma, a volte i miei discorsi non sono liberi da quel pensiero, tante volte ci ripenso, tante volte guardando una ragazza faccio il paragone, e perde sempre.
Però sono fiducioso, perché come persona sono unico al mondo, ho dei principi e dei valori che poche persone hanno, e spero che un giorno una ragazza carina e finalmente corrisponda sul serio queste qualità.
Anche se oggi giorno è difficile perché, il valore delle persone è spesso in secondo piano rispetto a cosa fanno, cosa dicono o al numero di viaggi che hanno fatto, o di relazioni avute.
So che quello che ho passato io capita a tanti, per questo ho scritto qui in questo momento in cui mi sento di nuovo forte, e non influenzabile da opinioni altrui.
Io aspetto, però vi confesso, quel viso, mi ha segnato per sempre, e anche se ho smesso di cercare la verità, la vorrei tanto sapere.
Buonasera a tutti.
Giacomo
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Categorie: - Amore e relazioni
ops…sai mi trovo nella situazione in cui tu ti trovasti un’anno fa!! Sto per prendere la decisione di lasciarlo dopo 5 anni di amore solo per lui, proprio perchè non riusciamo più ad andare d’accordo!!non siamo più in grado di trovare un punto d’accordo!!!e la cosa che mi mette paura è quella di non essere capita, ovvero di essere fraintesa sul motivo della mia scelta. Cioè io non lo faccio perchè amo o ho voglia di amare qualcun’altro, ma per rimanere un pò da sola, vivere più tranquillamente e riuscire a capire veramente cosa voglio dalla vita!!! e come te ci starò malissimo ma sono decisioni che arrivati ad un certo punto bisogna prendere visto che non c’è un’alternativa! Sperò per te che sei riuscito davvero a chiarirti e comprendere se ne valeva la pena continuare a stare insieme!!!
non cercate la verita’, sara’ la verita’ a cercare te! mi strappi il cuore, giacomo quando scrivi, perche’ e’ come se rileggessi quello che per mesi ho scritto e riscritto per cercare la verita’ su cio’ che mi e’ accaduto, volevo darmi delle risposte perche sono stata lasciata senza un perche, da una persona turbolenta, che cambiava umore ogni istante, per farmi confondere, e mi raccontava sempre l’esatto contrario di cio’ che era in realta. sono andata avanti cosi per diverso tempo, poi quando finalmente ha rotto lui,sono rimasta destabilizzata, depressa,non ero piu io,ero diventata come lui mi voleva a sua immagine e somiglianza. cio messo piu di un’anno a capire come stavano in realta’ le cose, ho fatto anche delle ricerche private, per capire qual’era il movente del suo comportamento. ancora adesso non ci posso credere come si possa ad arrivare a tanto.
e un discorso molto complicato quello che voglio farti capire, a volte, dietro un comportamento inaspettato di una persona, ci sono diversi segni di uno squilibrio mentale, e allo stesso tempo queste persone hanno anche una facolta’ di manipolarti come vogliono, senza che tu te ne accorga. all’inizio sono impazzita, proprio per questo sono caduta in depressione ,attacchi di panico, tanti pernsieri per la testa che mi frullavano, senza potermi dare una risposta concreta,il non poter venire a capo di nulla mi faceva saltare i nervi, non controllavo piu me stessa, proprio il suo obbiettivo era questo, portarmi con la testa a commettere atti ecclatanti, indurmi proprio dove voleva lui, e ci e’ quasi riuscito.
quello che voglio farti cercare di capire, giacomo, ne’ e’ valsa d’avvero la pena soffrire per una persona che non ne valeva una cicca???sono egoisti, arroganti, scaricano le loro colpe su di te, per non sentirsi colpevoli del loro comportamento, ti sottovalutano, proprio per portarti a loro stessi livelli, anzi piu’ im basso;ti schiacciano come cimici, tu devi essere al loro completa disposizione, non devi avere valori perche’ loro non ne anno e non portano rispetto per nessuno;hai fatto bene a non sentirla piu , ad ignorarla, perche con queste persone ho gioghi duro o non gioghi affatto, perche sono loro a girarti come vogliono: non darle mai la soddistazione di dirle che sei venuto malato per lei, perche’ ci godono parecchio, non farle saper piu nulla di te, disattivala ignorandola anche se si facesse sentire un giorno,non essere umile con lei, trattala con totale indifferenza, e cio’ che si merita.
abbi fede, ora fai la tua vita non ci pensare, per il tuo bene; un giorno tutti i nodi vengono al pettine, e tu sarai gia’ forte abbastanza per sapere come e’ andata veramente: un consiglio, leggi qualche libro sulle manipolazioni perverse, magari non e’ il tuo caso, ma sicuramente riuscirai a trovare qualcosa di interessante
buona fortuna sara.
GIACOMO: ciao 🙂 capisco le cose che hai provato e sono contenta per te che il tuo salvavita sia scattato, prima di danni peggiori. Perché con il tempo, purtroppo, queste situazioni tendono a peggiorare. Possono migliorare solo se chi agisce molestia morale, ha una propria scala di… “s-valori” e una certa percezione di cosa siano le relazioni e automatismi lesivi e pericolosi se ne rende conto e fa DAVVERO qualcosa per cambiare. Accetta non solo la realtà delle proprie azioni ma anche la responsabilità della conseguenze, smettendo di guardare la realtà in modo insieme aggressivo ma passivo per quanto riguarda la sua responsabilità – anche empatica – nel rapporto con l’altro. Ma per quanto ne so ciò è molto molto molto raro. Piuttosto che vedere la realtà il molestatore morale (o la molestatrice, certo) continua a girare le frittate. E, nei casi più gravi, può anche arrivare a mostrare al mondo che la sua vittima è chi è colpevole.
Di solito ciò avviene tanto più quando il molestatore si accorge che non ha più presa sull’altro, non come prima… è una cosa che pare uscita da un thriller psicologico, perché se da un lato il molestatore sembra quasi non rendersi conto del male che fa, o non darne peso, cioè cerca di farlo passare per qualcosa di normale o assolutamente giustificabile per le colpe e mancanze dell’altro, nel momento in cui si tratta di salvare la sua faccia agli occhi del mondo può non esitare a rigirare la realtà.
Ti capisco, Giacomo, dover pensare che chi abbiamo amato ci ha fatto del male, del male così, è una ferita profonda. Da fuori può sembrare semplice: beh, hai capito che ti faceva male, che il suo comportamento lesivo ti distruggeva, te ne sei andato, fine della storia. Ma no, non è così semplice, come dici tu rimane anche un senso di spaesamento profondo. Per lo meno per un certo periodo.
E come testimonia Sara non esiste conciliazione: se lasci tu, perché è scattato il salvavita, comunque senti tu il peso della sconfitta, seppure riconosci che era l’unica scelta possibile, e in molti casi l’altra persone continua a manifestare aggressività, perché comunque non accetta di aver perso il totale controllo della situazione. quindi tu, che pure lasci perché non ne puoi più di vivere in una costante prevaricazione, aggressività, negatività, mancanza di normalità e impossibilità di progettualità, sei un nemico e cosa credi di dimostrare? oppure: come fai ad abbandonarmi???
se vieni lasciato, poi, se non c’era empatia prima figuriamoci al momento dell’abbandono. Anche perché più che mai il molestatore che lascia lascia quando fa comodo a lui, o lei magari persino perché non riesce più a reggere la sua stessa aggressività e le conseguenze del suo male di vivere e di far vivere. Anche in quel caso ovviamente il bisogno di cambiamento non si manifesta in: in cosa ho sbagliato e potrei cambiare? bensì in: vado avanti come sono.
Non è detto che non abbiano anche provato sentimenti, pur non riuscendo ad essere linerai, rispettosi, coerenti, logici… il punto è che non possono/vogliono in discussione. E’ più forte di loro. La logica vorrebbe empatia, ricerca di un punto di incontro, parità, sciogliemento dei conflitti, imparare dalle esperienze in modo costruttivo. Ma c’è come una guerra interiore che viene prima, indipendentemente. E non puoi farci nulla, questo è il triste. Molto triste. capisco tutto quello che scrive sara, purtroppo. E a cercare di capire, di stare dietro ad una logica che non può che sembrarti illogica, quello che ci guadagni è di sentirti ancora più spaesato e di fonderti il cervello.
Perché anche nel caso in cui qualcosa potrebbe essere semplice non lo è mai. Se sbagli tu, poi, qualcosa, per reazione o per reale difetto, la cosa viene enfatizzata ai massimi livelli, è irrimediabile, e non esiste un rapporto causa-effetto, mai. E poi vivere al contempo nell’indeterminazione, nello spaesamento, nel non sapere mai, ma anche sotto controllo, ti disintegra. E questo io te lo dico di una persona che ho amato immensamente, e per la quale ho provato, anche a ragione, tenerezza, stima. Ma i suoi arzigogoli ci hanno distrutti, mi hanno distrutta e non ho potuto farci niente. Ho cercato di raggiungerlo, perdendo me. e sentendomi in colpa sempre io.
Le reazioni di lei, la tua ex, alla fine, purtroppo non sono sorprendenti, sono semmai coerenti con il resto della storia e le sue dinamiche che racconti. Comprendo quanto sia difficile lasciarsi alle spalle un amore, un amore che noi abbiamo provato, e una persona con cui avremmo voluto veramente vivere qualcosa di bello… ma in questi casi, Giacomo, non è possibile.
Un libro valido sull’argomento è questo: http://www.einaudi.it/libri/libro/marie-france-hirigoyen/molestie-morali/978880617505
e spiega molto bene anche perché ci si sente disorientati, e persino in colpa, pur subendo l’aggressività altrui.
Non è questione di santi e demoni, o di una totale responsabilità da una parte e zero dall’altra. Nel senso che nessuno è perfetto e le relazioni si fanno in due, ciascuno con i propri pregi e difetti. E’ vero però, al di là di ciò, che nella molestia morale e nella manipolazione, in quella guerra dichiarata di cui non si riesce a capire il vero senso e i confini, avviene anche qualcosa di diverso dalla normale per dire incompatibilità, dai normali conflitti, dalle normali prese di posizione o difficoltà di dialogo. Avviene qualcosa di brutto che ti sgomenta. Penso che Sara abbia ragione sul fatto che la verità in questi casi ti raggiunge quando smetti di fondere il cervello e il tuo equilibrio si ripristina. Lei è quello che non è potuto essere, nonostante tu ce l’abbia messa tutta. Forse anche per questo la pensi ancora. per chi crede che l’amore vero vince su tutto è ancora più difficile attraversare guerre come quelle. e forse ti rifugi nelle cose belle di lei anche perché, comunque, hai sofferto troppo
ciao sono sara. dopo quasi due anni vengo a conoscenza della triste verita’, e mi chiedo, perche’ proprio a me? perche essere protagonista di una storia cosi’ malsana? dietro ad ogni storia, di ognuno di noi, non ce solo un racconto che voi leggete, per aiutarci l’un l’altro a venirne fuori; se qualcuno leggesse le nostre storie, cosi’ a primo impatto, senza esserci passato da questo incubo,vi assicuro che non ci capirebbe niente, perche non sa minimamente di che cosa stiamo parlando. dietro ad ogni frase c’e un nesso, c’e’ un movente, c’e’ un gioco(del perverso),c’e una mente malsana( che agisce alle nostre spalle, per ingannarci), tutto e il contrario di tutto.lui voleva essere me a tutti i costi, mi ammirava, voleva prendere spunto da come sfolgevo la mia vita sul lavoro e fuori, si e’ accostato a me come amico,inizialmente mi sembrava una persona apposto con la testa,io mi sentivo a mio agio perche’ klo sentivo uguale a me, in tutto e per tutto, mi chiesi: ma guarda ho trovato una persona che mi capisce, che mi fa sentire unica, io ero il suo prototipo di persona che lui aveva sempre sognato.le piacevA TUTTO DI ME, TUTTO. mi diceva ma sei laureata??da come parli si direbbe di si.
quando la conoscenza divento’ piu intensa, scoprii delle incongruenze
delle contraddizioni, con la differenza che io mi ricordavo quello che mi avevadetto la volta prima e lui mo. non ci feci caso io subito, perche’ era all’inizio, e non volevo essere invadente, al contrario di lui che in alcune cose lo era, voleva sapere ,poi si ritraeva.quando vedeva che io andavo oltre nel scoprire le cose, spariva per giorni, e non si faceva sentire,un continuo andirivieni, a fine settimana intavolava una lite dal nulla, che io non ricordavo nemmeno quale fosse il motivo della lite, perche’ per me non esistevaarrabbiarsi per cio’ che avevo detto,ed invece lui la (lite) la usava come tattica, per farmi passare una domenica da schifo, persando a cio’ che avevo detto di sbagliato, e a farmi sentire in colpa, tutta questa tiritera, per far si che mi attaccassi sempre piu a lui, ed alla fine arrivare hai suoi scopi–( adesso lo posso spiegare a voi perche’ so come stanno le cose, ma prima vi assicuro, che c’e da impazzire, queste sono tecniche manipolative di un narcisista perverso, chi non ci passa per questo incubo non sa di che cosa stiamo parlando!)io sono arrivata da sola a scoprire che cosa voleva lui da me con queste tecniche, e vi assicuro che sa’ che mi ha fatto del male, e consapevole, ne sono certa, dopo avermi letto ( la sindrome di monchasen) proprio in questi giorni, non ci potevo credere, anzi , forse dentro di me speravo non fosse cosi’ perche volevo sentirmi amata, per quello che ero, perche’ so di meritarmi amore, e non male, fino al punto di vederni distrutta, lo voleva con tutto se stesso, mi odiava poi alla fine perche’ io non ho accondisceso a quello che lui aveva progettato su di me. mi disse : hai mandato tutto all’aria.e diventato il contrario di quello c
mah non esageriamo, io non sono arrivato a questi livelli, almeno che non mi sia salvato prima, il mio discorso è legato ad una relazione.
Quando siamo innamorati ci ammorbidiamo,ci addolciamo, si lascia correre alcune cose e ci si attacca invece su altre.
la verità che sto cercando io è solo una: MA LEI ERA INNAMORATA DI ME?
la risposta è al 90 per cento no, ma questo è il mio pensiero.
comunque sia se devo rianalizzare la mia storia, mi pare davvero triste che una persona che sta con te da diverso tempo non ti aiuti nel momento del bisogno.
ebbene si io ho avuto bisogno, che cavolo per 6 mesi ho fatto avanti e indietro per quei maledetti 50 km all’andata e 50 al ritorno, quante volte sono andato a letto con le strisce dell’autostrada nella testa.
tutti quei chilometri quasi sempre sulle mie spalle, e spesso per cosa? per vedermi davanti musi a terra, incazzature, litigi scaramucce, quando solo il vedere il suo viso a me riempiva il cuore di gioia.
ho avuto bisogno di lei perchè non sopportavo più il peso di trascinare le persone, mi sono sentito le spalle pesanti, ed ero deluso da questi suoi atteggiamenti; per due settimane non sono riuscito a dormire prima delle 8 del mattino.
e in quelle due settimane nelle quali dovevo preparare anche un esame ( studio ingegneria e sono quasi laureato) non solo non mi ha aiutato, ma anche avuto il coraggio di lamentarsi di non fare mai nulla, e via a litigi pesanti ecc, per non parlare si tanto altro.
di una persona così sinceramente mi vergogno di essere stato il ragazzo, e mi vergogno di non averle dato un calcio nel sedere tanto prima, anche se a dire il vero ci avevo provato ma si sa come siete voi donne, fate un pianto dite due c……e, sapendo che siamo innamorati e tornate a casa con il sedere parato.
ed andando avanti dopo questi 6 mesi ho scelto io di continuare a stare male, sarà un periodo pensavo, passerà capita a tutti, vediamo che succede.
non l’avessi mai fatto, perchè poi dopo mi sono anche ammalato , sono andato giu fisicamente, e le cose sono peggiorate, ecco come si fa a perdersi, che idiota sono stato.
che cosa voglio?
la vorrei vedere soffrire, anche solo un centesimo di quello che ho sofferto io, che ho cercato in tutte le maniere di salvare una storia che a conti fatti si puo dire che non sia nemmeno mai cominciata, che tristezza, vorrei soddisfazione, vorrei la verità, vorrei sputtanarla davanti a tutti e fare vedere che cosa è in realtà.
gia ma che cosa è lei in realtà?
l’angelo con la faccia a cerbiatto, o il diavolo che aveva la lingua solo per offendermi e criticarmi.
chi lo sa.
quello che so è che questa gente non ci arriva a capire le cose che dice, ed è talmente tanta l’arroganza e l’orgoglio da poveracci che non scendono nemmeno a chiedere scusa, neanche quando sanno dia vere torto marcio.
rigirano sempre tutto come gli pare.
ma se esiste un dio e io so che esiste, gli ritornerà indietro moltiplicato per 100.
accidenti a te! eri il mio amore e ora ti devo provare ad odiare
Non penso che una persona stia insieme ad un’altra e poi non ne sia innamorata’ cosa fai , ora ti fai venire gli scrupoli, hai dei rimpianti??? L’hai lasciata tu, perche’ allora????Nella tua lettera senti ancora tanto odio, ma si sa l’odio e’ l’amore viaggiano in coppia, perche’ avremmo voluto che lei o lui fosse stato diverso da come ci si presentava, l’avremmo voluto, secondo i nostri prototipi, ma per che’ ci siamo innamorati allora? Ci piacevano cosi come erano, c’era qualche cosa che ci attraeva, in loro, no?
tu l’hai lasciata, perche nel momento del bisogno si e’ tirata undietro…. Alla base di un comportamento c’e’ sempre qualcosa che uno nasconde, anche inconsapevolmente, si sentono strani, non sanno darsi nemmeno loro una spiegazione, e’ il loro inconscio che elabora, e di riflesso loro reagiscono, si spaventano a tal punto da perdere il controllo, scatta qualche cosa .loro diventano vulnerabili, alti e bassi, spiegazioni non ne danno, perche in quell’attimo non ne hanno, devono rifletterci su, noi che razionalizziamo piu velocemente di loro, vogliamo delle risposte subito, e che stanno in piedi, plausibili per quel loro comportamento.
Ed e qui che scatta la lite. Un giono ,due, vogliamo delle risposte. Il rapporto comincia ad affondare. Se ricordo bene nella prima lettera avevi scritto che lei dopo che l’avevi lasciata ti disse che ne aveva gia un’altro. Io credo che avesse bleffato ! E lo disse, solo per farti arrabiare ancora di piu, perche eri stato tu ad averla lasciata. Comunque, se e’ amore vero ed e’ destino stanne certo che lei ti cerchera’. Adesso se non vi siete piu sentiti, avete fatto bene, cosi, crescete un po tutti e due, ed riflettete. Soffrire per amore e poi anche una bella cosa, tu la odi, per tenerla lontana e non pensare hai bei momenti passati insieme, ora fai la tua vita, e’ pensa sempre positivo, che li cattivo ci corrode la mente e le cellule( io l’ho sperimentato sulla mia salute)il tempo porta delle risposte, bisogna solo farlo passare, con il tempo capirai anche se ne valeva la pena oppure no, quando passa piu tempo, magari non l’amerai piu tu, e capirai che cosa vuol dire non amare , e cosi li, verra’ fuori se lei ti ha amata veramente: ricordati sempre di essere positivo nella tua vita, e piu superiore di lei mentalmente, questo ti aiuta a carirarti di autostima per te stesso, ciao. Auroni sii forte. Leggiti la bibbia e i salmi, di danno le risposte che cerchi
QUELLICHE: mi dispiace se non abbiamo capito e se abbiamo esagerato, ma tu ci hai scritto questo:
@È stato un anno di sofferenze indicibili, di lotta contro una piccola forma di depressione, di esaurimento nervoso.
Sapete cosa è la paura di andare nel centro della vostra città, in alcuni luoghi, sapete cosa significa il senso di sgomento che ti assale da quando ti svegli a quando vai a letto, sapete cosa significhi lasciare una persona di cui si è ancora innamorati perché siamo stanchi di non mangiarci, perché si è stanchi di sentirsi dire non sei un uomo, una donna non dovrebbe mai accontentarsi, non abbiamo condiviso niente, sapete cosa significhi stare con una persona sempre ambigua, a volte nel bene a volte nel male, sapete cosa significhi sentirsi soli pur stando insieme a qualcuno, incompresi, sempre criticati in tutto quello che si fa, che mai è abbastanza.
e se una relazione provoca @sofferenze indicibili, di lotta contro una piccola forma di depressione, di esaurimento nervoso.
è una relazione malsana.
anche se forse non abbiamo capito che quella depressione e l’esaurimento nervoso erano causati da più fattori rimane il fatto che forse la relazione con lei non ha esattamente contribuito a farti stare meglio, ma peggio.
Tuttavia, non fraintendermi, era questione di empatia, penso anche da parte di Sara, non di etichette, ovviamente, sulla tua relazione. Sai tu cosa hai vissuto, come e perché. e a questo punto, ora che la relazione è passata, finita, conta molto di più che tu riesca a vivere e ritrovare la tua serenità.
SARA: capisco che il capire le dinamiche e come sono andate le cose ora ti causi una serie di stati d’animo, sensazioni, domande, rabbia, frustrazione e il chiederti anche “perché proprio a me”.
Il capire che nella vita si possono anche incontrare persone con delle dinamiche malsane può essere utile a riconoscere dei segnali se mai ci capitasse di incontrarne altre (anche di minore entità) in qualsiasi contesto. Non perché noi dobbiamo essere dei perseguitati che ce li cucchiamo tutti noi, ma semplicemente perché al mondo esistono persone con dinamiche più o meno sane e nel mondo ci stiamo tutti, quindi è possibile anche incontrarle. Incontrare non solo persone con dinamiche smaccatamente disfunzionali, ma anche persone che semplicemente funzionano in un modo che non ci è compatibile.
E’ chiaro che avere la percezione di essere finiti in una “rete” come quella che descrivi è shoccante, tuttavia pensiamo anche a questo: perché ci si finisce? perché non si ascoltano le sensazioni di disagio, perché nel momento in cui si pensa “c’è qualcosa che non va, che non mi torna” magari l’altra persona invade le nostre percezioni attraverso un processo di destabilizzazione e colpevolizzazione ecc. perché ci disorienta essendo troppo illogico rispetto a ciò che per noi è la logica (non parlo di un solipsismo per cui per me può essere logico solo un tipo di modalità, parlo di un sentire più lineare, istintivo che riguarda il
disagio, per esempio, che possiamo con naturalezza percepire nel momento in cui una persona cambia le carte in tavola di continuo, ci provoca sensazioni negative ma afferma – anche se con altre parole, pi+ indirette – di averne il diritto, stacca e attacca e stacca continuamente il concetto di intimità, famigliarità, confidenza, ci invade veramente all’eccesso, fa vedere di sapere meglio di noi stessi quali sono le nostre sensazioni e motivazioni…). Hai dato veramente credito a queste sensazioni di disagio quando le percepivi? Probabilmente no, o le hai travestite con qualcosa d’altro.
Sì, questi sono gli effetti della manipolazione. Però oggi li conosci, quindi probabilmente alle tue sensazioni di disagio saprai dare maggiore credito. Magari inizialmente in macro, poi via via con maggiore naturalezza. Ricordarti che la tua identità è importante, e puoi conviderla, ma non farla invadere da un plotone che spara diventerà parte di te, una tua risorsa. Saper riconoscere quando, per diverse ragioni, puoi avere le difese più basse. ecc ecc.
Io spero, Sara, che tu, presto, una volta aver ottenuto le informazioni su quel che ti è successo che ti sono effettivamente necessarie per avere una maggiore chiarezza su quello che è successo, riesca a voltare pagina. A guardare avanti.
vi ringrazio per le vostre opinioni, mi sono molto utili a riflettere.
vorrei fare però alcune precisazioni:
per Sara: ho letto la tua storia,ho percepito in te forza e volontà d’animo, e credimi ti capisco, forza e coraggio!
Però Sara non usare con un solo significato la parola lasciare, perchè ne ha più di uno, ed io l’ho capito sulla mia pelle.
ti assicuro che il terzo esiste, non solo perchè l’ho saputo da fonti esterne, ma anche perchè io l’ho sognato prima della mia ultima telefonata, in quelle tre settimane che mi sembrava di respirare di nuovo, ed è per questo che ho cominciato a stare come un cane, fino al punto di dover richiamare per umiliarmi ancora, e sentirmi dire mentre ero in lacrime tante belle cosine.
non penso che una ragazza che ancora è innamorata di te, mentre gli stai piangendo nell’orecchio e gli stai dando, attenzione, una dimostrazione di affetto che non si meriterebbe, non penso che avrebbe il coraggio di mentire o peggio ancora di pugnalarti così, ma non solo se fosse vero che ha un altro, a maggior ragione se fosse una scusa.
e non conosco una ragazza innamorata, lasciata, come dici tu, che accetti il tutto dicendo che non funzionava, che era una felicità a metà, che è giusto così!
per la cronaca un mese e mezzo prima, nel nostro anniversario mi scrisse che non desiderava altro che essere felice e innamorata come in quel momento!
beh in quel mese e mezzo non è successo nulla, giuro su DIo, nulla da parte mia per non accontentare quel desiderio, ma i suoi atteggiamenti sono stati inspiegabili, al punto che avevo trovato un lavoretto, e mi ha urlato in faccia che non avevo voglia di lavorare, per non parlare di altre cose.
io non ho risposte a questi atteggiamenti,io ti posso dire che in un anno di relazione insomma, nessuno è perfetto ognuno è come è, e quindi si possono fare anche cose che all’altro non tornano.
ma sinceramente le uniche che ho fatto io sono puttanate, come si suol dire, sciocchezze, io che perfino la richiamavo se ero stato un po assente durante una telefonata per chiederle scusa, rendiamoci conto.
no non mi darò anche queste colpe, io l’ho sempre, non solo rispettata, ma anche compresa.
di fronte ad atteggiamenti come quelli che ti ho descritto però non so davvero che dirti, tranne che non trovando una risposta in lei, ho pensato che fossi io il problema, e la sofferenza per il non trovare una ragione si è sommata a quella fisica, creando un mix esplosivo che non poteva reggere nella settimana di vacanza, programmata da tanti mesi( ovviamente dopo litigio colossale per accontentare le sue regali esigenze).
ho tentato, ma non sono riuscito praticamente nemmeno a partire, lo stomaco era in condizioni precarie, febbre alta, insomma, una roba strana.
e fu in quella camera d’albergo, dopo una notte a casa mia prima di partire, passata a cercare le sue mani, piangendo, dicendole che era il mio futuro, che le dissi guarda io non ce la faccio più, torniamo a casa.