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Lettera pubblicata il 2 Luglio 2006. L'autore, sonounpollo, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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“I bambini, mio caro, hanno meno difese immunitarie. Lo insegnano alle elementari… dovresti saperlo. ”
Sì, ma alle malattie come il morbillo, la varicella, gli orecchioni…
oppure al raffreddore e all’influenza, altrimenti vatti a leggere un’enciclopedia medica, e scoprirai che ne hanno quanto noi, di difese immunitarie! Prima di tutto nei primi giorni di vita assumono le difese della madre attraverso il latte materno, e poi crescendo le assumono abituandosi all’ambiente circostante come tutti gli altri esseri viventi. Ammesso che si sviluppi nel bambino una delle malattie dette sopra, allora non so perchè i medici non siano stati in grado di diagnosticarla, al pari di una sindrome influenzale, altrimenti alla strana malattia sarebbero stati soggetti anche altri bambini, oppure adulti non resistenti all’agente patogeno (quindi se la malattia è sconosciuta, ancora chiunque…) oppure ancora, perchè no, anziani le cui difese immunitarie sono veramente indebolite dalla senescenza dell’apparato immunitario.
Basta a chiudere la bocca all’ignorante di turno?
Il tempo si può modificare? Sì!!!
Neque mittatis margaritas ante porcos.
Noli dare margarita suibus.
Guarda che i maiali mangiano proprio di tutto…
Ma non si bevono quello che vi bevete voi…
Buon margarita a tutti!
Attualmente il termine “paranoia”, soprattutto nella psichiatria anglosassone, è utilizzato per definire un disturbo psicotico caratterizzato dalla presenza di deliri centrati sul tema persecutorio e da un atteggiamento di “sospettosità”.
Deliri non bizzarri (cioè che riguardano situazioni che si presentano nella vita reale, come essere inseguito, avvelenato, tradito) che durano almeno un mese. In base al contenuto delirante prevalente può essere specificato il tipo di delirio: tipo erotomanico (riguarda la convinzione che un’altra persona si sia innamorata del soggetto); tipo di grandezza (riguarda la convinzione di avere un esagerato valore, potere, conoscenza); tipo di gelosia (riguarda la convinzione delirante che il proprio partner sessuale sia infedele); tipo di persecuzione (riguarda la convinzione delirante di essere soggetto ad azioni volontarie da parte di altri volte a danneggiare, nuocere, ingannare).
E per gli amanti della lingua di Terenzio:
Fides scripturae est indivisibilis, In dubiis abstine.
Asinus asinum fricat. Nimium ne crede colori.
Timeo hominem unius libri.
Saluti,
Alan
Asinus (Alan) asinum (Domenico) fricat.
Or tu chi se’ che vuol seder a scranna
per giudicar da lungi mille miglia,
con la veduta corta d’una spanna?
“Caput imperare, non pedes”
Già da molti anni svolgo opera di ricerca su un fenomeno naturale stupefacente eppure nascosto dai poteri che governano questo Pianeta: il volo bovino, quello che le menti semplici, scettiche ed ironiche chiamano “mucche volanti”.
L’esatta definizione del fenomeno è bupterìa e le ricerche mi sono state commissionate dalla CIA, dalla Casa Bianca, dal Pentagono, dal KGB, dal MI5 e da molti altri organismi autorevoli.
Sono inoltre attive cattedre di bupterìa presso le più Grandi Università Mondiali, come la Verygood University of Holy Mountain of Oklahoma (Viterbo) e la International Academy of Studies on Cows, Bulls and Bullshits.
Basi anatomiche del volo bovino.
E’ evidente che la particolare elusività del volo bovino tende a occultare le strutture che ne permettono la messa in atto. Tuttavia la palese assenza di ali porta ad identificare i bovini come precursori del volo a reazione. Alla luce di ciò, la complessa operazione fisiologica della ruminazione sembra essere finalizzata non tanto alla digestione della cellulosa e al differimento della masticazione accurata, ma piuttosto alla produzione di metano e anidride carbonica la cui espulsione per via esofagea non può essere che tesa alla propulsione durante il volo. Naturalmente l’emissione di metano può garantire la propulsione, ma l’annullamento della forza di gravità può essere ottenuto solo con un particolare flusso energetico magneto-biologico antigravitazionale di origine psico-elettrica, come diffusamente descritto dal Mesmer (vedi : “Magnetismo animale: una realtà occultata” , dello stesso Autore). Inoltre la presenza delle corna non può essere solo dovuta ad esigenze di difesa, se si pensa che anche gli zoccoli sono efficacemente usati a tal fine, e inoltre l’attività volatoria, specie se notturna, necessita di strutture fisiologiche adatte all’orientamento e direzionamento della rotta, che possono essere egregiamente espletate da organi appositi situati nelle corna che non a caso sono poste sulla sommità del cranio insieme agli altri organi di senso e sono adeguatamente orientate nella direzione del volo. La decornazione, privando gli animali del loro senso di orientamento, inibisce la loro capacità di orientarsi in volo.Questa è una pratica sempre più in voga negli allevamenti, non tanto per ragioni di sicurezza, quanto per reprimere le attività aeree del bestiame.
Le evidenze sperimentali
E’ noto che il particolare carattere bovino, schivo ed alieno da esibizionismi, non permette l’osservazione di stormi in volo. D’altra parte il rinvenimento di deiezioni bovine in alta montagna in palese assenza di ruminanti nelle vicinanze, può essere spiegato solo con la presenza sovrastante di zone di esercitazioni al volo bovino, che non potrebbero che essere in zone lontane dall’abitato. Purtroppo chiedere conferma ai montanari è inutile: anche loro sono al servizio del Potere.
Fine prima puntata. Prossima: Prove archeologiche e sperimentazione.
“Vacca volant scripta manent”
D’altronde anche Galileo è stato sbeffeggiato dai suoi contemporanei. E’ comunque facile intuire che nelle sue lunghe osservazioni notturne col cannocchiale possa aver scorto dei capi bovini in volo che, vista la zona in cui il grande scienziato viveva, probabilmente erano di razza “Mucca nera pisana”, il cui colore è mimetico per il volo notturno e ne rende difficile l’osservazione.
Sapendo i guai che lo Scienziato ha passato per aver le sue scoperte, non possiamo biasimarlo per aver taciuto le sue osservazioni bùptere (vedi “Galileo: una realtà occultata”, dello stesso Autore).
Da quanto detto appare chiaro che i bovini volino solo in zone poco popolate come la Scozia. Casualmente (casualmente?) proprio in Scozia esiste una razza bovina denominata Ayrshire, il cui nome fa pensare più a una compagnia aerea che non a una mucca.Guarda caso, la contea dell’Ayrshire dista poche miglia da Loch Ness (vedi: “Loch Ness: una realtà occultata”, dello stesso Autore). Vogliamo proprio fare finta che siano proprio tutte coincidenze?
Inoltre si può, con i normali mezzi della scienza statistica, trovare una correlazione positiva tra densità di aeroporti e densità di allevamenti bovini, ed ovviamente gli allevamenti sono nati molto prima degli aeroporti: perché quindi un secolo fa’ si è deciso di costruire gli aeroporti vicino alle vacche? Forse per sfruttare la loro millenaria sapienza in fatto di volo? O perché le condizioni meteo-climatiche che sono adatte al decollo degli aerei sono le stesse che permettono il levarsi in volo dei bovini?
La prova etnologica.
E’ noto che alcune razze bovine italiane discendono da antichissimi progenitori asiatici. La razza piemontese discende da un progenitore pakistano e altre razze, come quelle di ceppo Podolico, discendono da bovini indiani o centro-asiatici. Come si potrebbe spiegare uno spostamento di migliaia o decine di migliaia di chilometri, non disponendo dei moderni mezzi di trasporto, se non con una migrazione in volo, con le stesse modalità di quelle degli uccelli?
I nostri progenitori preistorici non possono non aver notato un fenomeno così macroscopico, e infatti la rappresentazione di bovini che sembrano librarsi in aria, sulle pareti delle grotte di Altamira e Lascaux ne è solo una fedele cronaca.
Le prove archeologiche e storiche.
A parte i graffiti preistorici sopra citati, c’è una miriade di prove archeologiche e storiche del volo bovino. A partire dal continente di Mu, inghiottito dalle acque con la sua millenaria civiltà,la cui localizzazione si può presumere a largo di Roseto degli Abruzzi. (vedi “Mu: una realtà occultata”, dello stesso Autore). A Mu, visto il nome, i bovini non potevano non avere un ruolo fondamentale che è durato per millenni fino al loro abbandono in volo del continente prima del suo sprofondamento.
Fine seconda puntata. Prossima: Testimonianze dirette
Dal noto film: “Porci con le ali”… pensa un pò: io pensavo fossero i porci a volare e non le mucche!
Alan, sei fuori tema, oltre che fuori di…
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Riporto una notizia di sicuro interesse:
domenica 1/10/2006 è stata una giornata campale, il cielo sopra la città di Terni è stato sorvolato all’incirca da almeno 30 aerei che hanno prodotto una quantità di scie chimiche mai vista prima!
Dalla prima mattina il cielo è stato praticamente coperto al 100% dalle scie chimiche.
Questa mattina 02/10/2006 un testimone di una località in provincia di Terni, distante circa 18 Km dalla città, ha riferito quanto segue:
Mi trovavo in macchina, su una collina di altezza di m. 700 circa sopra la cittadina e sovrastante una aviosuperficie per aerei da turismo, quando improvvisamente sono stato avvolto da una specie di nebbia, impossibile dato l’orario e la giornata ancora estiva, ho pensato che fossero dei pollini e mi sono preoccupato subito per un’eventuale esplosione di sintomatologie allergiche per mio figlio che era con me.
Ponendo attenzione mi sono accorto che quella che stava cadendo dal cielo, tengo a precisare che non tirava un alito di vento, era una specie di polverina del colore giallo-rosa. La cosa è risultata subito strana e non sapevo che pensare a quale poteva essere la causa di tutto ciò.
Ha confermato inoltre di aver visto visto quelle strane scie chimiche, e che aveva pensato che fossero state prodotte dagli aerei da turismo decollati dalla aviosuperficie sottostante.
Riporto il report del convegno di ieri a Padova…
Grande afflusso per la serata di ieri!
La sala era strapiena! Tutti i posti a sedere occupati e gente seduta sulle scale, nei corridoi di accesso!
Molta gente non è riuscita proprio ad entrare!
La stima delle presenze è di circa 500 persone!!
Lo stesso Pamio e Bosco hanno ammesso che è la prima volta che trovano una sala così gremita di persone in tanti anni di conferenze in giro per l’Italia.
Il pubblico ha seguito con grande attenzione tutta la serata che è iniziata con la proiezione di un film realizzato da Mazzucco di Luogocomune, poi ci sono stati gli interventi dei vari relatori.
La serata era divulgativa ed il pubblico davvero eterogeneo composto da persone di varie età: ragazzi, trentenni, quarantenni ed anche numerosi cinquantenni ed oltre!!
Poi alla fine le domande del pubblico che non finivano mai!
La serata si è conclusa a mezzanotte!
Nessuna grande novità negli argomenti trattati che ovviamente erano quelli di una serata divulgativa salvo alcuni accenni di Tom Bosco come il fatto che recentemente sono state osservate, con una certa frequenza, irrorazioni in mare aperto di fronte alle coste del Portogallo e di Gibilterra, dove si presume si formino perurbazioni atlantiche, attraverso le scie sembra che si voglia distruggerne la formazione.
Tom Bosco ha parlato delle recenti formazioni degli arcobaleni tendenti ai toni del rosso.
Si è parlato di un programma che si chiama Flight Explorer e consente il tracking di tutto il traffico aereo civile, tale segnalazione sembra che provenga dall’onerevole Ruzzante. Attraverso questo programma sembra ci sia una conferma che gli aerei interessati alle chemtrails siano militari.
Inoltre Veronese, ricercatore indipendente, ha parlato di un progetto CACTUS (Citizen Against Chemtrails) che sembra sia un gruppo di azione americano in opposizione le scie chimiche.
E’ stata anche una piacevole occasione per conoscere Alberto, speaker della trasmissione LatoB che si occupa dell’argomento e di alcuni utenti del forum con cui ci si sentirà presto.
Insomma qui nel Veneto le cose sembra che comincino a girare!!
“Nil est dictu facilius”
Le rappresentazioni assire del toro alato e quelle egizie del toro Api (vedi “con Api si vola: una realtà occultata”, dello stesso Autore), ci dicono con evidenza dove i bovini di Mu siano atterrati dopo la scomparsa del loro continente.
In epoca augustea i bassorilievi dell’Ara Pacis ci mostrano una processione sacra, con un bue che non spicca il volo solo perché palesemente trattenuto da un sacerdote con la corda. Lo stesso Virgilio (Bucoliche, I,59) ci parla addirittura di cervi volanti (“ante leves ergo pascentur in aethere cervi”), probabilmente a quote molto superiori a quelle dei bovini (“in aethere”), grazie anche all’apparato corno-navigatorio più sviluppato.
E’ poi singolare la somiglianza tra il nome bupterìa, che indica il volo bovino e quello del bùttero maremmano.Questo ci porta a concludere che in passato il buttero doveva avere mansioni più strettamente legate al volo bovino, forse quelle di assistente o controllore di volo, mentre con il successivo confinamento della bupterìa ad attività semiclandestina, in quanto scomoda per il potere e ad opera del razionalismo scientista imperante, la attività dei butteri si è dovuta limitare a quella di semplici bovari a cavallo.
Una testimonianza diretta
Ho avuto modo più volte di vedere attività bùptere ad opera di individui di ogni sesso ed età ed in diverse condizioni atmosferiche: è chiaro che le mucche non volano a comando, né al cospetto di chiunque, dato che la secolare repressione scientista e razionalista nei loro confronti (vedi “Mucca pazza: una realtà occultata”, dello stesso Autore), le porta ad essere prudenti per evitare una sicura morte in caso si scoprissero le loro attività aeree. La presenza di persone scettiche od ostili le inibisce quindi totalmente dal librarsi in volo.
Sicuramente altri cittadini avranno testimonianze in proposito e forse, leggendo queste righe, qualche coraggioso avvistatore uscirà allo scoperto ed avrà il coraggio di testimoniare, infischiandosene dello scherno degli scettici e delle sciocche risate dei semplici.
Una coraggiosa sperimentazione
Chi scrive, sulla scia delle eccezionali capacità volatorie dei bovini, sta cercando di librarsi in volo con modalità simili a quelle dei simpatici ruminanti, sfruttando diete ricche di alimenti che inducano la produzione di anidride carbonica e metano e, pur non essendo dotato di rumine, ha ottenuto buoni risultati, anche se con voli di pochi minuti e a basse quote, come riportato nell’opera di prossima pubblicazione: “Volo umano: una realtà occultata”, dello stesso Autore.
Gli asini volano e qualche Aslan scrive.
Scie chimiche implicate nella pioggia rossa di Kerala?
Cordialità