Volevo segnalare con preoccupazione quella che a detta di molti può essere definita una colossale truffa, che serve solo a pompare denaro all’industria dell’auto, e a svuotare i portafogli dei consumatori.
Mi riferisco ai provvedimenti con i quali, da diverso tempo, si è arrivati in talune regioni (es. Lombardia) a vietare del tutto in molti comuni la circolazione delle auto euro0, o euro1 diesel, costringendo peraltro i proprietari a pagare ugualmente bolli auto, assicurazioni, ecc., pur non potendo più usare l’auto.
Ci vuol poco a capire che questo tipo di provvedimenti è assolutamente inutile dal punto di vista della prevenzione dell’inquinamento dell’aria.
Prove ed analisi di istituti di ricerca (es. ARPA della Lombardia) hanno dimostrato che le auto euro0 che abbiano superato i test di controllo dei gas di scarico (bollino blu) addirittura INQUINANO MENO delle euro2 ed euro3!
Oltre tutto, le auto euro0, fabbricate prima del 1993 e non catalizzate, sono ormai una minoranza dell’intero parco auto in circolazione.
E’ inoltre evidente che molte persone che utilizzano le euro0 sono persone con redditi bassi che non possono permettersi di comprarne una nuova(esempio pensionati), che magari neppure le utilizzano molto (solo per andare a trovare i figli e nipoti, o per brevi spostamenti, non dovendo neppure più lavorare tutti i giorni)
E’ stato inoltre dimostrato che un solo volo di un aereo di linea inquina quanto 200 auto euro0.
Ma il problema maggiore, ed evidente, è che non serve a nulla vietare le euro0 quando poi il problema è che in Italia CIRCOLANO TROPPE AUTO.
L’unico rimedio intelligente sarebbe incentivare l’uso dei mezzi pubblici, e la limitazione dell’uso dell’auto, con provvedimenti fiscali, col sistema del “car-sharing” (auto usata da più persone), col telelavoro (con cui si potrebbe lasciare a lavorare a casa nella sola Milano ben 300.000 impiegati), ecc.
Ma quello che dovrebbe spingere la gente a ribellarsi a questa espropriazione e violenza è che questo blocco delle auto di fabbricazione meno recente, se non viene fermato, diverrà un modo col quale i governi finanzieranno l’industria dell’auto, costringendo i consumatori a cambiare auto dopo pochi anni.
Solo una minoranza di persone può permettersi di spendere parecchie migliaia di euro ogni pochi anni per cambiare l’auto, e ovviamente non possono farlo i pensionati e le persone con redditi bassi (per le quali l’auto è un bene durevole).
Senza considerare che l’auto già ora, anche senza doverla cambiare, ha costi altissimi, tra bolli, costo della benzina, assicurazioni.
E’ ora quindi che i consumatori dicano BASTA una volta per tutte a questi vergognosi provvedimenti coercitivi, con i quali i politici vogliono finanziare l’industria dell’auto obbligando i consumatori a cambi frequenti dell’auto, prosciugando i loro già magri portafogli.
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aggiungiamoci pure che la taratura dei sistemi ad iniezione non può essere ridotta all’infinito; già adesso le centraline vanno frequentemente in tilt; se la vaporizzazione è portata al limite delle tarature per questa stronzata megagalattica dell’EUROx, converrà tornare al cavallo, cosa che non avrebbe mai dovuto essere abbandonata per questa caccola di industrializzazione becera.
certo che l’Ecologia non c’entra nulla; ma quando mai a questi mascalzoni è importato qualcosa della lotta all’inquinamento?! hanno boicottato il GPL per anni con la sovrattassa sul risparmio carburante.
certo che lo fanno per incamerare soldi con le revisioni, con la patrimoniale, con l’IVA e con le accise.
l’industria dell’auto è contenta e non si sforza più di tanto per abbandonare il puzzolente metodo di propulsione.
l’industria petrolifera è contenta perché così continua a straguadagnare.
le assicurazioni sono molto contente perché continuano con i loro lucrosi affari protetti e il popolo la prende in quel posto.
è dalla fine degli anni ’70 che protesto per questa situazione, ma nulla è cambiato.
nulla cambia, anche se Green Peace fa quello che fa, perché gli stronzi capiscono solo il bastone da baseball, non il buon senso.
Ma come si spiega che in Germania e in altri paesi europei si possono aggiornare le autovetture con appositi kit, PRODOTTI ANCHE DA AZIENDE ITALIANE, e trasformarle in euro 1, 2, 3.
LA spesa varia da modello a modello ma va dai 40 ai 770 euro circa.
E poi i politici ci dicono che pensano all’ambiente e ai poveri.
Ma le leggi per rendere fattibili queste modifiche anche in Italia non le fanno.