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Essere mamma per me

di duna

Credo che nessuna donna sia veramente preparata a diventare madre, neanche quelle che hanno quasi programmato l’evento seguendo la classica prassi: lavoro, matrimonio, figli, e dico quasi programmato l’evento perché spesso è la vita a decidere per noi.

Io non avevo programmato niente ed ero nel bel mezzo della tempesta, un lavoro iniziato da poco,un compagno più che precario, pochi soldi e tanta confusione.

Le mestruazioni tardavano da un mese così una mattina come tante mi ritrovai anche io con il fatidico test della farmacia in una mano  e la faccia incredula, spaventata e felice allo stesso tempo.

Due linee ben marcate, ero incinta.

Ti ho voluta dal primo momento nonostante tutto.

Avevo bisogno di aiuto certo, avevo bisogno della mia famiglia, sapevo che la notizia sarebbe arrivata come un fulmine a ciel sereno.

Avete presente la classica scena da film dove la famiglia è riunita a cena e la giovane coppia si alza in piedi e propone un brindisi per l’arrivo di un piccolo erede causando l’emozione e la felicità dei futuri nonni.

Questa scena meravigliosa non l’avrei vissuta, ci fu solo una telefonata da parte mia e una futura nonna scioccata e in lacrime.

Oggi la nonna ama tantissimo la sua nipote, ma la notizia fu presa male.

Io che non ero sposata, io che stavo con un semplice cameriere senza contratto, io che vivevo in affitto in un bilocale al quarto piano senza ascensore, io che stavo per cominciare a lavorare con mio fratello dopo un anno di preparazione per aprire una piccola impresa, io ero incinta.

Avevo rovinato tutto.

Come avrei fatto a lavorare? Come avrei fatto a mantenere mia figlia ? Quando mi sarei sposata ? Il mio compagno avrebbe mai trovato un lavoro sicuro ?

Tutte domande senza risposta, avevo però una certa rabbia dentro di me. La mia famiglia benestante poteva aiutarmi ma non era preparata, soprattutto mia madre, mio padre mi ha sempre appoggiata dal primo momento e mostrava quei sentimenti di felicità che una futura mamma si aspetta.

Ero ferita ma ero decisa, volevo la mia bambina già l’amavo follemente e non l’avevo mai vista.

La gravidanza è volata, delle volte dimenticavo di essere incinta , lavoravo come una matta, lavorai fino all’ottavo mese, sapevo che poi non avrei lavorato più per un bel po’ di mesi ma non volvo creare ulteriori problemi alla mia famiglia.

E’ stato difficile,  le discussioni in famiglia erano all’ordine del giorno ma non cambierei di una virgola quello che è stato.

Oggi guardo mia figlia che ha quattro mesi ed è bellissima.

Oggi mi rendo conta di cosa significa essere mamma anche se come tutti non sono preparata ad esserlo.

Ho tante paure, vorrei darle la vita serena che si merita.

Non sono una donna forte ma lei è la mia forza, lei mi fa diventare forte.

Oggi capisco cosa c’è dietro lo sguardo di una mamma, di tutte le mamme.

Da quelle ricche a quelle povere, da quelle fortunate a quelle che combattono con problemi indicibili.

Vorrei abbracciarle tutte.

Vorrei dire a mia figlia che quando l’aspettavo vivevo un piccolo cataclisma ma la sera mi accarezzavo la pancia e mi trovavo mio malgrado a sorridere.

Non sono forte ma sono una mamma e questo basta.

Lettera pubblicata il 23 Novembre 2016. L'autore ha condiviso 10 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Famiglia - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    camy -

    una lettera molto bella, complimenti e auguri! 🙂

  2. 2
    Duna -

    Grazie!

  3. 3
    Yog -

    Mah! La famosa coppia che stappa lo spumante di solito c’è solo nei film. Normalmente si scartano i famosi stick, che costano molto di più. Direi, onestamente, che a quel prezzo una narda non farebbe male.
    (Disclaimer: non è vero. Fa male al feto e devi evitarla).

  4. 4
    migraine -

    Duna sei bella! viva le donne e viva le mamme! Brava, vi auguro tanta felicità e che i parenti riescano un po a rilassarsi! Lo spumante lo beviamo noi che se no passa nel latte!

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