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Lettera pubblicata il 21 Ottobre 2008. L'autore, Vittorio, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Caro…vivo quello che vivi te adesso…io ho anche 8 mesi di convivenza alle spalle..mi fanno tremare le tue parole….il problema è ACCETTARE….ricordati..è come un lutto..e il lutto va elaborato e ci vuole del tempo..io come te non voglio sentirmi dire come superare il problema ma sentirmi dire che la persona ritornerà, ma non solo fisicamente, ma che tornerà veramente nel suo toto…che ci ami ancora una volta…io ho tanti sensi di colpa per non essere stata all’altezza della storia, ma non so se davvero è così…a volte le cose si trasformano..ma dobbiamo capire il perchè..è questo che conta, hai te in primis, fai tanta introspezione sana, senza rimuginamenti, io ci credo che tutto può cambiare, tutto può inaspettatamente capovolgersi.devi crederci..crediamoci insieme.
Non avere paura.lety
Vorrei innanzitutto far notare a tutte le persone che dicono “Vittorio
tieni duro” che la sua lettera ha più di due anni… Tra l’altro
sarebbe interessante sapere come è andata a finire 😉
Vorrei rispondere a Letizia: finché si continua a sperare, finché ci
si illude che le persone e le storie cambino, altro non si fa che
farsi del male. Non solo: non si rispetta il proprio dolore, il
proprio animo nel suo profondo.
Non mi stancherò mai di dirlo: quando una storia è finita, bisogna
accettarlo. Punto. Più si aspetta, più ci si fa del male inutilmente.
Finché si prova amore, rabbia, sentimenti di vendetta o chissà
cos’altro si continuerà a soffrire stupidamente. Quando invece quel
prezioso tempo potrebbe essere utilizzato per amare se stessi prima, e
poi eventualmente qualcun altro. Bisogna essere in grado di darsi una
svegliata. Non importa quanto è dura.
Ciao a tutti, Andrea
Beh mio caro Andrea, io rispeto le tue idee sul amore, ciò che provi e ciò che pensi, pero penso che una volta espressa penso che ciascuno sapra farsi le sue riflessioni e le sue rispettive scelte, e se vogliamo magari farci del male vabbè magari facendo cosi impareremmo, purtroppo non tutti abbiamo la forza il coraggio per chiudere pur magari sapendo che non ce ne sono altre vie di uscita, però penso che ciascuno sia libero di vivere il suo sogno/incubo, poi se vuole ancora farsi del male pazienza, spero non te la prenda come ripeto io rispeto la tua opinione e magari puoi avere pure ragione pero penso che un po di esperanza nel proffondo dolore di tutti ci faccia soffrire un po meno a accuire il colpo ricevuto è come ripeto solo una mia opinione perche poi un pò tutti ci ritroviamo non a seguire ciò che io oppure te scriviamo su questo blog, ma a seguire ciò che ci detta il nostor cuore, perchè è ciascuno di noi a vivere la propria storia con alti e bassi, altre con delle decissioni intransigenti come quelle che tu proponi.
Infine penso che il fatto di amare un’altra persona non tolga l’amore per noi stessi che piano piano si recupera dopo il colpo ricevuto, era sollo quello che volevo esprimere un saluti a te, e a tutti quelli che seguono il blog.
Raul 83
Ciao a voi, sono stata messa alla porta (sua) dopo 4 anni di vita insieme, dalla sera alla mattina e per di più dopo una notte di pseudo amore. C’erano tutti i segnali, avevamo fatto più volte le prove generali, mi ero addirittura risistemata casa nel presentimento che ci sarei tornata presto. Per anni ho sofferto, forse fin dall’inizio, convinta che avrei conquistato questa persona, ho insistito, abbiamo fatto tante cose insieme, ma era sempre distaccata, indietro mi è tornato poco o niente. Eppure, mi dicevo, sta con me, quindi le fa piacere, sono amata, valgo. Quanta insicurezza, quanto spirito da crocerossina, sensazioni di onnipotenza che forse con l’amore c’entrano poco, cercando di sopportare tutto quello che non avrei dovuto, la distanza fisica, i suoi modi, i suoi tempi. Ora ho un’ansia da panico, qualche mese fa è morta la mia migliore amica, 40 anni, da 10 giorni è morta anche la persona con cui vivevo, è come se lo fosse, lo devo pensare per poter sopravvivere. Mi manca la terra sotti ai piedi, non so come reagire, viviamo a 100 metri di distanza e rischia che ogni giorno mi ritrovo sotto casa sua, quella che fino a ieri era nostra, a farmi sputare in faccia. Non trovo pace, Francesca
A VITTORIO..E’ vero,l’ho detto pure io un sacco di volte a TUTTI a quelli che ho visto soffrire per AMORE:TIENI DURO,NON MOLLARE!!Quando lo si prova capisci cosa significa!!Il dolore passa e ti fa diventare piu’forte CREDIMI,rimane nel passato,lascialo andare,non portare rancore e’ l’unico modo per uscirne..riporto questa poesia che fa capire a non portare rancore per la persona che ci ha lasciato:Quando lei ti lascera’perche’ ha trovato due occhi piu’ belli dei tuoi,altre mani da stringere,un’altra bocca da baciare…non odiarla ma ricorda che avete passato momenti insieme e rigrazziala perche’ lei ti ha donato un po della sua vita..Lo dicevo anche nel mio commento del 19 gennaio 2011″Nulla succede per caso”c’e’anche un libro di Robert H. Hopcke che parla delle coicidenze della vita e il perche’ di quello che ci succede ha davvero un senso!Ci fa crescere piu’ forti e pronti per un’altra avventura perche’ la vita e’ questa!Troverai se lo vorrai Vittorio altri AMORI,quello che fa per te magari,quello che stai desiderando,anche se alcuni momenti ti ricordera’ lei….Non importa se AMEREMO una ,due o dieci volte nella vita e dove ci portera’ un nuovo AMORE e magari ci troveremo in situazioni nuove che possono durare giorni,mesi o anni,ma l’importante e’ mettersi in gioco nella vita perche’senza AMORE si diventa egoisti e tristi…
Grazie sto vivendo anche io una situazione di sofferenza per un abbandono così nel giro di una settimana senza avvisaglie, con una interruzione di una convivenza di due anni e mezzo di una relazione che durava da quasi quattro anni. Ora sono passate sei settimane ma è ancora il vuoto totale, i ricordi, il pensare che avrei dovuto amarlo ancora di più. lo stordimento, il non capire. E’ stata come una doccia gelata, solo a inizio gennaio si parlava di una ipotesi di una nuova casa per entrambi(ora lui viveva con me nella mia casa coi miei figli, sono separata)progetti, futuro. Di colpo mi ha detto si è reso conto che non ero per lui l’amore eterno e dunque non poteva pensare a progetti futuri di vita con me. Eppure tra i due il più innamorato a detta di tutti sembrava lui. Ora tutto mi sembra così insensato. Continuo a pensare a lui con un infinito amore e dolore per quello che ora non c’è più. Mi spiace di sentire una potenzialità d’amore che oramai non potrà più essere espressa e vissuta. Ammiro Giampietro la sua vitalità nel ricominciare e rimettersi in gioco.
Anhce io ho la sua età e non mi sentirei di ricominciare più nulla.
questa lettera rispecchia parecchio quello che sto vivendo in questo momento, erano 4 anni e mezzo, adesso vivo tra speranze e desideri, è una tortura. Spero che un giorno potrò riaverla tra le mie braccia e dirle ti amo.
GIAMPIETRO -ERMANNO-ANDREA-LIVIA e tutti gli altri
Anche io come Giampietro mi sono separato 6 anni fa (ho 52 anni) perche’ dopo 18 anni con mia moglie era finita.Non provavo piu’ nulla ed era diventata un’abitudine stucchevole. L’ho fatta soffrire molto, lo so ed ho ancora i sensi di colpa per questo.Poi tre anni fa trovo l’amore, molto piu’ giovane di me , ed inizio una storia ,purtroppo , a distanza, perche’ lei vive a 200 km.Come spesso succede una donna che non ha figli , non capisce kle esigenze di chi figli ne ha, seppure gia’ grandi , ed allora tutto diventa complicato.Lei mi giura amore eterno e vuole un figlio da me, insiste moltissimo , ma senza una convivenza e soprattutto nella sua situazione economica precaria (cambia 4 lavori in un anno) , le chiedo tempo.
Passano tre anni, il mese di gennaio era la persona piu’ innamorata della terra, mi diceva che ero l’uomo che ha sempre sognato,l’uomo della sua vita.Le cose sembrano sistemarsi un po’ e verso la fine di gennaio pianifichiamo una possibile convivenza con suo eventuale trasferimento vicino a me e poi ,se tutto va bene, il figlio.
I primi di febbraio passiamo tre giorni splendidi a casa sua, amore, sesso, complicita’.Dopo tre giorni diventa glaciale, fredda e non si fa quasi piu’ rintracciare al cellulare.
Corro a casa sua e mi dice che non mi ama piu’, che non prova piu’ nulla per me e che era da tempo che stava riflettendo.
Mi uccide praticamente con poche affermazioni,dure e lapidarie.
Le chiedo se ha un altro e mi dice assolutamente no!!! Vuole uscire con le amiche.Ma mi faccia il piacere, stronza!! Ha agito come la donna di Matteo e di tanti altri, ha usato questi due o tre mesi per staccarsi e per rendere meno difficile il suo percorso.
Poi nel frattempo avra’ trovato qualche spasimante che le ha coperto le spalle.
E’ stata durissima, cattivissima e sapendo di farmi male e’ andata giu’ pesante.Non ha nemmeno voluto abbracciarmi quando mi ha mandato affanculo (perche’ cosi’ e ‘ stato) .Quando le ho detto del figlio e dei ns progetti mi ha detto che era troppo tardi, che ormai non mi amava piu’ e che con me non desiderava piu’ nulla.Solo tre giorni prima mi amava alla follia.
Sto leccandomi le ferite, e’ stata una botta dolorosissima e mi sto facendo aiutare da una psicologa e dagli ansiolitici per dormire e per l’ansia.
Spero soffra, spero le vada tutto male e spero che mi rimpiangera’.A 34 anni non sa nemmeno lei cosa vuole ed oggi ho l’unico conforto di non averle dato il figlio quando lo avrebbe voluto.Purtroppo il mondo e’ pieno di persone cosi’,siano essi uomini o donne ed e’ capitata a me.
Non posso che odiarla! io per lasciare mia moglie ci ho messo due anni di sofferenza. L’ho condotta alla fine della storia in un tempo lungo x soffrire meno tutti quanti.
Questa meschina in tre giorni mi ha liquidato.
Le auguro il male!!!
Ambrogio,Livia e tutti gli altri!vi capisco..E’il perdono che per me ha fatto si che la rabbia se ne andasse via,lasciando posto a un pò di serenità!!Quando stavo male piangevo era l’unico modo perchè il dolore se ne andasse.Ho capito che per stare meglio dovevo perdonare e passare alle azioni.Ho incominciato a stare in compagnia,fare attività,non stare da solo.Parlando con una mia AMICA di quello che mi era successo mi ha dato una mano con il morale,mi ascoltava capendomi perchè pure lei era stata lasciata.Grazie a lei ho saputo trovare un pò di pace, la chiamavo di notte quando avevo gli attacchi non so come definirli dolore,panico o abbandono e poi passava!Mi diceva sempre di ridere,di stare allegro di tenere il morale alto che fa bene,aveva ragione credetemi,ridere fa davvero tenere il morale alto!Poi mi son detto che i sensi di colpa li avrebbe avuti pure lei,cosi’ è stato,si è riavvicinata cercando di farmi capire che non voleva farmi soffrire per come era andata la situazione,perchè era tornata dal suo compagno.L’unico modo per non stare male era di avergli detto che la perdonavo,ho pensato ai momenti passati insieme,perchè dovevo cancellarli??Non potevo,ho vissuto momenti belli con lei non potevo cancellarli!!Non vivo di speranze per lei,anche se è l’ultima a morire,mi auguro che un giorno si chieda guardandosi dentro di se,che senso ha avuto questo Amore vissuto tra noi,perchè era un vero AMORE il nostro,quando stavo con lei era come se fossimo insieme da una vita tanto che ci trovavamo bene .Un vero Amore se lo è lo devi lasciare andare perchè solo un vero Amore ritornerà da te…ciao a tutti
Ho trovato questa frase di Oriana Fallaci!!! La dedico a tutti voi che scrivete qua dentro!!! Io personalmente mi sono stufato…la ragazza che chiamavo amore mi ha lasciato senza motivi apparenti 2 anni fa e si è sposata con un altro…Io non provo più niente (ce ne è voluto di tempo perchè io non sentissi più rancore) se non il ricordo di avere subito qualcosa di davvero doloroso.
ECCOVI LA FRASE:
Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione. Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo. E a subirla ti senti ingannato, beffato, umiliato. La vittima d’una ingiustizia che non t’aspettavi, d’un fallimento che non meritavi. Ti senti anche offeso, ridicolo, sicché a volte cerchi la vendetta. Scelta che può dare un po’ di sollievo, ammettiamolo, ma che di rado s’accompagna alla gioia e che spesso costa più del perdono. (Oriana Fallaci)