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Essere lasciati e non riuscire a reagire

di Vittorio
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 21 Ottobre 2008. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 1.219 commenti

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  1. 121
    Gatta -

    PS: rispondo a Miky. è vero, stare male per le persone a cui non importa dei tuoi sentimenti è quanto di più irragionevole e ingiusto che ci sia…eppure capita sempre così. Ma perchè l’amore è così ingiusto? Oggi giorno sono così poche le coppie che vanno avanti negli anni…bò…forse non ci sono più i valori di una volta.

  2. 122
    Michele -

    Ciao a tutti,
    quando si viene lasciati ognuno pensa che il dolore che vive è così forte che nessuno possa comprenderlo umanamente. Ma non è così.
    Anche io sono stato lasciato (da 2 mesi)dopo 3 anni, da una persona che dopo un mese se n’è andata con il suo “amico” di sempre.
    E allora che fare? Insultarla, continuare ad amarla, chiedersi perchè mi ha fatto questo, chiedersi come ha potuto tradire in questo modo la fiducia che le avevo dato….
    Tutte sono considerazioni possibili, ma sbagliate, e nessuna di queste porta alla soluzione dei problemi.
    Il problema è dentro di noi, nel capire che certe persone non meritano la nostra sofferenza.
    Perchè è a noi stessi che dobbiamo rendere conto ogni notte che andiamo a letto, e l’unica cosa che ci deve far star male è l’incapacità di saper donare il nostro cuore.
    Ci sono tante persone che valgono a questo mondo, forse dobbiamo semplicemente essere meno superficiali e più intelligenti nello “sceglierle”.
    E non avere la fretta che ci accompagna sempre nel buttarsi in un nuovo rapporto.
    Ho sempre pensato che le persone si conoscono veramente solamente nei momenti di difficoltà che ogni coppia incontra.
    Per cui non lamentiamoci dell’insensibilità che una persona dimostra quando se ne va e in 5 minuti cancella ogni ricordo del passato.
    Pensiamo piuttosto a fare in modo che sia l’ultima volta che ci succede.
    E continuiamo ad amarci, che è diverso da piangerci addosso.
    Perchè scusate, ma io ho fatto volontariato in Africa, e ho visto ridere persone che vegliavano il padre appena morto, ho visto ridere bambini che avevano ossa rotte, ho visto ridere persone che non hanno nulla di ciò che noi abbiamo.
    Perchè i veri problemi sono altri, basta convincere la nostra testa di questo.
    E capire ciò che noi desideriamo veramente.
    Perchè è solo questo, non l’amore di un uomo/donna che ci dà la felicità del cuore.
    Il resto viene di conseguenza, perchè le altre persone si accorgono,di chi è felice, e lo amano pazzamente!

  3. 123
    paola -

    Oddio michele,io la penso esattamente come te alla fine.Adesso è passato altro tempo da quando ho scritto la prima volta,e ti assicuro che queste cose cominciano ad entrarmi in testa come il vangelo.Purtroppo ci sono persone molto sensibili magari perchè hanno avuto un passato doloroso su questo argomento,tipo io che dopo aver subito un abbandono a 16 ho sofferto per 8 anni di bulimia e anoressia,subirlo di nuovo mi ha fatto cadere.Con questo nn voglio dire che è giusto nn rialzarsi in piedi,e nn voglio dire che nn ci sono problemi più gravi nel mondo, tanto che la mia stessa malattia in passato vista da lontano può apparire come una cosa futile rispetto ai bambini che soffrono di fame,anzi me ne vergogno sempre,ma credo che ci siano diversi tipi di disagi che nascono nell’uomo a seconda dei vissuti e parlarne rispetto ad altre gravi situazione sembra sempre superfluo.Adesso l’unica cosa che posso dire a chi sta male da oggi perchè è stato lasciato è che tutto passa ve lo assicuro anche le cose che nn avreste mai creduto.Io nn sto una meraviglia ora e nn è che ho dimenticato il mio ex così da un giorno all’altro,ogni tanto mi sento come il primo giorno mi brucia il petto,provo rancore,amore,gelosia,dolore,delusione, mi sento abbandonata,svuotata e deturpata.Ma una cosa mi è passata nn piango più e nn ho più l’ansia di nn averlo vicino e di chiedermi ogni secondo il perchè dove sta,con chi.Ho capito che tutto passa il dolore diminuisce, nn capisco ancora perchè ma pezzetto per pezzetto tutto passa.E poi una cosa,prendetevi un periodo di lutto perchè sappiate che tanto lo avreste cmq state tra amici anche se all’inizio ogni consiglio sembra inutile prima o poi vi servirà ma soprattutto aspettate un giorno vi sveglierete più tranquilli senza capirne la ragione.

  4. 124
    michele -

    Paola, hai ragione, ci sono casi e casi…debolezze e debolezze, ogni persona ha un differente grado di sensibilità…quello che ho scritto non vuol dire che io sono forte e certi dolori non li sento.
    Ancora oggi mi sveglio con il pensiero di una persona che se n’è andata…ma quel pensiero lo scaccio via con grinta, e mi impongo di E’ l’amore per se stessi che cambia le cose, quindi prima si riflette su questo e meglio è.
    Perchè non basta il tempo in senso assoluto per riprendere a vivere serenamente.
    Noi pensiamo che basti far passare un po’ di tempo e tutto si sistema.
    Invece le cose si sistemano quando noi prendiamo in mano ciò che la vita ci da.
    E il tempo accompagna solamente questo processo…
    Non bisogna avere paura di soffrire, nè vergognarsi…soffrire è una cosa che eleva l’uomo capace di amare.
    Ma bisogna avere l’orgoglio, la dignità e la forza di soffrire con fierezza.
    E di farlo vedere agli altri.
    Non sono le difficoltà ad abbatterci, non affrontarle ci abbatte…
    E quando si superano si ritrova una forza insospettabile…
    e non bisogna aspettare domani, bisogna farlo adesso, in questo preciso momento…

  5. 125
    sandro -

    Ascoltando le parole di Paola e Michele mi viene nuovamente voglia di scrivere…Quello che li avvicina e che avvicina un pò me è il messaggio della speranza e del ridimensionamento di quella che a molti di noi o forse alla maggior parte è sembrata una vera e propria tragedia esistenziale.
    Paola tu hai scritto che dovevi accorgertene prima, che lui improvvisamente ti parla di confusione e tu presa dall’orgoglio lo lasci andare…
    Io quando un anno e due mesi fa ho avuto la comunicazione, non feci nulla…stetti in silenzio perchè ero talmente stordito, incredulo e schoccato che non mi sembrava fosse vero, mi sembrava uno scherzo che sarebbe durato alcune ore e che da un momento all’altro lei mi avesse detto: “ma ti pare che io posso vivere senza di te???”Ma se ti amo!!!!!. Chi se lo sarebbe mai aspettatto che quella che consideravo la donna della mia vita, quella vera, quella che gli altri non possono capire quanto siamo unici…un giorno improvviso sarebbe arrivata a dirmi” voglio vedere cosa c’è nel mondo fuori di te???????”
    Adesso è passato il tempo, i ricordi non sono più ossessionanti come un tempo…però è vero che ognuno reagisce a modo suo.
    Michele tu dici un sacco di verità….reagire, relativizzare, amare e rispettare di più se stessi…tutto vero…ma ce ne ho messo di tempo per arrivare a comprendere quanto è vero quello che dici.
    All’inizio era solo dolore, rabbia, delusione, incredulità, voglia di non fare più niente per se, bassa autostima, senso di vuoto e fallimento personale.
    Poi ho capito che prendersela con lei che già non mi pensava più dopo 3 giorni dalla separazione, non aveva senso…ma l’ho capito dopo mesi, che era importante capire perchè mi ero dato con tutto me stesso al suo amore dimenticando che esistevo io come persona. Lei era il MIO MONDO e io non c’ero più!!! Una volta che se ne è andata sono rimasto solo(neanche con me stesso)!!!
    Solo amando prima noi possiamo avere relazioni sane

    Grazie di condividere

  6. 126
    valentina -

    Essere lasciati è prima di tutto un lutto. E’ un distacco vero e proprio, è un abbandono. La sofferenza, il dolore, il senso di perdita sono tutti sentimenti naturali, conseguenze inevitabili.
    Ogni volta che siamo abbandonati, veniamo messi alla prova; e soprattutto è la nostra autostima che viene bastonata, perché la prima conseguenza di un abbandono è solitamente l’autocolpevolizzazione; si tende a pensare che se ci hanno abbandonati è colpa nostra, che non siamo stati all’altezza, che abbiamo fatto qualcosa di male, che non ci siamo meritati l’amore di chi ci ha lasciato. E’ importante allora cercare di convincersi del fatto che l’amore non è una medaglia al merito, e che può finire senza che noi ne abbiamo colpa. E’ in queste circostanze che dobbiamo cercare di circondarci delle persone che ci vogliono bene, che siano amici o parenti, o anche sconosciuti che ci tendono la mano perché hanno vissuto le nostre stesse tribolazioni.
    E’anche importante però farsi una serie di domande, secondo me. Quando leggo frasi come “è la mia vita”; “è l’aria che respiro”; “è l’unica cosa importante della mia esistenza” , mi viene naturale domandarmi se non sia esagerato affidare ad un altro una così grande responsabilità. L’amore non può e non deve, a mio parere, essere annullamento nell’altro; un altro non può essere la “nostra vita”, perché la nostra vita l’abbiamo in mano noi, e soprattutto al centro della nostra vita ci siamo noi. Non si deve vivere in funzione di un altro, non è giusto. Il nostro compagno o la nostra compagna dovrebbe essere una persona che ci sta accanto, nel nostro percorso, ma non qualcuno su cui riversiamo tutti i nostri sogni o le nostre aspirazioni; altrimenti ci dimentichiamo di amare noi stessi, i nostri desideri, la nostra vita, e semplicemente ci innamoriamo dell’amore,più che dell’altro. La nostra vita ha senso e valore solo se noi stessi ci mettiamo al centro di essa, e se sappiamo dire addio a chi ci ha fatto soffrire o a chi non ci ama più.

  7. 127
    michele -

    Sandro, hai ragione
    so che per comprendere certe cose è necessario del tempo..il mio vuole infatti essere uno spunto di riflessione, e uno stimolo per tutti…
    perchè è la testa che decide di reagire, e prima lo fa, tanto prima il cuore smette di soffrire..e all’inizio serve uno sforzo grande dal punto di vista mentale..
    La vita è una sola, non sappiamo quanto dura..ragazzi/e…desideriamo passarla piangendo o vivendola?!
    1 sorriso a tutti!

  8. 128
    sandro -

    Per Michele…
    Avevo intuito che il tuo voleva essere uno stimolo, come voler dire a tutti: hei ragazzi/e lo sto che state soffrendo tanto e ci credo davvero che il vostro sia un dolore vero e che merita di essere ascoltato da voi e dagli altri però vi voglio anche dire una cosa…sento anche che se l’UNICA esperienza che vi attraversa sia la voglia di piangere e di dirvi che tutto è finito, forse state correndo un grosso rischio e cioè…quello di perdervi la possibilità di vivere…sia in questi giorni o mesi dolorosi, sia nei giorni (si spera siano tantissimi) che vi restano da vivere!!!
    Per Valentina…la tua lettera mi trova d’accordo in ogni tua riga, virgola e parola che hai scritto.
    E mi riferisco al senso di autostima bassa,l’autocolpevolizzarsi,il non sentirsi degni di essere amati in modo assoluto(della serie….se lui/lei mi ha lasciato allora io non merito un rapporto…non sono adeguato…non sono amabile…forse anzi sicuramente mi ha lasciato perchè mi ha visto per quello che sono e quindi ha fatto questa scelta) nel momento in cui la persona alla quale abbiamo dato il nostro cuore decide di percorrere la propria vita da sola o in compagnia di un altro/a.
    Oggi tornando a casa ho visto scritto su un muro ” TU SEI L’UNICA RAGIONE DELLA MIA ESISTENZA” e ho pensato…questo se la rischia grossa!! se l’altro è l’unica motivazione di esistere quanto valore sta dando a se stesso/a??? Siamo sicuri che lui/lei stia ascoltando qualcosa della propria esperienza o è talmente concentrato sull’altra persona da non avere spazio e tempo per sè??? E questo “tradire” se stessi per l’altro che problemi porta nella coppia? E se l’altro un giorno sparisce??? Quali saranno i suoi sentimenti? Magari gli verrà voglia di strozzarla(purtroppo alcuni lo fanno davvero, giornali e tv lo confermano)…
    Insomma quello che ho capito dalla mia esperienza è che nell’amare un’altra persona, molti aspetti di noi entrano in gioco e chi questa cosa non la vede prima o poi paga il conto!

  9. 129
    Silvio -

    Ci penso spesso, quanto siamo fragili in alcuni momenti della nostra vita, io sono stato lasciato da poco, da una persona a cui tenevo tanto, ho sofferto, sono stato male, e continuo a pensarla….ma non è facile far capire al nostro cervello che quella persona nn ci vuole più…la nostra testa è davvero strana credetemi, anche il più incallito don Giovanni prima o poi soffrirà e starà male….per una donna!
    Per tutti coloro che nn riescono a superare questo momento, io consiglio sempre e soltanto una cosa,”sapete la regola del chiodo schiaccia chiodo” , è l’unica che funziona davvero, non scoraggiatevi il mondo è pieno di donne, (sono più di noi lo sapevate??)ce ne sono di tutti i tipi, nn perdetevi d’animo, datevi da fare, raccogliete i cocci e ricominciate, se conoscerete una donna che vi piace e vi fa stare bene….
    Vi dimenticherete di tutto il resto….

  10. 130
    fabio -

    Ciao a tutti.
    Si è toccato anche a me e so cosa si prova, come ci si sente.
    Sono convinto, l’amore per me è davvero un “prodotto” in scadenza.
    Un rapporto certo può finire, i motivi possono essere infini ma se questo avviene in maniera “scorretta” non riesci a darti pace.
    Soprattutto perchè ad amare sei rimasto solo e forse lo eri sin dal principio. E’ vero ti annienti e non vuoi fare più niente.
    Però il tempo in questi casi è galantuomo.
    Capisci le cose solo a distanza di giorni e anche di mesi.
    Ho avuto la fortuna, dopo 2 mesi che mi aveva lasciato, di beccarla in macchina con chi avevo sempre sospettato. All’improvviso ho messo tutti i puntini che mancavano sulle mie “i”.
    Sono passati 8 mesi, qualche ricordo seppur sbiadito ogni tanto mi ritorna in mente. Non esiste una medicina per farti passare il dolore.
    E’ solo che succederà anche a te. Una mattina ti sveglierai e capirai che bene o male in questa vita ci sei dentro e che è giunto il momento di ricominciare a sorridere….

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