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Lettera pubblicata il 18 Novembre 2015. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore folha.
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Chap. Non immagineresti neppure quanto io sia lupo e solitario. Persino a sette, otto anni ricordo che me ne andavo da solo in campagna, sulle Murge, territorio aspro e bellissimo del centro sud della Puglia, che ricorda un pó l’Arizona. Non sapevo il perché mi piacesse, data l’età, ma so che mi immergevo in questa natura fatta di odori di macchia mediterranea e tepori primaverili che sprigionavano profumi inebrianti dalle piante selvatiche che riuscivano a vegetare in questo paesaggio brullo e affascinante. E sono rimasto così. Mai avuto compagnie giovanili che andassero OLTRE un amico. Ancora oggi ho un malessere fisico se sto in mezzo alla folla. Grazie alla natura benigna non ho dovuto neppure soffrire per avere una donna quando le esigenze lo richiedevano. Anzi proprio questo mio “isolazionismo” mi ha scioccamente reso interessante agli occhi di qualcuno, uomini e donne, ma non c’è nessun mistero in me. Quando sono in buona compagnia sono un caciarone che neppure immagini. Ma lo faccio per me. Io ho bisogno solo di mia moglie perché è ESATTAMENTE come me. Intercambiabile. Per il resto potrei vivere solo e senza scambiare parola con nessuno, considerata la pochezza che si trova in circolazione.
Questi “solitudinisti” di cui ho letto le confessioni, e che mi hanno fatto dire quello che hai letto, raccontano di una solitudine di cui farebbero volentieri a meno, lo si capisce dal modo con il quale ne dettagliano certi aspetti edulcorandone esageratamente gli effetti. Sono qui proprio perché SOLI e si sentono SOLI, ma non hanno il coraggio di dichiararlo apertamente. Alcuni, non tutti per fortuna.
Il mio sarcasmo scaturisce dalla percezione di queste “recite” da bon ton. Se dovessimo credere alla bontà, educazione, e correttezza di queste persone, basterebbe prendere LaD, togliere , me, MG, e altre due o tre persone (una “vera” è Almost, per me) e dovremmo pensare che il resto del “buono” del mondo si è ritrovato qui.
Non è così ovviamente. Qui la media non può essere migliore di quella che sta “fuori”, ma vuole apparire tale però, allora recita LA PARTE anche A PROPRIA INSAPUTA.
Questi luoghi sono ideali per consolarsi un pó dei dispiaceri e dei fallimenti della vita vera.
Cerco questi “casi” e sono qui per metterli in luce. A me stesso, intediamoci. Non per solitudine. E sono bravino credimi. Mi sono allenato sul campo.
Ciao.
(P.S. “Felice” lo sono stato solo una volta, a 7 anni, nelle braccia di mia madre un giovedì mattina di maggio. Sono sereno, sì.
Golem, nella mia abituale e proficua “solitudine”, ho trovato un link davvero interessante!..
http://www.daimon.org/lib/aforismi/aforismi_citazioni_massime_frasi_adulazione.htm
Giorgio,
oggi pomeriggio mi è capitato di ripensare al tuo post.
So che te l’ho già scritto, ma ci tenevo a ribadirti quanto abbia apprezzato il tuo intervento. Quella tua frase che a me è rimasta impressa così: “chi sono io per raccattare chiunque per strada?” mi ha aiutata a realizzare e ricomporre alcune trasformazioni di me stessa negli ultimi anni. So già che ogni tanto mi ricapiterà di ripensare al tuo pensiero e al messaggio che hai lasciato qui, e mi aiuterà. Grazie.
Detto questo, a me manca qualche amicizia vera, mi è sempre mancata, ma non per questo non apprezzo certi momenti di solitudine, che vivo come preziosi, preferibili sicuramente a frequentazioni un pò forzate.
@Golem
Contento che tu sia sereno… Per quanto riguarda gli utenti del sito facciano quel che vogliono, parto sempre dal presupposto che non devono dimostrare niente ne a me, ne agli altri.. Male che va si prendono in giro da soli..
Come si dice qui “Se a cantano e sa sonano”..
Stammi bene
Secondo me, chi apprezza il fatto di stare da solo, fa benissimo a farlo.
Ma deve essere una scelta, e se è una scelta non è solitudine, ma stare da solo.
Mi spiego meglio: nel 2007/2008 ho passato un periodo molto positivo della mia vita.
In quel periodo uscivo con 2 ragazze contemporaneamente, e c’erano molti più amici disponibili.
Le poche sere che non avevo impegni, apprezzavo poter stare a casa da solo senza far nulla, e senza che nessuno si facesse sentire.
Stare da soli e solitudine, sono 2 cose ben differenti!
Interessante MG, anche se la casistica é vasta e antica. Questa che pubblico mi sembra la più adatta. Anche per affinità, perché “popolare”.
“Chi t’accarezza più dell’usato, o t’inganna, o ti ha già ingannato.”
Proverbio Popolare
@GretaEvaMaria ..Wow che bello esser spunto di riflessione ! E fai bene a ricordare ciò che ho scritto, c’è voluto tempo per capirlo appieno, con piena consapevolezza intendo. Per questo se può esserti utile (come per chiunque intervenga sull’argomento) ben venga !
Riguardo le amicizie sincere e profonde..beh le considero rare e da trattare con cura. Posso dire di aver avuto “conoscenze” serie (ma non seriose !) ma alla lunga le variabili e i casi del nostro vivere quotidiano allentano tali legami.
A me pare che chi manifesta il bisogno di profondità/comunanza sincera (foss’anche durante una serata giocosa e frizzante) sia realmente una persona che si sforza di comprendere chi ha innanzi. Va da sé che persone così sono, penso, rare : cioè l’autenticità mi pare sia oggi un lusso, infatti ci si accontenta del verosimile. Siccome mi ritengo a modo mio un “Lupo della steppa” (H.Hesse copyright !), preferisco essere netto e brutale usando quindi il giusto termine : SURROGATI. Ma se li accetti per quel che sono e valgono ok, evviva ! Siamo sempre noi, tu, a decidere cosa è bene, anzi meglio ancora : UTILE per noi in un dato momento. La ricerca delle condizioni migliori (contesti, relazioni, conoscenze e perché no ..anche un lavoro/occupazione migliore) è sempre attiva e costante. Vorrei ben vedere !
Un saluto a te Greta E.M. [..oddio, avrò forse ecceduto in “bon ton” ? ]
Tutti quanti noi siamo diversi può essere un problema ma può anche essere un privilegio, dipende dalle circostanze, ovviamente. Credo che se fossimo tutti uguali il mondo sarebbe monotono ma migliore, credo. Troppo banale? Forse si, forse no ma realista certo che si.
Giorgio,
mi dispiace per la perdita. invece, a me è successo l’opposto: ho sorprendentemente ritrovato da qualche anno intimità verbale in una persona di famiglia, che ho visto nascere e con cui ho sempre avuto grande confidenza e affinità.
non saprei definirne i contorni in senso classico: è sia un’amica molto speciale che una figlia grande, con cui si può liberamente parlare di tutto. ma resta anche una persona a cui sono legata da vincoli di sangue e da un mare di ricordi di famiglia.
tuttavia, come in amore, anche in questo tipo di relazioni è necessario saper accettare l’altro con i suoi limiti, in tal caso più che noti.
grazie per il confronto, con l’augurio di una buona settimana!
Chaponine,
“non conta ciò che fai, ma se ciò che fai ti fa stare bene.” – concordo, lieta di essere sempre e comunque me stessa.
buona settimana!