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Lettera pubblicata il 18 Novembre 2015. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore folha.
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@folha
Torniamo ai fondamentali: alla gente piace parlare tanto, ma di ascoltare ciò che hai da dire tu non gliene po fregà de meno come diciamo a Roma. Puoi utilizzare però questa tua caratteristica empatica per scucire ciò che vuoi alle persone. Il silenzio è l’arma di manipolazione più grande.. Quindi ritieniti fortunata 🙂
Sul fatto di annoiare dipende dal fatto che hai un autostima sotto i piedi, e non hai veri amici/corteggiatori che ti mettono nelle migliori condizioni per agire. E torniamo al punto iniziale che alla gente non gli frega nulla di ascoltare ma solo di parlare.
Nel tuo caso penso che l’unica cosa che tu possa fare è aspettare che prima o poi troverai quella persona che ti farà aprire ed acquistare autostima, salvo poi tradirlo appena l’avrai riacquistata :-):-)
@folha forse nel tuo caso c’è anche un problema di timidezza eccessiva e poca autostima, che ti impedisce di dire il tuo pensiero.
Però condivido quello che dici “mentre parlano delle loro idee, dei loro problemi ecc.. ”
vedo che molte persone godono a lamentarsi dei loro problemi (spesso ridicoli), ma non gliene frega un ca..o di ascoltare i tuoi.
Se però non si accettano (almeno in parte) le regole sociali, il rischio è di rimanere soli, quindi per quanto in buona parte condivido il pensiero di Giorgio (molto apprezzato da tutti), non credo sia utile arrivare all’estremo che è meglio stare soli.
Anche noi dobbiamo cercare di essere un po’ più flessibili e adattarci, almeno in parte, al sistema sociale di questa epoca.
La solitudine è molto pesante, ed in questo periodo della mia vita ne so qualcosa.
Adesso esco a cena con i miei “amici” del Venerdì sera…forse non sono il massimo, ma sempre meglio che stare a casa a guardare qualche quiz televisivo.
Buona serata a tutti i misantropi 🙁
@CONDOR : Cerchiamo di capirci meglio..
Anzitutto “soli” non significa essere isolati (tipo guardiano del faro); scelgo, e ripeto scelgo (di mia volontà) il rimanere solo quando le attenzioni rivolte al mio prossimo non solo sono ignorate ma incrementano il mio malessere. Perché devo stare male in compagnia di persone che mi restituiscono indifferenza (quando va bene) ? Caspita, ma che siamo masochisti ?? Certo è desolante ma l’autostima la recuperi smettendo di svilirti in relazioni&contesti sterili. Di questo potrei scrivere interi trattati vissuti sulla mia pelle, sia da adolescente che in età più matura.
Come già scritto nel mio precedente intervento è una questione di “affinità elettiva” : è più facile, ma non scontato, incontrare persone a me simili se c’è qualcosa in comune, se CONDIVIDIAMO qualcosa di concreto (passione, interesse, hobby e via dicendo). Se l’unica cosa che ci lega è l’uscita serale per lo spritz nei locali del centro storico e basta… ok, posso anche accettarlo ma sicuramente non mi creo nessuna aspettativa relazionale. In fondo è proprio la solitudine che fa apprezzare l’importanza di selezionare la propria compagnia. Attenzione : nessun narcisismo o snobismo presuntuoso e intransigente, si tratta solo di “sentirsi bene” (cioè accolti) assieme ad altre persone a me simili. Viceversa il fatto di arrossire, il disagio, l’imbarazzo e il susseguente “blocco” possono anche essere la somatizzazione, come giustamente fai notare, di una profonda timidezza o il constatare di essere nel posto “sbagliato” con individui completamente diversi da me e aridi (almeno a livello empatico).
Nessuno nasce misantropo, ma avere stima di tutti indifferentemente significa non stimare nessuno.
Ciao
Giorgio
@Giorgio giusto quello che dici.
Il confine tra “stare da soli per scelta” e solitudine può diventare però molto sottile, soprattutto in questa epoca in cui ognuno si fa i c.zzi suoi.
Io e te credo che la pensiamo in modo molto simile, ma consigliavo semplicemente a folha di cercare di adattarsi un pochino anche agli altri, senza snaturarsi ovviamente, e senza forzarsi ad uscire per forza con persone completamente opposte a lei.
Anche perché io e te abbiamo passato i 40, e quindi orse abbiamo le spalle un po’ più robuste; folha ne ha solo 26, e rimanere soli è dura, e se non costruisce qualche legame ora, in futuro sarà ancora più difficile.
GIORGIO, il tuo commento n. 23 è ineccepibile. condivido ogni tua parola. Il tempo condiviso con persone che non ci sono perniente affini e con le quali ci sentiamo a disagio, con le quali non possiamo condividere nulla di significativo, è solo tempo sprecato. E’ giocoforza che chi ha qualcosa “in più” degli altri e vive in contesti culturalmente limitati – come ad esempio i paesini di provincia – tenda ad isolarsi, o a ritagliarsi un’ esistenza “segreta”.
L’ uscita serale ? l’ aperitivo ? la “scopatina” ? i pettegolezzi con le “amiche” ? si, ci sta anche questo nella vita ed è giusto finchè si è molto giovani. ma poi alla lunga diventano cose già vissute, un film già visto tante volte. Ora cerco persone con le quali vivere esperienze più preponderanti sotto altri aspetti. primo fra tutti il condividere un interesse, una passione, o un’ attitudine.
sottolineo in particolare la tua ultima frase:
“avere stima di tutti indifferentemente significa non stimare nessuno.”
un saluto.
Per tutte le persone diverse dagli altri…
Che hanno un loro pensiero…sempre e comunque al di là di tutto e non cedono a cambiarlo davanti a nulla ma vanno avanti in ciò che credono..
Per tutti quelli che hanno una loro personalità…che non si lasciano prendere dalla debolezza di essere come tutti…
Non si lasciano convincere ma mantengono quello per cui credono…
Per tutte le persone diverse che lottano per fare capire qualcosa agli altri..per fargli comprendere..per fargli ragionare..
Per tutte quelle persone che sono diverse dagli altri..sono chiuse e timide ma dentro enormi e buone di cuore
Per tutte quelle persone diverse che preferiscono leggere e ascoltare invece di essere assordati dalla discoteca…
Per tutte le persone diverse che preferiscono una caramella alle pasticche…
Per tutte le persone che vogliono bere un drink ogni tanto o bibite al posto di litri di alcool…
Per tutte le persone diverse che sono intelligenti..usano la testa e vogliono divertirsi non sballarsi…
Per tutte le persone diverse che seguono il loro cuore..non la società…
Per tutte le persone diverse che credono e hanno fede e vanno avanti attaccandosi a questa speranza..
Per tutte le persone diverse che hanno dovuto lottare nella vita e non sanno cosa sia essere sereni..almeno anche solo per un attimo..
Per tutte le persone diverse che hanno dovuto lottare contro l’ignoranza ,la stupidità,la superficialità (tipiche di questa epoca) pur mantenendo sempre ben in mente i propri valori e le proprie conferme
Per tutte le persone diverse che hanno dovuto crescere in fretta dalla sofferenza e che sono diventate quindi più attente sensibili, più disposte a capire gli altri e più in grado di immedesimarsi in loro..
Ma anche per tutte quelle persone diverse che dalla sofferenza e lotte contro la vita ne sono uscite a pezzi,reagendo con rabbia e odio
Per tutte quelle persone diverse che non seguono mai la massa ma il loro cammino interno…
La loro anima..
Per tutti quelli come me…
Io vi dico…
E’ difficile essere diversi…
Ma andatevene sempre fieri….
Sempre fieri di voi stessi…
Peró, sembra una rivisitazione della famosa poesia di Rudyard Kipling, “If”. …Se sarai tutti questi diversi “diversi” sarai n’omm ‘o verament, figghio mio, no ‘nu quacquaraqua.
Accipicchia Sofia, ma ci sono un sacco di diversi peró!
Sembrano quasi più i diversi dei normali. Anzi sembrano in “esuberanza” come diceva il grande Totò.
MiniBon.
Golem, ma è OVVIO che i DIVERSI sono in esuberanza. contrariamente a quello che credeno i “normali”.. 🙂
Mio simpaticissimo golem…
Non conosco quella poesia e neanche Rudyard ….chi è???
Le cose che dico vengono fuori dalla mia zucca!! 🙂
E ci sono tanti “diversi” perché ci sono tante sfumature diverse di una stessa cosa..
Allora due maxi bon a te!!!
Kiss..:)