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Lettera pubblicata il 18 Novembre 2015. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore folha.
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Che tu abbia dei problemi è evidente anche a te stessa. La differenza la fa il modo di gestirli. Quindi dipende, se restare così ti rende felice, continua.
Da uomo tuo coetaneo ti dico brevemente come la penso:
1) nessuno ha veri amici. Tutti hanno conoscenze più o meno importanti. In amicizia funziona che sono tutti amici se non gli chiedi nulla, se hai bisogno spariscono in pochi secondi.
2)Questo è il prezzo che paghi ad essere una persona intelligente in una società di mediocri. Nella società di oggi piena zeppa di capre sei un pesce fuor d’acqua.. Quindi o ti adegui alla società iniziando a parlare della cellulite di belen anche tu, o continui a leggerti i tuoi libri del grande Federico Zeri su Guido Reni(cosa che ti consiglio)
3) Sul fatto di non avere un ragazzo è assolutamente normale. In media se parli di Carpaccio ti dicono che è un piatto di carne, e di Bellini ti dicono che è un cocktail alla frutta.. Stai da sola che fai la cosa migliore, goditi l’arte, lo sport ed i tuoi hobby, gira il mondo e visita la terra..
La vita banale lasciala agli altri..
@Condor : ..ne sono lieto, condividere è sinonimo di vicinanza sincera 😉
@GIORGIO: il tuo commento è di una bellezza e sensibilità unica…
@CHAPONINE: sono pienamente d’accordo con te
@FOLHA: mi ci sono ritrovato spesso in questa situazione, specialmente da giovane. Ti posso dire che crescendo, ora ho 45 anni, ho cercato di coltivare delle passioni. Questo ha fatto si di incontrare delle persone interessanti con condividevano le passioni. Ti posso dire cosa ho fatto: ho creato un gruppo misto che avevano la passione del trekking in montagna, ho cominciato a ballare il tango argentino ed ora, assieme ad un’amica, abbiamo creato un gruppo di lettura; una volta al mese ci troviamo e parliamo del libro letto nell’ultimo mese…Da questo gruppo, come nel tango o nel trekking, sono nate delle amicizie, si condividono dei momenti gioviali, come una cena, o una serata in birreria…ecco io ho fatto così, mi sono chiesto cosa mi piaceva e ho cominciato a frequentare persone proponendo delle idee. Ero parte attiva, non ho subito passivamente la vita che mi si proponeva… Potresti fare anche tu lo stesso, magari un gruppo di lettura. Magari da cosa nasce cosa e incontrerai un ragazzo che avrà delle cose in comune con te. Mia moglie l’ho conosciuta ballando tango.
@Giorgio
D’accordo con te al 100%.
@folha
Cerca persone che abbiano i tuoi stessi interessi e valori. La disco se non ti piace non frequentarla. Non snaturarti per evitare la solitudine.
Se sei davvero “diversa” dal resto dei tuoi coetanei, non cercare a tutti i costi di entrare in uno schema ma abbi il coraggio di essere tu uno schema.
Se la tua situazione è uno scudo contro un’inadeguatezza nell’inserirsi nel mondo dei tuoi coetanei, allora riflettici meglio.
chaponine, ottimo commento. Hai fatto un quadro preciso della nostra società. di solito mi rallegro quando la maggior parte della gente mi da contro. significa che sono sulla giusta via!
Ho riletto il tuo intervento Giorgio. Che dire? Non posso che essere anch’io d’accordo. Sarebbe contro logica oltre che contro natura costringersi a frequentazioni, di luoghi e persone, che non sentiamo affini a noi. Sarebbe solo una costrizione e come tu dici, non ne vale la pena..
@Yngvi; @Alessandra; @GretaEvaMaria
Grazie, sono felice di mettere a disposizione alcune mie riflessioni in merito.
Abbiate Cura di voi, sempre. 🙂
Ringrazio tutti. Sono felice di leggere esperienze diverse e simili. Un’altra cosa che non capisco è quale debba essere il mio ruolo all’interno di un gruppo, tra la gente.. della società, diciamo. In contesti standard, intendo, in cui non si sottosta a nessuna gerarchia. Intanto mi sembra di aver capito che alle persone piace molto essere ascoltate, mentre parlano delle loro idee, dei loro problemi ecc.. io ascolto volentieri. Oltre a questo… non so andare avanti. Penso sempre di non essere nessuno per poter giudicare, e nessuno per poter insegnare agli altri, mentre sono convinta che ci sia sempre di che imparare da tutti. E a questo punto mi blocco. Non riesco a spiccicare una parola su di me (ho paura di annoiare, o al contrario di sembrare una che vuole apparire, visto che magari ho fatto qualche esperienza particolare). Non intervengo nei discorsi a meno che non sia interpellata. Insomma i contesti sociali per me sono veramente problematici e ultimamente c’è questa novità per cui arrossisco di continuo per qualsiasi cosa! Anche quando mi chiedono banalità tipo cosa studio, come mi chiamo o quanti anni ho!! Non so veramente cosa mi stia succedendo