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Lettera pubblicata il 27 Maggio 2013. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Randy.
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Ciao Randy. Io credo che nessuno sia realmente e completamente ateo, esistono diverse sfumature di agnosticismo, questo sì, ma negare il Mistero che pervade le nostre vite sarebbe un atteggiamento quanto meno poco intelligente. Si può parlare di fenomeni non spiegati che verranno spiegati, ma notiamo che anche quando questo accade non esaurisce i dubbi e le domande che l’uomo si fa intorno al senso della vita. Einstein stesso non poteva fare a meno di citare la “presenza” del Mistero, nonostante la sua mente fosse assolutamente razionale e scientifica, Mistero di cui la nde ne è parte in questo momento, almeno fintanto non se ne dovessero dimostrare le eventuali ragioni fisiologiche.
D’altro canto, tutti noi esseri umani necessitiamo di punti di riferimento cui rifarci per dare una ragione alle cose e agli eventi, è inevitabile che il concetto di Divino, che trascende la ragione, resti un Mistero. Qui inizia il bivio che ci porta ad imboccare il sentiero della Fede o quello dell’agnosticismo, o l’ateismo per chi preferisce NON porsi il problema. Infatti il termine “agnostico” significa, credo, “non conoscenza” (a-gnosis), termine che non esclude quindi l’esistenza di un senso al concetto di Mistero, senso che tuttavia ancora “non si conosce”.
Quando correttamente parli della questione epistemologica, ricadiamo inevitabilmente nell’altra questione dei punti di riferimento cui accennavo prima, riferimenti che il Mistero non può fornirci in quanto tale. Sempre analizzando il termine, l’epistemologia in soldoni non è altro che un riferimento archetipico cui rifarsi, per riconoscere la coerenza filologica di un concetto, e chiaramente questa azione può essere condotta solo nell’ambito del tangibile e del dimostrabile, in quanto nelle relazioni umane e personali utilizziamo TUTTI quella che viene definita LOGICA, che si fonda sulla coerenza filologica occidentale, nata come sappiamo nella culla della nostra civiltà, che è sata l’antica Grecia .
Dobbiamo accettare che la visione di certi fenomeni che toccano la sfera dell’ineffabile, sarà sempre soggetta ad opinioni divergenti ma altrettanto autorevoli. Se sul nostro argomento interrogassimo chessò, monsignor Ravasi e Odifreddi, avremmo uno scontro tra due titani del Sapere che non ci toglierebbe i dubbi che abbiamo.
In fondo è la nostra vita, anche quella fisica, che è pervasa da un mistero che a volte sembra renderci solo attori guidati da una Regia che non conosciamo. Ma l’uomo, identificatosi in Prometeo, sfida da sempre gli dei per impadronirsi della Conoscenza, e come Prometeo è condannato a “mangiarsi il fegato”, perchè quando pensa di aver trovato il bandolo della matassa di una questione aperta, scopre invece che ci sono ancora migliaia di “gomitoli” da dirimere, a causa di quel…Mistero.
Randy anche per me è un piacere dialogare con te.
Un saluto.
Che bel post, e che belle risposte!
Alcune non le ho capite appieno 🙁
però mi è mpiaciuto tantissimo leggerle
Io non sono bravissima a esprimermi, e a volte brancolo totalemtne nel buio.
Ho il terrore della morte,
di quello che c’è dopo,
e a volte mi fa paura anche quello che sta da questa parte 🙂
Però mi hanno colpito tantissimo due versetti che ho letto nel Vangelo di GIovanni
“IO sono venuto perchè abbiano la vita, e l’abbiano in abbondanza” GIovanni 10,10
COme per dire, secondo me, che Lui è venuto per darci anche gioia/felicità/successi
e non solo la vita eterna, cioè il DOPO.
E poi
“Nel mondo avrete dolori! Coraggio, però: io ho vinto il mondo!”. GIovanni 16, 33
Questa frase per me è come una promessa e un avvertimento.
Ovvero, ci dice che purtroppo avremo dispiaceri, dolori, tragedie, ecc,
però che LUI ha vinto il mondo.
COme per dire, ” aiuterò anche a voi, a vincere con Me”.
Ecco, spero di aver partecipato a questa bellissima conversazione in maniera decente.
Ciau a tutti,
Bene, siamo ormai quasi all’unisono. Come dicevo, è solo questione di sfumature. Il concetto di Divino resta un mistero, certo. E, come tale, potrebbe ben trascendere tutti i criteri archetipi di questo mondo. O forse riunirli tutti.
Ma, come vedi, la discussione si è fatta troppo ampia e dunque meno attinente allo spirito della mia lettera, che in realtà cercava di vellicare la curiosità di tutti noi sul fenomeno nde.
In quanto anch’io Prometeo, spero tuttavia che, dopo aver tirato le cuoia, anzichè legarmi ad una roccia, o annichilirmi, ci possa essere qualcuno che mi dia qualche risposta assoluta e qualche soddisfazione.
“rabbrividisco per le ultime parole di Blackjack, per certi versi molto simili come senso a quelle che hanno in mente gli pseudo martiri “esplosivi” musulmani…”
“…Nel complesso, il vissuto della morte può definirsi nell’ambito delle esperienze transpersonali che dimostrano come le potenzialità della coscienza vadano oltre le conosciute coordinate del funzionamento cerebrale e come i confini dell’”io” possano essere trascesi in una consapevolezza translogica che ha accesso a reami non percepibili sensorialmente ove si rivela l’arbitrarietà dei limiti dello spazio e del tempo e l’illusorietà della materia.Al distacco dal complesso biopsichico, vissuto con lucidità, e alla consapevolezza di quel che avveniva nell’ambiente circostante, è seguita l’immersione in una realtà transmateriale le cui qualità erano la luminosità, l’ordine e l’armonia. L’esperienza della realtà trascendente si è concretizzata quale stato di gioiosa unione ed empatica partecipazione alla vita universale, risultata dal riassorbimento dell’individualità in una totalità cosmica che ha l’essenza del bene e della perfezione. Esiste uno stato di beatitudine, di coscienza unitiva omnicomprensiva, da cui è molto difficile tornare proprio perché é uno stato di tale beatitudine e di tale armonia che poi il ritorno nel corpo sembra veramente una limitazione ed un impoverimento.” – nde dott.Laura Boggio Gilot
@Lonewolf, Rileggi quanto ho scritto alla luce della testimonianza in questione, per citarne una delle tante, e mi vedrai senza barba e con una normale cintura in cuoio.
Premetto che non seguo alcuna religione, sono uno “gnostico” che ha esteso la sua ricerca a 360°, cercando parallelismi tra queste manifestazioni trascendentali(o presunte tali) le religioni e perchè no, la scienza, fisica in primis.
Tuttavia fossi in te mi guarderei bene dall’affermare che “é stato riconosciuto scientificamente che quelle che vengono definite esperienze di premorte, sono solo reazioni fisiologiche alla carenza di ossigenazione che il cervello subisce a causa di quelle situazioni che preludono allo “spegnimento” delle funzioni vitali, senza
che, ovviamente, si superi il punto di non ritorno” perché, mi dispiace deluderti ma la scienza non ha dimostrato proprio nulla, a meno che tu reputi scientifiche le “dimostrazioni” di certi organismi tipo cicap, tanto per citarne uno, che quando non rasentano il ridicolo possono essere tranquillamente tacciate di fondamentalismo scientifico, se non di ottusità.Tanto per cominciare,come tu ben sai ogni attività cerebrale, onirica o pensativa, è facilmente tracciabile e verificabile tramite l’elettroencefalogramma, tant’è,che quando il segnale è piatto il cervello è inattivo e viceversa.Bene.La scienza non riesce a capacitarsi come possa essere possibile un’attività pensativa, come quella che avviene durante un’nde, che non viene segnalata dall’elettroencefalogramma in questione.Te lo dico io perchè.
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Prima però fai un bel respiro e rilassati,sai com’é, non vorrei essere tacciato di ubriachezza molesta, dal momento che già mi hai catalogato come terrorista. 🙂
La mente non risiede nel cervello, ma è “qualcosa” di avulso dallo stesso.E mi fermo quì.Quelle persone non solo hanno visto e udito quello che succedeva nella sala operatoria, sono state in grado di raccontare la tecnica usata tra lo stupore generale, e di “sentire”i pensieri.A Pam reynolds nel 1991 venne stato diagnosticato un
aneurisma di un’arteria basilare del cervello.Il Dott. Robert F. Spetzler del Barrow Neurological Institute di Phoenix le raccomandò un’operazione speciale, nota come arresto cardiaco ipotermico, chiamato anche “standstill [sosta].” In questo tipo di chirurgia, la temperatura del corpo viene abbassata, il battito cardiaco e la
respirazione vengono fermate, il sangue fatto defluire dalla testa, finché l’elettroencefalogramma diventa totalmente piatto. Clinicamente parlando, il paziente é morto.La paziente in questione, oltre ad aver vissuto le “classiche” fasi dell’nde, fu in grado di descrivere minuziosamente tutto quello che era successo nella sala operatoria, compreso l’utilizzo di uno strumento chirurgico particolare, una sega da ossa, e nonostante che le orecchie fossero tappate per controllare l’attività del tronco cerebrale, e gli occhi bendati, oltre l’anestesia profonda,naturalmente.La reynolds, inoltre, affermò anche di aver sentito la conversazione tra il chirurgo cardiovascolare ed il neurochirurgo riguardante le sue arterie molto piccole. “Queste tre cose erano dettagli importanti a sostegno del fatto che la paziente aveva percepito quello che accadeva quando lei non avrebbe potuto vedere o sentire nulla,” dice il Dr.Sabom.
Lonewolf, ti sei mai chiesto come sogna un cieco dalla nascita? esattamente come “vede” naturalmente.E cosa succede durante un nde? semplice…”Ero al di sopra del mio corpo, a guardare me stessa per la prima volta, non sentivo amore e nemmeno alcun legame per esso….Ero scioccata. Naturalmente non avevo mai visto me stessa e pensai che fosse bene darci un’occhiata…Dopo aver osservato le mie fattezze per un tempo che pareva un’eternita’ un pensiero mi colpi’: se‚ ero in grado di vedere me stessa, allora avrei potuto vedere anche altre cose ed allora pensai -Che dono meraviglioso, ho ricevuto!-WAOH! Non solo non ero in un vuoto buio fatto di nulla, ma potevo vedere cosi’ come pensare! Piuttosto che immaginare come fosse fatto il mio mondo (sotto forma di un piccolo appartamento) io lo potevo vedere! I colori mi erano stati descritti come strutture e profumi ma niente mi era stato detto per prepararmi alla realta’ di tutti quei colori in cui mi trovavo immersa. Poi sentii dei rumori dal di fuori: c’era qualcuno che bussava alla porta del mio appartamento. Dissi a me stessa- beh, andiamo a vedere chi é!Fluttuai verso l’ingresso e vidi che era la mia padrona di casa.
mi spiace ma…continua
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Sapevo che era lei perche’ puzzava come le sigarette che fumava. Lei intanto continuava a bussare alla porta. Io VIDI che aveva un foglio di carta in mano ed ero certa che fosse una seconda notifica di sfratto. Non avevo un soldo per pagare l’affitto e sapevo che me ne sarei dovuta andare al piu’ presto. La studiai per alcuni secondi poi pensai che stavo solo perdendo il mio tempo: volevo andare a vedere il mondo!Immediatamente fluttuai attraverso i muri del’appartamento e gia’ vedevo la strada in basso. Vidi la gente andare sotto e sopra, pensai:”Vediamo se posso toccare qualcuno!” Mi avvicinai ad un bambino che si trovava in strada e poggiai la mia mano destra attraverso di lui…. che strano, pensai, non posso toccarli ma ho ancora una mano. Ossevai la mia mano per alcuni minuti e notai che splendeva un po’ ed era molto trasparente. Poi mi aggirai nei dintorni guardando altre cose per poi tornare indietro verso il mio corpo, come attratta da una forza sovrannaturale. Mi accorsi che la padrona di casa era entrata ed avendo scoperto il mio corpo, stava chiamando il 911.Quindi,non solo la mente é separata dal cervello e contenuta
in qualcos’altro, questo qualcos’altro é perfettamente in grado di vedere nonostante il problema alla vista “fisica”.Ora siccome é il cervello quello che vede, e un cervello che non ha mai visto continuerà a non vedere, non avendo sviluppato il relativo senso e credimi, parlo con cognizione di causa, trai tu le dovute conseguenze.Ma veniamo ad un’altra testimonianza, mi riferisco a quella di Vladimir Efremov, un grande specialista nel campo dell’ intelligenza artificiale, da molti anni lavora per il progetto “Impulse” ed ha partecipato alla preparazione del lancio di Gagarin nel cosmo, oltre ad aver contribuito all’elaborazione di sistemi missilistici super moderni. Il suo staff scientifico ha vinto quattro volte il premio Statale. “Prima della morte clinica mi consideravo assolutamente ateista” racconta Efremov. ‘Mi fidavo solo dei fatti. Ritenevo che tutte le riflessioni sulla vita nell’Aldilà fossero solo oppio religioso. A dire il vero, non ho mai pensato alla morte. Ho tanto da fare che basterà per dieci vite e poi, avevo da curare il cuore, la bronchite e altri mali.Durante la sua esperienza fece un esperimento. “…Mi venne un pensiero pazzo: fino a che punto si può influenzare il mondo circostante? Si potrebbe mai tornare ad una vita precedente? Ho immaginato mentalmente il vecchio televisore rotto di casa mia e l’ho visto da tutti i lati contemporaneamente. Sapevo tutto di lui, chissà come, persino dove era prodotto. Sapevo dove erano stati trovati i minerale usati per fondere il metallo usato per la costruzione del televisore, quale fonditore d’acciaio lo avesse fatto, sapevo che aveva moglie e problemi con la suocera. Ho visto tutto ciò che era legato a questo televisore, in ogni suo piccolo dettaglio. Sapevo precisamente quale fosse il pezzo guasto.
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Dopo, quando sono guarito, ho sostituito il transistore T-350 ed il
televisore ha ripreso a funzionare…Avevo una sensazione di onnipotenza del pensiero. La nostra Sezione Progetti per ben due anni si era arenata nella risoluzione d’un progetto missilistico. Di colpo, pensando a quella costruzione, ho visto il problema in tutta la sua poliedricità e l’algoritmo della soluzione è apparso da sé. Successivamente l’ho messo per scritto ed applicato con successo.” “…Ogni paragone sarà falso. I processi lì non sono lineari come da noi, non sono estesi nel tempo, fluiscono contemporaneamente in tutte le direzioni.Gli argomenti nell’Aldilà sono come dei concentrati di informazione il cui contenuto determina il posto dove essi si trovano e le loro qualità. Tutto si trova in un’unica catena di legami di causa-effetto. Gli oggetti e le loro caratteristiche formano una globale struttura nella quale tutto funziona secondo le leggi del soggetto amministrante, cioè Dio.Solo Lui ha il potere di creare, cambiare o eliminare ogni oggetto, qualità o processo,compreso il corso del tempo.”
E pensare che era ateo…
per finire… “Per me la morte è stata una gioia non paragonabile a nulla di esistente sulla Terra. Persino l’amore per una donna in confronto al mio vissuto è nulla…”
Ecco un altro terrorista.
Vogliamo parlare dell’nde di Mellen – Thomas Benedict, letteralmente guarito da un tumore in fase terminale e di quella del dott.George Rodonaya,letteralmente resuscitato durante la sua autopsia effettuata dopo aver “soggiornato” per tre giorni in una cella frigorifera dell’obitorio? Visto che ci siamo, vogliamo altresì parlare delle visioni dei morenti?di come questi riescano a vedere persone defunte pur ignorandone la morte?Dal canto mio ne conosco tre,di queste però, quella di un giovane di mia conoscenza è veramente notevole…nelle ultime fasi prima del trapasso, raccontò ai suoi di vederli dall’alto. Spirò serenamente, dopo aver raccontato di vedere parenti e amici defunti che erano venuti a prenderlo.
Quindi caro Lonewolf, a prescindere dalla personale fede, credo, speranza o certezza, la scienza non ha dimostrato nulla.
Perdonate la lunghezza.
Touchè, dovrei replicare caro Blackjack. Obiettivamente non posso vantare una conoscenza così dettagliata del fenomeno di cui qui si discute, e le tue parole sono così convincenti e autorevoli che chi ne viene investito senza avere argomentazioni all’altezza delle tue, rischia di farsi una stupida domanda: perchè allora non ci suicidiamo?
Mi devi perdonare se ho usato il paragone terroristico, ma in quel momento ci vedevo una negazione della vita, assieme alla tua aspirazione di non tornare più su questa terra, per la quale ho reagito istintivamente, come si fa quando qualcuno è sul cornicione di casa pronto a buttarsi di sotto. Scusami questa irruzione nel tuo personale, ma mi era necessario per spiegarti la mia reazione alla tua “speranza” di morte.
Venendo alla questione dibattuta: sì ho letto di quelle esperienze nde che tu descrivi così chiaramente, anche se non le ho approfondite quanto te evidentemente, ma ho letto anche di pazienti che sono “tornati in vita” che non ricordano un bel niente, e con questi come la mettiamo, sono sfortunati, destinati all’oblio? Insomma, mi pare che da qualunque lato si guardi il fenomeno vi sono punti che non confermano nè smentiscono, lasciando in sospeso qualunque giudizio.
Quanto alla collocazione della “mente”, posso concordare con te sulla sua non certa ubicazione, utilizzando come modesto esempio il comportamento anche della più semplice delle cellule del nostro organismo, che appare dotata di un’autonomia intelligente meravigliosa quanto inquientante, anche per gli addetti ai lavori; ma si può sostenere che la mente, ancorchè non dimorante nel cervello, possa essere un’entità non “fisiologica” solo perchè esistono le nde?
Le considerazioni che hai portato, Blackjack, sono affascinanti, come lo è la citazione della dottoressa Boggio Gilot, che mi appare personalmente come la bellissima esposizione di una naturale aspirazione a poter continuare ad esistere dopo questa breve e spesso tormentata vita “fisica”.
Non sono un seguace del Cicap, perchè anche in quel caso non amo i fondamentalismi assoluti, anzi, ho avuto anch’io un indiretta testimonianza di due episodi di premonizioni che hanno anticipato la morte di una mia fidanzata, molti anni fa.
Tuttavia, Blackjack, stanno per scadere le 10 e vooglio sottolineare per il momento non condivido la descrizione del dottor Efremov riguardo alla beatitudine che ha provato. Non avendo confronti mi accontento dell’amore che ho e ricevo dalla mia famiglia, che almeno un senso a questa temporanea esistenza lo dà, con certezza.
Grazie per il tuo interessante post, ma facci sapere dove leggi quelle testimonianze che hai citato. Vorrei farlo anch’io e forse qualcun’ altro.
A risentirci.
Mi spiace che il seguito della lettera di Randy si sia rivelata niente di più che una serie di post pro o contro le nde. Io avevo capito che si dovesse discutere del perchè alcuni poveri suicidi devono vivere una esperienza negativa anzichè positiva.
E sono d’accordo con Randy quando dice che è assurdo.
@Lonewolf
Non preoccuparti, non me la sono affatto presa, tant’è che ci ho scherzato su. E poi, un po’ me la sono cercata, lo ammetto…in effetti dovrei un tantino contenermi nell’esternare certi pensieri personali che potrebbero urtare la sensibilità altrui.Il fatto é che la mia ricerca mi ha portato non solo a non temere la morte(rinascita…), ma a vedere questa realtà in bianco e nero, e l’altra a colori…hai presente la sposa cadavere di Tim Burton? E credimi le miriadi di testimonianze da me lette, se da un lato mi hanno dato la certezza di quello che dico, dall’altro più passa il tempo più mi sento un esule in terra straniera.
Perché non ci suicidiamo?…”semplice”, perché chi s’interessa di queste tematiche sa che il nostro venire su questa terra non é frutto del caso…tutt’altro credimi, dal momento che noi non siamo un semplice corpo dotato di un’anima…siamo uno spirito immortale che si riveste di un corpo per vivere le esperienze che gli servono per progredire.Non solo.”Potremmo” aver scelto noi le prove di questa vita, ed averle accettate prima di incarnarci.Per non parlare poi delle vite di espiazione, destinate a riparare gli errori compiuti in un’altra vita e ad imparare a non ripeterli.Tornando all’argomento nde, mentre in caso di morte naturale si é riluttanti a tornare nel proprio corpo, nessuno in caso di suicidio sarebbe disposto a ripetere l’esperienza anche perché, dall’altra parte si capiscono le reali motivazioni della propria esistenza.Si comprende altresì,che le prove fallite vanno ripetute.Che senso ha allora farla finita? Le pene sofferte dai suicidi, pur essendo temporanee,(nessuno condanna chicchessia per l’eternità cari Randy e Lara…), sono reali, perché la legge causa-effetto esige la riparazione e della volontaria interruzione della propria esistenza, e del dolore inferto alle persone care. Naturalmente contano anche le reali motivazioni che hanno spinto una persona a compiere il gesto…perché un conto é farla finita per sfuggire ad una vita opprimente(si pensi ad una vita di espiazione), un altro é il suicidio che in realtà é un volere sacrificare la propria vita per salvare un’altra persona… per non parlare poi della morte assistita in caso di malattia terminale.Di certo un martire musulmano non verrebbe accolto con pifferi e tamburi,tantomeno troverebbe le agognate vergini ad attenderlo.Ciò vale per tutti i massacri compiuti in nome di Dio di qualunque matrice religiosa.Tutto questo sintetizzando al massimo, ovviamente.
“…ma ho letto anche di pazienti che sono “tornati in vita” che non ricordano un bel niente, e con questi come la mettiamo, sono sfortunati, destinati all’oblio? Insomma, mi pare che da qualunque lato si guardi il fenomeno vi sono punti che non confermano nè smentiscono, lasciando in sospeso qualunque giudizio…”
Tranquillo, non sono destinati all’oblio, il fatto di non ricordare non significa che l’esperienza non si sia verificata.
continua