Nella vita si fanno delle scelte per poter essere felici…, ma la felicità conta davvero più della tranquillita’? o è solo una speranza… un illusione…
Lettera pubblicata il 6 Aprile 2009. L'autore, kapanna, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Riflessioni
Ciao kapanna,
non lo so, me lo sto chiedendo da mesi.
Mi sto chiedendo da mesi se ho fatto bene a lasciare una persona meravigliosa, perfetta come compagno, amante, amico, futuro padre, perché ritenevo di non essere più felice.
Vita tranquilla, ma non felice…
Ma poi, se ci penso bene, tranquilla non lo ero affatto. Piuttosto risultavo terribilmente nervosa, insoddisfatta e malinconica.
E allora? e allora vale la pena di rischiare, quando non ci sono più stimoli, quando si teme di star per morire dentro…
Salvo poi pentirsene amaramente, come potrebbe capitare a me che ho messo tutto in discussione forse solo per una inutile “speranza”, per una stupida “illusione”…
Piu’ passa il tempo piu’ mi convinco che sia una mera illusione…eppure mi piace continuare a sognare…sognare di essere libera da tutto e da tutti..mi sento schiava della societa’, della famiglia e anche di un amore che forse non e’ amore. Sogno di poter girare il mondo per ammirare le sue bellezze in ogni suo aspetto. Sogno di essere capita di piu’ da chi mi circonda, di essere accettata per ogni mia debolezza
ciao karina. purtroppo cio’ che racconti e’ la realta’ di molte persone. il problema e’ che dopo i primi tempi di felicita’ e passione (almeno 2 anni..) nella coppia si arriva alla routine e quotidianita’, ci si sente insoddisfatti ed annoiati al punto che molti di noi cominciano a domandarsi se sono veramente felici e se cio’ che provano per il propio compagnio-a sia vero amore..!
poi se in quel preciso istante si conosce una persona che ci fa’ sentire importanti e ci riempie di attenzioni il gioco e’ fatto. tutto viene messo in discussione e la crisi e’ ufficialmente aperta. ci si allontana dal compagno, si diventa freddi e nervosi e la sola vicinanza con lui ci urta.. al tal punto da prendere in considerazione di lasciare il vecchio(e scontato..) per il nuovo( ventata d aria fresca.. e farfalle nel cuore..) ma il rischio e’ alto.. si perche’ la novita’ potrebbe durare poco e ci si potrebbe pentire. pentire di aver lasciato il sicuro per l insicuro e magari nel frattempo i problemi sono maggiori del passato e forse quello nuovo non e’ vero amore.. ma solo infatuazione del momento..
ed una domanda sorge spontanea: prima non ero felice.. ed ora?
ciao…secondo me la felicità te la crei da sola se vuoi che sia autentica, non può dipendere da chi hai o non hai accanto! Io vedo il rapporto di coppia come due strade che si affiancano, restano ben distinte e camminano assieme. L’ Amore è qualcosa in più nella vita che la completa ma non deve ruotare tutto attorno a essa!..un mio amico un volta mi ha detto: “i migliori investimenti che fai sono quelli fatti su te stesso!”
La Felicita’…
cos’e’ la felicita’?
come si manifesta?
chi e’?
la felicita’ accade nel momento in cui tu stai bene con te stesso. fare un qualcosa che ti rende leggero e soddisfatto quella e’ felicita’, anche il semplice aiutare qualcuno ed essere ringraziato dona felicita’ il problema della massa e’ che ormai non vede piu’ cio’ che ha intorno tra cui i propi partner. la vita corre cosi velocemente che non ci da il tempo di guardare.
io convivo da tre anni e mezzo con un uomo tra me e lui ci corrono 15 anni tondi tondi, lui e’ beta-talassemico(major) fa parte dell’anemia mediterranea e’ una malattia che provoca infarti collassi fino alla morte. al mio partner non gli danno fino a 40 45 anni e ne ha 37.Soffriro’ per lui e tanto. ma sapete una cosa quando giorno per giorno riusciamo ad affrontare i problemi e superarli e’ tanto. lui e’ un suicida ha entato di uccidersi 4 volte.lui la felicita’ non la vede piu’ perche’ il mondo lo ha abbituato a non vederla. ogni giorno gli faccio vedere un pezzettino picccolo di felicita’ e sapete dove si racchiude nella semplicita’ e lui la felicita’ la vede nei miei occhi perche’ io riesco a vederla. la felicita’ va conquistata assaporata e vissuta e farla rimanere dentro. ti da felicita’ ricordare un qualcosa che e’ accaduto. io sono felice tutti i giorni con i suoi alti e bassi. ha forza di cercarla non vi accorgete di averla accanto e la scanzate. provate a fermarvi e GUARDARE.
LA FELICITA’ NON VUOLE ASSERE CATTURATA. VUOLE ESSERE ASSAPORATA E VISSUTA MA NON IMPRIGIONATA.
leggendo qua e là, mi va di aggiungere il mio punto di vista a questo vecchio post…
conosco 2 tipi di felicità:
1) quella che appartiene e deriva solo da noi stessi, come sentirisi liberi dopo essere stati per anni e anni schiavi dell’orologio altrui, assaporare la luce di un’alba o di un tramonto, la gratuità e la bellezza di un fiore di campo, vivere con intensità il susseguirsi delle stagioni, con tutti i loro doni… piccole, semplici cose, più o meno alla portata di tutti, come anche la fine di una sofferenza o il superamento di una difficoltà… si tratta di una felicità “quieta”, come una brace accesa, che riscalda a lungo, dolcemente…
2) quella che ci deriva dall’esterno o da altri, come la realizzazione improvvisa di un sogno o il momento in cui si raggiunge un risultato per cui si è profuso grande impegno; può trattarsi, anche, di un qualcosa che non ci riguarda direttamente ma che ci rende felici, e questa è come uno scoppio di gioia improvvisa, tanto forte da provocare nella nostra mente e nel nostro cuore una miridade di fuochi d’artificio, come quando, anche solo per un attimo, ci si sente corrisposti in amore… ma questa è felicità di breve durata, che non si dimentica ma che non ha la possibilità di protrarsi nel tempo…
Per me la felicita’ non esiste.Ci possono essere ,nella vita,molti momenti di gioia ma la felicita’ intesa come una continua oasi o alone che ti avvolge perennemente vivendo cosi, quasi, un tuo mondo paradisiaco,
mi sembra un po’ eccessivo.Purtroppo l’uomo e’ sottoposto ai bisogni
giornalieri che ,in un modo od un altro, arrecano comunque molti disagi.
Se si parla di una felicita’ spirituale,qui potrei essere piu’ d’accordo.Pero’questo modo di concepire la felicita’ deve essere talmente forte da non essere intaccata da fattori esterni e cioe’ quelli terreni.
La felicita’ e’ una piccola cosa,una situazione mentale e fisica,mediata dalla ragione nell’ambito dei sentimenti e dei principi.una situazione che per una persona fortunata ed ottimista può’ essere permanente.La felicita’ potrebbe dipendere non da quanto abbiamo,ma da quello che siamo..
oggi sono felice! Ho piantato delle verdure… E dopo quasi una settimana di cure inizio a vedere i primi risultati: sono spuntati i primi, teneri germogli! Ogni sera vado a trovarle e le nutro con l’acqua… Ci parlo e gli dico che devono spuntare, che mi ciberò dei frutti che vorranno darmi, che voglio bene alla natura e alle piantine!
SOno felice perchè ormai da tre anni mi lavo con prodotti ecobiologici che so riconoscere dagli ingredienti, quindi ogni volta che mi lavo non mando nello scarico sostanze che ammazzano i pesci o fanno spuntare due teste ad altri esseri viventi.. Però sento ancora di dover fare tanto, mi dispiace quasi di essere viva e consumare carburante, però cerco sempre di non far male agli altri uomini e agli animali, e se mangio la carne dico grazie a quel vitellino che è morto per me, per nutrire me! Cerco di meritare quel sacrificio, senza abusarne se non necessario.
Secondo me la felicità è questa.
Sarò al massimissimo della felicità quando potrò produrre e amare le verdure, avrò delle belle galline e papere che mi regaleranno qualche ovetto, saprò produrre da sola il sapone, saprò utilizzare la macchina da cucire per confezionare vestiti, avrò un gruppo di amici da invitare a cena a cui preparerò dei dolci buonissimi.
ciao Vela,
sono contenta per te, che hai trovato il tuo personale sentiero per la felicità!
essendo sempre curiosa di approfondire le notizie che mi interessano, mi piacerebbe sapere quanti anni hai e se vivi in famiglia o da sola…
un abbraccio