Buongiorno dr. Mentana.
Non ho perso per una lunga convalescenza una puntata del suo Speciale sulla guerra.
Condivido parzialmente le sue esposizioni, ma oggi mi ha lasciato perplesso il suo commento sulla “russofobia cavernicola” di Lavrov.
Mi lascia perplesso soprattutto l’inerzia di Fabbri.
Sembra che trascuri il fatto che il dossier Ucraina non sia in discussione tra Russia e USA da ben prima di Piazza Maidan, per le solite ragioni politiche economiche e geostrategiche.
Esemplare e onesto è stato Kissinger nella sua ultima uscita a 89 anni.
Lei fa’ informazione, ma questa non può prescindere da una attenta e verificata analisi storica, che non vedo né ho visto.
Cortesemente, in una maratona di 80 gg., si pretenderebbe un maggior approfondimento.
Cordiali saluti.
dr. Gustavo Sacchetto
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Lavrov mi dà fastidio solo vederlo. Vergognosi tutti quegli esponenti che sostengono che non stanno facendo nessuna guerra, bensì un’operazione speciale, ma poi sostengono che la Nato stia conducendo una guerra per procura attraverso l’Ucraina.
Buffoni, almeno potrebbero essere coerenti nelle fesserie che dicono.
Al contrario della Russia noi siamo, per fortuna, una democrazia, quindi è concessa la pluralità di opinioni e la libertà di espressione. Lasciar parlare chi dice cavolate non vuol dire che si condivida, semplicemente si dibatte e si replica smontando certe fesserie che evidentemente sono frutto di propaganda dittatoriale. Continuare a giustificare questa guerra aggrappandosi al passato, mi sembra assurdo. Ho sentito che si punta il dito anche contro Italia-Germania, usando l’argomento del nazifascismo di 80 anni fa. Ma che discorsi sono? Allora accusiamo tutti, anche gli antichi imperi, come Roma, Grecia, Egitto, ecc. Si può notare come tutti gli ospiti pro-Putin non fanno un discorso sensato all’attualità di questa guerra, e non la chiamano nemmeno guerra. Quando il conduttore fa una domanda questi deviano su risposte preconfezionate dal Cremlino. Per la “russofobia” invece bisognerebbe capire che la guerra non è voluta dall’intero popolo russo, e comunque quest’ultimo manipolato.
Condivido Gliot, però attenzione al fatto che anche in Occidente non si scherza con i condizionamenti della libertà di espressione.
Sia chiaro, non siamo un regime e non c’è alcuna dittatura, tuttavia certe forme di condizionamneto/controllo delle masse (e delle relative libertà) esistono o sono sempre lì lì per formarsi, come la muffa in un ambiente umido e poco areato.
Si pensi alla “cancel culture” americana, al politically correct “dem”, al virtue signalling di certe teste euro-bacate, delle femministe, attivisti LGBT, black lives matter e tutto il carrozzone “prog”…
Oppure alle censure operate da certi social e alla polemica sollevata dai soliti dem-enti che Twitter in mano ad Elon Musk sia una cosa sbagliata (semplicemente perchè quest’ultimo ha detto di voler dare spazio espressivo a tutti, Donald Trump compreso).
E la BoldrinA che volebva introdurre il “reato d’opinione”?
Che ci siano potenze-contraltare all’Occidente tutto sommato non mi dispiace. Ci tiene…
White knight, si anche vero, ma almeno non finisci in una prigione sotto tortura solo per avere una posizione non completamente in linea con quella della propaganda, come avviene nelle dittature. Nell’occidente democratico al massimo li bannano, oppure, per gli opinionisti famosi, non li invitano più ai Talk show.