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Lettera pubblicata il 6 Aprile 2018. L'autore, Malindi, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Grazie Giorgio, mi è piaciuto molto il tuo post.
Malindi,
su un altro thread ho pubblicato in data 22 giugno 2017 la sintesi sulla mia vita che riporto. ho 72 anni e, dopo aver interagito sul sito per molto tempo, ne sto prendendo a poco a poco le distanze.
“ciao O,
poco fa ti ho pensato, con l’intento di raccontarti una stupenda riflessione, affiorata ieri, mentre scendevo in città in autobus.
osservavo distrattamente le solite immagini scorrere dal finestrino quando mi sono sentita inondata di gioia. la mia vita mi è parsa ricca, oltre che vissuta per buona parte del tempo con grande intensità. ho avuto: salute, famiglia e affetti, grazia e intelligenza, formazione a valori più che a nozioni, lavoro, autonomia economica e indipendenza, matrimonio, maternità, amore, e poi… calma e riposo, per tanti anni. il tutto immerso in un periodo di pace e di benessere economico collettivi tali da consentirmi spesso il superfluo.
niente è stato facile, perfetto o privo di sofferenza; ogni diversa stagione esistenziale ha richiesto impegno e fatica. sentieri… non strade asfaltate. risultati positivi di poco superiori a errori e inadeguatezze. parecchia fortuna, o provvidenza che dir si voglia.
segue…
segue per Malindi
nulla è completo nemmeno ora: resta un immenso desiderio, che quasi certamente non potrà essere soddisfatto, e pochi altri minimi: una mimosa pudica; un’estate a mezza montagna in una casa isolata nel verde, con pergolato; una partita a ping-pong; qualche tuffo in piscina, una gita al mare o in Provenza, dove sono attesa… gli ultimi due o tre in via di realizzazione.
in un caldo giorno estivo è spuntato dal nulla un gratificante bilancio, in contrapposizione a quelli ben più severi degli ultimi capodanni.
bacio ricambiato.
Speriamo siano definitive.
Cara Rossana, che piacere il tuo messaggio! Non so come ringraziarti!
E’ così che spero vada anche per me.
QUando mi guardo indietro, e magari torno alla mente ai 20 anni, provo tanta tenerezza. Ma anche una lieve amarezza, per le cose che mi sono accadute e che non ho scelto con la giusta consapevolezza… Che ne pensi? Un abbraccio
Malindi,
nessuno nasce “imparato”. a volte, non sempre, a seconda dei temperamenti, si riesce a scegliere in modo più ponderato con il tempo e l’esperienza. SECONDO ME, la maggior parte delle scelte segue necessità evolutive interiori, a cui è difficile sottrarsi.
personalmente, considero errori solo scelte relative ad aspetti pratici. quelli emotivi di solito non sono gestibili in termini di probabilità. il problema fondamentale ricade non tanto nelle scelte quanto nelle soggettive capacità di convivere al meglio con esse.
inutile colpevolizzarsi per qualcosa che è accaduto, nostro malgrado, quando si è consapevoli che, se si tornasse alle stesse circostanze con le stesse conoscenze e consapevolezze, non si potrebbe che ripetere la stessa decisione.
utile, invece, sforzarsi d’imparare per il futuro, nonostante le difficoltà di sottomettere i propri ideali alla realtà.
mi fa piacere che il mio post ti sia stato gradito. i bilanci finali, come quelli intermedi, dovrebbero essere il più possibile obiettivi, avulsi, cioé, dall’enfatizzazione positiva come dalla demoralizzazione distruttiva. come negli investimenti, in una vita c’è di tutto un po’, all’insegna dell’imperfezione.
abbraccio ricambiato.