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Lettera pubblicata il 7 Giugno 2006. L'autore, sole, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Caro Alessandro, non me ne volere, ma credo che tu non abbia afferrato
il mio discorso. Il tema era che gli operatori, sottopagati, vessati,
laureati e diplomati trattati come l’ultimo degli schiavi,
gente costretta a sottostare alle angherie di kapò da quattro soldi,
non hanno materialmente la possibilità di trattare
diversamente i clienti. Sono, in altri termini vittime come te
dello stesso sistema.
Credo che la tua giusta protesta vada indirizzata ai padroni
dei call center stessi e soprattutto ad Enel Gas, che come ho già detto
ha interesse a fare più clienti possibili per rivenderseli in operazioni
finanziarie, come i buoi di una grande mandria,
e non solo agli operatori, che, non hanno finora
avuto lo stesso mio spirito di non sottostare ad un simile
sfruttamento e di mandare a ca.... Enel Gas.
Ciao. Carlos.
ciao a tutti scusatemi se non mi avete più sentito,ma ho cambiato compagnia telefonica.ho tolto telecom e ho messo infostrada e anche quà ci sarebbe una lunga storia da raccontare….va be lasciamo perdere.ciao carlos non ti preoccupare ho capito benissimo ciò che volevi dire,sicuramente ho parlato un po troppo,non dovevo tirarti dentro.ciò che volevo dire era semplicemente questo:che non bisogna dare la colpa allo stress,alla paga da fame a quello che saremmo potuti essere,ma che per colpa del sistema non abbiamo potuto diventare.conosco gente che ha la quinta elementare e da in testa agli ingegneri.e non accetto la maleducazione per quanto si possa essere messi sotto pressione,se no cambia lavoro.ti posso garantire che faccio un lavoro brutto e pesante,con un titolare che grida per ogni minima cosa,ma mi paga puntuale,e mi va bene così ogni tanto lo mando a quel paese e il giorno dopo è uguale al precedente.ma quando arrivo a casa l unica mia soddisfazione è che ho portato il pane a casa,la mia vita è con mia moglie e i miei figli questo è l importante e non do la colpa a nessuno se non sono riuscito a diventare un ragioniere o un avvocato.sto bene cosi,e i rospi che mando giù al lavoro non influiscono con il mio comportarmi con gli altri.con questo ho chiuso vi saluto tutti e vi ringrazio ciao
mia moglie ha un contratto con enelgas a Teramo. Dall’aprile dell’anno scorso,
per seri problemi a nostra figlia rimasta sotto le macerie per il terremoto
a l’Aquila,non abitiamo più nell’abitazione servita dal contratto enelgas.
Abbiamo pagato molto ben oltre il consumo con il sistema degli
acconti chiesti da enelgas. A gennaio arriva l’ennesima richiesta
di pagamento di un ulteriore acconto. comunico ciò al numero verde
che registra il tutto e mi dice di aspettare una comunicazione di
rettifica. invece arriva il sollecito di pagamento. richiamo il numero verde, mi consigliano
questa volta di pagare altrimenti……., invio un fax di reclamo…
arriva un altro sollecito…… in sostanza dovrei pagare circa 400 mc
di metano non consumati. Ma fa Enelgas verifiche in questi casi o se ne frega dei clienti.
Povera Italia.
marco prima di tutto ti faccio i miei migliori auguri per tua figlia.poise vogliamo fare un po di sarcasmo ti dico:che tutto quello che ti sta succedendo non è colpa dell incapacità,menefreghismo,e chi più ne ha,più ne metta,degli operatori.non bisogna dare la colpa a loro,perchè loro poverini sono stressati,sono mal pagati,vorrai mica che dei professori spendano del loro prezioso tempo per sbrigarti la pratica a te.ma neanche per sogno,è solo ed esclusivamente colpa delle aziende,si perchè tu alla fine è con le aziende che tratti mica con gli operatori.altro che povera italia,poveri noi italiani che siamo nelle mani di queste persone come sempre un saluto da ale
Non me ne volere ma ancora non hai afferrato, peccato.
Capisco i presupposti di Carlos e di Valeria, ma è innegabile anche quanto detto da tutti gli altri.
Che lavorare in un call-center non sia per nulla facile non stento a crederlo, ma c’è modo e modo di fare un lavoro.
Essere maleducati ‘a priori’ anziché provare a capire il problema di chi sta chiamando, o ancora dare risposte approssimative e incomplete non fa, a mio avviso, che aumentare lo stress e l’insoddisfazione.
Mi è capitato di parlare con un operatore del 187 preparato (miracolo) che mi ha aiutato a risolvere il piccolo problema che avevo ed alla fine l’ho ringraziato di cuore. Beh, credo che quell’operatore, a fronte dell’insulso stipendio, si applichi con metodo al suo lavoro ottenendo anche qualche piccola gratifica personale che gli alleggerisce il peso del lavoro. Con questo voglio dire che ogni lavoro prevede impegno e spesso la professionalità che ci mettiamo non è adeguatamente ripagata, ma se facciamo del nostro meglio forse riusciremo a non schiattarci.
Del resto è pur vero che quando un cliente chiama il call-center è di suo abbastanza alterato. Ecco, nel nostro piccolo dovremmo impegnarci a non aggredire l’operatore provando con l’educazione e la gentilezza ad avere le risposte desiderate.
Diversamente alimenteremo d continuo una guerra tra vittime impotenti di aziende che si interessano solo degli introiti.
sei tu che non afferri
Peccato, non ce la fai proprio.
we a carlitos,ma di dove sei che ti vengo a trovare,cosi vediamo se non ce la faccio certo che hai proprio lo spirito dell operatore call center,non dovevi cambiare lavoro,secondo me ti calzava a pennello.comunque poche chiacchere dimmi dove possiamo conoscierci
caro alessandro secondo me te la stai prendendo un po troppo.cerca di capire quando hai a che fare con persone poco intelligenti.lascia perdere tanto non te lo dirà mai dove puoi andare a fare la sua conoscenza.bo magari dal nome che ha ti toccherà andare in messico o in perù