Salve! Vi scrivo questa lettera dopo essere stato contattato telefonicamente previo invio di lettera di chiarimenti alla Signora Livia Turco, da un suo collaboratore. La mia lettera cercava di fare chiarezza sulla palese discriminazione attuata nei confronti dei talassemici che hanno contratto, come me, in giovanissima età oltretutto, delle malattie tramite trasfusioni di sangue “grazie” a del sangue infetto. Le mie perplessità, che vorrei mi chiariste riguardano, intanto l’accordo raggiunto dalla nuova finanziaria per il risarcimento, utile comunque a poco ai fini della salute compromessa, per quanto riguarda gli EMOFILICI, con esclusione degli 800 ragazzi affetti da talassemia. Ora, il Signore al telefono mi dice che stanno cercando di inserire anche noi, operazione non semplice da prendere in considerazione anche col Ministro delle entrate e tesoro Padoa Schioppa. Le chiedo, Signor Schioppa, per quanto tempo dovrà resistere il mio fegato per avere ragione dei miei diritti? Si risarciscono tutti, anche chi investe in borsa e poi c’è magari un crack finanziario. Noi e la nostra salute siamo forse di serie B? Ho un figlio di sette anni al quale mi piacerebbe raccontare una realtà e non soltanto delle fiabe sulla coscienza dello Stato Italiano che si batte contro discriminazioni di tutti i tipi, che vuole essere laico liberale e democratico. Pacifista. Ma soltanto sui titoli dei giornali, sui quali di questa discriminazione non si trova neppure una riga. Un cittadino che a ventisette anni ha diritto di vivere se non sano almeno tutelato. Michele Cannas
Emofilici e talassemici, risarcimento nella Finanziaria
di
stanco
Lettera pubblicata il 20 Febbraio 2007. L'autore, stanco, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.