Fortuito incontro il nostro, strano e disatteso, fatto di ritagli d’immagini che da qualche mese si rincorrono nell’inconscio. Notte fresca, epilogo di una giornata pesante che nonostante tale, non tolse energie anzi ce le diede portando i nostri corpi sconosciuti alla carnale unione. Le tue labbra nuove alle mie, la tua pelle percorsa da brividi e i gemiti che riempivano il mio ego, sancirono la fine del passato e di quel distruttivo sentimento. Giorni e giorni ancora sempre più in simbiosi, sempre più caldi, sempre più vivi mancanti però di quell’enzima vitale chiamato amore. Sentivi la passione, credevi fosse nato, dicevi non può essere che non ci sia. Ma i miei occhi parlano, le mie parole non mentono e sappi che farò di tutto affinché la mia rinascita completa sia dedita a chi sa e saprà darmi ciò che mi è da lei stato negato.
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Categorie: - Me stesso
Sempre sognatore… te ne diranno delle belle i decerebrati qua presenti. Vedrai ??
A me come minimo danno dell’immatura (che figo!)… a te daranno del melodrammatico .
Quanta gente frustrata e vuota… già!!
Ciauuuuu
Inconscio, energie, carnale unione, ego, enzima vitale e rinascita sono gli aspetti del racconto che evocano un’esperienza autobiografica. La lettera mi sembra molto bella, ma lo stile altamente elaborato alla mia età mi confonde perché il tempo mi porta ad essere molto più autoindulgente e coprire con un velo d’ipocrisia quelle scomode verità interiori (legate al carattere, ecc.) che da ragazza mi portavano a perdere di vista la redenzione in Cristo. Il problema della salvezza non mi tocca e mi sento molto più sicura. Sì, mi sento molto più sicura di me e rifuggo dal simbolismo e dall’autoanalisi. Sai, ci sono angoli del carattere che si possono smussare, ma quando cerchi di correggerti rischi di restare prigioniero dell’idea della doppiezza interiore, della lotta tra due parti dell’io che portano a cercare una carnalità che alla fine fa paura perché ci ricorda che la vita è una cosa che passa. Infatti Petrarca riprendendo il modello agostiniano scrive “Voglio ricordare le passate mie turpitudini e i peccati carnali, non perché io li ami, ma per amar te, mio Dio”. Secondo me è naturale partire senza sapere che cosa si sta cercando… solo quando il frutto è maturo si riesce a dare valore a quella persona (che magari è il marito). Il moralismo bigotto porta a sottovalutare la presenza di Dio nelle nostre vite.
Un caro saluto!
Grazie Rossella tvb
Elsa. È una forma slang inglese che sta a significare “else”, che in italiano si può rendere con il solecismo “anca”. Oppure è parte di spada, ma il pesce in questo caso non c’entra e deve restare fuori aspettando, con pazienza, di esser tranciato.
Oppure semplicemente un acronimo…..senza andare troppo lontano. Comunque grazie del supporto. Si vede che a scuola eri nei primi banchi mentre io sognavo in fondo alla classe.
E Lo Speri Ancora?
Eppure Licurgo Svela Assiomi?
Vabbè, senza la N non c’è gusto, Cico.
Anche io ti voglio bene