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Lettera pubblicata il 4 Novembre 2009. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Oracolo.
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Come ammettere l’esistenza di una giustizia divina quando gli uni nascono in una condizione che fatalmente comporta miseria e umiliazione, mentre altri nascono fortunati e vivono felici? Se, invece, noi abbiamo effettivamente vissuto altre vite e altre ne vivremo dopo la morte; se su tutte queste esistenze regna la legge della ricorrenza e della conseguenza, allora le diversità di anime, di condizioni, di destini non saranno che il risultato delle esistenze antecedenti e delle applicazioni multiple di quella legge. Le differenze di condizione sono effetto di un diseguale uso della libertà nelle vite antecedenti; e le differenze intellettuali nascono dal fatto che gli uomini i quali, in un determinato secolo, compiono il loro cammino terreno, provengono da livelli evolutivi estremamente diversi che vanno dal semi-abbrutimento delle razze povere in regresso, ai livelli angelici dei santi, fino alla divina regalità dei geni celesti. In effetti, la terra è simile a una nave e noi tutti che ci troviamo a bordo siamo viaggiatori provenienti da paesi lontani che, una tappa dopo l’altra, si disperdono in tutti i punti dell’orizzonte. La dottrina della reincarnazione dà una ragion d’essere, secondo la giustizia e la legge eterna, ai mali più atroci come alle felicità più invidiate. Il demente ci apparirà comprensibile se pensiamo che la sua demenza, di cui egli è parzialmente cosciente e per la quale soffre, è la punizione per l’uso criminale che del suo intelletto egli ha fatto in un’altra vita. Tutte le sfumature delle sofferenze fisiche o morali, della gioia e del dolore, nella loro gamma infinita, ci appariranno come il germoglio naturale e sapientemente graduato che nasce da istinti e azioni, da colpe e virtù, di un lontano passato; poiché l’anima, nelle sue profondità recondite, conserva tutto quanto ha accumulato nel corso delle varie esistenze. SEGUE
Però Oracolo ti contraddici. Prima dici che la vita non è dono ma imposizione, poi sembri intristito dal fatto che i bimbi africani non possano crescere per farsi una famiglia. Se procreare non lo vedi come un bene, non ti auspichi allo stesso tempo che nascano sempre meno persone?
Stento poi a credere che tu sia convinto del fatto che solo perchè abbiamo la possibilità di creare famiglie e vivere fino a 70 anni e oltre siamo più felici e soddisfatti. La sofferenza ahimè, colpisce in innumerevoli e drammatici modi, e credo tu lo sappia…
Sul fatto che alla fine la vita ci doni anche cose positive sono d’accordo, purtroppo però se metti sulla bilancia il buono e il brutto di un’esistenza, quasi sempre quest’ultimo peserà molto più del primo…
A seconda dell’ora e degli influssi, gli antichi strati riappaiono e scompaiono; e il destino, vale a dire gli spiriti chela governano, la fanno reincarnare a seconda dei suoi livelli e della sua qualità. Nei suoi Versi Aurei, Liside esprime velatamente questa verità:
Vedrai come i mali che divorano l’uomo / sono frutti della sua scelta; e il misero cerca lungi da sé quel bene che in lui stesso ha fonte.
Lungi dall’indebolire il sentimento di fraternità e solidarietà umana, tale dottrina lo rinvigorisce. A tutti dobbiamo aiuto, comprensione e carità; poiché tutti siamo della stessa stirpe, anche se giunti a livelli diversi. Ogni sofferenza è sacra; poiché il dolore è il crogiuolo delle anime. Ogni comprensione è divina, poiché come un’onda magnetica essa ci fa sentire la catena invisibile che lega un mondo agli altri. La virtù del dolore è la ragione del genio. Sapienti e santi, profeti e creature divine, tutti risplendono di più toccante bellezza agli occhi di coloro i quali sanno di essere anch’essi frutto dell’evoluzione universale.
– Ho ripreso un brano di SHURE dal libro “I GRANDI INIZIATI” Dal capitolo in cui parla di Pitagora. Non so se sei daccordo, ma questo libro ha aperto la mia mente su molte cose. Tanto da spingermi a rivedere antiche convinzioni. La conferma di molte affermazioni di Pitagora, hanno trovato riscontro nei libri che stà scrivendo Brian Weiss, lo scopritore della “regressione” sotto ipnosi, questo psichiatra si trovò quasi per caso con una paziente emotivamente disturbata,che ad un certo punto cominciò a parlare di esperienze vissute in altre vite. Siccome sono avanti su questo argomento, ho tutti i libri che ha scritto. Ho anche trovato un sito italiano che gestito da un imitatore, svilisce la profondità della ricerca di Weiss, si tratta della solita “cover” tradotta in italiano! Non so se hai letto qualcosa di Weiss, ti consiglierei un approccio con il libro “chiave” MOLTE VITE UN SOLO AMORE. Fai attenzione agli imitatori!
toro seduto: vorrei tenderti la mano in segno di conforto ,so perfettamente cosa significhi vedere una persona che ami spegnersi lentamente e con grande sofferenza.Mio fratello è morto un anno e mezzo fa , un tumore allo stomaco se l’è portato via.. ho visto mentre esalava l’ultimo respiro… è stato terribile. un ragazzo pieno di vita e tanta voglia di combattere… ma purtroppo non cel’ha fatta.
Mio marito stava male da tempo , dopo cinque mesi dalla scomparsa di mio fratello , ha deciso di togliersi la vita…
Nonostante avesse visto con quanta determinazione mio fratello cercava di reagire…nonostante gli abbia dato non solo a lui ma a tutti noi una grande lezione di vita ,compie questo gesto estremo .
oltre al dolore ho tanta rabbia dentro…ha sputato in faccia alla vita e a chi in questa vita voleva esserci e non ha potuto…
Avevamo tanti problemi da affrontare , come tutti non ne eravamo immuni… ha deciso di porre fine alle sue sofferenze,lasciandomi con tanti sensi di colpa , (purtroppo è inevitabile che ci siano) abbandonando nostro figlio di 10 anni.
Ora mi chiedo : come si può in questi casi elogiare la morte??
Spiegatemelo perchè io sinceramente non riesco a capire…
Finchè avrò la possibilità di stare in questo mondo ,finchè dio mi permetterà di farlo ,della morte non ne farò un inno… con tutte le sofferenze e le gioie che la vita avrà da darmi ,io ci starò per me e per mio figlio….
Per minurta
Ottimo commento minurta, in effetti mi sono espresso male, dato che tendo sempre a sintetizzare ciò che dico. D’altronde opero in ambienti scientifici e tendo sempre a sintetizzare il più possibile e a usare stereotipi per rendere meglio il concetto:
“Però Oracolo ti contraddici. Prima dici che la vita non è dono ma imposizione, poi sembri intristito dal fatto che i bimbi africani non possano crescere per farsi una famiglia. Se procreare non lo vedi come un bene, non ti auspichi allo stesso tempo che nascano sempre meno persone?”
Famiglia intesa come coppia: niente procreazione, solo amore. Non vedo la contraddizione, l’ho detto solo per dare enfasi al senso di felicità che intendevo: amore e benessere.
La mia affermazione sui bimbi africani era solo una constatazione di quanto la vita sia ingiusta e di fatto ogni procreazione sfocia inevitabilmente in sofferenza, da qui l’allusione ai bimbi africani. Altra ragione in più per tessere le lodi della morte a scapito della vita.
“Stento poi a credere che tu sia convinto del fatto che solo perchè abbiamo la possibilità di creare famiglie e vivere fino a 70 anni e oltre siamo più felici e soddisfatti. La sofferenza ahimè, colpisce in innumerevoli e drammatici modi, e credo tu lo sappia…”
Sì lo so, infatti l’ho usato solo come stereotipo per dare enfasi al discorso.
“Sul fatto che alla fine la vita ci doni anche cose positive sono d’accordo, purtroppo però se metti sulla bilancia il buono e il brutto di un’esistenza, quasi sempre quest’ultimo peserà molto più del primo…”
Sì sono d’accordo con te. Tuttavia le poche cose buone che ci dona la vita spesso sono sufficienti, anche se minori rispetto alle cattive, a farcela sopportare…
Ma NON E’ SOLO il “rapporto cose buone/cattive” estremamente basso a rendere la vita ingiusta, bensì il fatto che ad alcuni è dato avere un rapporto alto mentre ad altri avere un rapporto basso. Questo lo trovo fortemente ingiusto e penoso.
Ed è qui la grande
giustizia della dolce signora con la falce: dare sofferenza e disperazione a chi ha avuto tale rapporto alto e dare invece pace e sollievo a chi invece lo ha avuto estremamente basso, se non addirittura nullo.
Qui stà la vera grandezza della morte.
Grazie per il commento minurta, mi ha permesso di esprimere meglio ciò che intendevo.
Oracolo
la prossima volta che attraversi la strada fallo in autostrada nell’ora di punta, con dei bei camion grossi a tutta velocità con sorpassi a fantasia…wow deve essere una figata per te…dopo se vuoi ti andiamo a recuperare nel fossato a fianco ci dividiamo in due gruppi, uno esplora il fossato a destra, l’altro quello a sinistra ma ovviamente tutti ansiosi di fare la tua esperienza
vai avanti tu però, che sei più bravo
e comunque volevo anche tranquillizzarti che non chiameremo l’ambulanza se per caso ti vediamo ancora intero respirare ancora…tanto per farti assaporare meglio l’esperienza del trapasso
mili73 Se alle 21,30 hai sentito un calore alla mano,era la mia mano che stringeva la tua in un blando tentativo di lenire il tuo dolore.
Io ho smesso di pormi delle domande a cui non si riesce in alcun modo a dare una risposta. Perchè tanti giovani fuggono dalla vita nel modo
più incosciente, sia alle bravate del sabato sera, sia alle debolezze
e alle frustrazioni? E chi vuol vivere in un modo sano, positivo e pulito subisce quest’atroce condanna della malattia?
Non struggerti per la scelta di tuo marito, stava male, forse depresso
e non ce l’ha fatta a sopportare oltre. Se aveva questo disturbo, è crollato. Io se non avessi avuto le 2 figlie, probabilmente sarei crollato, ora vado avanti per rispettare l’impegno che ho assunto con
mia moglie quando ci siamo sposati,spingendomi oltre, non ci sarà mai più una donna al mio fianco, ho lei fino all’ultimo istante sempre presente in me. Io non farò mai un elogio alla morte. Sono per la vita
da vivere amando gli altri, tutti gli altri, se c’è odio e disparità
di prospettive, è il pittore che ha fatto il quadro che dovrebbe mettere le cose a posto, anche se noi fragili fuscelli diventassimo solide querce, Lui può farci con il tronco marcio! Allora è solo presunzione fare delle proprie idee un Credo. Io Credo nell’uomo sano,
che ama la vita e invece di filosofeggiare agisce. Ho fatto per molti
anni volontariato nei centri di igiene mentale, con i ragazzi tossici,
tirandone fuori molti. Purtroppo da quando lei non c’è più, ho abbandonato, e mi pesa. Tu puoi capirmi, quando se ne va una persona amata, si porta con se qualcosa di te, a volte ti senti a metà, giusto quello che resta per i figli. Devono crescere e bisogna sopperire alle loro esigenze, sperando che riesca sempre a trovare la forza da qualche parte e fare in modo che almeno loro, abbiano un sorriso e valori sani. In questo credo, quindi non porti domande su di me. Dal dolore si esce più forti o sconfitti, non c’è via di mezzo
io sono più forte!
Per toroseduto
Grazie per il commento, l’ho letto con estrema attenzione…
Debbo dire che è una teoria molto interessante, non ho mai letto i libri Brian Weiss, ma credo che lo faro, sono curioso…
Tuttavia tutto il tuo discorso regge sul fatto che ci sia vita dopo la morte. Detto in termini estremamente semplicistici sul fatto che il male che abbiamo fatto in una vita passata si ritorce inevitabilmente su quella attuale.
Il fatto è che nessuno sa se esiste vita dopo la morte.
Ho studiato l’ipnosi e la regressione ipnotica (benché non sia il mio ramo scientifico ho letto molto libri sull’argomento) per morbosa curiosità personale, e in tutti i testi (dai meno rigorosi ai più scientifici) trovi sempre che le cose dette sotto ipnosi siano attinenti a cose realmente accadute, anzi spessissimo sono suggestioni e cose crete dalla mente del paziente.
Il fatto che la persona ricordi cose di una “vita antecedente” non implica di fatto che tale persona abbia realmente vissuto in un tempo passato, bensì può essere causato da una rielaborazione del suo passato personale e attuale.
Discorso analogo per le esperienze post mortem.
Non si può essere certi sia dell’esistenza della vita dopo la morte, sia del suo esatto contrario.
Questo argomento è (e rimarrà a parer mio) solamente un mistero.
Come ho detto anche a minurta, io opero in ambito scientifico, pertanto le mie considerazioni sono strettamente frutto di una accurata osservazione, e della conseguente riflessione attinente la realtà delle cose.
La tua filosofia tuttavia, benché puramente ipotetica, mi affascina… non ne avevo mai sentito parlare…
Continuerò ad informarmi sull’argomento.
Oracolo
Per mili73
Mi dispiace molto per quanto ti è capitato…
La tua storia, tuttavia, non fa che darmi ragione.
Con te la vita è stata ingiusta, con altri no e con altri ancora invece è stata anche più ingiusta. Di per sé questo getta onta sulla vita, rendendola ulteriormente esecrabile.
Inoltre sono i vivi a soffrire e provare dolore, NON i morti. E’ dalla vita, non dalla morte, che nasce il vero dolore e la vera sofferenza.
Inoltre è spesso paradossalmente ed ironicamente la stessa vita a dare la morte.
Io ho sofferto le pene dell’inferno per 2 lutti avuti in famiglia. Uno di essi in modo particolare…
L’ho visto morire in maniera lenta e terribile e alla fine la morte è arrivata dando pace finalmente a quella esistenza piena di dolore e sofferenza.
E devo essere sincero… la cosa veramente straziante per me non è stata vederlo morire, bensì vederlo agonizzante in un letto, incapace di parlare, mangiare e addirittura bere. Completamente sofferente dalla mattina alla sera !
Come può essere giusta una vita che ti mette al mondo per subire tali (e anche più gravi rispetto alle mie) sofferenze?
Sono io ora che ti chiedo in quale ottica si possa elogiare la vita di fronte a tutto questo…
Oracolo