Cari amici,
permettetemi di scrivere due parole dedicate all’amico di sempre: il libro.
Quanta compagnia ho trovato nella lettura quest’estate! Ero partita per una settimana zaino in spalla senza nemmeno un libriccino per risparmiare peso, ebbene, sono presto andata in una libreria a comperarmi qualcosa da leggere, non potevo fare senza.
I libri mi hanno accompagnata fin qui, ai miei 50 anni; da piccola leggevo pochi romanzi, preferivo i saggi e dovevo anche dedicare molto tempo ai libri universitari, poi invece ho scoperto un autore dopo l’altro, innamorandomi di volta in volta. E sono arrivata a comporre anche una lista dei libri i cui non potrei fare a meno, quelli cioè che mi porterei nella mitica isola deserta, eh già, perché i libri si rileggono anche e si scoprono altre sfaccettature.
Per esempio ho riletto di recente Il signor Mani di Yehoshua e davvero questa è stata una lettura molto differente dalla prima, in cui c’era la fretta di scoprire tutta la storia. Questa volta mi sono gustata ogni parola e ogni racconto, e che meraviglia!
Non c’è nessun computer che possa sostituire il piacere dello sfogliare un libro e di immergersi nella lettura, che non sempre è uguale: si legge per conoscere, si legge per distrarsi, si legge per dimenticare, si legge per il puro piacere di ascoltare una storia, ecc. ecc. E si può anche leggere ad alta voce per altri, condividendo pagine o passi seri su cui riflettere o faceti su cui ridere.
Bene, basta così, non voglio peccare di eccessiva romanticheria. Ma volevo solo sottolineare quanto è importante non trascurare la lettura e l’amico libro.
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Categorie: - Cultura
Ciao,
io penso che anche il ritratto dovrebbe avere le sue regole. Da un po’ di tempo la parte descrittiva viene disegnata in maniera molto approssimativa. “Questo amore è una camera a gas” . dai… Fidarsi di un uomo non è semplice, tanto più che gli uomini in generale non sono amanti della vita sedentaria strutturata intorno ad una famiglia diversa dalla famiglia d’origine. Tutto il resto è campeggio. La donna capta questa paura atavica dell’uomo che è riuscito a dominarsi e, a seconda della sua sensibilità, sorretta dalla forza della fede, trova il modo per trasfigurare degli stati d’animo che ella percepisce attraverso il suo sesto senso e che ripropone alla lettera. Questo calvario quotidiano dell’uomo e della donna prima e della famiglia poi non potrà mai essere soppiantato da immagini che negano la nostra natura. Secondo me la donna ha tutto il diritto di essere stanca e quindi di non riuscire a capire perché il marito si sente, maltrattato e vive stati d’animo di sofferenza e agonia che lo portano ad essere insofferente e lamentoso. Ci sono reazioni che purtroppo dobbiamo imporci. L’una e l’altra immagine possono essere tollerate, ma guai a normalizzarle. Un uomo che si sente a suo agio nella “confusione” (ad un’ora del giorno in cui la famiglia non aspettava nessuno), che nonostante tutto conserva il suo aplomb, ti comunica una serie di cose che non sei in grado di capire.
[…]Ti senti come un asino in mezzo ai suoni perché la donna, a tutte le età, non sviluppa mai la malizia che le cuciono addosso incontri e delusioni. Ci sono cose che (almeno dal mio punto di vista) si scoprono nell’intimità e quindi non si scoprono mai perché non basta essere disinibite per vivere l’intimità con un uomo. A me non è mai capitato, ma ci sono cose che si capiscono. Non è necessario acquisire esperienze. Si capisce da tante cose. Alla fine è proprio questa “ingenuità” a creare problemi nel quotidiano, quando cerchi quella comprensione che non riesci a trovare. Pensi di aver costruito chissà che cosa con il tuo entusiasmo e ti ritrovi accanto un uomo che guarda l’orologio, che si sente naturalmente attratto da altre donne, che va per conto suo. Fortunatamente ci sono le eccezioni, ma questa saggezza costa sacrifici che la vita non richiede a tutti. E poi oggi i lunghi fidanzamenti aiutano a far maturare il rispetto. Quello che viene a mancare quando gli uomini si sentono arrivati. “Quanto ci hai messo, quanto non ci hai messo…” E magari eravate usciti per far visita ad un parente. Il suo rapporto con il tempo te lo fa vivere come un adolescente, con tutto quello che la cosa comporta. Io ad esempio non riesco a relazionarmi con uomini più grandi di me che si comportano come se il tempo scorresse al contrario. Il mio pudore me lo impedisce… mi suggestiono emi blocco. Il tempo per me è sacro.