Lettera aperta di un uomo qualunque ad un qualunque sindaco di un qualunque comune del meridione d’Italia sottoposto al rispetto alle restrizioni di movimento dei cittadini per contenere la diffusione dei focolai di Coronavirus.
Apprendo che in un supermercato si sarebbe verificato il rifiuto da qualche cittadino del pagamento della spesa per mancanza di soldi. La notizia non meraviglia e spinge a rivolgersi ai Sindaci perchè si attivino ai fini dell’individuazione di tutte quelle famiglie e persone che hanno visto decurtato il loro reddito. Mi riferisco a tutte quelle famiglie e persone che non possono continuare a fare quelle prestazioni lavorative, frutto di quell’economia sosì detta sommersa, che permette integrazione del reddito ed in alcuni casi di sopravvivere.
Per essere più chiaro mi riferisco a prestazioni di: a) assistenza ad ore a persone sole e non completamente autosufficienti; sorveglianza di minori durante l’assenza dei genitori per motivi di lavoro; aiuto domestico; aiuto per piccoli lavori manutentivi; piccoli lavori agricoli o artigianali; etc.etc.
So bene che il moralista di turno mi giudicherà male perchè il riferimmeto è al tanto criminalizzato lavoro nero ma è quel lavoro che forse fino ad ora ha garantito la tenuta sociale delle nostre comunità e ritengo che i Sindaci dovranno attivarsi e continuare a garantire questa nostra società anche perchè fino ad ora si sono sempre tollerate,da parte di tutti ed a tutti i livelli, quelle atttività.
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Prova a venire qua al super di Vergate s.M., a mettere nel cesto una boccia di narda e poi a dire che non hai i soldi.
Il nome del mio paese è molto evocativo di quello che ti farebbero.
Caro yog. Prova ad aver fame. Vedrai che non tu preoccuperai del nome del tuo paese.
Ma quel “F.amoroso” è una casualità o davvero ha a che fare con la fame?
E invece faresti bene a preoccuparti tu. Se lo sei già, non tenere conto dell’avviso. Finché hai tempo da scrivere qui, fame non sai manco che vuol dire.
Le sono solidale, sig. amoroso.Gia’ i problemi da lei citati,sono stati affrontati nella conferenza stampa di ieri dal premier conte, che a BELLE PAROLE si impegnerà(con TUTTE LE SUE ENERGIE!!cosa da non dimenticare)a garantire AIUTI alle famiglie in difficoltà(e per questo,visto il DISGRAZIATO momento,L’OBBLIGO di replicare con IMMEDIATI ed INDISPENSABILI BEI FATTI!!!).
IO risiedo a Mantova(quindi LOMBARDIA) e pur non essendo in situazioni tipo Bergamo(sempre nei migliori pensieri) É PIÙ CHE PALPABILE IL DISAGIO dovuto allo stop alle attività e marginalmente, ma non trascurabile,anche per
gli introiti del “lavoro in nero”sempre da lei citato.
Concludo,però,di non scartare a priori ciò che ha affermato yog perché, ANCORA, non si può dire (E SPERO PROPRIO MAI!!!):”NON PAGO PERCHÉ IL MERDA19-VIRUS NON MI FA ENTRARE SOLDI(anche e, soprattutto,In NERO)”.
Come si DICE in’sti casi “CHI VIVRÀ,VEDRÀ! (ricco o povero che sia). Le auguro ancora OGNI BENE,Sig.amoroso.
Yog, ti dovresti solo vergognare… leghista ubriacone.
Tu che appena è uscito il DL che assegnava 600 euro ai lavori autonomi ci hai tempestato di telefonate per sapere come si presentava la domanda.
Vergognati!
A’mmario, ma ti pare che uno come me sprecherebbe il suo tempo a chiedere 600 € a chicchessia? Per telefono poi? Dai i nummeri?
Eddai… con 600 € non ti paghi manco la pizza e birra per 15 giorni, non siamo ridicoli.