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Lettera pubblicata il 31 Marzo 2009. L'autore ha condiviso 8 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore cosmos.
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Sono pienamente daccordo con Ombra, siete contrari agli incentivi agli imprenditori, ma manifestate se un sacco di gente viene messa in cassa integrazione o, ancor peggio, viene licenziata.
Grazie a Montezemolo tanti capofamiglia portano avanti un’intera famiglia.
luc
prostettiva minimalista.. quello da te citato è proprio uno dei casi che convalidano quanto ho detto, forse tu non hai capito cosa è successo alla AIG proprio perchè tutto è nato in america, gli europei hanno semplicemente fatto “acquisti” mirati a guadagnare sulla compra/vedita di “debiti” con la speranza che tanto in quel posto se lo prendono solo le persone normali, invece se lo sono preso loro in quel posto e a dirla tutta ne sono anche felice, così la prossima volta ci pensano 2 volte prima di fregare la gente comune.
Secondo forse ti sfugge che mentre noi stati europei per stampare soldi dobbiamo farlo solo in base a parametri fissi gli USA stampano soldi come e quanto vogliono perchè non devono chiedere nulla a nessuno.
I tassi invece non c’entrano proprio nulla, quelli servono per muovere l’economia incentivando le industrie a richiedere credito a basso costo e anche alla gente comune per magari farsi un mutuo a tasso fisso a 30 anni, i tassi bassi inoltre evitano che grossi capitalisti speculino sulla moneta o sui titoli di stato.
no giioia89, io sono procapitalismo (anche la Cina lo sta capendo invadendoci di prodotti) e per l’ iniziativa privata, vero fulcro di un’economia libera, ma ci sono dei limiti che non si possonio superare ed ormai siamo arrivati ad un capitalismo estremo (troppo produzione , troppi consumi), che ha portato a questi casini, anche se spesso l’itervento statale ha combinato i suoi guai (vedi fiat, alitalia ecc). Secondo me si deve trovare un equilibrio ( tra domanda e d offerta)non si possono produrre ad es 100000 auto quando la rischiesta è minore,perchè alla prima fesseria, succede come sta succedendo adesso, ovvero vendite zero, fabbriche ferme.
Gli incentivi sono solo un palliativo, Prodi fece uguale qualche anno fa, risolse il problema del momento, ma oggi dopo 10 anni ci ritroviamo con lo stesso porblema, più accentuato per via della crisi e del numero di auto maggiore.Secondo me ci vuole intanto più protezionimso,per difendere i prodotti Italiani da quelli esteri ( ad es. la concorrenza scorretta cinese ha distrutto il mercato italiano), salari più alti in genere per incoraggiare i consumi ed i risparmi, e quindi tasse ecc più basse, per dar modo alle imprese di respirare, produrre di più e meglio. Non c’è altra via, ed aggiungo un po retoricamente che si potrebbero recuperare un po di soldini,tagliando di brutto i costi della politica, che è l’unica a non sentire la crisi (caro invalidos, come ti capisco).