Nuovamente allo stremo delle forze.
Un esordio del genere per chi mi conosce non mi rappresenta ma… La realtà è che sono sola.
Profondamente sola.
Ancora una volta mi sfogo e mi faccio forza nel mio privato, nel mio silenzio.
Nessuno che mi dedichi mai attenzioni a livello personale, che mi ascolti o si chieda come stia.
Nessun appoggio morale, sfogo, nessun calore e presenza umana.
Più vado avanti, più tutto ciò non mi stupisce per nulla.
Sempre meno mi fido degli altri.
Peraltro quelle uniche, contate persone che hanno un contatto stretto con me sono migliori degli altri a ferire.
Mi chiedo allora che senso abbia combattere, quando abbiamo sempre da tenere testa ad una vita che ci ha negato molto e fatto soffrire sempre, che ci ha privato di molti dei nostri averi e che, dopo tutto ti porti a conoscenza con durezza del fatto che non si può sempre lottare, essere deprivati ed essere al contempo in perenne solitudine.
Delle volte, il vuoto che ho attorno mi porta via tutto.
La voglia di vivere, la forza, l’impegno che si mette non trova più senso in una privazione del genere.
C.
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Categorie: - Me stesso
ciao, la solitudine credo sia il problema da cui poi si generano tutti gli altri, la tristezza, la depressione etc.. che dire, io anche spesso vivo questa situazione ma forse la capacità relazionale è un valore al quale dobbiamo credere con più forza, più continuità, non so.. vedo che nella società tante persone non sono sole, mi chiedo se hanno capacità maggiori delle mie e di chi fa più fatica a stare con gli altri.. è difficile dire
..E allora?
Un autore del trecento, Franco Sacchetti, narra una serie di vicende legate alla vita di Barnabò Visconti, signore di Milano. Visconti dominò la scena politica italiana per circa trent’anni e Sacchetti lo identifica con il signore che esercita il potere in maniera decisamente arbitraria… erano gli anni in cui nelle città comunali si andavano affermando le grandi Signorie, mentre a Firenze si rafforzava il potere dei mercanti e dei banchieri. Di fronte a Barnabò troviamo un mugnaio che rappresenta il popolo abituato a subire il dispotismo dei potenti. La novella si conclude con la similitudine tra signore e fortuna, tra la sua irrazionalità e l’imprevedibilità della vita. Il tuo stato d’animo riflette una sfiducia nei confronti della democrazia. Ti fidi sempre meno degli altri perché inconsciamente avverti che ci potrebbe essere un pericolo. Ti senti inquadrata! Si spera che negli anni a venire il clima possa andare via via rasserenandosi! Per adesso ti consiglio di non proiettarti troppo in leggi o in quello che vedi su uno schermo… il tuo punto di vista è altrettanto importante. Virtù come l’intelligenza e la nobiltà di cuore ti aiuteranno a fronteggiare le situazioni difficili che ti si presenteranno nel quotidiano. Se ti lasci prendere dal panico potresti passare dalla ragione al torto: ci vuole molta fiducia! Non impantanarti nei processi alle intenzioni, sii sempre pronta a dire la verità e non pensare di avere qualcosa di cui vergognarti!
@rossella.
“Virtù come l’intelligenza e la nobiltà di cuore ti aiuteranno a fronteggiare le situazioni difficili che ti si presenteranno nel quotidiano. Se ti lasci prendere dal panico potresti passare dalla ragione al torto: ci vuole molta fiducia! Non impantanarti nei processi alle intenzioni, sii sempre pronta a dire la verità e non pensare di avere qualcosa di cui vergognarti!”
Sembra l’oroscopo del mese.
Un caro saluto. G
A parte che di quello che scrive Rossella non si capisce mai un tubo
@LunaRiflessa, se posso permettermi,da cosa nasce questo tuo senso di solitudine e sfiducia negli altri?
Cioè, ti crei il vuoto attorno e poi “il vuoto che ho attorno mi porta via tutto”
Nessuno ti crea il vuoto attorno, sei tu a crearlo. Se questo ti fa male, allora non farlo! Scegli bambina, se non è zuppa è pan bagnato!
Non credo ci voglia il cervello di Keplero …
LunaRiflessa,
quanti anni hai? che ti è successo per averti abbattuta così? ti ascolto e ti aspetto.
Un caro saluto
Ciao LunaRiflessa,
mi ha colpito molto la tua lettera e credimi ti capisco benissimo e ti sono vicina. Quanti anni hai?
La solitudine – che io preferisco chiamare “solitarietà” 🙂 – è spesso il prezzo che si paga quando si è persone corrette, sensibili, leali e autentiche…di quelle dure e pure, che non sanno fare buon viso a cattivo gioco e che non accettano compromessi.
sono d’accordo con te, è dura..durissima. E a volte si è davvero stanchi di combattere e di contare solo su noi stessi. Tutti abbiamo bisogno di un po’ di tenerezza, dolcezza, felicità…o semplicemente di qualcuno che si prenda cura di noi. è umano. Non so cosa consigliarti o quale soluzione proporre al tuo malessere perchè io stessa vado avanti giorno per giorno…e ho deciso – nonostante tutto – di non smettere mai di combattere. Senza una “lotta personale” la vita non è vivere ma solo esistere. Io non ci riesco ad esistere e basta e forse nemmeno tu.
Il frutto di tutto questo? forse la libertà e la soddisfazione di guardarsi ogni mattina allo specchio con dignità e senza maschere.
un abbraccio virtuale!