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Lettera pubblicata il 16 Novembre 2016. L'autore, Natosbagliato, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Grazie Rossella e Suzanne. Io cerco di metterci quel pizzico di impegno, ma vedo che l’insuccesso è sempre dietro l’angolo. Non so se è colpa mia che mi faccio troppi pensieri o se è la mia scarsezza in fatto di esperienza lavorativa. Alla fine il mio vero, unico, grande problema è il non avere un lavoro. Avendone uno che mi permetta una vita dignitosa, sarei la persona più felice della terra. Sono disposto ad accettare dei lavori che non mi piacciono, ma fino ad un certo punto, però. Secondo voi è normale continuare ad ingoiare merda dai titolari? Sentire “ma ti sto pagando regolarmente” quando invece vado alla camera di commercio e scopro che non sono registrato. Quando l’ho detto al capo, mi minaccia di morte perché “se dico che lavoro in nero mi ammazza” e non mi chiama più per lavorare… i lavori nella gastronomia mi hanno sempre fatto schifo per la ridicola competitività che esiste. Vorrei solo lavorare in ufficio, farmi le mie otto ore e avere un contratto. In questa nazione però, sembra una sfuggente utopia.
@NATOSBAGLIATO Io invece vivo al contrario..faccio la pratica d’avvocato a un rimborso spese misero in settimana mentre nel week end non trovo mai nulla! è tutto frutto della situazione attuale! ascolta le critiche ma solo quelle costruttive.
Per me sei troppo statico, ti devi attivare, devi tirare fuori l’energia che sino ad ora hai nascosto, so che ce l’hai da qualche parte. Una persona energica e positiva vive meglio la vita e se parti già prevenuto e pessimista è la fine,…ma per il lavoro non ti possono aiutare i tuoi a torvare qualcosa ?cosa fai duante tutta la giornata ? ps il cv portalo di negozio in negozio a mano, molto meglio che on line
Ah ma se volevi solo lavorare 8 ore in ufficio allora non c’è problema,io pensavo che preferissi andare a spaccarti la schiena in fabbrica!
stesso consiglio di prima,fatti vedere da qualcuno (bravo)
sottoscrivo Angwhy
Caro Natosbagliato, non voglio usare frasi consolatorie perché ti porterebbero nella condizione di peggiorare la tua tristezza e demotivazione.
C’è una sola cosa da fare: REAGIRE.
Non esisterà un momento della tua vita in cui avrai un’illuminazione che ti farà aprire gli occhi sulla tua crisi attuale. Non te lo dico per cattiveria, ma te lo dico con estrema sincerità.
Purtroppo ci hanno cresciuti con l’idea che dobbiamo seguire le nostre passioni, e se non ci riusciamo automaticamente ci sentiamo falliti.
Sai cosa ho imparato invece? Che per essere felici e soddisfatti della propria vita non bisogna per forza inseguire una passione.
Io sono sempre stata appassionata di scrittura, ma sai di che cosa mi occupo? Di Network Marketing.
E se lo raccontassi ai miei vecchi amici del liceo mi prenderebbero per il c*lo perché io a scuola ero un’asina, sono pure stata bocciata un anno prima della maturità e mi sono ritirata da scuola. Ho fatto i peggiori lavori, e adesso, da un anno a questa parte, posso dire che sono davvero felice e realizzata della donna che sono diventata. Mi ricordo che quando cercavo di diventare una scrittrice, ero perennemente depressa perché mi ritenevo inutile, incapace, non riuscivo a farmi spazio tra gli altri, sempre inadeguata. E allora sai cosa mi sono detta? Adesso cambio strada. E così ho fatto. Ci ho dato dentro, mi sono imposta degli obiettivi e ci sono arrivata non perché era il sogno che avevo quand’ero bambina, ma semplicemente ho creduto che nella vita nulla è perduto.
La tua ragazza potrà stufarsi perché accanto a sé vuole un uomo deciso e sicuro, non vuole fare la tua psicologa, e il fatto che non vuole figli perché tu le hai detto che non li vuoi, non significa che sia felice così.
A lei non importerà che tu diventi un uomo ricco e di successo, a lei interessa che tu sia forte e determinato a trovare una soluzione quando tutto va da schifo.
Ha ragione davvero Elenawi. Sai di cosa ero appassionato io? Della stessa cosa cui è appassionato Trump, solo che io avevo meno mezzi. Però nella vita mi sono dato da fare e sai cosa faccio adesso? Mi faccio di narda da mattina a sera, che non costa tanto meno dell’altra passione, ma è più pratica e non rischi di prendere malattie; oltretutto alla narda non devi fare il regalo di Natale. Tornando al concreto… se non ti piace fare una mazza e non sai fare una mazza, resta in Italia un solo campo lavorativo dove assumono. Vai in seminario (non quello del Consorzio Agricolo, lì non ti prendono), mangi per qualche anno gratis e poi con un po’ di pazienza ti sistemi. Per essere felici non è che uno deve per forza saper far qualcosa o essere utile alla società. Rilassati. Al limite fai un furto al supermercato e ti sistemi un paio d’anni in galera, è noto che lì si possono fare conoscenze di assoluto interesse. Non darti pena, quando c’è un problema, c’è (almeno) una soluzione.
Caro Yog, bé la narda porta guadagno solo se ci crei un business dietro, ma se la consumi e basta, spendi solo soldi 😀
Trump e sciocchezze varie a parte, non esiste niente che non possa essere creato e commercializzato. Per essere soddisfatti della propria vita non è necessario fare qualcosa di utile alla società, ma a sé stessi, e non ho mai conosciuto nessuno che sia contento di accontentarsi di fare il minimo indispensabile.
Per quanto si possa essere pigri di natura, persino mangiare e vivere a sbafo sotto gli altri a lungo andare crea ancora più sconforto e delusione di te stesso, anche se lo si nega per far credere che in fondo ci va bene così.
Certo, Elenuccia, la narda se non la vendi ma la consumi ammetto che non è un grande affare. Però non bisogna essere avari e tignosi, i soldi non te li porti nella tromba. Neanche in quella delle scale.
Yog, che cosa c’e’ di cosi’ irrisolvibile nella tua vita?
Non e’ una domanda ironica o da presa in giro.
Capisco che non sei ironica, Elenuccia, ma confido che nel giro di qualche decennio sarà tutto risolto, perciò non tratterei l’argomento. E comunque non qui.