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Dopo un anno la penso ancora

di matt76

Ciao a tutti,

sono stato lasciato da circa un anno dopo 5 anni di convivenza, è stato un anno durissimo, ho dovuto ricominciare tutto da capo, cambiare lavoro, casa, etc. Etc. 

Dopo qualche giorno dal fattaccio ho scoperto che lei si frequentava e si scambiava messaggi con un altro…non vi dico, sono sprofondato, è stata durissima. Ora a distanza di un anno mi sono a fatica ricostruito tutto, una vita nuova, qualche uscita con due/tre ragazze. Pare però che tutto questo non serva, ancora la penso e ci sto male, per come mi ha trattato, per tutto il male, perché ha distrutto tutto ciò che in cinque anni avevamo costruito insieme…i giorni passano, sono oramai 6 mesi che non la sento e non la vedo più, ho chiesto ai tanti amici in comune di non dirmi più niente di lei, l’ho bloccata su fb così da non poter vedere niente di lei, non le ho più scritto non l’ho più cercata anche se avrei voluto sentirla vederla e poter parlare in lei tantissime volte….è come una tortura, a volte sto bene e non ci penso altre volte è ancora molto dura…non riesco a capire se sia normale tutto ciò che sto passando, se ancora a quasi 40 anni è normale non riuscire ad accettare al 100% che le cose siano andate così e continuare a soffrirci..

Spero il tempo mi aiuti, un forte abbraccio a tutti quelli che soffrono, non mollate mai ragazzi, forza e coraggio e sempre a testa alta!

Lettera pubblicata il 29 Giugno 2016. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 11 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    S -

    Ciao,
    guarda, ho vissuto qualcosa di simile, anche se la mia era una storia più breve. La cosa che fa star più male è la sensazione di essere stati cancellati completamente da una persona che diceva di volerti bene e di amarti.
    Purtroppo la conclusione personale che ne ho tratto è che se ci si è voluti DAVVERO bene non ci si cancella, piuttosto la storia finisce ma dopo il giusto tempo la persona non la vuoi perdere. Invece se ti ha cancellato, come è successo a me vuol dire che non ti voleva davvero bene, non era legata a te in maniera davvero autentica. Certe persone non ne sono davvero capaci, non sanno nemmeno cosa voglia dire voler bene a qualcuno. L’amore può finire ma è una cosa diversa.
    A maggior ragione una od uno che ti molla mentre sta gia flirtando con qualcun altra. Proprio per quest’ultima ragione devi farti forza. Se una che durante una fase negativa della storia già se la fila con un altro può ripetere la cosa… la vuoi indietro?

  2. 2
    Matt76 -

    Ciao S
    Grazie per la tua risposta, condivido in pieno tutto, no non la rivorrei indietro oramai qualcosa si è incrinato, si è rotto ed è irreparabile..
    Hai pienamente ragione nel dire che la cosa che fa più male è il fatto di essere cancellati così dopo 5 anni convissuti insieme tutti i giorni…
    Purtroppo bisogna prenderne atto e andare avanti anche se a volte non è facile ed è una continua guerra contro se stessi. Ma i fatti parlano più delle parole…
    Sarà difficile fidarsi ancora di qualcuno dopo tutto questo casino…

  3. 3
    Golem -

    Amico mio, le emozioni non si cancellano, ormai su questo forum è Cassazione e io rispetto le sentenze.
    Pensa che ho detto a una certa Ginevra – che sta messa peggio di te dopo otto anni – che neppure se compra un negozio di cancelleria ci riuscirà. Vedi tu. Al limite se conosci un Cancelliere potresti tentare con lui, che è del mestiere, ma non garantisco il risultato.
    Certe “emmozioni” sono indelebili.

  4. 4
    Matt76 -

    Ciao Golem,
    Sono d’accordo amico, le emozioni non si possono cancellare almeno non tutti ci riescono, perché pare ci sia chi ci riesce vedendo i loro comportamenti. La cosa più saggia che si può fare è imparare a conviverci ed andare avanti tranquillamente, arriverà forse quando sarà il momento giusto qualcuno in grado di regalarcene di nuove!
    Un abbraccio golem

  5. 5
    Golem -

    Ricambio l’abbraccio, ma comunque cerca un Cancelliere. Anche in pensione. Potrebbe servire.

  6. 6
    gimmy -

    Carissimo Matt, è normalissimo quando si ha amato profondamente una persona non riuscire a dimenticarla dopo una separazione. Non esistono fasce di età, che permettono di attraversare il dolore con più sopportazione, c’è solo il tempo come rimedio che gradualmente ce ne farà fare una ragione e attraverso il naturale percorso della vita si va avanti cercando di non pensare agli atti crudeli subìti, anche se i ricordi a volte si presentano come spot intermittenti nel film della nostra storia. Solitamente è più facile lasciare quando dall’altra parte cè già l’alternativa, se siete arrivati a questo punto è chiaro che ci sono state delle mancanze dette o non dette non sò, ma sicuramente non volutamente risolvere. Almeno ha avuto il buon senso di non continuare e non seguire storie parallele come molti fanno all’insaputa dei partner, figli, con una beata tranquillità e senza il minimo scrupolo, senso di colpa che personalmente fa rabbrividire. Stai proseguendo con l’atteggiamento giusto, non voltarti indietro e abbi pazienza, supererai tutto come chiunque altro ci sia passato prima di te. Auguri 🙂

  7. 7
    Yog -

    Scussa. Ma se sei quarantino e sei stato cinque con la zita, che minghia hai fatto per trentacinque anni trentacinqua?

  8. 8
    Riccardo -

    Ciao Matt, intanto ti posso capire benissimo perché una cosa analoga mi è successa precisamente l’anno scorso. La mia opinione che non è corretta, lo so, ma è che queste ragazze ormai ci trattano come trattano un vestito. Ma a parte questa mia sicuramente errata interpretazione, ti posso aiutare con una domanda che mi sono fatto anche io quando sento quel dolore insopportabile di mancanza, di delusione, di morte: Che cosa rende la mia vita in questo momento difficile?.

    ciao caro, un forte abbraccio fraterno.

    Ce la stiamo facendo!

  9. 9
    Matt76 -

    Ciao ragazzi!
    Grazie a tutti per le vostre risposte, sono sempre parole di conforto che fanno bene! Riccardo la tua domanda è bellissima, e la mia risposta è che solo noi se ci pensiamo bene ci rendiamo la vita difficile, con i nostri pensieri inutili e negativi quando arrivano i momenti di sconforto, ma la gente come noi non molla mai!
    Ce la stiamo facendo!!!
    Un abbraccio a tutti

  10. 10
    J.J Bad -

    “e ancora a quasi 40 anni è normale non riuscire ad accettare al 100% che le cose siano andate così e continuare a soffrirci..”

    Purtroppo i “carnefici”, come nel tuo caso, sono mossi da puro egoismo. Quindi sì, è normale alla tua età, perchè tu sei maturo mentre lei no. Tu volevi costruire, mentre lei ha voluto distruggere.
    I nostri genitori e i nostri nonni a 40 anni erano gia uomini con responsabilità e una famiglia a cui pensare.
    Oggi le persone a 40 anni sono prese dai mille contatti su smartphone e facebook, dalla vita mondana, e non hanno assolutamente voglia di prendersi troppe responsabilità e di fare sacrifici.
    Il fatto tangibile però è che certi comportamenti li possiamo giustificare a 20 anni ma non a 40. A 40 siamo persone adulte, fatte e finite. DOBBIAMO sapere cosa vogliamo dalla vita a 40 anni, non ci sono scuse!! E non mi frega nulla di sentire scemenze tipo “ma l’amore può finire così come è iniziato” e simili alibi copia/incolla. Questo ragionamento va bene per un ventenne, non per un quarantenne…eppure queste giustificazioni assurde oggi vengono sfoggiate con assoluta faccia tosta anche dai quarantenni!
    La società in cui siamo nati si è da sempre basata sulla costruzione e sull’investimento. Oggi invece molta gente non si rende minimamente conto di quanto si comporti e ragioni in modo superficiale e precario, poichè non conosce il “valore del dolore”, il valore del sacrificio, il valore di AMARE qualcuno DAVVERO. Non a caso è sotto gli occhi di tutti che questa società ormai è mossa solo dal consumismo e non più dai valori.
    Ma viene un tempo in cui si pagano le conseguenze di tutte le scelte immature e deresponsabilizzanti prese in età adulta.
    La ruota gira per tutti, solo che certe persone sono troppo occupate a soddisfare gli istinti primari per metterlo in preventivo.

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