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Lettera pubblicata il 18 Dicembre 2007. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore angelica.
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purtroppo per colpa dei miei genitori ho perso un ragazzo stupendo che mi ha amato come nessuno mai. Purtroppo me ne sono resa conto troppo tardi. Ciao e tieni alla larga famiglie così
angelica, son passati anni e spero si sia risolto tutto per il meglio. Io ho provato queste dinamiche appena andata a convivere, dopo 10anni di ‘fidanzamento’. In realtà sapevo che mia suocera è il tipo che è, non è un mistero. Ma per 10anni non è mai riuscita a ledere la mia/nostra vita, per quanto lei fosse una che con il carattere che si ritrova ha tenuto in stress i suoi famigliari da sempre. Lui non era certo un mammone, anzi lucido nel considerare i difetti di sua madre, pur amandola, com’è sacrosanto che sia! Complicato descrivere la biografia famigliare del mio lui e quanto comunque lui abbia dovuto sopportare e schivare per star tranq. Cmq eravamo felici, avevamo la nostra vita. Io da parte mia ho sempre avuto un rapporto normale con lei, non esageratamente pappa e ciccia e con la giusta dose di vaccino per riuscire a non entrare in conflitto ma neanche a farmi invadere/travolgere. Di suo a casa sua lei è un generale nazi, solipsista, convinta di sapere tutto lei e di avere sempre ragione e che mette commento su qualsiasi cosa. Ma a parte che su tutto questo lui era assolutamente obiettivo e anzi sdrammatizzava in senso costruttivo (quindi non ho neanche mai avuto bisogno io di fargli vedere l’evidenza) io avevo un vaccino anche per aver avuto una ex suocera terrifica (sul serio, ci distrusse per gelosia e scene e robe ufo una storia a me e il mio ex da ragazzi). Per dieci anni mia suocera é stata quel che era, intendo dire carattere etc, generico, non rivolto in modo specifico a me, e non è stata un problema mio, se non nella misura in cui lui era cmq stressato in quella casa. Qdo abbiam preso casa in affitto, in modo autonomo, gioioso, sereno, è esplosa la ‘bomba’. Che ci ha, e soprattutto mi ha, travolta per anni. Lungo da spiegare e ho scritto altrove. Ciò che posso dire è che ovviamente, anche se al momento fu uno shock perché è quando si va a vivere da soli che pensi anzi che si sarà semmai più liberi e sereni di prima, ovviamente c’è una logica se queste dinamiche esplodono con convivenza e matrimonio, o nascita di figli, per gelosia e perché pensano di perdere il controllo. In più lei voleva a tot costi che lui (e sottolineo lui) comprasse la casa che aveva puntato lei e ci mise pure il ricatto, dipingendo la mia reazione a ciò come menefreghismo, immaturità e usando il fatto che avevo studiato rigirandola sulla mia minore forza economica in quel momento e tipo io anche avessi tot le pretese
mentre lui si era spezzato la schiena per anni e io, ‘ovviamente’, studiando (e lavorando pure, cmq) e avendo (eravamo d’accordo io e lui e lui anzi aveva molta stima) fatto una sorta di praticantato per il mio lavoro (pagato, sottolineo, ma non cifrone, e cmq facendomi nu mazzo così e con soddisfazioni. Tanto che mi fu anche prospettato per esempio un trasferimento strapagato, che io rifiutai, perché, per me, ‘tenevo famiglia’ e eravamo appena andati a convivere. E lei aveva anche appena cominciato a mettere tensione, zizzania, anche se era l’inizio di un crescendo), dicevo per dipingermi tipo un’immatura che si era grattata invece di lavorare. Io mi laureai quando lei aveva già iniziato ad armeggiare e infatti a parte farmi riferire delle congratulazioni fece finta che la cosa non esistesse. Non che volessi una medaglia, non penso neanche che la laurea sia un in più o un in meno, però pur sempre non l’avevo trovata nelle patatine. E avevo interrotto tra esami e tesi per lavorare. Peraltro da quando mi conosceva avevo fatto lavori di tot i tipi, sia da quando avevo 20anni, coerente con la mia strada, ma non certo principessa sul pisello. Certo era che non potevo aver via gli stessi soldi di lui, che lavorava e basta da prima, senza spese (io sì, univ inclusa a mio carico negli anni in cui, per lavorare, non mi laureai) e tra l’altro in famiglia. Mentre io comunque come 3/4 della popolazione dovevo scrivere da me il mio presente e futuro lavorativo, anche con caparbietà e inventiva, e anche qualche coltellata nella schiena. Lui era sempre stato dalla mia parte. Fu felice quando mi laureai. Eppure, chissà come mai, ah? Disse ‘è una cosa che hai fatto PER TE, mica per noi. E non ti dà soldi’. Da notare che lui materialista non era mai stato. Concreto, quanto me, ma non materialista. Se lui doveva andare a pranzo e cena da sua madre ogni dì era perché era più comodo per via del lavoro in famiglia. Lei girò la questione (mentre mi dipingeva come una che si gratta tot il dì) in ‘con tot quel che avevi da fare non gli avresti fatto il pranzo in tempo’ e ‘tu non cucini verdure, chissà cosa avrebbe mangiato’ (è ovvio che io cucino anche verdure. Lei è malata riguardo l’alimentazione, io no). Tot ciò che scrivo oggi può sembrare evidente. Non lo era in gran parte perché io ne ho subiti gli effetti, senza capire perché il mio amore era diventato un alieno ostile, con tot una serie di dinamiche ‘folli’ e contorte nate da una manipolazione che io coglievo solo negli aspetti più evidenti, punta dell’iceberg, e negli effetti. Sapevo che lei c’entrava ma non quanto. Anche perché ero confusa dal cambiamento di lui. Ci ho messo anni a sbrogliare la quasi credo completa matassa. Ricollegando anche momenti, frasi, dinamiche. Nel frattempo ho avuto dolori personali. Oggi mi sembra lapallissiano e ‘semplice’, stringi stringi, ciò che si abbatté sulla mia vita come un tornado. Va detto che lui, così accade quando un vampiro ti succhia la vita, è stato a sua volta
ciao luna la tua esperienza ha molti aspetti che ricordano episodi della mia vita sentimentale. La mia situazione presenta un piccolo dettaglio: mia moglie, anzi ex moglie, era ed è totalmente passiva e remissiva nei confronti dei genitori. Posso dire che loro con l’aiuto di mia moglie hanno disturtto un matrimonio felice. A dire il vero io ho sempre notato questo attaccamento morboso alla famiglia ma pensavo che col matrimonio mia moglie avrebbe dirottato i suoi sentimenti verso la nuova famiglia. Ciò non è avvenuto ed i miei suoceri hanno fatto di tutto per mandarci al manicomio. A volte mi domando il perché di tutto questo odio e questa cattiveria. Eppure io li ho amati come se fossero i miei genitori. Mah…
ciao franco, grazie per avermi risposto e per la tua testimonianza. Capisco bene la tua domanda. L’odio irrazionale parte da dentro, da problemi di chi lo prova e legge la vita attraverso le sue insicurezze, egoismi, bisogno di controllo. E’ tanto negativo quanto impossibile da fermare attraverso la logica e la realtà, purtroppo. Io non ho amato mia suocera come una madre, mentirei, è oggettivamente insopportabile, per quanto stimi anche le sue qualità. Non le volevo neanche male, intendiamoci, non ho neanche mai avuto gelosie, competizioni nè mancanze di rispetto nei suoi confronti. Non ho mai pensato certo di dividerla da suo figlio. Io ho un grande senso della famiglia. – come dicevo pensavo anche di essere vaccinata perché tra i 18 e i 20 avevo vissuto (cmq 2 persone diverse, per quanto ugualmente irrazionali e ‘violente’) l’esperienza di una suocera gelosa, che in quel caso aveva fatto stare anche palesemente malissimo suo figlio. Rispetto a questa era molto più ‘verace’, palese, non subdola. Cmq invivibile, pesantissima, da ulcera. Ma chiaramente visibile. Sparava cose tali, offensive, che suo marito le diceva ‘smettila’. Era come una bambina viziata, polemica, che puntava i piedi, faceva sceneggiate inequivocabili. Fossimo stati meno giovani forse non ci avrebbe distrutto. Ma anche lui era giovanissimo, per quanto la storia fosse molto seria. Lavorava via dalla nostra città, anche in giro per l’italia, e prendevamo treni e ci organizzavamo per stare insieme, meglio di quanto certi adulti fanno. Riuscivamo a reggere sacrifici, distanze. Quando in teoria finalmente era qui e potevamo star tranquilli senza macinare km lei andava fuori di testa. In entrambi i casi ho avuto due ‘suoceri’ che pur diversissimi tra loro mi han voluto bene come una figlia e io a loro. Alla prima suocera volli ingenuamente bene e lei invece mi fece tanto male. Speravo sempre, quando tornava ‘normale’, che finalmente saremmo stati tutti in armonia. Con un’ingenuità della mia età che avevo, per quanto in altri aspetti fossi ‘grande’. Ogni volta era una delusione. Sai chi si accorse dei suoi sguardi storti quando io ancora vivevo su una nuvoletta? Mio padre. Io la adoravo e lui notò una stonatura. Io al momento gli dissi che si sbagliava. Poco tempo dopo: inferno.
Cara Luna, grazie a te di avermi risposto.
Come ti capisco e capisco ciò che hai provato.
Anche io ho dovuto subire i repentini cambiamenti di umore di una ex suocera instabile. Purtroppo i primi tempi ingenuamente pensavo che sarebbe tutto passato e che una volta sposatomi le cose sarebbero cambiate.
Mi sbagliavo di grosso.
La mia ex moglie, con tutti i suoi difetti, è comunque una persona a cui voghlio molto bene e che stimo comunque ma purtroppo non ha potuto nè soprattutto voluto tagliare il cordone ombellicale.
Di questa situazione i suoi genitori ne erano ben consapevoli e purtroppo ne hanno approfittato alla grande e sempre.
Per quanto ho potuto ho cercato di assecondare le loro richieste e necessità perchè volevo loro del bene e perchè vedevo mia moglie felice, ma ogni giorno che passava è stato sempre peggio.
Il nostro matrimonio è stato organizzato da loro con i soldi messi dai miei genitori.
Abbiamo comprato casa nel quartiere dei miei ex suoceri. Casa arredata dalla mia ex moglie sotto le influenze della mamma.
La domenica a pranzo da loro le vacanze da loro.
Ogni volta che mia moglie ha cercato (inconsciamente) di divincolarsi dalle loro pretese iniziavano i musi, le scenate, le offese gli insulti, rinfacciare tutto (!!!!!). Accuse di ogni genere e molto pesanti.
Io sul serio non ce l’ho fatta più. Eravamo arrivati al punto che la nostra felicità dipendeva dal loro umore. Loro felici e tranquilli noi felici. Altrimenti casini.
Ho provato a parlarne con mia moglie ma non ha voluto sentire ragioni. Ho cercato di creare una rete di protezione per la mia famiglia ma così ho perso anche mia moglie.
Alcuni we dicevo di non star bene e mia moglie mi preparava il pranzo e lei andava da mamma e papà.
Una volta abbiamo organizzato un fine sett. fuori città e guarda caso il papà giovedì si fa portare al pronto soccorso perchè dice di non sentirsi bene. Non partiamo.
Due anni fa non ho potuto prendere ferie ad agosto per ragioni di lavoro e lei mi lascia solo in città e va in montagna con mamma papà e zii.
è stata molto dura poteva essere un matrimonio felice. Peccato.
Ciao, vorrei condividere con voi la mia esperienza… pur non essendo sposata, sto vivendo un incubo iniziato 8 anni fa , dal quale mi è difficile uscire. All’epoca , costretta da una situazione familiare insopportabile, me ne sono andata con un uomo di 24 anni più vecchio (io avevo 27 anni , lui 51) , fidandomi delle sue promesse , illusa che la differenza di età mi avrebbe garantito amore, protezione, sostegno invece….mi sono ritrovata sola , totalmente dipendente da lui sul piano affettivo/psicologico ed economico. Da allora ho vissuto nella confusione, nel caos assoluto in balia di un personaggio che si è rivelato completamente diverso dall’inizio , instabile , violento psicologicamente, aggressivo verbalmente che usa i soldi per ricattarmi e farmi sentire una nullità. Non ho avuto alternative e da un anno conviviamo stabilmente, nella SUA casa, con i SUOI soldi, guido la SUA auto….insomma, sottolinea in ogni momento che tutto è SUO, secondo lui, anche la sottoscritta. Per quanto io mi ribelli sono comunque debole rispetto a lui , che si sente autorizzato a fare quello che vuole e trattarmi come gli pare. La casa in cui viviamo è un’abbinata con suo fratello , che rappresenta per lui il suo braccio destro, la sua famiglia (si difendono tra loro e attaccano e deridono me). Anche per questo si sente forte e imbattibile. Ho chiesto aiuto per uscire da questo calvario ma la risposta è stata sempre la stessa: non sei sposata e non hai figli, arrangiati. Chissà, forse se mi fossi sposata ora, avrei più tutele….così , invece, risulto una sua amica, un’ospite che può cacciare quando gli pare e che tiene a disposizione solo per la differenza d’età.
ciao sonia, purtroppo situazioni come la tua son più comuni di quanto si pensi e quando ci si accorge di essere caduti in una tela di ragno si è già ben ben avviluppati. Ma la via d’uscita esiste. Parte anche dal dividere i problemi reali e concreti, per quanto esistenti e ardui (è normale in questi casi) dalla percezione di impossibilità, debolezza, bassa autostima, confusione e frustrazione dovuta alla violenza psicologica. Non so chi ti abbia detto arrangiati e se in questo modo, tuttavia è importante che tu capisca che devi ripartire da te, per quanto difficile ti appaia, e non dalle concessioni che forse vorresti dai tuoi ‘persecutori’ i quali, ovviamente, non hanno alcun interesse a farti sentire con più autostima, autonomia, percezione corretta di te e delle tue risorse. E’ tutto suo, ma sei disposta, pian piano, ad entrare nell’ottica che tu potresti ripartire da te, con pochissimo, quasi niente e coi danni collaterali causati da questa brutta esperienza ma al contempo leggendo intanto te stessa in un’ottica di libertà, realistica autonomia e indipendenza da costruire? Io comprendo la tua rabbia, frustrazione e senso di ingiustizia. Tuttavia ti consiglio di non pensare che da moglie e madre ti sarebbe andata meglio. A parte che in questo ambito poteva anche essere peggio, chi agisce come dici tenderà sempre a evitare di darti una tutela e una facilitazione.
Conosco fin troppo bene il perverso gioco dell’ospite che descrivi. Se fossi sposata ti posso assicurare che ne avrebbe attuati altri. Comunque è in questo che vivi e l’idea che il punto stia nell’anello al dito o no è una manipolazione anch’essa. Il punto sta nella violenza, non nelle pseudogiustificazioni che si dà. Sta nel farti fuori ma nel farti credere che senza le ‘magnanime’ elargizioni che ti son concesse nonostante tu valga poco e ne paghi le giuste conseguenze, senza la trappola che ti uccide tu moriresti. A meno che lui, pensi, non diventi più normale e ti conceda sia la corretta ‘alimentazione’ sufficiente, fosse pure per riprenderti e riprenderti te stessa, sia la distanza di sicurezza da questa trappola. Ma, cara sonia, è la trappola stessa, anche nel suo metterti sempre in ottica di dipendenza, a farti ragionare così. Stai nella realtà, ma comincia a ragionare su come puoi, TU, passo dopo passo ridarti un concetto di indipendenza. E ricordati che meno chiedi a questi personaggi e più scioglierai la trappola in te, fatta di inganni loro e autoinganni. So che non è facile e hai tutta la mia empatia, ma è importante che tu colga gli inganni. Spero che nella tua città o vicinanze ci siano psicologi ferrati sulla questione. E’ molto probabile. Cercane uno o una se non ce l’hai. E ringrazia che siete solo conviventi. Sarà più ‘semplice’ lasciarlo indietro.
Cara Luna, grazie per la risposta. Per me è importante uscire dall’isolamento e questo mi è sembrato un sistema per iniziare. Gli psicologi mi seguono per un periodo , poi mi suggeriscono di andarmene da lui, lasciarlo(ma senza mezzi non so proprio come fare….) oppure di continuare la terapia privatamente (e si ripresenta il problema economico..) quindi mi sono ritrovata ogni volta punto e a capo. L’unico mezzo , per ora, a mia disposizione sono i libri che trattano nello specifico la violenza psicologica nella coppia, traggo forza da quelli ma, evidentemente , non basta. Sono stata il suo oggettino per tanto, troppo, tempo. Mi ha tolto tutta l’energia, mi ha condizionata a tal punto da non riuscire più ad arrangiarmi da sola. Mi ha dato della matta, paranoica, handicappata e io un po’ alla volta ho cominciato a dubitare di me stessa e credere alle sue follie …finchè, per paura cedevo alle sue voglie sessuali perverse, le cose andavano “meglio”, ora ,invece, che non riesce più a disporre del mio corpo come vuole, mi tratta come fossi niente. Mi ha manipolata per 8 anni e , incredibile, me ne sto rendendo conto solo da poco. Non c’è mai uno scambio affettuoso, ma i una carezza, un bacio, una coccola…gliele devo chiedere, ma lui sbuffa e fa tutto per forza. Quando mi viene vicino facendomi le moine, è solo per fare sesso (o sco.... ,come lo definisce lui) e se mi ritraggo perché in quel momento non me la sento, si arrabbia ed esce dalla stanza. Nella sua mentalità , dovrei essere sempre disponibile a soddisfarlo, anche quando sto male…è riuscito a raccontarmela per anni, causa la mia troppa ingenuità ed inesperienza, ma ora non ci casco più ed è molto irritato per questo. Mi ripete che la prigione me la sono costruita da sola, ma non mi sembra lui faccia tanto per aiutarmi ad uscire….tipico di chi manipola e vuole a disposizione la propria ‘preda’; se ne esce con continui messaggi contrastanti, accompagnati da repentini sbalzi d’umore che destabilizzerebbero chiunque… mi sto impegnando per uscire da questo tunnel , che a volte mi sembra senza fine, ma è dura. Scrivere e condividere mi serve , mi aiuta a liberarmi e sentirmi meno sola.