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Lettera pubblicata il 12 Marzo 2011. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore RA.
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@Ana Maria: stai tranquilla! Cerca di stare tranquilla! Dio vede e Dio provvede…sono sicura che saresti un’ottima mamma! Gli Ungheresi poi sono un popolo EROICO. Pure I Croati…
Certo che lo so Olla. Infatti io e mia moglie abbiamo un conto in comune e lei uno solo suo per ragioni nostre, ma del quale so il PIN.
È ovvio che mi riferivo alla separazione dei beni e dei conti come segno di “quel che è mio è mio e quel che è tuo è tuo”, a quello mi riferivo, mi sembra superfluo puntualizzarlo. Chi si sposa, e lo ripeto, immaginando che lo faccia per amore ma separando i beni, non mi fa pensare proprio a un grande amore. Non so tu che ne pensi ma per me è così.
Il mio matrimonio misto dura felicemente da ben 37 anni. Mia moglie, nordica, fa due lavori, oltre quello di tutte le casalinghe, è un’ottima amministratrice dell’economia domestica e non ha pretese da “High Maintenance”. Certo, siccome non ci manca “la cento euro” da spendere, qualche sfizio ce lo togliamo, ma insomma, generalizzare come hai fatto coi maschi italiani, pensando che tutte le donne del nord siano fatte con lo stampino e funzionino solo a caviale e champagne, mi sembra difficile da sostenere. Manco le mele sono tutte uguali, ma le nordiche sì. Tu sei sicura invece, sì?
Si, dare il proprio bancomat al partner, mantenendo i c/c separati, è mancanza di fiducia, perché si può controllare le spese che fa il coniuge facendo il saldo.
La fiducia è far confluire due stipendi, magari di quantità diverse, in un unico calderone che appartiene in parti uguali ad entrambi.
Invece C/C separati servono per controllare quanto conferisce lui e quanto lei e per avere fondi da spendere senza rendere conto al partner. Insomma, sfiducia e grettezza d’animo, un modo di fare del tipo “questo è mio e non me lo tocca nessuno, nemmeno il mio caro amore”.
Immagino che tu giri solo una quota dello stipendio sul conto cointestato. Magari versate ciascuno una cifra in parti uguali. In questo tuo sistema la famiglia è intesa come una società, in cui i coniugi sono solo soci in affari che conferiscono determinate somme in bilancio. Queste tutele del patrimonio mi ricordano il film “Prima ti sposo, poi ti rovino”. È così che intendi l’amore e la famiglia?
I nostri conti sono cointestati, per noi la famiglia è una cosa sola, nostra, non è metà mia e metà di mia moglie. Si attinge dal calderone unico indistintamente per spese personali o comuni. E chi se ne frega se ogni cento Euro che abbiamo, settanta li ho guadagnati io dalle mie entrate e quaranta lei dal suo stipendio. Ognuno prende ciò che ha bisogno, anche per spese personali. Noi due siamo un’unica entità. Capito la mentalità sottesa ad avere c/c cointestati?
Se ci separassimo ci divideremmo il patrimonio a metà, nonostante sia stato formato in maggior parte dai miei soldi. Sarei mortificato, distrutto per la fine dell’amore, mica per i dettagli economici.
@Trader: che SACCENZA! Praticamente Lei sa TUTTO dei cc miei e del mio coniuge. Intanto…grettezza d’animo lo dice a Sua sorella. Non a me. Lei è il classico uomo italiano che vuole dare ordini sulla vita altrui. Intanto…chi è in malafede è Lei visto che parla di “controllo dei movimenti”. Io e mio marito, quando avevamo I cc separati, ognuno aveva il PIN dell’altro MAI, sottolineo MAI, nessuno si è permesso di controllare I movimenti. Sul cc cointestato (che, ripeto, in caso di COMUNIONE dei BENI è pure inutile) ognuno mette quel che può. E mi spiace deluderLa: Lei insinuò che io avessi convenienza ad avere il PIN di mio marito perché lui guadagna più di me. E invece no: guadagno di più io. Lei poi sottolinea per la terza volta che con Sua moglie è tutto a metà e sarà metà anche se dovesse finire sebbene quello che c’è sia stato costruito per la maggior parte con I Suoi soldi.Mi viene un dubbio: non è che magari è Sua moglie a stare con Lei per convenienza???
Di uomini che promettevano di fare tutto a metà ne ho sentiti tanti. Finché è andata bene. Poi, però, quando è andata male per vari motivi, adulterio della cara mogliettina incluso, hanno cambiato idea.
@ Trader: sì: le Nord Europee che ho conosciuto e frequentato IO sono donne tenddnzialmente amanti del benessere (se non sei ricco significa che Dio non ti ha benedetto…la Grazia di Dio si manifesta SEMPRE e SOLO attraverso il successo economico) e poco inclini al sacrificio. Questo non vuol dire che non lavorino. O che se ne sbattano dei figli. Vuol dire altro ma per capirlo bisogna studiare Lutero e Calvino. Mi riferivo comunque a Germaniche e Finniche. Delle donne inglesi non so molto. Sono stata in Inghilterra per studio ma non ho mai approfondito perché l’Inghilterra non mi fa impazzire e non ho grossa stima degli Inglesi come popolo pur riconoscendo I loro pregi. Penso comunque che il popolo peggiore siano gli Italiani. Raccapriccianti.
@Argo: per Sua informazione mi sono sposata a 30 anni. E i figli li ho cercati subito…infatti sono arrivati. Da dove ha attinto l’informazione che io mi sarei sposata a 35-39 anni?? E che io non abbia avuto figli???
Dal minestrone che hai scritto
@Argo: MAI scritto IO di essermi sposata a 35-39 anni. Forse Lei ha SERI PROBLEMI col minestrone…
Lei, come TUTTI gli “uomini” italiani, insinua…deduce. E complimenti alle madri italiche che crescono certi capo-lavori…
OLLA:”@ Trader: sì: le Nord Europee che ho conosciuto e frequentato IO sono donne tendenzialmente amanti del benessere…”
OLLA, ma che stai dicendo? Non ho mai parlato di donne europee. Sei confusa.
“Lei è il classico uomo italiano che vuole dare ordini sulla vita altrui.”
Stai spostando il problema su di me con le tue manie di persecuzione. Ti ho forse dato ordini? No.
Stai dicendo menzogne perché sei in difficoltà.
“Lei insinuò che io avessi convenienza ad avere il PIN di mio marito perché lui guadagna più di me.”
Non ho mai detto questo. Altra menzogna.
“Mi viene un dubbio: non è che magari è Sua moglie a stare con Lei per convenienza???”
Si, è vero: per la convenienza dell’amore tra noi due.
“Praticamente Lei sa TUTTO dei cc miei e del mio coniuge. Intanto… grettezza d’animo lo dice a Sua sorella”
Hai appena detto che la sorella del tuo coniuge è gretta d’animo! Sei mitica!
Golem, praticamente abbiamo avuto lo stesso pensiero!
Golem: “È ovvio che mi riferivo alla separazione dei beni e dei conti come segno di “quel che è mio è mio e quel che è tuo è tuo””
Io ho scritto praticamente lo stesso concetto con altre parole: “questo è mio e non me lo tocca nessuno, nemmeno il mio caro amore”.
OLLA:”Vuol dire altro ma per capirlo bisogna studiare Lutero e Calvino. Mi riferivo comunque a Germaniche e Finniche.”
Più precisamente bisogna studiare l’utero. Che sia calvino o con il pelo è uguale.
Ma hai visto la parlamentare Noora Fagerström? Meglio della parlamentare italica decisamente. Non mostrarla a tuo marito, sennò scappa in Finlandia.