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Le donne moderne non servono più a niente?

di RA
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Lettera pubblicata il 12 Marzo 2011. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 387 commenti

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  1. 221
    rossana -

    “OLLA – 29 giugno 2024, 11:58
    Comunque…quelle che vogliono prendersi sti pelosi puzzolenti malati mentali falsi e impotenti omuncoli italiani, libere di farlo. Ringrazieranno poi le suocere per codesti capolavori!”

    Ma anche se stesse, per non aver voluto, potuto o saputo scegliere meglio.

    Troppo facile buttare sempre la croce su qualcuno altro! In particolare, quando ancora non si è dato prova di saper fare meglio…

  2. 222
    maria grazia -

    Golem, le artiste che hai elencato essere di tuo gradimento appartengono a un’ altra epoca ( non ti sto dando del vecchio, intendiamoci ). Sembra un fattore di poco conto ma non lo è. Allora il pubblico era diverso, così come diverse erano le dinamiche che muovevano il music business. Oggi si va in un’ altra direzione. Volenti o nolenti le regole le fa sempre il mercato anche nella musica, che per essere commerciale ( cioè finanziariamente redditizia ) deve rispondere ai gusti di un pubblico generalista. E quel tipo di pubblico oggi vuole la cantante sexy e provocante. Meglio ancora se giovane. Le nuove generazioni ormai sono abituate alle divette instagrammine e qualunque cosa si discosta da quella rappresentazione suona loro come scadente, o strana, o poco interessante. Ricordati che una casa discografica prima di lanciare un/una cantante fa tutte le sue brave ricerche di mercato, mica va alla cieca.

  3. 223
    maria grazia -

    Se si è deciso di puntare su Elodie e Arisa ( A PATTO PERÒ CHE FACESSERO DETERMINATE COSE ) un motivo ci sarà.
    Oppure devi essere un artista talmente potente e sui generis da stravolgere le attuali regole del gioco. Ma io sinceramente di figure così al momento non ne vedo. Vedo solo tanto conformismo, soprattutto in chi è tecnicamente bravo.

  4. 224
    Golem -

    MG, è chiaro che in Italia si punta dove la cassetta si riempie più facilmente. Come succede per le fiction televisive o le produzioni cinematigrafiche, dove i rassicuranti “Don Matteo” o i coprolalici cinepanettoni, garantiscono il mantenimento in vita del “bestiame” allevato dalla sottocultura per mantenere nelle loro pascenti vite i produttori di tanta “ricchezza” intellettuale.
    Le artiste di “una volta” non per questo sono passate di “moda”, perchè non rappresentano una “moda”, ma un momento musicale e artistico che per qualità e bravura resta scolpito nel tempo, come lo è la musica Classica per quello che riguarda questo genere musicale.
    Una Dionne Warwich che interpreta un brano di Burt Bacharach, la si può riascoltare a distanza di quarant’anni dalla prima esecuzione e emozionerà sempre. Una Elodie tra dieci anni sarà il vago ricordo di una tipa che sollevava la gamba, come quando i cani fanno pipì, per mostrare, ancorché coperta da una pudica striscia di stoffa, “l’ugola” dalla quale raccoglieva i successi della sua…arte.

  5. 225
    Suzanne -

    Il discorso sulla laurea non c’entra nulla con l’essere violenti o meno, mi pare ovvio. Non si tratta nemmeno di farne un discorso di valore dell’individuo, bensí riconoscere che un percorso di 5 anni in qualsivoglia ambito universitario serio, non potrà che aiutarci a comprendere un metodo per organizzare un pensiero quantomeno coerente e sensato. Non è aspetto di poco conto. Inoltre ci costringerà a confrontarci con chi ne sa piú di noi, ci insegnerà i concetti di fatica e complessità nello studio di un argomento, ci metterà alla prova sul discorso del merito. Ripeto, non è un caso che a sminuire la laurea siano sempre persone non laureate, che evidentemente ignorano l’impegno e la dedizione che uno studente deve mettere per uscire con buoni risultati da un percorso universitario.
    Gli esempi di politici riportati sono significativi; definiamoli controversi per essere gentile.

  6. 226
    Argo -

    OLLA –
    @Maria Grazia: eh sì…sessualmente valgono molto poco da giovani…figurati da quasi anziani…anche perché iniziano a darlo via molto giovani e a 40 anni sono già usurati.

    Lol. Che capovolgimento della realtà. Gli uomini che lo danno via come il pane 😀forse rocco e qualche altro chad

    Certo che tra le farneticazioni di Olla e i temini da bambina di Maria Grazia😵‍💫

  7. 227
    maria grazia -

    Le cantanti spogliate non sono necessariamente scadenti a livello artistico. Arisa, vocalmente parlando, è superiore a Carmen Consoli e forse lo è anche a Elisa. Che poi abbia scelto un modo non da tutti condivisibile per accrescere la sua visibilità è un altro discorso. È anche vero però che io non mi ero mai interessata ad Arisa prima dei famosi post “dello scandalo” su Instagram. In quel momento sono andata ad ascoltarmi alcune sue performance su YT e devo dire che ha una voce strepitosa, oltre che una certa presenza scenica. Quindi evidentemente quella sua strategia è funzionale al suo scopo: accrescere il suo pubblico.
    Elodie non la seguo e sinceramente non l’ ho nemmeno mai ascoltata, non mi suscita alcuna curiosità, a me comunque vedere un bel corpo svestito e sinuoso sul palco non mi dà alcun fastidio.

  8. 228
    maria grazia -

    Qui di seguito possiamo osservare un bellissimo esempio di “sconcezza” del mondo musicale. La performance risale agli anni 70, lei è Cherie Currie, una cantante americana che ancora oggi fa concerti dal vivo e ha un talento pazzesco:

    https://m.youtube.com/watch?v=_EBvXpjudf8&pp=ygUaY2hlcmllIGN1cnJpZSBjaGVycnkgYm9tYiA%3D

    In questi casi la mia eterosessualità più che vacillare va proprio a farsi benedire!
    Tra i cantanti celebri che rimasero seminudi sul palco si possono citare anche:
    Iggy Pop
    Jim Morrison
    Cher
    Axl Rose

  9. 229
    Golem -

    Certo MG, possiamo trovare mille sfumature che possono giustificare il nude look, se l’artista è di qualità e sa come giocarlo nella sua performance. Se hai presente il mitico film “Rocky Horror Picture show” il pezzo in cui “lui” canta in guipiere e reggicalze è una pietra miliare di gusto e ironia che ha fatto saltare una buona parte di muro di ipocrisia sul travestitismo, l’omosessualità e quant’altro, visti i tempi in cui usciva il musical, che io ho avuto il gran culo di vedere in teatro a NY nel 2005, per soli 30 dollari, ma come prima uscita risale al 1975!
    Certo che se mettevi un figone come Diana Krall, in reggicalze la sua voce e la sua interpretazione passavano in secondo piano, ma una cantante di quel livello svilirebbe le sue qualità, perchè è attraente vestita e di più lo diventa quando canta.
    Arisa ha una gran voce ma classe zero, e l’altra non ha nenche la voce, ma solo il fisico esotico. La prima infatti, da provincialotta occhialuta, ha voluto trasformarsi in femme fatale, l’altra pure, ma caraibica, ma “cantare” è altra cosa.

  10. 230
    maria grazia -

    Golem, figurati, la sottoscritta è una fan di Rita Pavone. A mia madre invece piace Sfera Ebbasta ( a casa nostra va proprio tutto al contrario 😂 ).
    Comunque non bisogna cadere nello stereotipo: “svergognata/o=mediocre”, perché è un preconcetto limitante tanto quanto il “lo ascolto perché va di moda”. Sono le due facce della stessa medaglia.
    E in fondo anche far intravedere la pucchiella è una forma d’arte. La stessa pucchiella è arte, una meravigliosa creazione della natura. Molti pittori e scultori si sono focalizzati su di essa 🙂

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