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Lettera pubblicata il 12 Marzo 2011. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore RA.
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Quello che qui non si capisce è che nascere donna non è una scelta, ma spesso una condanna. Sfiorire così in fretta è una condanna. Un filosofo disse che la persona più infelice del mondo è il re che è stato spodestato, quello che prima aveva tutto e poi si ritrova ad avere nulla. Ecco, le donne, tutte le donne sono così. Non c’è nulla di più onnipotente di una ragazza nel fiore degli anni, bella e ricercata. Poi arrivano i quaranta, e in vent’anni ci si è giocati la vita. Allora cosa resta ad una donna? Il figlio. Accettare, con amore o con rassegnazione, di vivere come regine spodestate per la luce e la gloria di qualcun altro. Le donne intelligenti sanno che è così, sanno che essere nate donne è un destino infelice, è quasi una colpa. Sanno questo e vogliono dimenticarsene; non si rassegnano e decidono che è meglio essere giovani, infantili, libere piuttosto che schiave della propria condizione. Cercano la gloria personale, proprio come gli uomini, che hanno sempre una scelta, e non fanno figli. Sanno che il figlio è un enorme rischio e l’orologio dice loro: “ora il tempo di essere figlie è finito, devi essere schiava e madre: rinuncia a te stessa!”. Loro gridano con tutto il cuore: “NO”.
Boh. Non essendo donna non è che mi metto a gridare con tutto il cuore e nemmeno col solo ventricolo sinistro. Se non vuoi figli fai a meno, è un problema esclusivamente tuo, se vuoi seguire la gloria idem. Se vuoi farne 5 sono sempre affari solo tuoi. Se ce l’hai con Domineddio perché a 40 molte sono effettivamente carampane, beh, un po’ ci hai raggione, ma tra qualche decade avrai la possibilità di lamentarti con Lui di pirsona.
Onestamente la risposta di Blue mi sembra delirante. La vita sta tutta nell’essere belle e ricercate? No! La vita sta nel costruite legami e nel raggiungere degli obbiettivi che ci fa piacere raggiungere. I miei: avere un marito, dei figli e una casa nostra che mi piaccia. Il tempo è solo la parabola per realizzare questi obbiettivi. Se non esistesse ci sarebbe staticità e nulla potrebbe avvenire.
Sono lieto di vedere che molti uomini italiani hanno finalmente capito che cosa è una DONNA italiana.
Nel frattempo per i più curiosi, suggerisco alcune utili letture:
https://www.letterealdirettore.it/non-sposare-chiesa-donna-non-vergine/
https://www.letterealdirettore.it/uomini-succubi-delle-donne/
https://www.letterealdirettore.it/non-sarai-ultima-donna-della-mia-vita/
Ciao Solzne, grazie per il tuo commento. Non sono qui, né per insultare, né per fare la guerra a qualcuno. Sono qui per capire, da donna il futuro che mi si prospetta prima della tomba ovviamente. Voglio innanzitutto spiegarti che secondo me compi un grave errore nel definirmi delirante. Sono pazza perché ho paura di invecchiare, di morire, di sopportare? Io credo che un sacco di persone vivano questo e non per questo siano pazze o deliranti. Sei fortunata, Solzne, se non hai paura, se ti fidi di mettere la tua vita nelle mani di un marito, o se accetti il rischio di avere figli; non penso di dirti nulla di nuovo se ti parlo di eclampsia, di gravidanza extrauterina. Davvero, non hai paura? Davvero il tuo desiderio è sempre stato questo, non ha avuto cedimenti? Alla luce dei rischi che ci sono mi sembra, invece, che sia delirante mettersi nelle mani di altri, accettare la responsabilità di avere figli e gli attentati alla salute nel partorirli. Ma d’altro canto, molte donne fanno la tua scelta.Fanno bene loro oppure faccio bene io a non rischiare? Come vedi non ho risposte, ho solo domande.
Ciao Yog, vorrei rispondere anche a te; si è vero, sono stata melodrammatica. uscivo dalla lettura di un libro della Nemirovsky: Jezebel. Te lo consiglio, leggilo: ti aiuterà a comprendere cosa significhi essere donna. Ho apprezzato il tuo commento, perché è sardonico, ma ottimista e gli ottimisti mi piacciono. “Puoi fare quello che vuoi!”, mi dici. Vuoi i figli? falli. Non li vuoi, fregatene. Grazie Yog. Ma sappi che non è così. Mi frantumeranno le palle che non ho tutti quanti, per la decisione di non avere figli. “e tu quando ce lo dai un bimbo?” “Allora? vogliamo i nipoti!” “Perché non vuoi figli?” Sono domande che sentirei dalle amiche, dal panettiere, dai parenti alle feste, ovunque insomma. Tutti mi chiederanno di giustificare una scelta, che appunto è avvertita dalla società come “delirante”, “non normale”, benché la facciano in tante. Poi sul fatto la morte ci mangerà tutti, e che i vermi, belli o brutti che siamo, divoreranno i nostri cadaveri tra qualche decade, beh su questo non ci si può far niente. Ma credo che abbia paura pure tu di finire in un pugno di carne marcia e vermi… non credi?
Rispondo infine a te Itto Ogami. Non so cosa dirti, per la verità. Viviamo di idee molto diverse. Si, sono una donna italiana, incazzata a morte con un mondo che penalizza le mie scelte lavorative e con uno stato che non mi garantisce nulla se non tasse su tasse da pagare. Ho letto i tuoi articoli. Ci sono tante cose che non capisco… tipo la tua ossessione di avere una donna vergine. Perchè? l’imene è solo una stupida membrana, che si strappa e non garantisce nulla. La purezza è solo una cazzata che si sono inventati gli antichi romani e che poi gli ecclesiastici hanno ripreso. Io credo che l’importante sia essere amati e amare. Il criterio è solo questo: scegliere di stare con chi ci ama. Nella vita questa è già una grandissima fortuna, ed è l’unica cosa che forse può darti un pizzico di felicità. Implica un mostruoso atto di fiducia, è infatti molto difficile amare, specie quando ci si mette di mezzo il lavoro, i soldi, i figli. Ma forse questo, l’amore, è l’unica cosa che garantisce un pizzico di felicità. L’amore ti rende come ubriaco, per rispondere anche a Solzne: quando ami, non vedi i rischi, vedi solo felicità. Sei delirante di felicità.
Blue,
È impossibile vivere la vita senza rischi. La vita è un fischio continuo. Pensa alla gazzella che ogni giorno può essere sbranata dal leone: non per questo smette di correre.
Quando ero incinta, sinceramente, non mi sono preoccupata molto di malattie varie ed eventuali. Infatti tutto è filato liscio. I problemi si affrontano quando si presentano. Tempo al tempo.
Eh sì, vecchiaia e morte preoccupano chiunque, ma tutti devono affrontare queste due cose. La mia paura più grande, cmq, è la solitudine, pensare di diventare vecchia da vedova e senza figli o essere dimenticata in una soffitta. Allora nel frattempo lavoro perché questo non succeda, sperando di crescere dei figli che un giorno mi ameranno.
Blue, ti sbagli: è vero che la morte ci mangerà tutti, e che i vermi divoreranno i nostri cadaveri (salvo che non ti fai incenerire per 1350 eurazzi), ma io non ne ho paura. E’ il corso naturale delle cose e oggi come oggi ti imbottiscono di midazolam prima e di morfina poi. Non capisco quale è il tuo problema: se hai paura del parto, una bella anestesia spinale e sei a posto. E’ vero che ci vuole anche un pelo di fortuna, ma le cose vanno storte SOLO in millesimale accettabile. Partorire è più facile e meno rischiso che guidare una vettura non smart livello 2. Se poi mi dici che vuoi evitarti la rottura di co...... di tirare su un tizio per trent’anni, allora – ah sì’, oh bè – ci hai ragione e fai quello che vuoi, ma se non avrai discendenza, ed essa – particolare non trascurabile – non sarà migliore di te, sarai venuta su questo pianeta per il ca**o. Sorry, very sorry, ma questa è la dura, durissima realtà.
@Solzone, è vero, la vita è un fischio continuo. Io ho un acufene all’orecchio sx che dura da mo’ e devo dire che è resistente anche alla narda, lo sento anche in sogno.
Ciao Solzne, ciao Yog, grazie per i vostri commenti. Rispondo prima a Solzne. Solzne, non sono sicura che sia andato tutto liscio, proprio perché non ti sei preoccupata. è vero, se ti preoccupi, hai meno stress e il corpo reagisce meglio… Ad ogni modo, congratulazioni e ti auguro tanta felicità. Non credo affatto però, che i figli possano sconfiggere la solitudine… dipende da quanto sei vecchia quanto li fai… se li fai quando devono essere fatti, cioè a 25 anni, quando tu sarai vecchia è probabile che loro saranno fuori, all’estero, o chissà dove. La nostra società è costruita in modo tale che i nipoti vivano distanti dai nonni e i figli dai genitori… quindi mi dispiace. Se li fai a 50 anni, potrai essere una mamma-nonna, ma con che cuore li metti al mondo sapendo che avranno bisogno di te quando non potrai aiutarli? Se la tua convinzione è questa, che facendo figli sconfiggi la solitudine… non mi sembra corretta. Purtroppo tutti i vecchi vengono dimenticati in soffitta, Solzne. Nella vecchiaia e nella malattia, Solzne, si è sempre soli. I figli possono al massimo servire a crearti l’illusione di essere pensata da qualcuno, mentre muori.