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Lettera pubblicata il 5 Settembre 2010. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore soledad.
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mi convinco che gli “uomini” italiani vadano presi in giro…Non si sanno far rispettare, non sono coerenti, AMANO essere presi per i fondelli e basta! Interesse desiderare la realizzazione intellettuale/individuale del proprio uomo sarebbe interesse???? E mettere un uomo in una certa situazione cos’è??? Amore??? Uno si “realizza” crescendo il figlio di un altro e stando con una che dopo 4 anni non pensa nemmeno a dare un figlio al compagno perché occupata a garantire un futuro alla propria figlia è amore???? E se un giorno le cose non dovessero andare bene? Io quando parlo di realizzazione intendo dire che lei, se avesse amato il suo lui, avrebbe aspettato 2-3 anni per permettergli di evolversi…Interesse? Ma quante coppie di fidanzati che si amano aspettano prima di fare certi passi? Certo, amore: incinta di uno, mi metto prima di partorire con un altro con famiglia benestante, trovo appoggio per crescere MIA figlia, trovo la casa pronta, passano gli anni ma un figlio al.mio lui non lo dò perché presa da MIA figlia, il.mio lui fa i debiti per aprire una piccola attività ed io non tiro fuori un euro, su Facebook non scrivo nemmeno che sono “convivente”, ma metto un generico “relazione con un uomo”…Beh, grande amore…Non c’è che dire. Forse è l'”amore” dei mezzi uomini italici, io che ho avuto a che fare con UOMINI stranieri ho un concetto ben diverso dell’ amore!!!
Lei poi si è permesso di dire: “se suo marito dovesse lasciarla Le sarebbe difficile trovare un nuovo compagno”. Ma ho mai detto che i “compagni” italiani m’interessano? Certi “compagni” all’italiana se li tengano le altre!!!
OLLA ha ragione da vendere. Gli uomini italiani-medi in realtà non è che amino FARSI PRENDERE PER I FONDELLI. Ne sono proprio consapevoli. Ma gli piace raccontarsela per non dover ammettere la realtà dei fatti: e cioè che determinate donne si mettono con loro per motivi prevalentemente di mero interesse ( avvenire assicurato, crescita della prole, ecc… ).
Per quanto riguarda la mancata realizzazione lavorativa ed economica, è vero che questa non è necessariamente indice dell’ incapacità di amare. Ma è senz’ altro indice della mancanza di capacità di gestire al meglio la propria esistenza, e questo inevitabilmente incide anche sulla qualità e sul livello di serenità e consapevolezza con cui si vivono le relazioni affettive ( ufficiali e non ).
@Rossana: guardi che ha frainteso…Per “base solida” io mi riferisco alle conoscenze/competenze che uno fa per progredire in meglio nel lavoro…Progredire non vuol dire soldi in più ma avere l’opportunità di trovare un lavoro migliore, cioé più comodo, più stimolante…Mio marito ha seguito dei corsi formativi che non hanno portato più soldi ma gli hanno fortificato le basi delle sue competenze e questo gli tornerà utili in un futuro, anche in un futuro -spero di no- senza di me! Questo intendevo dire…”base solida” non il.mio uomo che è ricco ma che lavora per tutelarsi al meglio qualora io non ci fossi…Se una “compagna” pensa a sistemarsi lei senza preoccuparsi di tutelare il suo uomo, perché “deve garantire un futuro al proprio figlio”, non è intetesse??? E se un domani lei dovesse lasciarlo/tradirlo? Non è un fesso uno che investe a 22 anni la sua vita su una compagna che cerca appoggio ed un figlio non suo???? Le cose poi possono andare bene e magari si sta insieme tutta la vita ma magari no…Ho visto coppie di chiesa mollarsi dopo 20 anni e 5 figli…Uomini “cattolici” piantare la moglie con 3 bambini…Inoltre, scusi la “base solida” sarebbe interesse…Darla ad uno per garantire un futuro al proprio figlio no???
Guardi che poi, oggi come oggi, la convenienza si guarda anche a 20 anni, forse meno ma si guarda! Vista la crisi e la non voglia di lavorare di tante persone…Le farei conoscere fior di ventenni che dicono “ho.il moroso, fa l’operaio e prende poco ma va bene…Io però non voglio lavorare…”. E se c’è il mutuo? A 20 anni non vuoi lavorare, nemmeno fare esperienza?? Come vede la convenienza ci può essere anche verso un uomo che prende €900 al mese…
Non è mia abitudine, ma dal momento che non esiste la minima base per un ragionamento, dato che si discute per compartimenti stagni, è meglio se evito di proseguire la conversazione. Dal momento che mi sento preso in causa , data la situazione abbastanza simile, mi rendo conto che non esistono i presupposti per una conversazione dalla quale trarre cose positive, ma solo insulti ( detti, non detti e sottintesi ) quindi, le lascio la sua idea: TUTTI gli uomini italiani sono dei pezzidimmerda, TUTTE le italiane sono sante, TUTTE le straniere sono tr.... Non esistono vie di mezzo, nè eccezzioni. E se si prova a cercare di far capire che le scelte degli altri sono, appuno, degli altri e andrebbero accettate, non criticate. Chi sceglie di sacriicare se stesso in funzione di qualcun altro, merita rispetto, molto di piu di chi antepone se stesso agli altri. Probabilmente lo capirete quando sarete nella condizione opportuna. Appunto personale: ho visto troppa gente che, preda del raggiungimento dei propri scopi personali, ha perso ” il treno” per potersi realizzare affettivamente, con la sicurezza di cui molte donne millantano la sicurezza. Se scendessimo tutti quanti dal piedistallo sul quale ci siamo auto-installati, vivremmo meglio. Ultimissima considerazione: ma voi che criticate cosi aspramente gli altri, per scelte che voi non condividete, siete la perfezzione ( una o due z, non mi ricordo) fatta a essere vivente?
@Dancan: io NON ho mai scritto che tutte le italiane siano sante e tutte le straniere poco di buono…Se la prende solo perché “si sente tirato in causa”??? Quindi se non si fosse sentito tirato in causa non avrebbe difeso tali posizioni? Io non devo accettare le decisioni di gente estranea, visto che questo ragazzo ventunenne non è né mio parente né mio amico…Caso mai devo rispettarle e o fatti io non mi sono MAI permessa di andare a dire a gente, parenti inclusi, cosa avrebbero o non avrebbero dovuto fare…Ma dire che non si possa dare un giudizio, inteso come atto di ragione davanti a situazioni che si notano/vedono, è meraviglioso ipocrisia. Io mi sono limitata ad esporre le mie idee…E per la cronaca: io antepongono quasi sempre il bene del mio lui a me stessa ma mai avrei rinunciato ai miei studi, al mio lavoro, alle mie esperienza a 20 anni per un uomo perché se oggi metto volentieri il mio lui al primo posto è perché molto tempo prima ho vissuto per me stessa…E a 20 anni lo trovo giustissimo. Io non avrò un bel niente da capire al momento opportuno perché affettivamente sono ben realizzata e da 15 anni oramai… Piuttosto ho visto tanti uomini (anche donne) pentirsi amaramente di aver dato la precedenza a persone che poi hanno GIRATO le spalle. Strano che Lei non dica nulla su quelle donne, a suo parere, “brave” che si mettono con uno “per garantire un futuro al proprio figlio” e che quando i soldi non ci sono più sono le prime a trovarsi un altro che possa mettere al sicuro il figlio…O che sono le prime a rinfacciare all’uomo una mancata carriera…E proprio perché io NON mi ritengo la perfezione,anzi, che dò molta importanza all’evolversi di un individuo imparando a non essere emotivamente dipendente dagli altri…Sulla compagna che non ha tirato fuori un € di fronte ai debiti del suo lui cos’ha Lei da dire? Brava donna, vero? Una che non critica aspramente gli altri ma che di certo grazie alla sua vagina può essere più furba di altre che
sicuramente il compagno l’avrebbero aiutato eccome!!! In quanto agli insulti, velati o meno, gli “uomini” italici non sono secondi a nessuno…Basta vedere come criticano aspramente le loro connazionali…questi “uomini” sono forse la perfezione??!
“Mera ipocrisia”, non “meraviglioso”…
“Infatti”, non “e o fatti”…
Olla,
non voglio indurla a modificare la sua visione, perfettamente rispettabile. desidero soltanto eprimere il mio punto di vista.
PER ME, quando non è finalizzata a un futuro di quotidianità condivisa, l’unione di coppia nulla chiede se non la spontanea reciprocità amorosa. nel matrimonio o nella convivenza, invece, entra sempre in gioco la ricerca, esplicita o inconscia, di un punto di compromesso, spesso con diversa entità di adattamento al concreto e alle proiezioni a venire.
per quanto mi riguarda ho un tale rispetto per l’autodeterminazione altrui che, fatte salve le qualità che ritengo essenziali (intelligenza, sensibilità ed esperienza di vita) non guardo a niente altro. né m’interessa l’applicazione di ruoli ritenuta corretta in quanto abituale.
gli uomini hanno mantenuto le loro donne per millenni; se mi va e sono in grado di farlo, non vedo perché dovrei esimermi dall’essere l’elemento socio-economico portante di una famiglia. forse sbagliando, così ho inteso e vissuto la parità fra i sessi. cioé lasciando totalmente libero il partner di essere pienamente se stesso e di fare quello che riteneva d’interesse per la sua personale realizzazione.
Dancan,
“Chi sceglie di sacriicare se stesso in funzione di qualcun altro, merita rispetto, molto di piu di chi antepone se stesso agli altri.” – a volte non è tanto una questione di scegliere di “sacrificare se stesso” quanto, a mio avviso, un modo di sentirsi gratificati, valido come qualunque altro e di certo più apprezzabile di altri.
il problema di queste discussioni da forum è sempre la tendenza alla generalizzazione, imprescindibile per la propria mappatura mentale personale ma quasi assurda nella visione d’insieme, ora estesa a ambiti non più solo nazionali. le eccezioni esistono ovunque, nel bene e nel male, e sono proprio quelle, purtroppo o per fortuna, a fare la differenza!