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Perché le donne intelligenti spesso tendono a rimanere single?

di Domenico1
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Lettera pubblicata il 18 Agosto 2015. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 194 commenti

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  1. 131
    M. -

    il solo.

    Ciao!

  2. 132
    Almost-Imperfect -

    M.
    mentre studiavo ho lavorato stabilmente in un posto dove maneggiavo tanti soldi e dove avrei anche potuto arrotondare senza che nessuno se ne accorgesse; però non l’ho mai fatto. Spicci compresi. Non sono santa e nemmeno eroe, ma a casa mi hanno insegnato così e così mi viene di fare; e nessuno mi premia, anzi vai a guardare bene sono sempre stati quelli più furbi di me ad ottenere di più.
    Ma io sono una tranquilla, vivo bene così, non ho un euro, non vado mai in vacanza, ma almeno potrò sempre avere una buona considerazione di me stessa.
    Idealismo inteso forse come senzo del dovere, come rispetto della parola data, nel lavoro e nella sfera privata, vivere troppo proiettati sui bisogni degli altri.
    Ti faccio un esempio banale: a me piace la famiglia ed il tempo passato con le mie persone; Natale con mia madre. Lei è sola, io sono spesso lontana e i momenti di intimità sono pochi. Potrei essere in fin di vita e sarei comunque con lei, anche se non mi interessa poi tanto, partecipo attivamente alle proposte di menù che lei fa, so che le piace e non mi pesa dedicarle del tempo. Se si pranza all’una, di certo arrivo molto prima, per aiutarla e per stare con il resto della famiglia. Finische che siamo sempre sole, se non quell’ora massimo che ci mettiamo a tavola. Perché gli altri hanno sempre mille scuse… Il traffico, il mal di testa… l’inconveniente… La realtà e che altri vivono questo appuntameto come un obbligo noioso.
    Tante volte ho sbattuto la testa con persone così menefreghiste e così consapevoli e contente di esserlo da sentirmi una perfetta stupida.
    Oggi non scrivo tanto e forse non rendo bene l’idea, ma sono un pò giù di corda e divento silenziosa

  3. 133
    M. -

    Almost,

    ti capisco benissimo. So perfettamente che cosa significa dover cedere il passo a chi è più furbo, e non più bravo.
    Conosco quel fuoco di rabbia che ti si accende nello stomaco, però ho avuto modo di conoscere anche una realtà importante: essere integri con se stessi significa essere liberi, e prima o poi si incontrano altre persone così, e con queste si crea un legame di amicizia.
    Ho sempre avuto la necessità imperante di sentirmi libero, indipendente nel modo di pensare, di non sentirmi parte di una massa informe.
    Ero così già da piccolo. Ricordo ancora quando la maestra e la bidella della mia scuola materna mi prendevano da parte per cercare di convincermi a fare una cosa che mai volevo fare e mai ho fatto: la recita di fine anno. E avevo 4/5 anni.
    Credo sia una questione di temperamento; si nasce in questo modo, non lo si diventa, e chi non ha questa impronta potrà più facilmente cadere nella tentazione di fare il furbo. Furbizia sinonimo di intelligenza, per alcuni.
    L’integrità con se stessi e verso i valori che si intendono abbracciare, si paga, e a caro prezzo, ma non svenderei mai questa mia libertà per un favore, un po’ di soldi in più o per assecondare una ambizione vuota.
    Io non ho un carattere facile facile, non mi mordo la lingua e non stendo tappeti rossi, né lancio complimenti come chicchi di riso ad un matrimonio, però chi mi conosce davvero, nel profondo (quattro persone), conosce il mio valore e sanno che gli concedo il lusso di poter mettere due mani sul fuoco su di me.

    Hai pochi soldi, una laurea di spessore in tasca e credo tu sia ancora giovane.
    Andare all’estero?

  4. 134
    Almost-Imperfect -

    M.
    “Furbizia sinonimo di intelligenza, per alcuni.” Era una considerazione che facevo proprio ieri; per tanti è così. Devo dire la verità che spesso sotto i furbi soccombo perché non ho gli strumenti, pecco d’ingenuità credo…
    Però hai ragone tu, la libertà di sentirsi se stessi e di non doversi nascondere non ha eguali. Anche se a onor del vero l’indipendenza emotiva si paga, quantomeno in termini di quantità, non certo di qualità, ma non potrei mai essere la chiassosa e compagnona persona che non sono. A volte ho rifiutato uscite in comitiva dove magari sapevo esserci una sola persona che proprio non sopportavo e me ne sono rimasta a casa con la mia cagnona (che in termini affettivi sa dare molto più di tanti esseri umani…). Ma chissene… Tempo speso meglio!
    Ma io sono di quelle del “volli fortissimamente volli…”, ma non credo sia una bella qualità sai… Non di certo per chi mi sta intorno :=)
    Ti viene mai da fare la considerazione che se fossi stato un pò più malleabile avresti vissuto meglio?

    Dai che all’asilo non volevi fare la recita!!! A me avevano messo in coppia con uno str… che non mi voleva, diceva avevo le orecchie a sventola!

    All’estero non posso andare (e non sono neanche più fresca come una rosa, ma grazie del complimento), mi mancherebbe troppo la mia terra, ossia potrei farlo, sapendo però di tonare.
    Già adesso che lavoro e per forza di cose abito, lontano, ma neanche tantissimo, sento la mancanza dei miei posti, figuriamoci altrove. Diciamo che sono troppo radicata… Tra l’altro non aiuta nemmeno il fatto di abitare in un buco di paesino che a confronto Radicondoli è una metropoli.

    Quindi tu fai Batman… Ok, spero non sia “quel” batman che anni fa è stato bersaglio di alcuni quotidiani locali che raccontavano fosse finito all’ospeale durante una sessione “ginnica” un pò particolare

  5. 135
    M. -

    Almost,

    “Ti viene mai da fare la considerazione che se fossi stato un pò più malleabile avresti vissuto meglio?”.

    Questo è un pensiero che si è fermato nella mia mente, ma non più di 2 secondi di orologio.
    Se fossi stato malleabile non sarei stato io.
    Poi figurati, io verso me stesso ho sempre tenuto un comportamento disciplinare da samurai.
    L’alienazione da me stesso non solo non la tollero, ma addirittura non riesco nemmeno a immaginarmela.
    L’alimentazione dal mondo, invece, è un’altra storia. Questa la pratico spessissimo quando mi occupo di ciò che mi piace e delle persone alle quali sono legato.
    Discorso diverso anche per quanto riguarda la malleabilità praticata da altri verso i miei confronti.
    In questo caso ho imparato a non pretendere da altri comportamenti “da samurai” che pretendo da me stesso.
    Pensa che fesso che ero: fino a non molto tempo fa pretendevo di essere ripagato con la stessa moneta che usavo io verso gli altri. Per esempio se ti trattavo con i guanti, pretendevo di essere trattato con i guanti; se un comportamento era oggettivamente disgustoso e quindi, in base ai miei “codici disciplinari” io non lo mettevo in pratica, soprattutto se poteva portare un vantaggio per me (furbizia, paraculaggine), allora anche gli altri avrebbero dovuto ecc.. ecc…
    Capito che ingenuo che ero?
    Capisci quanto è profondamente stupido credere che se ti do 10, tu mi devi 10? È quasi disumano, perché l’umanità è fatta anche di approfittatori; è fatta anche di mors tua vita mea, più o meno legittimi, sia chiaro.
    Ognuno ha la sua morale e io voglio essere moralmente incorruttibile. I privilegi derivanti dalla furbizia non devono toccarmi.
    Quindi no, non potevo essere più malleabile.
    Soprattutto in fatto di recite! Non facevo nemmeno i saggi musicali quando studiavo in conservatorio.
    Non sono tanto facile da convincere 😀

    Cos’ha fatto quel Batman lì? Non ero io. Giuro!

  6. 136
    Almost-Imperfect -

    M.
    che ti devo dire, mi riconosco molto in quello che dici, con la differenza che ancora non sono in grado, insomma non sempre, di riuscire a gestire la delusione per gli altri.
    Si… anch’io sono molto, molto, disciplinata…

    Ma si quel Batman lì è stato solo un pò sfigato! Te la racconto per come la ricordo perché è passato diverso tempo e poi c’è stato ricamato talmente tanto sopra, che a un certo punto diventa difficile scindere tra realtà e fantasia.
    In sostanza ha legato al letto la sua Julie Madison e poi ci si è tuffato sopra colpendo inavvertitamente il comodino (così mi pare…); è svenuto e lei legata.
    I vicini (pare) abbiano sentito le urla e sono intervenute le forze dell’ordine per aprire la porta.
    Dopo di che per mesi è stato l’argomento da bar più gettonato.
    Ma magari questa storia, con qualche variante, circola in ogni città ed in ogni paese ed ognuno qui potrebbe testimoniare di aver sentito dire qualche cosa di simile.
    Comunque anche i supereroi sbagliano, mi rincuora ‘sta cosa :=)

  7. 137
    controimaschisempre -

    Purtroppo l’uomo italiano medio e’ diventato molto schizzinoso nella scelta della loro donna, la vuole bella, intelligente, che non si concede subito, che sia magra, che sia gentile anche se in realta’ con chi fa comodo senza contare che l’uomo italiano non possiede neanche il 5% delle caratteristiche richieste in una loro donna ideale

  8. 138
    Cassandra -

    In primis l’attrezzo funzionante!

    Concordo, mia cara, questa è una valle di lacrime!

    Io confido nel buon Gesù Cristo,,, che ci venga a salvare nuovamente da tanta turpitudine?

    L’Apocalisse dice che impugnerà uno scettro di ferro, la qual cosa lascia ben sperare…

  9. 139
    Golem -

    Pare invece che quelle caratteristiche carenti negli italiani superino il 6% nei maschi Circassi, in particolar modo in quelli del territorio di Krasnodar della Karačaj-Circassia nel bacino superiore del Kuban’ e nell’Abcazia, che confina con la Circassia storica.
    Lì c’è speranza per chi è contro i maschi (italiani) sempre.

  10. 140
    maria grazia -

    “l’uomo italiano medio e’ diventato molto schizzinoso nella scelta della loro donna”

    non solo! ma si stupisce anche se una donna così – come è ovvio che sia – non li sceglie. proprio perchè è SOPRA la media.

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