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Lettera pubblicata il 28 Gennaio 2016. L'autore ha condiviso 18 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore maria grazia.
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Perdonatemi l’ignoranza…. ma chi decide che l’amore dev’essere assolutamente condiviso?
Chi può decidere che una persona non deve innamorarsi di un’altra/o che frequenta, che stima, che appoggia, anche se dall’altra parte non c’è lo stesso sentimento?
Forse Golem e Mariagrazia sapranno rispondermi.
Ciao Rossana,
mi spiace per la storia di tuo figlio..ma penso che tu non debba fartene una colpa, nessun genitore può dirsi perfetto e tutti commettono inevitabilmente qualche sbaglio! consideriamo anche che – in passato – si diventava genitori in giovane età con meno consapevolezza e anche meno mezzi di oggi. e certamente essere adulti significa anche prendersi la responsabilità dei propri sbagli e delle proprie mancanze senza addossare tutta la colpa ai propri genitori come si tende spesso a fare anche per autoassolversi.
una mia conoscente che ha problemi relazionali è in cura da uno psicologo che in pratica ha dato la maggior parte della colpa di tutto ciò ai suoi genitori! certo sicuramente loro hanno fatto i loro errori e non saranno stati un modello esemplare ma niente di particolarmente grave. Per esempio non l’hanno mai rimproverata o sgridata troppo e non le sono mai stati addosso criticandola come fanno tanti altri..! in questo anzi, lei è stata anche piuttosto viziata..perché per non farla dispiacere i suoi non si sono mai posti in maniera negativa o aggressiva! e questa è certamente una qualità. la verità è che questa mia conoscente ha sempre avuto un pessimo carattere che le ha impedito di avere amicizie e relazioni soddisfacenti..non si può dare certo la colpa ai suoi gentitori che non sono stati migliori o peggiori di tanti altri.
questo per dirti che non devi rammaricarti troppo per l’educazione che hai dato a tuo figlio, sono sicura che hai fatto del tuo meglio per lui!
un caro saluto 🙂
Cicci, ti rispondo con un’ altra domanda ( spero che mi perdonerai .. )
come pensi si possa AMARE qualcuno che:
– non ci considera
– non ci rispetta
– non vuole stare con noi
– non è attratto da noi
– non riconosce le nostre buone qualità
– non ha la nostra stessa visione della situazione
– si limita e usarci quando gli fa comodo
???
ecco, spero che coloro che intervengono qui per difendere strenuamente l’ “amore idealizzato”, possano darmi un chiarimento in questo senso.
Nessuno lo decide Cicci. Se tu sei contenta di “amare” in quel modo ne hai facoltà.
Ci si può innamorare anche di una staccionata. Succede sai? E vai a dire alla “fence lover” che il suo non è vero amore, si offende. Ovviamente per me non lo è, sia che si tratti della staccionata che per uno che non ti vuole. Anzi, ha quasi più senso la prima, perché è innocente. Verniciata di blu, il mio colore preferito. Così elegante.
Rossana cos’è successo a tuo figlio? sono rientrata da poco nel forum e non ho letto tutto, ho cambiato email e non mi sono arrivate tutte le notifiche.
Cicci
Valinda,
grazie per la comprensione.
è sicuro che ho fatto del mio meglio. il guaio peggiore è successo in un periodo in cui ero in grandi difficoltà esistenziali, di tutti i tipi, per cui non ho potuto essere presente come avrei voluto, al fine di evitare quanto è successo.
ad alcuni eventi infausti c’è rimedio; ad altri no. sono bordate che giungono dall’esterno, e che ognuno supera come meglio può, suddividendo, come sempre, le rispettive responsabilità.
per il resto, non m’importa un fico secco di come vengono percepiti la mia personalità, i miei vissuti o la mia partecipazione attiva al sito, che mi ha sempre dato molto, in molteplici aspetti. vengo quasi sempre stigmatizzata in ogni caso, qualsiasi cosa scriva e con qualsiasi modalità.
finalmente, grazie a qualche altra presenza a me affine, tutto questo mi scivola addosso come se fosse una rivitalizzante folata di vento.
un caro saluto.
Cicci,
mio figlio era molto piccolo quando è successo l’irreparabile.
di me posso dire tutto ma su di lui non posso che essere più che riservata. accenno alla sua malattia e alla mia sofferenza solo quando l’argomento “figli” viene posto da utenti con cui mi sento di poter comunicare sul tema almeno a livello di superficie.
scusa se non preciso oltre.
un abbraccio.
Maria Grazia e Golem, intendevo l’uomo/donna che ti considera, che ti apprezza, che riconosce le tue qualità, che ti conosce profondamente ma che non ricambia lo stesso sentimento, non certo il manipolatore bastardo.
Un saluto
Rossana mi dispiace immensamente, ho letto negli ultimi tuoi interventi su LAD, che tuo figlio da dieci anni vive in Brasile con la sua compagna, spero almeno che abbia trovato un pò di serenità e di amore.
Anch’io sono madre di un ragazzo di 21 anni e ti capisco profondamente.
Abbraccio ricambiato
Cicci, se parliamo di AMORE, comunque la questione non cambia: se si tratta di rapportarsi a chi non può ricambiare il tuo sentimento, o non può ripagarlo con la stessa intensità e non è disposto a condividere la sua vita con te, non si può parlare di “amore” nel verso senso della parola. Pur io riconoscendo a qualsiasi emozione umana o sentimento un suo valore, questo è. piaccia o meno. E lo dico sopratutto per esperienza diretta! Bisogna inoltre riconoscere che il perseverare in una storia sofferta o in “amori” non corrisposti, si spiega quasi sempre con la presenza di uno “squilibrio” nella persona, in questo caso nella donna: può essere la mancanza di autostima, piuttosto che traumi o problematiche familiari non superate, o un vero e proprio disturbo della personalità connotato da tendenze autolesioniste. Riconoscere questi meccanismi, eventualmente anche in ciò che si è vissuto, non è disdicevole o inaccettabile. Ma anzi è il primo importante passo verso il riappropriarsi della propria serenità. che è giusto che venga prima di tutto, se vogliamo poi pensare di dedicarci seriamente a un’ altra persona.
Se poi per “orgoglio” ci si rifiuta categoricamente di venire a patti con la realtà e di riconoscere le cose per quello che sono ( o che sono state ) beh allora lì siamo in un’ altro campo: quello dell’ ottusità e dell’ ostinazione. Due cose dalle quali io chiesto PER SEMPRE “il divorzio”.
Se oggi non fossi stata in grado di riconoscere le mie passate esperienze passionali per quello che effettivamente erano, e non per come io le avevo vissute in quel momento, non avrei mai potuto riavere il controllo della mia vita. Le donne che a differenza di me non hanno compiuto questo step non hanno la mia stessa tranquillità, e lo percepisco da tante cose. Questo, senza voler fare a tutti i costi dei riferimenti..
mi limito semplicemente a constatare quello che emerge dalla mia lettura dei vari interventi femminili sul tema.