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Lettera pubblicata il 24 Marzo 2013. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Glammer.
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Una persona che abbandona nella malattia per me non vale nulla.
Io la cancellerei proprio dalla mia vita.
L’amore va oltre ogni cosa e i problemi che sono di uno sono anche dell’altro. Queste persone senza palle mi fanno pena. Scusa le mie parole “crude” ma è quello che penso.
Ho vissuto un dolore identico.
Queste “donne”, definiamole cosi, non valgono nulla.
Meglio essere stati abbandonati.
Meglio aver amato e perso che non aver amato e vinto.
Lasciala al suo misero destino e dimenticala.
Mio padre ha avuto il glaucoma. Mia mamma non lo ha abbandonato. Non c’entra il fatto che aveva 66 anni e sarebbe stata troppo vecchia per trovare un sostituto. Mia mamma é una bellissima donna. Dentro e fuori.
Sta tizia che a 32 anni é ancora all’università e ha paura di essere bocciata agli esami. Ma studia e lavora o studia solamente mantenuta dai genitori? Se é la seconda, allora non ci hai perso niente. Non meriti una bambocciona cosi. Io a 32 anni mi ero iscritta a un master qui in UK, ma lavoravo full time, facevo un volontariato ed ero già sposata e reduce da un aborto spontaneo con emorragia.
Da come scrivi sembra che non eri neanche fidanzato con lei.
Ukyo,
amando le sintonie, che uniscono e rafforzano, concordo a lettere maiuscole con: “Meglio aver amato e perso che non aver amato e vinto.”
Anche se, personalmente, escluderei, soprattutto nei sentimenti, sia le sconfitte che i successi. Meglio amare e basta, se così si è portati a fare.
È l’immaturità emotiva che rende incapaci d’amare. Si nasconde anche in individui socialmente apprezzabili che, in ambito privato, sono di fatto vampiri. Chiedono e pretendono senza posa, senza mai dare nulla in cambio. Pronti a voltare le spalle se viene loro richiesto di dare, peggio che mai se un po’ di più della norma…
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Quando capitano nuovi commenti su vecchie lettere, rileggo sempre molto volentieri i punti di vista di Luna. Pur avendoci anche litigato in un mio momento di nervi tesi, mi dispiace che qualcuno l’abbia talmente batostata da indurla a non scrivere più. E sono contenta, a mia volta, sia di aver resistito allo stesso linciaggio virtuale che di aver ritrovato il mio precedente ritmo di tempi e toni.
Ukyo, ma “vinto” cosa? Cosa si vince se non si ama?
Ma non sarebbe meglio valutare la retorica delle frasi ad effetto?
Golem parto dal presupposto che si viene lasciati senza spiegazioni,
Ed a me è accaduto da qualche mese ed ho una malattia terminale, sono costretto al rene artificiale, considera la sua scelta come una vittoria, come essersi tolto un peso. A me invece dopo averle dato tutto tutto il mio amore e profondo rispetto per quasi 15 anni ed averle perdonato un tradimento 10 anni fa, mi da la sensazione di sconfitta.
Rossana amare senza chiedere nulla, mettere il proprio cuore nelle mani di un altra/o, determina sensazioni uniche.
In passato ero cosi ma con il passare del tempo e con le esperienze non riesco più a prendermi dei rischi che poi se diventano concreti mi fanno star male.
Ukyo, la tua deve essere una delusione, non una sconfitta.
È lei che ha perso.
Coraggio.