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Lettera pubblicata il 30 Settembre 2013. L'autore ha condiviso 7 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore massi_a.
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Concordo con MR X…….tutto vero…e se ritirnano…lo sai perche’ lo fanno,solo per un motivo…Chi e inteligente capisce.Rispeditele al mittente,e successo a me.Vivete alla giornata…ciaoooo
Eccomi. Dopo anni da questo forum, e dopo 9 anni con la mia “ex” è finita. perchè? Per tutti i motivi elencati da voi qui su. Davvero commovente, ho capito tutto qui. Certo non è stato facile scoprire che dopo 1 mese già era fidanzata (che schifo) per loro è normale, poichè hanno stigmatizzato tutto lentamente, anche se non credo-egoisticamente-sia una cosa più che altro innata, anche se guardata dall’esterno è super Egoistico e comunque fa soffrire molto. Ora però lei si è lasciato dopo 2 settimane con sto tizio perchè lui era assente, e non presente come me. Vendetta ? Può darsi. Ma non si è mai completamente soddisfatti. Magari un’Ascia in mezzo la Testa…..
Simone,
mi dispiace per quanto ti è successo, che ora capita purtroppo molto più spesso di una trentina d’anni fa.
dalla mia esperienza di convivenza (si fa per dire, perché, pur trattandosi di matrimonio protrattosi per una dozzina d’anni, il vivere sotto lo stesso tetto è durato poco più di quattro, non per mia scelta), posso desumere che le due principali cause di fine relazione amorosa possono essere riassunte come segue:
1) l’amore non era profondo. trattavasi forse più d’infatuazione e di desiderio d’amore o di compagnia esclusiva che d’amore vero e proprio, quest’ultimo sempre propenso a rinunciare a qualcosa di sé per il bene della coppia. in questo contesto di fratture entra spesso in gioco l’immaturità del soggetto e la giovane età in cui si effettua una scelta così importante, non soltanto per se stessi.
2) uno dei due partner non trova nella quotidianità che si è venuta a creare quello che desiderava e immaginava, vuoi per condizioni esterne impreviste o per incompatibilità di temperamenti, che possono essere più o meno inclini a inevitabili compromessi. in tal caso, si sforza a lungo di aderire il più possibile alle esigenze dell’unione, finché giunge il momento in cui decide, quasi sempre all’improvviso, che il suo sacrificarsi non è utile a migliorare la sua sensazione d’infelicità. sensazione che potrebbe essere mitigata soltanto dalle attenzioni del partner mentre, invece, sia l’incremento che il decremento del sentimento avvengono a spirale, alimentandosi entrambi alla fonte, positiva o negativa, dell’altro. sempre difficilissimo far convivere la scelta irrazionale dell’istinto fisico e psichico con la concreta realtà della ripetitività della vita d’ogni giorno.
in entrambi i casi si lascia: nel primo, con maggior leggerezza e nel secondo con maggior sofferenza, se non altro per tutto il tempo che si è impegnato nell’unione e per l’aver sperimentato il logoramento di qualcosa d’importante in cui si era creduto e in cui si erano investiti sogni e risorse.
la donna abbandona quando intravede un’altra possibilità d’unione (prima può sembrarle inutile far soffrire il compagno senza trarre grande beneficio per sè). l’uomo, invece, tende a tenere i piedi in due scarpe, perché di solito gli è possibile conciliare il sesso assicurato fra le mura domestiche e lo svago passionale all’esterno. a volte pure gli basta la minestra che trova in casa, più o meno saporita, mentre alla donna finisce con il non bastare più l’affetto sbiadito.
Ah davvero? In genere “la donna abbandona quando intravede un’altra possibilità d’unione”? Bè se è cosi fate veramente SCHIFO! Senza Offesa per Te Rossana.
C’è qualche Donna qui che ha Lasciato per questo motivo e qualcuna per altri?
Non voglio credere che SIATE TUTTE COSI’. Poichè sarebbe veramente Triste e deludente.
Simone,
il mio punto di vista è soggettivo ma… non dovresti estrapolare soltanto le parole che quadrano con il tuo più che giustificato risentimento. tieni presente, se puoi, il significato dell’intero paragrafo…
immagino siate entrambi molto giovani e che questa esperienza sostiuisca in qualche modo i flirt di un tempo.
Quando mi è capitato di abbandonare NON E’ MAI STATO perchè ho intravisto un’ altra “liana” a cui aggrapparmi. ma è stato SOLO E UNICAMENTE perchè non c’erano sentimenti sufficienti da parte mia, o perchè l’ altra persona si è comportata in modo disonesto. e quando ho scelto di stare con qualcuno, NON E’ MAI STATO SULLA BASE DI UN CALCOLO OPPORTUNISTICO.
Maria Grazia, meno male… guarda perchè sarebb euno schifo totale…voi donne siete complicate e a tratti incomprensibili, ma che si arrivi a questo limite di “Subdolità”…Tant’è che ho letto spesso sul web di questi comportamenti strani che spingono la Donna a proseguire la Relazione che vede già senza un futuro, e si abbandonano pian piano al distacco per abituarsi, e poi quando trovano di meglio lasciano… siamo schietti…la maggior parte oggi sono cosi..ma sai com’è vedere una persona vicina a te 10 anni quasi, che si gira così come se prendesse il suo cucciolo e lo abbandonasse sull’autostrada… è davvero opprimente, specialmente se una persona è sensibile come me.
A me (27 anni) è successo da pochi mesi. La mia bellissima e amatissima ex (28) mi ha scaricato improvvisamente dopo tre anni bellissimi in cui non ci è mancato nulla. La cosa “bella” è che mi ha lasciato solo quando aveva già il rimpiazzo pronto a bordo campo…e che rimpiazzo! Il collega brutto (ma davvero brutto), vecchio (20 anni in più), vedovo da un anno e con due bambini. Ovviamente son passato dall’essere la persona più bella e intelligente del mondo, al non esistere più.
La spiegazione l’ho avuta (grazie al dottor Secci, googlate) e devo tristemente ammettere che il suo era un copione già scritto: traumi infantili irrisolti, costruzione di una falsa personalità, una certa quota di narcisismo e alla fine un cambiamento fisiologico (nel suo caso la fine degli studi e la ricerca/inizio di un lavoro) che scatena in queste persone una vera e propria crisi depressiva (prima latente, poi manifesta) che proiettano sul partner.
Perché non parlano? Perché hanno bisogno di sentirsi apprezzate. Parlare vuol dire responsabilità, rischio di litigare (a noi non è mai successo) e de-idealizzare il partner. Inaccettabile per chi vive di idealizzazione, e per lo stesso motivo non accettano di riparare la crisi: mollano tutto e…
Dimenticavo un dettaglio fondamentale! Queste persone (anche io ho l’impressione che spessissimo siano donne, ma non è detto che sia effettivamente così) hanno fondamentalmente solo un modo per uscire dalla depressione latente di cui sono VITTIME: l’innamoramento.
Questa fase altera la biochimica del cervello, fungendo effettivamente da antidepressivo. Finita questa fase (che può durare alcuni mesi o anni) sarà solo questione di tempo perché la depressione latente torni a colpire. Basterà un problema col partner, un lutto, l’aumento di responsabilità (matrimonio, un figlio, un incarico a lavoro). Qualunque cosa potrà riaprire la loro ferita ed innescare la deidealizzazione forzata del partner (dovrebbe accadere normalmente, ma a loro non succede o non si completa), con conseguente crisi personale (spesso taciuta per molti mesi) e successivo abbandono “improvviso”.
Magari avranno già un nuovo “antidepressivo” o arriverà poco dopo. Anche essere il partner “perfetto” (come ero io, secondo lei) sarà del tutto inutile. Non ci sarà nessuna crisi, nessun litigio, niente che vi possa far pensare al peggio (non colpevolizzatevi!). Sarete loro complici semplicemente trattandoli da adulti, alimentando il loro senso di…
Credo che le donne abbiano una natura diversa. Le donne hanno bisogno di un uomo, perché senza uomo non si sentono complete, protette e al sicuro, perché la natura femminile è diversa, non vive bene la solitudine. Vogliono essere amate e apprezzate. Spesso gli uomini non danno tutte queste cose. Specie con gli italiani mi sono sentita quasi una cameriera.
Col tempo mi sono raffreddata e ho iniziato a rimuginare, cercando di preservare quell’amore che man mano diventava disprezzo e quasi odio. Ma una tenta sempre di far durare la storia e tenere unita la famiglia.
Poi, un giorno, per le fortunate passa un uomo VERO, che anche avendo magari poco o più anni, ti fa sentire amata, protetta, come dietro un muro. Allora ecco che la donna torna a pulsare interiormente e scappa col nuovo, una fuga che è in realtà un atto di rinascita. Smette di essere la cameriera o l’accessorio e diventa la donna di un vero uomo che la fa ridere, la apprezza , la rispetta, che la fa sentire una vera donna accanto ad un vero uomo.