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Lettera pubblicata il 6 Maggio 2009. L'autore, mou, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Fate affidamento sulle persone e ingenuamente vi illudete che siano perfette, invece le più care saranno le prime persone a darvi la morte del cuore: questo si impara già da bambini ma a voi piacciono le illusioni. L’amore perfetto, eterno e fedele lo dà solo Dio. In questa vita non esiste: fatevene una ragione!
Amata non sono d’accordo con te. L’amore perfetto non esiste, questo è vero, ma le persone che sanno amare davvero ci sono, non sono un’illusione. Poi, il fatto che la vita, prima o dopo si riprenda ciò che dà, questo è un ciclo naturale, come il fatto di perdere i genitori o le persone a cui teniamo. Ma c’è differenza tra questo svolgersi naturale degli eventi e lo scontrarsi con persone anafettive e superficiali.
L’amore di Dio è un’altra cosa ancora, qui nessuno mette in discussione alcun tipo di fede, si sta parlando di rapporti umani e rispetto. L’amore non è illusione. È semplicemente qualcosa di troppo grande per essere definito a parole e allo stesso tempo presente in ogni piccolo gesto di gentilezza nei confronti di qualunque creatura vivente.
Non è tutto bianco o nero. L’imperfezione che ci distingue è ciò che dovrebbe spingerci a migliorarci ma, non tutti sono in grado di capirlo. Chi fa volutamente del male, ha ben altro tipo di ambizione e valore. I veri illusi sono coloro che credono di poter giocare con i sentimenti delle persone e farla franca giorno dopo giorno… la vita presenta sempre il conto, a qualcuno prima, ad altri solamente alla fine, ma arriva, questo è certo.
Tu lo hai conosciuto il vero Amore, Silvia? Nella realtà, dico: l’amore vero e duraturo? È duraturo il tipo di amore di cui tu parli, e che, a parte la morte, è fedele per tutta la vita, e tu lo conosci? e sai darlo, non a sprazzi, – s’intende -? (E oltre la vita, per me). L’amore non superficiale cioè responsabile, perché sa mettersi da parte per dare “il giusto” all’altro. L’amore che combatte, disposto al sacrificio, pur di non morire (vera ragion d esistere e non istinto Vs solitudine). L’amore che non usa né si accontenta di farsi usare. L’amore che non gioca a nascondino per evadere dal dovere. L’amore che non è così stolto da non riconoscere un senso superiore nella grandiosità del creato e nella piccolezza della perfezione dell’intelligenza d’organo. L’hai conosciuto? Lo conosci? Insegnamelo. Io ammetto di non aver mangiato abbastanza miele, di aver vissuto a lungo tempi di carestia, ma lo conosco ora l’Amore perfetto e sono felice. Qual è la cifra della tua soddisfazione di vita, tirando le somme? Sei coerente con quello che mi hai detto e quindi hai colto il senso dell’esistenza o è solo senso di sopravvivenza?
( Non può finire così cioè non con la morte, nell’economia salvifica dell’Amore).
Chi gioca con i sentimenti ha paura, ma ciò che conta è che la volontà sia disposta a cambiare la sua natura in virtù della consapevolezza del male che si fa. Tu puoi dire lo stesso di te?
Tutto quello che posso risponderti è che sì, ho conosciuto il vero amore. L’amore dei miei genitori. Sincero, incondizionato. L’amore che ho provato per l’unico uomo che ho amato, per cui ho smesso di amare me stessa. Quanti sarebbero disposti a rinunciare a se stessi per amare un’altra persona? Io l’ho fatto. Sbagliando sì. Però è stata una mia scelta. Credevo nel sacrificio. Nello scambio di sentimenti sinceri. Ora che sono stata abbandonata, non vivo nel rancore. Ho imparato ad amare di più me stessa e credo che se sono in grado di amare io, ci saranno anche altre persone in grado di farlo con la stessa dedizione e coraggio. Mi chiedi se sono soddisfatta? Si Amata, lo sono. Sono fiera di me. Di ciò che sono, di ciò che il dolore mi ha portato ad essere. So quanto sono in grado di donare ad una persona, so quanto valgo. Ho smesso di incolparmi, guardo in faccia la realtà, in mezzo a tante persone, è difficile trovare l’amore, quello vero, ma se dovessimo smettere di credere a tutto quello che non riusciamo a vedere, ci rimarrebbe davvero poco su cui gettare le basi dei nostri sogni. Le tue parole sono amare e mi dispiace. Io trovo soddisfazione e gioia in tante piccole grandi cose, il segreto è rimanere umili e puri di cuore.
Comunque Amata, vorrei dirti anche questo. Sicuramente dalle tue parole sfocia un grave sentimento di infelicità, probabilmente hai conosciuto pochi affetti e questo ti ha spinta a rifugiarti nella fede, non ti giudico, anzi, se senti di aver raggiunto la serenità, allora eri destinata a questo.
Spesso rifletto sul senso delle vite di noi tutti… soprattutto la mia. Dopo quello che ho passato, ho sofferto a lungo, perché sentivo un vuoto che non riuscivo a colmare. Oggi posso dire che non mi aspetto più nulla da nessuno, ho smesso di cercare di capire perché sono rimasta sola, credo che infine la sfida più grande, sia vivere bene con ciò che si ha. È a questo che mi riferisco quando parlo di umiltà. Sono convinta che l’amore vero esista, non perfetto, ma vero. Ma sono altrettanto convinta che non tutti sono destinati ad incontrarlo. Io mi considero fortunata per ciò che ho ricevuto fino ad ora. Anche se l’amore vero di un uomo, non l’ho mai conosciuto. Ma non si deve vivere pensando di meritare ogni cosa a tutti i costi. Forse alcune esperienze ci è dato conoscerle, altre no. Ma nel cuore so che l’amore esiste, in tante forme diverse, in questa vita e anche oltre. Poi, se dovesse arrivare, sarà come un dono, non una pretesa.
Bene, sono contenta per te che dici di aver raggiunto, nonostante tutto, il tuo equilibrio: questo soltanto conta cioè la nostra serenità e pace in questa vita. Dice S. Agostino che è felice colui che sa apprezzare ciò che ha, quindi, le piccole grandi cose di ogni giorno. Guardare al bello ed al positivo, che sempre troviamo intorno a noi e dentro di noi, e ringraziare per questo significa chiamare nuove grazie.
Riguardo a me, non sono affatto infelice. Certo, in Paradiso sarei molto ma molto più felice, ma ho Gesù ora e Lui è il mio Tutto. Perciò, sono felice.
Non sono stata amata, quando ero piccola, è vero, e per questo ho sofferto moltissimo, ero sola, triste, ed avevo scelto io inconsciamente forse quel destino, ma si dice che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio. Non soltanto io sono destinata o chiamata alla santità, ma ognuno di noi. Ringraziavo già allora di quella sorte, a 7 anni, lo ricordo bene: ringraziavo Dio ogni giorno per la sofferenza, ed era ciò che io volevo, perché in quel modo mi sentivo più simile a Cristo.
Ciao,cerco un po di pace e sono capitata qui.La mia storia è diversa e probabilmente non accettata da molti…nn lo pretendo neanche.anni fa conobbi un uomo,amico e collega di lavoro,un uomo che ammiravo,apprezzavo,credevo.5 anni fa si è fatto avanti,io lo rifiutai perchè sposato e ho sempre creduto in certi legami,in qualcosa devi credere.Ma fu bravo,molto bravo e io sono caduta,mi sono innamorata non dell’amico,non di un marito,ma di un uomo con cui condividevo tante cose.Oggi mi rivedo in tanti blog con storie simili e mi chiedo il perchè,perchè io..
Avevo 35 anni,volevo una famiglia mia,un amore mio,avevo le idee chiare,ma quando lui entró nella mia vita io misi via tutto,credevo nelle sue parole di futuro,crisi,prospettive,ogni cosa che ho fatto in questi 5 anni è stato per aiutarlo,per dargli un appoggio per quando sarebbe uscito..io ho creduto ciecamente in lui..mi diceva aspetta,io vengo..aspetta..stupida? Si..lo sono stata..
Sabato 30 marzo a notte tardi mi scrive
“Lei sa di noi,ha letto la chat,non rispondere”.il primo aprile mi ha detto “devo lasciarti,i miei figli sono piccoli e io nn sono pronto ad uscire”. Si,ha figli piccoli.nn gli ho mai chiesto di andare via,avrei aspettato finchè non era pronto,ero perfetta,comoda e innamorata,ha detto che vuole ripartire da zero a casa sempre se la moglie accetta, che non la ama ma per i figli farebbe di tutto,le ha detto che è stata una relazione di 2 anni.se avesse detto 5 probabilmente gia stava fuori.
Ora sono 3 settimane quasi che nn mi alzo dal letto,non parlo ne lavoro.piango per me,per come ho creduto e mi chiedo perchè.se me lo merito..nn mi sono mai reputata un’amante,l’ho amato davvero,ho creduto davvero. Nn dico nulla,lo proteggo ancora..”se mi caccia verrò da te”..come fa a nn guardare come sto e cosa ho. Ora ho 40anni,certe scelte ti cambiano la vita,non puoi tornare indietro.ogni volta che entrerò in questa casa vuota io saprò sempre il perchè.ho sbagliato e pago..spero di…
Essì, sei hai 40 anni, in effetti per una femmina siamo circa al “rien ne va plus”. Però capiamoci: lui aveva dei figli piccoli e tu cosa aspettavi? La maggiore età si raggiunge a 18, ma la libertà finanziaria a 30. SONO SEI LUSTRI. Temo tu abbia sbagliato clamorosamente prospettiva. In fondo, è matematica.