Lettera aperta al Ministro dell’Istruzione
Oggetto: Docenti precari e Docenti di ruolo, nella Scuola di oggi.
Gentile Ministro in merito alla condizione della scuola per quanto riguarda il reclutamento degli insegnanti, sento il bisogno di raccontarle una piccola storia realmente accaduta che si propone di rispondere ad una semplice domanda: Nella scuola di italiana di oggi, chi sono i docenti precari e chi sono i docenti di ruolo?
Prima di iniziare la breve storiella le dico chi sono io.
Sono un insegnante precario di oggi. Come ho fatto a diventarlo? Mi sono laureato, con il massimo dei voti e con piano di studio rivolto alla didattica delle scienze; ho frequentato la Scuola di Specializzazione SSIS, per conseguire l’abilitazione all’insegnamento delle scienze nelle scuole superiori ed il diritto all’iscrizione nelle G.E. (ex graduatorie permanenti).
Mi scusi Ministro, a questo punto devo aprire una piccola parentesi sulla SSIS, che io considero uno dei migliori percorsi formativi alla professione di insegnante fino ad ora attuato nella storia della Scuola italiana (certo, è una scuola che può e deve essere migliorata). La SSIS è una scuola di specializzazione universitaria post-laurea a numero chiuso con esame di ammissione (una prova scritta ed una prova orale) corrispondente come tipologia e livello di difficoltà a quelli previsti nei concorsi per il reclutamento degli insegnanti espletati fino all’ultimo del 1999. La frequenza è obbligatoria a tutti i corsi, per ognuno dei quali bisogna superare un esame (con voto), proprio come il percorso universitario che porta alla laurea. La scuola prevede, inoltre, un tirocinio obbligatorio presso scuole convenzionate e stesura di una relazione di tirocinio allegata alla tesi finale. Quest’ultima consiste nella redazione di un progetto didattico completo. La scuola si conclude con il superamento di un esame finale (una prova scritta ed una orale) e, se superato, con la successiva discussione della Tesi. Questa breve parentesi per sottolineare che chi ha scelto di frequentare la SSIS ha scelto di professionalizzarsi con impegno.
Continuiamo su chi sono io (docente precario). Dopo due anni nella prima SSIS ho deciso di conseguire una seconda abilitazione per l’insegnamento delle scienze nelle scuole medie. Mi sono iscritto ad una seconda SSIS in un’altra Università. Alla fine, dopo altri due anni di specializzazione (e di “pendolarismo”) ho conseguito una seconda abilitazione con le stesse modalità della prima.
Nel frattempo avevo incominciato a svolgere delle supplenze.
Due anni fa ho conseguito un Master di II livello all’Università di Roma e ogni anno frequento un corso di aggiornamento e/o perfezionamento in didattica delle scienze.
Quindi, riassumendo: una laurea (5 anni), due diplomi di specializzazione universitaria con due abilitazioni (4 anni), un master di II livello (1 anno), 2 corsi di perfezionamento (2 anni), tre corsi di aggiornamento in didattica delle scienze (2 anni), 6 anni di supplenze annuali. Totale: 14 anni di formazione specifica e 6 anni di esperienza professionale specifica.
Questo sono io, un insegnante precario di oggi, 40 anni e con una grande passione per il mio lavoro. Come me molti altri – tanti anche con più merito di me – iscritti in questa graduatoria da ormai da troppi anni.
Adesso veniamo alla brevissima storiella realmente accaduta (ma non unica, purtroppo).
Mia moglie lavora come impiegata amministrativa/contabile da ormai 10 anni presso l’INPS. Qualche mese fa, mi dice: [Lo sai che M. la mia collega che da 10 anni lavora con me è stata chiamata di ruolo come insegnante nella scuola superiore. Si era collocata idonea in un concorso di tanti anni fa del quale non si ricordava neanche più. Lei è rimasta molto sorpresa dalla proposta. Ha comunque accettato con molta preoccupazione, poiché non sa proprio da dove iniziare a svolgere questa professione. Lei stessa si è meravigliata dicendo “…non sono mai entrata in una scuola, non conosco neanche minimamente le attività che svolge un insegnante, partecipai a quel concorso con spirito avventuriero (tanti come me) e mi è andò bene, siamo stati fortunati. Fra l’altro, sono ormai tanti anni che mi sono laureata e che svolgo tutt’altro lavoro…, chissà cosa combinerò in una classe davanti a degli alunni? Mi toccherà imparare tutto….”]
Ecco, gentile Ministro. Questi sono per la maggiore gli insegnanti che oggi diventano di ruolo. Persone, chiamate a ricoprire un ruolo così importante per la società, pescate da una lunghissima lista redatta da circa 10 anni per mezzo di un mega-concorsone espletato con dubbia serietà (controlli durante lo svolgimento delle prove; fuga di notizie in anticipo sulle tracce; etc… etc… e chissà cosa altro…). Queste persone spesso sono senza alcun tipo di esperienza e formazione specifica.
È questo il modo con il quale il reclutamento per concorso, siano essi nazionali che locali, valorizza il “merito”??
Allora, prima di ogni altra cosa, gentile Ministro, faccia chiarezza nello stabilire il VERO MERITO e guardi agli insegnanti precari di oggi – quelli inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, ex permanenti – come a dei veri professionisti motivati.
Inoltre, perchè svalutare l’attuale sistema di reclutamento degli insegnanti per graduatoria permanente che si aggiorna periodicamente con il merito (esperienze di insegnamento, corsi di aggiornamento/formazione ecc. ecc.), per cui chi ha voglia di fare e fa guadagna di posizione nella graduatoria, chi invece no rimane indietro. La invito ad osservare più attentamente questo sistema; non lo sottovaluti. A mio parere, è un sistema che va solo fatto funzionare in modo giusto ed adeguato, evitando, per esempio, inserimenti spropositati ed illogici a seguito di sanatorie varie proposte dai sindacati. Chi vuole inserirsi nelle graduatorie incominci a farsi due anni di SSIS superando la selezione di ammissione!
La prego, inoltre, di evitare che la maggior parte degli insegnanti che entrano di ruolo oggi continui ad essere reclutata da una lista di idonei ad un concorso del 1999. Questa lista è ormai “fossilizzata” e paradossalmente composta per la maggior parte di persone che tutto sono meno che insegnanti.
Nella speranza di una Scuola migliore, le porgo cordiali saluti.
VOGLIAMO ANCHE AGGIUNGERE LA TRISTE VITA LAVORATIVA CHE FANNO GLI ASISTENTI TECNICI?
Vogliamo parlare dei disoccupati?
vogliamo parlare dell’universo infinito???
Certo che si può parlare di tutto e di tutti, ma qui è stato esposto un problema che riguarda i docenti precari della Scuola. Commentate su questo.