Sposati in comunione dei beni, la donna lavora con uno stipendio da 700 euro circa l’uomo è disoccupato (lavora in nero) , con due figli maggiorenni ma non autosufficienti, l’uomo non adempie ne a i doveri da coniuge ne a quelli da padre con i figli pronti a testimoniarlo, l’uomo non solo non partecipa a costi della gestione famigliare (bollette ecc.. ) ma non torna neanche a casa, ha venduto beni intestati ESCLUSIVAMENTE alla moglie probabilmente falsificando firme, ha rubato soldi alla moglie (anche se essendo un libretto postale cointestato in teoria la parola “rubare” non è adatta e non credo sia perseguibile per legge) ha rubato e suppongo rivenduto beni di famiglia (anche dei figli). Sono state fatte denunce ai carabinieri che sono consapevoli di tutto i quali sono moralmente vicini alla donna e ai figli, tramite avvocato sono state iniziate le pratiche per il divorzio, ora io mi chiedo in un caso simile senza pretendere di poter prevedere il futuro quali delle due parti riceverà i beni (quelli rimasti) e l’uomo può chiedere ed ottenere il mantenimento dalla moglie?
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Categorie: - Controversie - Famiglia
Hai poco da prevedere. Deciderà un giudice, l’avvocato ti darà consiglio e speranza, ma non certezza. Saresti comunque una delle prime donne a dover mantenere il marito, forse la prima in assoluto. Nel complesso è una situazione buia, ma tu sei la parte che perderà meno.
Io penso che il divorzio, a prescindere da tutto il resto, non sia democratico. Ti spiego anche perché. Oggi ho pensato ad un ragazzo che ha qualche anno più di me, ma nonostante tutto mi sembra un bambino, come tutti gli uomini che si misurano con una forza che non riescono a vivere come un sentimento. L’amore è qualcosa che li fa sentire piccoli. Non sembra compatibile con la loro natura, tant’è che il loro istinto è quello di reprimersi. A lui, come ad un figlio, non consiglierei mai il divorzio perché si andrebbe a trovare in una situazione analoga a quella dalla quale è uscito. Senza entusiasmo. Allora io dico resta. Vivi questa prova della vita come la sfida che ti porta a diventare un uomo. Io a monte avrei avuto piacere di farmi una fotografia con te, ma sarebbe finita lì perché alla fine prevale la femmina che è in me. Il mio essere donna dipende dal ruolo che occupo. Per questa ragione è importante il legame con la mia famiglia d’origine. Anche per questa ragione. A parte che per i motivi che tutti conosciamo. Da madre non ti consiglierei di affidare la tua vita al mondo della notte, di vivere sempre in vacanza… perché, come ti ripeto, per un lasso di tempo potrei anche perdere la testa per te, ma non potrei mai essere la donna della tua vita perché ho delle vanità che fanno parte del mio naturale modo di essere. Il nostro non sarebbe un rapporto equilibrato. Non so se mi spiego. Se ragioniamo in questo modo si aprono davanti a noi prospettive di crescita.