Questa è la seconda lettera che scrivo. Ed è la continuazione della lettera “Dopo anni che la desidero, la ottengo e la perdo per colpa mia”.
Vorrei parlare un po’ della mia storia al di fuori di quella sentimentale e di come sta cambiando a causa del mio cuore spezzato.
Sono cresciuto in una famiglia quasi normale… Una famiglia di operai immigrati dal basso reddito, che nonostante tanti problemi è rimasta sempre unita.
Mia madre, santa donna indurita da una vita di lavoro e di tormenti da una parte, mio padre, una vita di alcolismo, divertimento ed egoismo dall’altra.
Lui non era una persona cattiva, ma purtroppo l’alcool lo rendeva tale e la mia fedelissima madre continuo ad amarlo e a “mantenere” la famiglia nonostante le botte e i problemi economici che lui causava con le sue abitudini.
Lui, mi volle sempre bene nonostante tutto, anche io gliene volevo. Non mancava mai di sottolineare quanto tenesse all’unico figlio maschio che aveva. Se ne andò quando avevo 16 anni. Malato di cancro.
Non riuscii mai a dimostrargli nulla, anzi, proprio mentre la sua malattia peggiorava, rimasi bocciato due anni, alle medie e alla scuola superiore. Non gli dissi mai nemmeno “ti voglio bene”. Prima di questo evento traumatico, mi sentivo una persona debole… un sognatore silenzioso timido ed introverso in completa balia degli altri, facile all’alcool e alla delinquenza. Seppi, da un altra persona, che lui, prima di morire, disse che era fiero di me. Come poteva esserlo? Non gli diedi mai soddisfazioni! Decisi che avrei dovuto dimostrare qualcosa almeno a mia madre, finché ero in tempo.
Da quel giorno la mia vita cambiò radicalmente. Mi rimboccai le maniche, dissi addio alle cattive amicizie, abbandonai l’idea di andare a lavorare e cambiai scuola.
Dal fallimento che ero, deriso e criticato da parenti e insegnanti, mi diplomai con il massimo dei voti, vincendo ogni anno borse di studio, premi e riconoscimenti importanti di merito e di eccellenza. Decisi di iscrivermi all’università, superai il rigido test di ingresso e con molte sofferenze e riuscì a mantenere una ottima media. Il mio obiettivo era solo uno: laurearmi con lode. In questi anni di cambiamento, mia madre e tutti i miei parenti hanno guadagnato molta stima su di me, infatti nessuno dei miei parenti ha mai studiato e sarei l’unico tra loro che riesce in questa “impresa”. Ho stupito molte persone che mi conoscevano come lo “spacciato” e il “poco di buono”. Cosa darei per far sì che lui possa vedermi ora. Anche solo per un minuto, per vedere come sono cambiato. Sarebbe fiero di me. Purtroppo questo cambiamento portò con sé anche un nuovo carattere, che da timido e buono con gli altri divenne egoista, sbruffone e facile alla superbia. Tutto bene fino ad oggi… Stroncato dalla fine del rapporto con un angelo da anni sognato. Una ragazza splendida, troppo bella e dolce per uno come me. Una ragazza più unica che rara, che trovò in me qualcosa che ancora non capisco, amandomi e pensando a meravigliosi progetti futuri. 4 anni di amicizia, 5 mesi di relazione… Troppo pochi. Mai visto una primavera insieme, mai avuto il piacere di andare in vacanza con lei, mai avuto la gioia di farci l’amore. L’angelo se ne andò, trascurato per i miei studi folli, deluso dai miei comportamenti egocentrici in parte dettati dallo stress, la persi tre mesi fa e per me è iniziato l’inferno. Ho perso la voglia di studiare… Odio il fatto che lo studio mi abbia portato a trascurarla e a trattarla male mentre lei recriminava solo attenzioni. Ora non vedo futuro senza di lei e ho paura di rovinarmi la carriera per cui tanto ho combattuto. Non avrei mai creduto di ridurmi così per una donna. Sono sempre stato forte anche in precedenti relazioni che non andarono a buon fine. Pensavo alle persone distrutte da una delusione. Ero stupito su come fossero “deboli” e quasi con disprezzo le canzonavo, pensando che a me non sarebbe mai successa una cosa simile, non al mio carattere forte. Eccomi qui invece, annientato dal dolore, dai sensi di colpa e dai rimorsi pensando continuamente a cosa ho o non ho fatto per fare in modo che lei non se ne andasse, dopo due mesi, tra le braccia di un altro. Ora so cosa vuol dire, sono sceso dal piedistallo e sono anche io qui a sfogarmi e a non sapere dove aggrapparmi.. e forse, a differenza di tanti di voi, me lo merito anche.
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