Ripercorrendo una serie di articoli e notizie degli scorsi mesi riguardanti atti illeciti ho notato che la maggior parte dei mezzi di informazione di massa si è comportata in modo discutibile nei confronti della comunità romena presente nella nostra Regione, soprattutto la confusione che si è ingenerata tra cittadini romeni e i nomadi rom con passaporto romeno.
Infatti considerare gli abitanti dei campi nomadi rom come “romeni” mi pare semplicistico e riduttivo del problema sotto un paio di aspetti: il primo, dato dal fatto che i «rom» posso essere anche cittadini italiani , di altre nazioni dell’est europeo oppure apolidi; il secondo, in quanto si rischia di fare una equazione tra “romeni” e delinquenti.
Mi preme,a questo punto ricordare che i “romeni” non solo rappresentano una delle comunità più numerose e laboriose in Italia, ma possono anche vantare rispetto agli altri una maggiore affinità culturale con la nostra Nazione provenendo da quella «isola latina nel mare slavo» che è la Romania. Inoltre, vorrei ricordare che in Romania vive una delle più antiche comunità italiane fuori dai confini nazionali che elegge un proprio rappresentante al Parlamento di Bucarest, senza poi contare come la comune apparenza cristiana permette un maggior dialogo e integrazione.
Queste considerazioni dovrebbero servire per meglio ragionare e smetterla di ricorre alle facile “classificazioni” o peggio di processi sommari e mediatici molto simili a quelli di cui fu vittima il protagonista della “Storia della colonna infame” di manzoniana memoria.
marco baratto
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Propongo Marco Baratto per un encomio solenne, e sono serio. Io sono italianissimo come lui, e sono disgustato dalle manovre naziste dei media che hanno generato una psicosi anti-romena. Ci scandalizziamo tanto per i volantini svizzeri che si esprimono in tono sprezzante e razzista contro gli italiani frontalieri e poi non siamo nemmeno in grado di ricordare che i rom sono un’etnia che ha ben poco a che vedere con la Romania e con i romeni. E poi “rom” è utilizzato da noi italiani a partire dal dopoguerra, quando c’è stato un afflusso di massa di zingari di diverse etnie, ma in Lombardia e Piemonte la maggioranza era di etnia rom, e tutti gli zingari (sinti, rom, gitani, etc.) sono diventati tutti rom. Nemmeno la lingua che parlano è romena, perché il romanest (romeno) ed il romani (lingua rom) si assomigliano e basta, come spagnolo e italiano. Si vede lontano un miglio, poi, che i rom non sono romeni. Esteticamente intendo: i romeni tendono ad avere un incarnato molto chiaro, tipico dei popoli slavi. Moltissimi, sia maschi che femmine, hanno gli occhi chiari. La percentuale di gente con capelli biondi o rossi è doppia rispetto a quella italiana, e la media di altezza è notevole, anche tra le donne. I rom tendenzialmente hanno un incarnato scuro, occhi scuri, capelli scuri ed una altezza media inferiore a quella italiana, inoltre hanno tratti somatici di evidente matrice indiana, che guardacaso è la vera terra di origine dei rom. Quindi, se i media vogliono a tutti i costi scatenare una crociata, la facessero contro il Pakistan e l’India, non contro l’innocentissima Romania ed i romeni
Penso che questa crociata dei mass media sia anche il frutto paradossale di una mentalità “buonista”. Oggi c’é lo
spauracchio del razzismo. Nel nome di una mentalità cretinamente buonista non si vogliono più fare le distinzioni. Ma che invece vanno fatte. Purtroppo sui passaporti non si può più scrivere l’etnia come nemmeno la religione. il tutto come misura di prevenzione nei confronti del razzismo. Io invece ne proporrei la reintroduzione. I rom sono una etnia a parte. Sono cittadini romeni ai fini politici. Però costituiscono un popolo a parte. Con caratteri somatici, cultura (se così la vogliamo definire) ed origini ben diverse dalla etnia romena. Purtroppo, per questioni che non mi va adesso di sviscerare, questa etnia si trova molto spesso protagonista di episodi di cronaca nera.
Io sarei per l’adozione di due passaporti diversi, Uno per i rom, uno per i romeni. E quando il telegiornale racconta di episodi simili sarebbe bene che specificasse anche l’etnia. Mi spiace per i buonisti . Ma non ritengo giusto che una etnia “paghi” le colpe di un’altra. E’ come se confondessimo gli europei con gli italiani e viceversa.
Il buonismo è per i fessi Roberto, hai ragione.
Cavolo, la mia ragazza è romena e quando l’ho detto a casa (i miei abitano in provincia e non è la gente più aggiornata del mondo) la prima volta hanno fatto due occhi così, come se avessi parlato di fidanzarmi con una borseggiatrice zingara…
Ci sono volute settimane per “bonificare” la situazione.