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Dannato lavoro: lavorare per vivere… non viceversa!

di Thelovecout
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 19 Gennaio 2021. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 22 commenti

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  1. 11
    Trader -

    quanta passione aveva Margherita Hack per lo studio delle stelle? Per contro diceva di non capire la filosofia.
    Qualcuno disse che la matematica è una forma sublime di finzione.
    Non si pagano le bollette con l’inutile. Prova a dire alla gastronomia del supermercato:”Mi dà due etti di prosciutto, li pago con l’inutile”
    Alle superiori un mio compagno di classe mi disse a malincuore che non poteva fare il corso pomeridiano di recitazione:”Sono tutte cose belle, ma nella vita l’importante è non morire di fame. Ho pure l’impegno del conservatorio”. Poi diventò direttore responsabile di due dei quattro reattori di una centrale nucleare in Slovacchia.
    Quando dissi ad un altro mio compagno di classe che dopo le superiori volevo iscrivermi a storia, mi rispose:”Ah, vuoi fare una laurea per la disoccupazione?” Risposta fastidiosa, ma come dargli torto?
    Comunque la mia domanda era diversa.

  2. 12
    Suzanne -

    Trader, abbiamo visioni di vita completamente diverse, per questo non riusciremo mai a capirci.
    Punto primo : l’università non si sceglie solo in base al lavoro, ma in primis spinti da ciò verso cui nutriamo interesse e passione. La facoltà di filosofia non mi ha permesso di trovarmi il lavoro che svolgo, ma sono stati gli anni meglio spesi della mia vita. Non consiglierò mai a mio figlio di scegliere ciò che conviene a discapito di ciò che gli infiamma l’animo.
    Punto due : non necessariamente ci si realizza nel lavoro e non tutti ricercano stipendi alti o possibilità di far carriera. Ripeto, dipende dalle priorità della vita. Per me, in primis avere TEMPO a disposizione da dedicare a chi e cosa amo.
    Punto tre : una società che funziona ha bisogno di quanta piú varietà possibile di intenti, motivazioni, spinte, capacità, competenze, risorse umane. Questa tendenza a livellare tutti i desideri e le aspirazioni, cosa che fai continuamente anche tu,…

  3. 13
    Suzanne -

    Non potrà che impoverire un mondo sempre piú monocolore e monopensiero. Ci dev’essere posto per tutto e forse non te ne sei accorto ma questa è l’epoca dell’inutile, purtroppo declinato solo come prodotti da consumare per intrattenere un pubblico lobotomizzato. Prima di banalizzare il pensiero di uno dei grandi poeti della nostra letteratura magari cerca di comprendere cosa intendeva con “inutile”.
    Punto quarto: non si è mai parlato dei bisogni degli operai, non venirmi a fare il Marx de noartri, che il tuo intento non era sicuramente quello!

  4. 14
    Trader -

    Suzanne, va bene se tizio sceglie la facoltà universitaria per il piacere di studiare e non per lo sbocco lavorativo. Ma tizio deve essere consapevole e accettare che, terminati gli studi, sarà uno dei mille candidati al concorso per un posto da bibliotecario o andrà a fare fotocopie in una segreteria. Realizzarsi nel lavoro non significa necessariamente fare carriera o avere un reddito alto, bensì fare un lavoro che piace. E questi impiegati frustrati, magari pure precari, sono soddisfatti?
    E’ vero che il tempo è la cosa più importante che abbiamo, perché si esaurisce, a differenza dei soldi, che si rifanno. Ma, volenti o nolenti, il lavoro ci occupa una buona parte della vita, quindi se non ci soddisfa, saremo infelici anche nel nostro tempo libero. Però se una persona preferisce fare il barbone, pur avendo avuto la possibilità di avere di più, va bene.
    “non si è mai parlato dei bisogni degli operai”
    Lo so, non hai capito ciò che intendevo.

  5. 15
    Trader -

    Anni fa lessi una lettera su un inserto dove rispondeva Galimberti. Una donna diceva che chiunque eviterebbe, se potesse, un lavoro bovino e stupido come la casseria al supermercato. Proseguiva dicendo che lei non era il lavoro che faceva, ma i libri che legge, i film che guarda.

  6. 16
    Trader -

    “La facoltà di filosofia non mi ha permesso di trovarmi il lavoro che svolgo”
    Non è vero, la tua laurea è stata un requisito per fare l’insegnante.

    Suzanne. Io non rincorro spasmodicamente la carriera ed il successo, infatti non ho mai fatto carriera. Sono un trader privato e da poco tempo anche un ASPP, che è un incarico importante e fondamentale per un’azienda, ma non è una carica gerarchica, l’ASPP è un consulente. Ma amo le mie due professioni, sono molto stimolanti. Sono stimolanti, pur non contemplando lo studio di Dante.
    Le cose materiali non mi interessano e non sono egoista, i soldi non li uso per comprare un’auto più grande, ma per fare del bene.

    “Non consiglierò mai a mio figlio di scegliere ciò che conviene a discapito di ciò che gli infiamma l’animo.”
    Corretto, ma non pensi che ciò che gli infiamma l’animo potrebbe coincidere con ciò che gli conviene? A tuo figlio potrebbe piacere le materie tecnico scientifiche. E’ stimolante anche fare il ricercatore…

  7. 17
    Trader -

    e scoprire una cura contro i tumori. Inoltre ricorda che nella vita non si può fare solo ciò che ci piace.

    “…avere TEMPO a disposizione da dedicare a chi e cosa amo.”
    E’ facile fare questi discorsi quando si guadagna tanti soldi all’ora. Hai mai pensato che ci sono lavoratori che guadagnano cinque Euro all’ora e, per contratto, devono stare sul posto di lavoro quaranta ore alla settimana e non diciotto come gli insegnanti? Una mia amica medica chiede centocinquanta Euro per una visita di meno di un’ora. Ha scelto di fare solo un paio di visite al giorno per godersi la vita, tanto già così guadagna il doppio di un operaio. Lei può scegliere di lavorare di meno per dedicarsi a chi e cosa ama, ma la maggior parte dei lavoratori no.

    “…magari cerca di comprendere cosa intendeva con “inutile”.”
    Non conosco il concetto di inutile montaliano, approfondirò. Ma a tua volta non ignorare le teorie keynesiane, è stimolante conoscere anche il funzionamento dell’economia.

  8. 18
    maria grazia -

    Chi studia filosofia, oltre che l’insegnante o lo scrittore potrà benissimo fare il pubblicista, il giornalista o il copywriter, che sono professioni strapagate. Quindi non è detto che ciò che piace non possa coincidere con ciò che fa guadagnare, altrimenti non esisterebbero artisti o musicisti miliardari. Ma in ogni caso nella vita non è detto che ci si debba dedicare solo a ciò che porta soldi. Si può benissimo avere un lavoro che serve per campare e in parallelo avere delle passioni. Diversamente la vita diventa veramente triste e squallida e infatti certi commenti dimostrano l’aridità di chi li scrive.
    Io comunque non credo ai “buoni samaritani” che pubblicizzano la beneficenza che presumibilmente fanno. Li trovo falsi e costruiti. Il bene si fa in silenzio, la vedo così.

  9. 19
    Trader -

    “Chi studia filosofia, oltre che l’insegnante o lo scrittore potrà benissimo fare il pubblicista, il giornalista o il copywriter, che sono professioni strapagate.”

    Allora mi chiedo come mai questa massa di filosofi facciano gli impiegati frustrati invece che i giornalisti, pubblicisti e quant’altro e perché MG a cinquanta anni sta ancora cercando il lavoro della sua vita in giro per l’Europa.

    La verità è che non è così facile e certi commenti dimostrano la stupidità di chi li scrive.

    “Il bene si fa in silenzio, la vedo così.”
    Sono d’accordo, infatti io non faccio pubblicità del bene che faccio.

  10. 20
    maria grazia -

    Io non sto cercando niente visto che da anni lavoro in proprio e voglio continuare a farlo. Possibilmente dove mi pagano bene per fare quello che mi piace. I minijob mi servono unicamente per dare linfa finanziaria ai miei progetti. Inoltre volevo imparare il tedesco.

    Dimenticavo che con filosofia si può fare anche: Il conduttore televisivo, lo speaker radiofonico, il coach motivazionale, l’operatore al telefono amico ( personalmente però preferirei la dominatrice alle linee hot ).

    L’ultimo passaggio non lo commento neanche.

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