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Lettera pubblicata il 15 Aprile 2011. L'autore ha condiviso 11 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore albert1879.
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Va bene, ma pensiamo in grande, mica bisogna sempre sentirsi inferiori e vedere il bicchiere vuoto. Pensiamo di essere grandi e comportiamoci da tali: perché no!?
Medicina la può studiare chiunque, se sei intelligente e sai cavartela, non saranno i problemi economici a fermarti. Il fatto che qui i figli vengano imboccati fino a 30 anni e oltre è un altro discorso che lede la dignità di qualsiasi essere pensante si ritrovi in tale condizione, dall’una e dall altra parte: genitori e figli.
Ma chi vuole studiare, vi assicuro che il modo lo trova! Si fa avanti sgomitando e spalleggiando fino ad arrivare come un naufrago all obiettivo sperato.
Guarda che l’università costa, non te ne rendi conto perchè evidentemente non sono spese che sostieni. Fra abbonamenti, posto letto e tasse penso, cibo vestiario penso di proprio di sì che escano diverse migliaia di euro. Se poi uno è abituato ad avere la mutua su ogni cosa, è chiaro che non si rende conto del costo vero delle cose, perchè altri pagano al suo posto. Non che ci sia qualcosa di male sia chiaro, l’invalidità è una condizione che non si sceglie. Però mi dispiace che tu pensi tutte queste cose su tuo figlio, dovrebbe avere un avvenire e non semplicemente sbarcare il lunario, per mantenersi e basta. Ci sono altre cose oltre la fame e la sopravvivenza. Poi non è così facile trovare un lavoro stabile, a sei anni pretendi già debba avere la strada spianata per fare le pulizie, quando ormai ti chiedono il diploma pure per quello
Senti, Marta, non per essere classista. Io a un ISEE così ci piscio sopra, tanto per esser chiari. In ogni caso 10 sacchi all’anno di spese di studio fai presto a farli. Oltre 2500 di tasse, 3600 di stanza con bollette, wifi compreso. Altri 1000 di trasporto, tra bus e treni. Con il resto mangi e devi pur far palestra,lavarti i denti e comprare quattro libri. Poi se tu fai tutto questo con 16 euro al mese, vabbè: ti sposo, alla faccia tua e dell’ISEE. Senza se e senza ma.
Yog, io con 600 euro al mese mantengo una famiglia, come ormai un quarto degli italiani. Che qualcuno “pisci” sopra un Isee di 23.000 euro (2.000 euro al mese… ma chi caxxo li prende!!), mi fa vergognare di essere italiana. La stanza? Ti fai 40 minuti di autobus la mattina e altrettanti di ritorno, oppure scegli una facoltà meno dispendiosa. Stai insultando la metà delle famiglie italiane che con uno stipendio da operaio devono campare. Spero di non trovarti mai di fronte come medico, in quanto dubito che tutto il tuo studio possa darti umiltà e umanità. E se un giorno fossi tu a dover vivere con poche centinaia di euro al mese… saresti tanto cagone e pisceresti su 23.ooo euro di isee? (che sono sulle 30.000 euro annui netti di entrate…)Ti auguro di fare solo autopsie e non di avere a che fare con persone vive! I libri si prestano o si prendono in biblioteca, se ti iscrivi a una facoltà senza obbligo di frequenza basta che ti presenti il giorno dell’esame. La palestra…? Mah!
Marta in effetti io come anatomopatologo mi trovo benissimo qui su LaD. Il Professor Yog invece è un neuroscienziato e psicoterapeuta di indirizzo laddiano, giusto per chiarire i rispettivi ruoli in questa “clinica”.
Adesso però ti parlo seriamente. Io mi sono laureato nel ’96 da lavoratore studente (non giovanissimo) in Architettura, una delle facoltà più care. In cinque anni di corsi e uno di tesi ho calcolato di aver speso in tutto circa 35 milioni di vecchie lire, vivendo a 20 minuti di metro dal Politecnico. Possiamo tranquillamente trasformali in 35mila euro di oggi. Questo significa circa 6mila euro l’anno.
Certo ci sono facoltà meno costose perchè no e l’ambizione di laurearsi è ammirevole, ma comunque studiare costa. Comunque ti faccio gli auguri.
“se ti iscrivi a una facoltà senza obbligo di frequenza basta che ti presenti il giorno dell’esame”
OK, stiamo parlando di cose diverse, io parlavo di studi universitari di un certo tipo. È stata solo una mia incomprensione, mi perdonerai. Sul tema non ho altro da aggiungere: con le cifre di cui parli tu, qui in Italia IO non ce la farei all’università e per pagare la retta intera (che supera parecchio i 2000 €, basta che guardi sul sito dell’uni) non occorre avere l’ISEE del Berlusca.
La facoltà inoltre potresti non averla a 40 minuti di tram, ma a due ore di aereo, mica si scelgono gli studi in base a quello che dice GoogleMap, alcuni corsi di studio te li devi andare a fare all’estero e pure imparare l’inglese costa. Il mondo attuale non permette pari opportunità alla nascita, sono d’accordo con te, senz’altro questo è ingiusto, ma non posso farci proprio niente, per quello devi votare bene e sperare nel Governo. Poi, oh, anche la narda costa, però sono parco nel consumo (e al parco ne consumo tanta, specie d’estate).
Marta, non ascoltare yog che fa il professorino di questo sito ma non è un professore ma bensì è un troll che non ha niente da fare e passa il tempo a commentare a cazzum su questo sito.
Sirenetta, la tua opinione è, come quelle di tutti, sacra. Ma quando parli di me, te ne faccio prece, usa la maiuscola reverenziale. “Professore”, prego. Non è la stessa cosa e anche gli emolumenti annui – di conseguenza – hanno un altro ordine di grandezza, tanto che il mio ISEE è allucinante. Poi la Marta, che non mi risulta sia demente, ascolterà chi le pare, son fatti suoi, mica tuoi. Tu che hai da dire sul tema proposto?
Io la prima laurea l’ho presa grazie alle borse di studio per cinque anni, quindi in tutta onestà ho pure messo soldi da parte. Probabilmente mi è andata bene perché ho potuto scegliere esattamente ciò che volevo, ma credo che le dinamiche fossero simili più o meno in tutte le facoltà. Peccato che per la seconda invece, facendo un conto molto approssimativo, credo di aver speso sui 15 mila euro, perché considerata un bene di lusso ( ha ha ha) e quindi ho pagato le tasse nella fascia più alta. Sicuro avrei dovuto farmi un viaggio extra lusso in giro per il mondo.
Comunque brava Marta, non stai facendo poco, in bocca al lupo!
Dal giorno che ho finito gli esami orali della maturità a quando ho trovato posto fisso nel negozio dei miei genitori ho passato le giornate da disoccupata, lavorando da loro tutto il giorno quando non avevo colloqui di lavoro, quando non mi chiamavamo per posti per lavorare, e portavo i curriculum ovunque cercavano personale e non solo insomma mi sono rimboccata subito le maniche. Ho lavorato per periodi brevi inoltre ho fatto moltissimi corsi di qualsiasi tipo organizzati dalla Camera di commercio, agenzie interinali, associazione albergatori anche se poi di tutti questi corsi niente è servito a trovare lavoro e perciò ho deciso di lavorare nell’azienda dei miei genitori e basta. E in quel periodo ho fatto delle rinunce come per esempio quello di non cercare il fidanzato né qualsiasi altro flirt in quanto oggi non si possono dedicare tante cose alla volta e la fregatura soprattutto nel mondo del lavoro è dietro l’angolo.