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Ho il diritto di frequentare i miei fratelli?

di Gabriele2

Ho deciso di scrivere una lettera perchè è giusto che qualcuno sappia quello che sto attraversando. Sono un ragazzo di 25 anni ed ho sei fratelli, risultato di tre unioni diverse mio padre con mia madre, mio padre con un’altra donna e questa donna con un’altro uomo. È complicato. Mio padre e mia madre hanno avuto tre figli, mio padre ha lasciato il tetto coniugale quando avevo due anni e si è messo con questa donna, la mia matrigna con la quale ha fatto altri due splendidi figli. Si aggiungono i figli, diventati miei fratelli acquisiti, i figli di questa donna, avuti in un matrimonio precedente. Queste sono le tre unioni. Tralasciando le vicende familiari, troppo lunghe da spiegare la mia domanda è questa: mio padre e questa donna si sono lasciati nel 2008, sono genitori di due figli nati da questa unione.  Io ho il diritto di continuare a frequentare i miei fratelli? Oppure sono destinato a subire le vessazioni continue di questa donna ( ogni volta che mi vede chiama i carabinieri) non so più che cosa fare, piango tutti i giorni, gli altri aspetti dalla mia vita sono perfetti (università, lavoro sono fortunato lavoro col mio babbo, amici non mi posso lamentare). Vi prego rispondete. 

Siamo in causa, ovviamente, ma lei argomenta sempre che io coi suoi figli non sono fratello, e mi fa stare male; perchè quando sono venuti dall’ospedale io c’ero e ho fatto un fioretto: avrei fatto di tutto per proteggere i miei fratelli. Lei ha gioco facile, perchè con mio padre non è mai stata sposata ma solo “compagna”. Il pensiero che i miei fratelli non possano venire alla mia Laurea, quando sarà, mi uccide, mi fa piangere; non ho fatto niente per meritarlo, sono sempre sceso a patti, sono sempre stato conciliante con lei, mio padre ha cresciuto anche i suoi figli facendoci diventare un’unica entità unita. Ma cosa che mi uccide è che non è così che doveva andare a finire, non dovevano subire lo sfascio che ho subito io.

Se qualcuno ha dritte, o leggendo si sente di dare qualche parola di conforto, ogni commento è bene accolto.

P.S.: Qualcuno potrebbe essere tentato di definirli “Fratellastri” vi prego non fatelo.

Lettera pubblicata il 27 Ottobre 2017. L'autore ha condiviso 8 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Famiglia - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 5 commenti

  1. 1
    Gimmy -

    Gabriele, se sono piccoli difficilmente li potrai avvicinare se in qualche modo sono sotto la supervisione continua della madre, diversamente se hanno un età più grande a limite puoi contattarli tramite facebook, telefono, postazioni a scuola, ed incontrarvi per tenere saldo questo vostro rapporto. Io non sò perchè questa donna sta facendo subire anche a voi gli strascichi della separazione con tuo padre; avete tutto il diritto di continuare a frequentarvi perchè nelle diatribe dei genitori/compagni, i figli non hanno nessuna colpa, ne possono pagare le scelte delle conseguenze che hanno creato. Faglieli chiamare pure i carabinieri e spiega loro che non hai intenzione di creare nessun dissidio ma che hai solo voglia di vedere i tuoi fratelli, per un desiderio di affetto peraltro legittimo. I figli nati dall’unione con tuo padre sono assolutamente tuoi fratelli, e lui ha dei doveri nei suoi confronti anche legalmente, seppur non si sono sposati per cui questa donna non può vietarti di frequentarvi.

  2. 2
    Gimmy -

    Se siete in causa bisogna anche attenersi alle regole delle strutture di competenza a cui vi siete rivolti, quello che posso dirti umanamente e, continua a lottare e ad insistere anche per loro, perchè tanto non potranno sempre camminare passo passo con la madre, cresceranno anche loro e si autogestiranno con le idee proprie e non con quelle inculcate o raccontate su misura. Quindi coraggio, non arrenderti, i legami vanno anche costruiti, saputi coltivare, manifestati, combattuti come nel tuo caso per far vedere quanto ci tieni e che non dipende dalla tua volontà, l’estromissione da questo nucleo allargato. Purtroppo la cattiveria umana non ha limiti, e quando ce rabbia si assumono atteggiamenti che vanno a colpire i più deboli e non è affatto giusto. Spero vivamente che le cose si possano appianare, e che torni ad avere quel rapporto di cui tanto spasimi. In bocca al lupo Gabriele

  3. 3
    Rossella -

    Non ci sono regole in questi casi. Purtroppo quello che avrei voluto far capire a chi mi fa i conti in tasca e pensa che io abbia ricevuto il eredità da mia nonna –e da chi altrimenti?- una fortuna in gioielli e pietre preziose (cosa non vera) è che ci sono persone che scelgono di manifestare la loro personalità andando a fare acquisti (o narrando episodi della mia vita privata) e altre che preferiscono restare a casa. Io non avrei potuto rinunciare ad avere una personalità e mi sarei dovuta adeguare ad un trend che è del tutto estraneo al mio modus vivendi. Nelle relazioni tra fratelli accade più o meno la stessa cosa, ma nessuno dovrebbe aversene a male. Quando si vive sotto lo stesso tetto la tradizione fa da collante… poi ciascuno prende la sua strada. Ma l’amore resta. Non sei solo. Non ti scoraggiare!

  4. 4
    Gabriele2 -

    Grazie, per le pronte risposte. Il fatto che complica le cose è che un fratello ha 11 anni, quindi minorenne mentre l’altra pur essendo maggiorenne ha un ritardo di tipo mentale. Qui non si tratta di obbedire ai dispositivi dati in sede giudiziaria, si tratta che pur essendo questi dispositivi dati in sede di sentenza, la madre continua a chiamare i carabinieri. Es. Ci organizziamo per un compleanno di mia sorella, essendo mia sorella non completamente autosufficiente, si farà di tutto per agevolarla, quindi ci mettiamo d’accordo con la madre per una festa per i diciotto anni. Arriva il momento di festeggiare con tutta la famiglia e tutti i fratelli, anche quelli in “carriera” (la più grande ha 42 anni) e lei trova la scusa per rovinare tutto: fa svestire mia sorella mandandola dentro in casa e chiamando i carabinieri. Il problema è che noi aspettiamo altro che un dispositivo giudiziario per regolamentare queste cose, ma se una volta stabilito viene sempre disatteso ed evaso, che speranze ho di frequentare i miei fratelli?

  5. 5
    Yog -

    Rilassati, se siete in causa adesso figurati quando si dovrà spartire la gana. Poi per la laurea che ti frega? Ormai la triennale la prendono pure quelli dell’itis che di solito sono espressione delle classi “andanti” (dove, lo lascio alla tua immaginazione), perciò è inutile spendere ghelli per festeggiamenti superflui.

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