Desidero segnalare quanto sto purtroppo verificando da tre anni sulla mia pelle a seguito di una cruenta ed onerosa separazione giudiziale con udienze penali e civili.
Non scrivo per risolvere il mio allontanamento di padre dalla famiglia e soprattutto dai miei tre figli, bensì perché con molto rammarico sto constatando quanto sia ingiusta l’attuale legislazione italiana di fronte a simili vicende. A tal proposito anche il quotidiano La Stampa di mercoledì 30 gennaio u.s. riferisce l’enorme disagio di tanti padri messi alla gogna e, nei casi più fortunati, costretti ad invocare l’intervento della Corte di Strasburgo che spesso ha condannato inesorabilmente l’operato dei giudici italiani incaricati dei procedimenti medesimi.
Spero che la prossima coalizione di governo si faccia carico delle problematiche di questi genitori che non meritano di essere esiliati in questo modo. Un conto è la fine del matrimonio, un conto é il rapporto con i propri figli usati invece come maceti per infierire senza ritegno sul coniuge estromesso dall’ambito familiare. Tutto ciò poichè l’egoismo induce a disconoscere il danno che nel tempo questi figli saranno costretti a sopportare !
Distinti saluti.
Eugenio